Un
anomalo ingiallimento fogliare generalmente provocato
da una carenza di ferro presente nel terreno ma non assimilabile
dalla pianta |
Il
ferro (Fe) è un elemento chimico essenziale per
la nutrizione delle piante, in particolare è
indispensabile per la fotosintesi, perché è un
componente fondamentale della clorofilla. È generalmente
presente nella maggioranza dei terreni, ma, nonostante ciò,
spesso le piante non sono in grado di utilizzarlo, Infatti solamente
una piccola parte del ferro presente nel terreno è assimilabile.
La maggior parte di ferro disponibile è quello sciolto
nell'acqua o quello legato a complessi organici, mentre spesso
questo elemento, è presente nel terreno in forme insolubili,
non assimilabile dalle piante.
Fe
e pH
La solubilità del ferro è un fattore legato ad
alcune variabili tra cui la più importante è il
pH del terreno, cioè la percentuale di calcare.
II calcare infatti tende a bloccare il ferro.
Semplificando molto il fenomeno, possiamo dire che la presenza
di ferro solubile nella fase liquida del terreno aumenta all'abbassarsi
del pH del suolo (e quindi all'aumentare dell'acidità):
tanto più è acido un terreno, quanto maggiore
è la quantità di ferro direttamente disponibile
per la nutrizione vegetale. I terreni che hanno una reazione
neutra (e cioè con pH compreso tra 6,8 e 7,2) consentono
di solito, alla maggior parte delle piante, una sufficiente
nutrizione ferrica.
All'incrementarsi dell'alcalinità del suolo (cioè
all'aumentare del pH) si osserva una graduale riduzione della
quantità di ferro nella soluzione acquosa.
A pH già prossimi a 8 molte specie vegetali non riescono
più ad assorbire il quantitativo minimo di ferro necessario
per il loro sviluppo e quindi vengono a trovarsi in una condizione
nutrizionale definita ferro-carenza.
I
sintomi
La clorosi ferrica è il sintomo più evidente di
ferro-carenza,riscontrabile sulle piante.
L'impossibilità della pianta di assorbire dal suolo un
quantitativo sufficiente di ferro determina molti squilibri
metabolici, primo tra tutti l'incapacità di sintetizzare
clorofilla (il pigmento chiave del processo fotosintetico,
di colore verde). La mancata capacità di generare clorofilla
fa sì che le foglie della pianta, e cioè gli organi
principalmente deputati allo svolgimento della fotosintesi clorofilliana,
oltre a non poter svolgere il loro compito, appaiano di un colore
giallo, più o meno intenso e, spesso, virante verso il
bianco. Tanto più è "grave" la ferro-carenza,
quanto più biancastra appare la foglia.
In realtà questo sintomo non interessa tutta la foglia,
ma quasi solamente le porzioni internervali della lamina fogliare
(le parti di foglia comprese tra le nervature), mentre le nervature
rimangono, nella stragrande maggioranza dei casi, di colore
verde (spesso più tenue del "normale"). Quando
la manifestazione clorotica è estesa e duratura, si ha
la necrosi e il disseccamento della lamina fogliare e una conseguente
anticipata caduta delle foglie.
I sintomi delle clorosi sono aspecifici e si manifestano sia
come conseguenza di molti attacchi parassitari, sia come risposta
della pianta a condizioni ambientali e nutrizionali sfavorevoli.
Cosa
fare?
Per risolvere i problemi di clorosi ferrica, in teoria
sarebbe sufficiente modificare la reazione del suolo, acidificandolo,
così da rendere disponibile il ferro contenuto nel terreno.
Ma in realtà modificare il pH di un terreno alcalino
è molto difficoltoso, soprattutto quando questa sua basicità
è determinata da un'elevata presenza di calcare, come
costituente del suolo stesso (terreni calcarei). Così
in pratica gli interventi più facilmente attuabili sono
rappresentati dall'uso di concimi a base di chelati di ferro.
Che cosa sono i chelati di ferro?
I chelati di ferro, presenti in questi prodotti, non sono altro
che composti organici contenenti ferro, solubili in acqua e
assorbibili sia dalle radici che dai tessuti dei giovani rami
e delle foglie (per questo si possono utilizzare anche sulle
foglie).
La somministrazione deve poi essere ripetuta nel tempo: infatti
i chelati di ferro evitano l'insorgenza del sintomo, ma non
risolvono definitivamente il problema, così, una volta
esauritasi la loro efficacia, il ferro diviene di nuovo inassimilabile
e la clorosi si ripresenta.
Chelati
di ferro o solfato di ferro?
Perché
è opportuno usare i chelati di ferro piuttosto che i
normali concimi a base di sali di ferro (ad esempio il solfato
di ferro)? Perché il ferro somministrato sottoforma di
sali nei suoli alcalini va incontro a una rapida insolubilizzazione,
mentre questo fenomeno è ridotto se il ferro è
apportato nel suolo sotto forma di chelati, e il ferro resta
così in soluzione consentendo l'assorbimento da parte
della pianta.
Chelati
al suolo e chelati sulle foglie
L'efficacia dei chelati di ferro si presenta più o meno
elevata a seconda della molecola chelante utilizzata, cioè
del composto organico che lega il ferro, e di alcune variabili
ambientali.
