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SE
NE PARLA MOLTO MA E' GRANDE LA CONFUSIONE FRA ANTICRITTOGAMICO,
FUNGICIDA, ANTIPARASSITARIO, ERBICIDA, DISERBANTE...
I
prodotti fìtosanitari sono, secondo
l'ultima legge attualmente in vigore, le sostanze attive e
i preparati che contengono una o più sostanze attive
nella forma in cui vengono fornite all'utilizzatore, e che
sono destinate a proteggere i vegetali o i loro prodotti dagli
organismi nocivi (o che li
prevengono), e a favorire i processi vitali delle piante.
Ne
sono esclusi i fertilizzanti. In aggiunta, fra i prodotti
fitosanitari si annoverano le sostanze che conservano i prodotti
vegetali, quelle che controllano le infestanti e quelle che
eliminano parti di vegetali o ne evitano l'accrescimento indesiderato.
Le sostanze attive sono elementi chimici, sia allo stato naturale
(minerali ammessi in agricoltura biologica) sia prodotti industriali,
ma anche microrganismi e virus che esplicano un'azione nei
confronti di parassiti delle piante o dei vegetali stessi.
I preparati sono prodotti commerciali contenenti una o più
sostanze attive, che agiscono sugli organismi nocivi o sulle
piante, uno o più coadiuvanti, che aumentano l'efficacia
dei principi attivi, e uno o più coformulanti, utili
a ridurre la concentrazione delle sostanze attive.
I
fitofarmaci vanno impiegati solo per la cura delle piante,
secondo l'uso specificato per legge in etichetta; non si possono
comunque utilizzare, per esempio, contro i parassiti degli
animali domestici. Vengono adoperati in agricoltura o in aree
extra-agricole da parte di operatori professionisti, in orti
e giardini oppure in casa e in terrazzo da parte di hobbisti.
Si classificano in antiparassitari, diserbanti, fitoregolatori,
repellenti, modificatori del comportamento e fisiofarmaci.
I primi si dividono in anticrittogamici o fungicidi, battericidi,
insetticidi, acaricidi (contro il ragnetto rosso), molluschicidi
(contro le lumache), nematocidi (contro i vermi del terreno),
rodenticidi (contro i topi). I diserbanti servono al contenimento
delle infestanti; i fitoregolatori modificano i processi biologici
dei vegetali; i repellenti allontanano i parassiti; i modificatori
cambiano il comportamento degli insetti nocivi (es. trappole
a feromoni); i fisiofarmaci prevengono o curano le fìsiopatie
(es. carenza di elementi nutritivi, ferite da taglio o da
grandine...).
La
vecchia classificazione li suddivideva in classi (dalla I
alla IV); la nuova li definisce come molto tossici,
tossici, nocivi, irritanti, non classificati. Per l'acquisto
dei primi tre è necessaria l'autorizzazione conseguita
tramite "patentino", che hanno tutti i professionisti
agricoli ma che può essere ottenuto anche dagli hobbisti.
Una categoria a parte sono i cosiddetti prodotti PPO (per
la protezione delle piante ornamentali), impiegabili per la
cura di piante esclusivamente di casa, del terrazzo e del
giardino (non su piante da orto o da frutto, né in
strade e parchi
pubblici). Si trovano nei consorzi agrari, nei garden center,
negli ipermercati specializzati e no, dai fiorai ecc. e il
loro acquisto è libero (non è richiesto il patentino).
IL
PATENTINO: A COSA SERVE?
I prodotti fitosanitari classificati
come molto tossici, tossici e nocivi, se male adoperati,
risultano assai pericolosi, tanto da causare danni gravissimi
(fino alla morte) per l'uomo in caso di seria intossicazione.
Per poterli acquistare e impiegare è necessaria un'autorizzazione
chiamata "patentino", ottenibile da chiunque, purché
maggiorenne, inoltrando domanda all'assessorato all'agricoltura
della propria Amministrazione provinciale.
È
obbligatoria la frequenza a un corso di preparazione,
tenuto da specifici Enti di formazione, al termine del quale
bisogna sostenere un esame (costituito dalla risoluzione scritta
di quiz a risposta multipla) in presenza dell'apposita Commissione
provinciale. Sono esentati dall'esame (e quindi ottengono
il patentino semplicemente inoltrando la domanda alla Provincia)
i laureati in Scienze agrarie e affini o in Scienze della
produzione animale e affini, i periti agrari e gli agrotecnici.
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Contro
il verme della mela (Cydia pomonella) è efficace
il malathion: la formulazione nociva richiede il patentino
(ma sono in vendita anche formulazioni solo irritanti).
