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In Andalusia
La passione per il patio
A Cordova, ogni anno nel mese di maggio, i proprietari dei patio aprono le porte dei loro giardini segreti.
Passeggiate insolite all'ombra del sole andaluso.
(L'Ami des jardins – gennaio 2006)
traduzione di Mariangela Barbiero
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Questo cortile del XVII secolo
dichiara il suo stile coloniale:
ciuffi lussureggianti di foglie
di palme e di banani su uno
sfondo
di colori "latini".
(Hôtel Casa de Los Azulejos,
calle Fernando Colón)
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Cordova è silenziosa fino a quando la penombra non oscura le vie. Il momento per le donne di portare fuori i loro sgabelli e per gli uomini di riunirsi. I piccoli, loro, tornano a giocare in mezzo ai genitori i cui discorsi ruotano attorno alle tapas. Nelle strade, ventilate, le porte si aprono e lasciano intravedere, al di là dei cancelli in ferro battuto, inaccessibili paradisi. In maggio, occasione eccezionale per i curiosi, più di settanta proprietari di questi patio accolgono i visitatori. Dopo aver scacciato il caldo della giornata con getti d'acqua, gli uomini, gravi e silensiosi o loquaci e fieri, attendono le reazioni degli ospiti del giorno.
Opere piene di passione e culto per la bellezza dei colori
Dal 1920, questi giardini privati si aprono al pubblico durante il Festival del Patio. Per gli uomini e le donne che li creano, i muri non sono mai troppo alti per essere fioriti e tutti gli angoli sono requisiti per essere agghindati. Questione d'onore e d'orgoglio. L'aria di queste corti ombrose è pervasa dal profumo di gelsomino, dalla musica delle fontane e dal canto degli uccelli in gabbia... tocchi di fantasia che devono sempre soddisfare un'esigenza di perfezione che colpisca la giuria de "Gli amici del patio". I premiati con redditi modesti, grazie al gruzzolo ricevuto, possono - senza troppi pensieri - continuare a coltivare la loro passione. Una ciotola all'entrata consente anche ai turisti di sostenere questa tradizione tipicamente andalusa. Al vostro buon cuore, per i fiori!
Una volta superato il portico, si passeggia in un dedalo di fantasie fiorite e profumate. Un tempo, dentro questo borgo tutti condividevano il pozzo, il lavatoio e il forno. Oggi Angela, Antonio, Carmen, Francisco e i loro vicini mettono in comune la loro fantasia per vincere ogni anno il primo premio assegnato ai 'patio di architettura storica' (Calle Marroquies, 6).
Al nostro arrivo, il giardiniere dal "pollice blu" di questi muri (vedi anche le due foto più sotto), si nasconde dietro le stecche bianche e azzurre della tenda della sua cucina. Non si alza, semplicemente sorride. Una signora arriva, socchiude le lamelle plastificate e gli dice indicando il rosaio sopra il pozzo: "Muy bonito".
Lui ringrazia. Lei riparte.
(Calle San Augustino, 6)
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Quando siamo arrivati in questo patio, questa signora ha continuato ad annaffiare, poi ha spazzato una foglia caduta sul pavimento di piastrelle e si è seduta. Tutto suggeriva che quella donna vivesse lì, i souvenir appesi ai muri, la tovaglia sulla tavola... Qualche petalo posato sull'acqua della vasca indicava ai visitatori che erano i benvenuti.
(Calle Ocaña) |
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I muri sono costellati di azzurro, colore del cielo, così come il corridoio rientrante decorato con tappi di fustini per detersivi e di tappi a corona. Vi crescono una gran varietà di giovani piante succulente, che hanno bisogno di poca acqua.
(Calle San Augustino, 6) |
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Alcune composizioni sono molto studiate e i vasi sono fissati a pochi centimetri di distanza. Qui, invece, si coltiva il piacere di avere ancora un po' di spazio per una nuova talea, per provare un nuovo rosso o una novità fiorifera e poco esigente...
(Calle San Augustino, 6). |
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In queste stanze all'aperto, i pavimenti sono di solito di piastrelle o in cemento. Questo, raffinatissimo, è ricoperto da un tappeto di ciottoli che riflette, come ogni elemento dell'arredamento, la meticolosità della proprietaria. Osservate la brillantezza delle foglie delle clivie e del rame. (Calle Rey Heredia, 15)
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Questa giardiniera ha sottolineato
la presenza del pozzo nell'angolo
del suo salotto
all'aperto immaginando un gioco d'acqua.
Danaide o dadaista?
(Calle de Parras)
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Sulla facciata che dà sulla strada di questa casa il "re dei balconi" forma una cascata di quasi 2 metri. L'effetto è più sottile sulla corte interna, dove i gerani edera si mescolano a pervinche i cui lunghi steli fremono al minimo alito di vento.
(Calle Tafures, 10)
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“E' ancora più bello di notte", precisa il giovane creatore del sito. Le luci posizionate tra le foglie illuminano questa vasca di stile andaluso; nel centro una pianta in vaso di Chlorophytum comosum.
(Calle de Santa Clara, 21)
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In questi giardini atipici, l'annaffiatura fino a poco tempo fa si effettuava grazie ad un barattolo di conserva fissato in cima a una pertica: immersa dentro un secchio, permetteva di raggiungere tutti i vasi. Questi annaffiatoi, ancora appoggiati al muro come elementi folcloristici, sono stati progressivamente rimpiazzati da sistemi artigianali o dall'irrigazione automatica, quando può essere nascosta. Altrimenti, si usa la scala e/o il tubo flessibile tre volte alla settimana a seconda dell'insolazione della corte.
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• Per avere dell'ombra. Nella Calle de Imágenes, gli abitanti e i pittori del quartiere hanno concepito dei tendaggi simili a quelli stesi sopra ai patio. Questi veli tesi da cavi spiegano la forte presenza nelle composizioni di piante da ombra, felci e clivie.
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• Per appendere diritto. Per evitare che i vasi si inclinino, si usa un piccolo tassello. Dentro questo patio minuscolo, dove ogni dettaglio era estremamente curato, come tasselli si usavano delle conchiglie.
(Calle Mariano Amaya, 4)
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