BIOFARMACI: FUNZIONANO?
a cura di Massimo Ferrari
(da Giardinaggio, dicembre 2004)

I PRODOTTI AMMESSI IN AGRICOLTURA BIOLOGICA SONO SEMPRE
PIU' RICERCATI E UTILIZZATI: ECCONE PRO E CONTRO

 

Essere o non essere biologici? Il dubbio è amletico: contro i parassiti, conviene usare prodotti biologici? Quali funzionano davvero? Sono domande che abbiamo rivolto a Eden Ferrari, titolare dell'azienda agrobiologica La Fraglia (tel. 011/9327715).

La linea di confine a proposito di che cosa sia ammissibile in agricoltura biologica, in materia di lotta ai parassiti e alle malattie, la stabilisce l'allegato 2 alla legge 2092/91 e le relativamente poche modifiche successive. Il numero di prodotti ammessi è piuttosto contenuto: piretro, poltiglia bordolese (a base di rame e calce) ecc. In aggiunta ci sono i formulati come quelli che produciamo noi, partendo da piante o altri prodotti usati in erboristeria o nella medicina naturale, e che non vengono classificati come fitofarmaci pur avendo proprietà insetticide e fungicide.


Qual è la differenza? Consideriamo per esempio un trattamento contro gli afidi. Se tratto con il piretro, l'insetto che in quel momento è riparato da una foglia non viene irrorato e sopravvive. Se invece applico un prodotto a base d'ortica, che come principio attivo ha l'acido formico, questo entra in circolo nella pianta e la rende velenosa per l'insetto, che muore quando se ne ciba. Lo stesso effetto si ottiene con i prodotti a base di legno di quassia contro la cavolaia, per fare un altro esempio.

Ci sono tempi di carenza da rispettare, oppure rischi per la salute? Di norma questi prodotti non lasciano residui nocivi, o hanno tempi di carenza dell'ordine di due giorni.
Una delle critiche agli antiparassitari biologici è che, per funzionare, richiederebbero una conoscenza molto precisa del ciclo biologico del patogeno (che non sarebbe un male, di per sé), per cui funzionerebbero solo se applicati in epoche precise; inoltre non sarebbero di pronto effetto come quelli chimici.

Non è vero: a volte l'efficacia è addirittura superiore rispetto ai prodotti di sintesi. In qualche caso, però, un unico trattamento non basta perché occorre dare alla pianta il tempo di metabolizzare le sostanze attive.

Più una pianta è in buona salute, meglio resisterà all'attacco di parassiti e malattie: un principio di base da non dimenticare. Ciò significa evitare stress idrici (siccità o, al contrario, eccesso d'irrigazione o cattivo sgrondo dell'acqua piovana), tenere sotto controllo le infestanti (con la pacciamatura -nelle aiuole in produzione - e con la semina di piante da sovescio come la senape bianca - in quelle a riposo -. Rimuovere i residui colturali ecc.

L'efficacia di un antiparassitario è proporzionale alla cura con cui viene applicato. Deve essere diluito (se occorre) in modo da avere la concentrazione indicata dal produttore, e irrorato con una pompa a pressione stando attenti a trattare tutta la pianta, pagine inferiori delle foglie comprese.

È consigliabile effettuare i trattamenti al tramonto, per evitare una troppo rapida evaporazione.

ENRICO BASSIGNANA