Un racconto affascinante, per scoprire segreti e magie di un
genere,
quello dei Cornus,
vasto e variegato.
|
|
La
prima volta che ho visto un Cornus florida fiorito
ho pensato di chiamarlo "l'albero delle farfalle".
Mi trovavo davanti a un alberetto di medie dimensioni,
non troppo carico di fiori, a dir la verità non
sono neppure fiori veri, e quel nome mi è subito
parso molto più appropriato che non "albero
dei fazzoletti" o "delle colombe" assegnato
alla Davidia. Quattro grandi brattee aperte
circondano il vero fiore, poco significativo e, nella
mia fervida immaginazione, sembravano proprio farfalle
posate con le ali distese.
|
Il fascino dei cornus da fiore
II
genere dei Cornus è molto ricco, e le specie possono
essere anche molto diverse tra di loro. Nei miei boschi da
anni lotto contro l'invadenza del Cornus sanguinea,
la sua presenza in certe località del Nord Italia è tale
che si usavano i suoi rami, lunghi e sottili, per fare delle
ottime scope, oggi sostituite dai rametti dei bambù.
In questo articolo, però, ci soffermeremo solo sui Cornus
florida e i loro parenti stretti. Sono piante affascinanti,
e anche un po' diffìcili, specialmente da giovani. Poi,
quando si sono insediate bene, non presentano più problemi.
Nei primi anni la crescita è veloce
e la vegetazione è un po' rada; invecchiando, la
spinta vegetativa rallenta molto, i rami periferici si allargano
e tendono a infoltirsi, tanto che d'inverno, senza l'ostacolo
delle foglie, assumono un tipico aspetto leggermente a cupola.
Hanno dimensioni vicine agli arbusti, ma per il fatto che generalmente
non ricacciano nuovi rametti dalla base, il portamento è più simile
a piccoli alberi. In primavera, quando si ricoprono dei loro
particolari fiori, sono impareggiabili. In autunno i cornus
si ammantano di colori straordinari: tutte le sfumature del
rosso, dell'arancio e del violetto. Sono molto meno affascinanti
in estate, perché le loro foglie, leggermente reclinate
sui rami, hanno un aspetto vagamente malinconico, che non le
valorizza.
Come riprodurli in vivaio
Ma partiamo dall'inizio, dalla riproduzione, ovvero dai semi
e dai frutti.
I frutti possono essere molto diversi da specie a specie.
I più particolari sono quelli del kousa e
del capitata. Si presentano penduli, di colore rosso
quando sono maturi,
del diametro di circa due cm.
I Cornus kousa vengono anche chiamati gli alberi delle
fragole, perché i loro frutti sono simili alle
fragole e la polpa, di consistenza molle che comprende i semi, è dolce
e commestibile. I frutti dei Cornus florida invece sono molto
diversi: bacche rosse riunite a "capolino", ognuna
con un solo seme.
Raccolti i semi è bene liberarli dal rivestimento
carnoso, un'operazione molto semplice: basta immergerli per
qualche giorno in acqua; dopo la macerazione della polpa, con
la decantazione, si potranno recuperare i semi puliti.
C'è chi dice di conservarli stratificati tutto l'inverno
per poi seminarli in primavera, ma forse è consigliabile
seminarli a fine autunno direttamente in campo, ricoprendoli
con un paio di centimetri di terra. Una leggera pacciamatura
con terriccio di foglie potrà essere di aiuto.
Le buone regole della coltivazione
L'apparato
radicale dei Cornus è buono, e consente
trapianti facili.
Se coltivato in campo darà pochi problemi: un buon terreno,
senza particolari caratteristiche può andare bene, non
ama però i suoli argilloso-calcarei.
In vaso la situazione cambia, in ambiente confinato e
ridotto è bene che riceva il meglio, quindi un buon
terriccio professionale con un pH dal 5,5 al 7 va benissimo,
la giusta dose di concime bilanciato a lenta cessione (da 8
a 12 mesi) al momento del travaso, in primavera, e la pianta
non richiederà altro per tutta la stagione. Ben più difficile è l'irrigazione.
