Si esercitano presso
una casa di riposo. A guidarli, intraprendenti volontari...
Quando
ci hanno messo piede per la prima volta, nella primavera
del 1998, era un anonimo e desolato spazio all'aperto con
non più di una decina di piante. Dopo sette anni
di lavoro, un piccolo gruppo di volontari è riuscito
a trasformare quello spazio in un delizioso giardino.
Siamo
a Caselle Torinese (TO) e il giardino
in questione è quello
della casa di riposo "Giovanni Baulino". Da sette
anni a questa parte alcuni membri della locale associazione "Vivere
il verde" (www.vivereilverde.it,
tel. 011.9913850) si recano due volte a settimana all'interno
di questa struttura
per mettere a dimora nuove piante, potare, innaffiare, concimare,
tagliare l'erba... E non su commissione, ma a puro titolo
di volontariato, per il
semplice gusto di rendere più bello possibile quel
giardino nel quale, di pomeriggio, i 38 ospiti della casa
di riposo
vanno a. prendere un po'
d'aria.
Su
una superficie di 1.500 metri quadrati questi
provetti giardinieri hanno creato, un po' alla volta, angoli
tutti
diversi, tra cui un piccolo roseto, una bordura di arbusti
che corre lungo il perimetro, una zona dedicata alle piante
aromatiche... Una volta che il giardino ha assunto i connotati
attuali, i volontari hanno fatto un passo successivo, e cioè si
sono rivolti alle scuole materne ed elementari della città per
proporre un progetto didattico che
prevede lezioni teoriche di giardinaggio in classe e visite
al giardino per mettere
in pratica gli insegnamenti ricevuti.
"I
risultati di questo progetto, che è tuttora
in corso, sono stati straordinari", spiega Giuliana
Vormola, una delle giardiniere-volontarie, "diciamo
pure al di sopra delle nostre aspettative. Non solo perché ai
bambini piace moltissimo dedicarsi al giardinaggio, ma anche
perché hanno l'occasione di incontrare gli anziani ospiti
della casa di riposo, che per loro sono come dei nonni.
Gli anziani, a loro volta, sono felici di incontrare
noi e le scolaresche, perché rappresentiamo un pezzo di
mondo esterno che entra nel loro microcosmo... Per noi volontari
la soddisfazione è grandissima. E se qualcuno volesse condividere con
noi questa esperienza, bella ma anche un bel po' faticosa,
le porte della nostra associazione
sono
aperte".