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II
patentino rimane valido per 5 anni, al termine
dei quali è necessario frequentare un corso di aggiornamento
e sostenere un nuovo esame. Con questo documento potete acquistare
i fitofarmaci di cui sopra solo nelle rivendite autorizzate
o da personale abilitato alla vendita.
Controllate
sempre che le confezioni siano sigillate e integre:
è vietata la vendita di questi prodotti allo stato
sfuso. Durante la preparazione e il trattamento proteggetevi
adeguatamente con occhiali, maschera, guanti e tuta.
ANDREA
CALANCHI
PRODOTTI
FITOSANITARI: LE LEGGI
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- Dpr
3/08/1968 n. 1255: presìdi sanitari, fitofarmaci,
antiparassitari.
- Dir.
91/414/CEE: immissione in commercio di prodotti fitosanitari.
- D.
Lgs. n. 914 17/03/1995: attuazione della precedente
Dir. CEE.
- Dpr
23/04/2001 n. 290: regolamento di semplificazione
dei procedimenti di autorizzazione alla produzione,
alla immissione in commercio e alla vendita di prodotti
fitosanitari e relativi coadiuvanti.
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-
NO
Trattare a mezzogiorno, quando il sole è
al culmine. Il calore e i raggi solari potenziano
notevolmente l'azione dei principi attivi, correndo
il rischio di bruciare i tessuti vegetali o comunque
di ottenere un effetto tossico anziché curativo.
Attendete le ore serali o quelle più fresche
dell'alba.
- NO
Trascurare i dispositivi di protezione con la scusa
del caldo: effettivamente non è piacevole dover
indossare guanti, occhiali e maschera, ancor meno
la tuta (soprattutto se di gomma), ma ne va della
vostra salute presente e futura. Infatti, i fitofarmaci
tossici possono creare gravi problemi immediati; quelli
meno pericolosi possono incidere nel corso degli anni.
Piuttosto, trattate negli orari meno caldi.
- NO
Esagerare con le quantità: non aumentate i
dosaggi indicati in etichetta e non ripassate sulla
vegetazione oltre la normale bagnatura. Ricordatevi
sempre che le alte temperature dell'aria potenziano
gli effetti che, in caso di sovradosaggio, divengono
nocivi.
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Esistono
microrganismi che non sono visibili a occhio nudo,
bensì solo attraverso colture di laboratorio:
si tratta dei
batteri, onnipresenti nel mondo in cui viviamo.
Alcuni di essi sono perfino benefici (per esempio
quelli che albergano nello yogurt), altri invece
sono decisamente nocivi, o per l'uomo, o per gli
animali, o per le piante. Restringendo il discorso
a queste ultime, esse possono venire colpite dal
colpo di fuoco o da cancri corticali, rameali o
radicali, tutti di natura batterica.
- La
presenza dei batteri si avverte purtroppo solo a danno
avvenuto, cioè quando la pianta appassisce,
si secca o si deforma per lo sviluppo di masse anomale.
Tra infezione e manifestazione dei sintomi in genere
passa poco, se lecondizioni sono favorevoli alla moltiplicazione
batterica (un raddoppio ogni 30 minuti). Per fortuna
i batteri non formano spore resistenti: in genere
non soprawivono al secco o al freddo.
- Infettano
i vegetali attraverso mezzi liquidi:
acqua, pioggia o saliva di insetti vettori che pungono
una pianta malata e poi una sana. La porta d'ingresso
deve comunque essere una ferita o un taglio, o anche
gli stomi (le aperture minuscole presenti sotto le
foglie). Per difendere le piante, non potendo utilizzare
l'unico mezzo veramente risolutivo, cioè gli
antibiotici (proibiti per legge), l'unica sostanza
utile è il rame: ha un certo potere battericida,
che si esplica anche in forma preventiva.
ELIO
TIBERI
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LA
CULTURA DEI PROFESSIONISTI
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Come
fa un tecnico del verde, un fitopatologo o un agronomo
a conoscere, se non proprio tutte, una buona parte delle
patologie che possono colpire i vegetali? Studiando
e documentandosi, per esempio su un testo classico,
Malattie e parassiti delle piante da fiore, ornamentali
e forestali, di M. Ferrari, A. Menta, E. Marcon, A.
Montermini (Ed.Edagricole,169 Euro).
Si tratta di una ponderosa opera in due volumi, contenuti
in un pratico cofanetto, i quali riportano tutte le
possibili patologie che possono interessare ogni tipo
di vegetale: ferite, fisiopatie, virus e viroidi, fitoplasmi
e rickettsie, batteri, funghi, insetti, acari, nematodi
e la fitoiatria nel primo volume; singole schede delle
diverse piante (compresi i tappeti erbosi) e relative
patologie (tutte con belle foto a colori) nel secondo.
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