Il 95% delle piante in vaso muore (non solo i Cornus) per
cause direttamente legate all'irrigazione:
qualcuna per scarsità di acqua, più spesso per
eccesso d'acqua.
I Cornus, come altre piante, vogliono un terriccio
sempre fresco (che non vuole dire umido) soffrono gli stress
idrici,
che possono provocare varie malattie fungine e particolarmente
nefaste nelle radici. Questi funghi - Phytophtora, Phytium,
Ryzoctonia ecc. - sono particolarmente subdoli
per due motivi: sono difficili da curare ma, soprattutto,
quando si vedono i primi segni di sofferenza è ormai
troppo tardi.
Gli insetti di solito non rappresentano un grosso problema,
perché si vedono, o quanto meno non possono sfuggire
i danni che causano ed è quindi possibile intervenire
in tempo.
L'unico insetto che può provocate gravi danni, specie
per piante piccole e in vaso, è l' Otiorrhynchus. Le
sue larve vivono nel terreno e hanno la caratteristica di nutrirsi
della corteccia delle radici, fino al livello del colletto
provocando la morte della pianta. L'adulto si ciba delle foglie
ed è più prevedibile. Per combattere le
larve si può distribuire un insetticida granulare
attorno al colletto, in questo caso se è presente l'insetto
adulto difficilmente morirà, ma si allontanerà.
I Cornus crescono bene in pieno sole e in ombra leggera,
e sopportano anche temperature rigide oltre -10 °C.
Non richiedono potature particolari, piccoli interventi
possono essere necessari per equilibrare la chioma.
Le
novità e le più richieste
dal mercato
Lo
sapevate che esiste anche una varietà di Cornus
florida pendula? Come tutte le piante con i rami ricadenti,
sono più belle in inverno quando diventano evidenti
i rametti reclinati. I fiori sono bianchi e penduli.
Sempre tra le rarità, da citare il Cornus florida 'Junior
Miss', e particolarità importante, quella di
conservare le foglie durante l'inverno.
Continuando tra le
novità recenti, da qualche anno sono comparsi i Cornus 'rutgan',
probabili ibridi tra i florida e i kousa,
dei quali hanno preso il meglio. La fioritura è un po'
ritardata rispetto al florida e avviene quando le
foglie si sono già sviluppate.
Cornus rutgan 'Stellar Pink' è veramente splendido:
i fiori hanno un colore rosa molto intenso. Cornus rutgan
'Constellation' è simile al precedente, ma con
fiore bianco, a volte alcuni fiori invece di cadere prendono
una leggera colorazione verde e possono rimanere molto
a lungo sui rami. Le foglie sono più lisce e anche un
po' più allungate. Finora i piccoli frutti che hanno
seguito i fiori si sono dimostrati sterili, non so se
sia una caratteristica di questa nuova cultivar.
Cornus florida è originario del Nord America
e ormai presente con numerosi varietà. A seguire, i Cornus
kousa,
da Corea e Giappone, generalmente a fiore bianco.
L'innesto,
un'operazione semplice
|
È
necessario innestare i Cornus da fiore, perché dai
semi raccolti da differenti varietà generalmente nascono
piante a fiore bianco e con le foglie non variegate. Inoltre,
le piante nate da seme generalmente impiegano più anni
a fiorire.
La percentuale di attecchimento dell'innesto è molto
alta: è una pianta facile da innestare, rispettando
alcune particolarità e con alcuni accorgimenti.
È
bene innestare le varietà sulla stessa specie, ma florida,
kousa, nuttalil e "Rutgan" sono compatibili tra di
loro.
Il tipo di innesto più usato è "l'inserto
laterale". Il segreto, determinante per la riuscita dell'operazione, è quello
di avvolgere la marza per tutta la lunghezza dentro una pellicola.
Dopo circa 30 giorni il portainnesto e la marza avranno prodotto
un abbondante callo di cicatrizzazione che si sarà saldato
e la protezione potrà essere rimossa. La primavera successiva,
alla ripresa della vegetazione si taglierà la parte
selvatica appena sopra il punto d'innesto:
avremo cosi una nuova pianta, con le stesse caratteristiche
di quella che volevamo.
|
|
Cornus kousa |
Cornus 'Rainbow' |