I diversi chelati di ferro hanno infatti stabilità
temporali molto differenti tra loro, in funzione della luce
e del pH. Alcuni chelati (Fe-EDDHMA, Fe-EDDHSA e Fe-EDDHA)
vengono velocemente degradati se esposti alla luce, mentre altri
(Fe-DTPA, Fe-EDTA e Fe-HEDTA) hanno fotodegradabilità
meno elevate. Nel contempo, alcuni chelati (Fe-DTPA, Fe-EDTA
e Fe-HEDTA) hanno "vita breve" se immessi in un terreno
con pH troppo alcalino (prossimo a 8), mentre altri (Fe-EDDHMA,
Fe-EDDHSA e Fe-EDDHA) sono stabili fino a oltre pH 10. Dunque
i concimi contenenti Fe-DTPA, Fe-EDTA e Fe-HEDTA sono più
indicati per la concimazione fogliare e possono essere
irrorati direttamente sulle foglie delle piante clorotiche,
mentre quelli a base di Fe-EDDHMA, Fe-EDDHSA e Fe-EDDHA sono
più indicati per i trattamenti al suolo.
Come si somministra?
Da un punto di vista pratico i chelati organici di ferro vanno
distribuiti a fine primavera (maggio), in soluzione acquosa
in un fossetto profondo alcuni centimetri o in buchi scavati
tutt'intorno alla chioma. Il trattamento deve essere fatto di
sera o al calare del sole (perché sono prodotti fotolabili)
e subito dopo il fossetto va richiuso,
I dosaggi e la quantità di acqua da utilizzare come veicolante
sono in funzione del tipo di pianta, delle sue dimensioni, della
gravità della clorosi e del tipo di terreno.
Meglio
prevenire!
Tra le piante ornamentali quelle più sensibili alla clorosi
ferrica sono: ortensia, azalea, camelia, liquidambar, magnolia
da fiore, abelia, alcuni aceri (A. rubrum, A. saccharinum, ecc.).
Meglio prevenire il problema, scegliendo quelle piante che,
in presenza di suoli
alcalini e calcarei, non soffrono di carenza ferrica.
Cifo
S 2 fogliare, concime rinvendente liquido che previene e
cura definitivamente l'ingiallimento fogliare. La composizione
a base di ferro in forma chelata lo rende immediatamente assorbibile
dalle foglie e l'effetto si manifesta già dopo alcuni
giorni con una spiccata intensificazione del colore di foglie
e fiori, che rimane stabile e inalterato nel tempo.
Cifo
S 5 radicale, concime rinverdente in polvere, con ferro
in forma chelata, assorbibile immediatamente dalle radici. Previene
e cura definitivamente la clorosi ferrica in piante ornamentali
e da fiore, ortaggi, arbusti e alberi, su qualsiasi tipo di
terreno, specialmente quelli calcarei.
Bayer
Bolikel Microgranuli, speciale concime a base di ferro chelato
(agente chelante EDDHMA) per la prevenzione e la cura della
clorosi ferrica di agrumi, piante ornamentali, ortaggi, vite
e fruttifere. La sua formulazione in granuli lo rende particolarmente
facile da maneggiare. È un prodotto nuovo che sarà
in commercio a partire dal 1° gennaio 2005.
Compo
Ferro liquido, soluzione di concime a base di ferro solubile
in acqua, chelato con DTPA (6%). È un correttivo, rinverdente,
efficace nella prevenzione e cura dell'ingiallimento fogliare
dovuto alla clorosi ferrica. La formulazione liquida e la prontezza
d'azione conferiscono al prodotto un'elevata efficacia. Si presta
all'utilizzo su piante ornamentali, orticole, kiwi, agrumi,
pero, pesco, melo e prato.
Sepran
Ferro Chelato, rinverdente curativo, solubile in acqua,
a base di ferro chelato (agente chelante EDDHA), cura anche
lo scarso sviluppo dei germogli su tutte le colture, È
compatibile con la maggior parte dei fitofarmaci e dei fertilizzanti
di uso comune. Favorisce la colorazione dei fiori e dei frutti,
rinforza i germogli ed evita la defogliazione.
Sepran
Ferroplus 10 Fe, rinverdente liquido a base di ferro organico,
È una miscela di Fe DTPA e Fe EDTA, appositamente studiata
per la cura e la prevenzione della clorosi ferrica su tutte
le colture. Associato alle normali concimazioni, favorisce anche
la colorazione dei fiori e dei frutti, rinforza i germogli ed
evita la defogliazione.
Compo
Sempreverde Hortrilon è una miscela di microelementi
solida (0,5 B - 2,5 Cu - 5 Fe - 2,5 Mn - 0,5 Mo - 0,5 Zn + 5
MgO) studiata per i problemi dell'orticoltura. È indicato
in particolare per la prevenzione e cura di squilibri nutrizionali
delle piante coltivate, dovuti a carenze o a insufficiente disponibilità
di microelementi; efficace in particolare per le alterazioni
che causano ingiallimento delle foglie, scarso sviluppo della
fioritura e/o della fruttificazione, disseccamenti fogliari.
Tutti i microelementi sono in forma di molecole organiche (chelati)
e vengono rapidamente assorbiti dalle radici.