In
giardino il terreno può essere carente di quegli
elementi nutritivi
chimici
necessari
alle piante per
una
sana crescita. Talvolta un appporto
post-emergenza
di tali elementi può essere utile, ma nel lungo termine
un regolare
apporto di materiale
organico è più giovevole
e contribuirà a
prevenire che questo accada.
Carenza di sostanze nutritive?
Quando le piante non prosperano come dovrebbero, bisogna
prendere in considerazione la possibilità di una carenza
di un qualche elemento nutritivo. Di solito, tuttavia, la
terra di un giardino contiene quantità sufficienti
sia di fosforo e potassio che di microelementi, come
ferro e magnesio.
Perciò il giardiniere deve prima di ogni altra cosa
escludere la presenza di altre potenziali cause. Il Dipartimento
di
consulenza
orticola dell'RHS ritiene che quello che il giardiniere
considera sintomi da carenze di sostanze nutritive è molto
spesso il risultato di carenze idriche o è dovuto a una
struttura scadente del suolo, per cui le
radici non riescono
a trovare quello
di cui hanno
bisogno. Altre cause potenziali sono presenza di parassiti,
malattie, o l'eccessiva acidità o alcalinità del suolo.
Miglioramento del terreno
Sia l'eccesso d'acqua che la sua mancanza impediscono alle
radici di assorbire a sufficienza le sostanze nutitrive.
Fortunatamente, la maggior parte dei problemi dovuti al terreno
si possono ovviare con un apporto generoso di materiale organico,
come compost o stallatico, sia al momento della messa a dimora,
sistemato in fondo alla buca d'impianto sia distribuito
in superficie come pacciamatura. La sua funzione è di
aumentare la ritenzione idrica nonché di
migliorare il drenaggio e la struttura del suolo,
rilasciando nel
contempo azoto e altri elementi nutritivi, compresi i microelementi.
Carenza di azoto
Se
anche dopo il miglioramento del terreno le piante crescono
stentatamente, si prenderà in considerazione una carenza
nutritiva. L'azoto è l'elemento che maggiormente influenza
la crescita delle foglie, la crescita
generale e il
vigore
della pianta. È il risultato dell'attività batterica
che si svolge in suoli caldi ed è perciò di
solito abbondante verso la fine di estate. Tuttavia,
i composti azotati del terreno sono estremamente solubili
e
all'arrivo
della primavera potrebbero essere stati in gran parte dilavati
dalle piogge invernali. Un aspetto gialliccio ed eziolato,
presenza di colorazioni rosate o gialle sono la
spia di una carenza di azoto. Solfato ammoniacale o, per
i giardinieri
organici, pollina pellettata, porranno rapidamente rimedio
all'insufficienza di azoto. Nel lungo termine, l'apporto
di materiale organico, che provvede a un costante rilascio
di azoto durante la sua decomposizione, consentirà di
mantenerne il giusto livello.
Carenza di potassio
Le piante usano il potassio per controllare l'assorbimento
dell'acqua e la fotosintesi. Il potassio può scarseggiare
in terreni leggeri, sabbiosi o gessosi poiché viene
rapidamente dilavato dalle piogge invernali, al contrario
di quanto avviene nei terreni argillosi.
Sintomi frequenti sono la presenza di
colorazioni bluastre, gialle e/o porpora, di macchie marroni
o di decolorazioni
all'interno o ai margini delle foglie, insieme a crescita,
fioritura e fruttificazione stentate. Un notevole miglioramento
si ottiene con apporto di solfato di potassio o altri fertilizzanti
ad alto tenore di potassio. Per i giardinieri organici
non esistono fertilizzanti adeguati ad alto tenore di potassio,
a volte si possono trovare in vendita sottoprodotti ottenuti
dalla lavorazione della barbabietola da zucchero.
Carenza di
fosforo
Questo elemento serve alla pianta per quelle parti a
rapida crescita, come radici e germogli. Sintomi
della carenza
di fosforo sono il fogliame giallastro e opaco e una
crescita lenta. Poiché il fosforo
si accumula nel terreno e alla maggior parte dei giardini
sono stati somministrati
fertilizzanti al fosforo in abbondanza nel corso degli anni,
la carenza di fosforo è molto
rara, tuttavia può verificarsi
in suoli molto argillosi con alte precipitazioni atmosferiche.
Un apporto di superfosfato e, per i giardinieri organici,
farina d'ossa, rimette a posto le cose.
Carenza di microelementi
Quando gli altri fattori sono stati scartati o hanno trovato
soluzione, si prende in considerazione la carenza di microelementi.
Relativamente comuni sono la carenza di ferro o di manganese.
Ne sono il segnale l'ingiallimento delle foglie (noto come
clorosi) e l'imbrunimento dei loro margini con estensione
ai tessuti
tra le venature.
Questo si verifica quando piante acidofile vengono
cresciute in suoli
alcalini, o quando si immette inavvertitamente nel terreno
un eccesso di calcio o si irriga con acqua dura. È possibile
acidificare il terreno con zolfo o ferro chelato, o irrorando
le foglie con solfato di manganese, tuttavia la scelta di
piante adatte al terreno in cui andranno a vivere è la
migliore soluzione nel lungo termine.
Anche la carenza di magnesio provoca un l'ingiallimento del
fogliame tra le venature, spesso accompagnato da colorazioni
rosso-marron e da una caduta prematura della foglia. Una
carenza di magnesio è frequente nei
suoli acidi e sabbiosi e dove si sia abusato di fertilizzanti
al potassio, ma può aver
luogo dopo abbondanti piogge e dove la crescita delle radici
sia inibita da un terreno compattato.
Si rimedia applicando solfato di magnesio al terreno o spruzzandolo
sulle foglie.