PICCOLI GIARDINIERI CRESCONO
di Cinzia Toto (Gardenia, settembre 2005)

Si esercitano presso una casa di riposo. A guidarli, intraprendenti volontari...

 

Quando ci hanno messo piede per la prima volta, nella primavera del 1998, era un anonimo e desolato spazio all'aperto con non più di una decina di piante. Dopo sette anni di lavoro, un piccolo gruppo di volontari è riuscito a trasformare quello spazio in un delizioso giardino.

Siamo a Caselle Torinese (TO) e il giardino in questione è quello della casa di riposo "Giovanni Baulino". Da sette anni a questa parte alcuni membri della locale associazione "Vivere il verde" (www.vivereilverde.it, tel. 011.9913850) si recano due volte a settimana all'interno di questa struttura per mettere a dimora nuove piante, potare, innaffiare, concimare, tagliare l'erba... E non su commissione, ma a puro titolo di volontariato, per il semplice gusto di rendere più bello possibile quel giardino nel quale, di pomeriggio, i 38 ospiti della casa di riposo vanno a. prendere un po' d'aria.

Su una superficie di 1.500 metri quadrati questi provetti giardinieri hanno creato, un po' alla volta, angoli tutti diversi, tra cui un piccolo roseto, una bordura di arbusti che corre lungo il perimetro, una zona dedicata alle piante aromatiche... Una volta che il giardino ha assunto i connotati attuali, i volontari hanno fatto un passo successivo, e cioè si sono rivolti alle scuole materne ed elementari della città per proporre un progetto didattico che prevede lezioni teoriche di giardinaggio in classe e visite al giardino per mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti.

 

"I risultati di questo progetto, che è tuttora in corso, sono stati straordinari", spiega Giuliana Vormola, una delle giardiniere-volontarie, "diciamo pure al di sopra delle nostre aspettative. Non solo perché ai bambini piace moltissimo dedicarsi al giardinaggio, ma anche perché hanno l'occasione di incontrare gli anziani ospiti della casa di riposo, che per loro sono come dei nonni. Gli anziani, a loro volta, sono felici di incontrare noi e le scolaresche, perché rappresentiamo un pezzo di mondo esterno che entra nel loro microcosmo... Per noi volontari la soddisfazione è grandissima. E se qualcuno volesse condividere con noi questa esperienza, bella ma anche un bel po' faticosa, le porte della nostra associazione sono aperte".