ALLA RADICE DI TUTTO
di David Hide,
The Garden, aprile 2005
(traduzione di Mariangela Barbiero)

Il taleaggio, che consiste nell'incoraggiare sezioni di steli o di rami a emettere radici
è un sistema molto efficace per propagare un consistente numero di piante identiche.
David Hide spiega i processi e fattori coinvolti.



ATTREZZATURA PER FARE E SISTEMARE LE TALEE

Cesoie (per prendere le talee), un coltello estremamente affilato (per rifilare i tagli e/o incidere la base), borse di plastica (per impedire che si disidratino), dischi di substrato di radicazione (venduti asciutti e piatti: una volta bagnati si espandono), vassoio di plastica a celle (dove saranno collocati i dischi), ormone radicante in polvere o liquido (usare un piattino per quello in polvere e un vasetto di vetro per quello liquido) , quaderno ed etichette (per tener nota di tutto).

Andiamo ora a esplorare i molti fattori che contribuiscono alla radicazione, sia con piante facili come le fucsie che con soggetti più difficili come le azalee decidue. Il successo dipenderà dalla comprensione della loro interazione durante il processo di radicazione.


Propagazione vegetativa

Nella maggioranza dei casi le piante cresciute da seme non sono identiche alla pianta madre. Il vantaggio dei metodi di propagazione vegetativa, come il taleaggio, è quello che di ottenere una pianta identica (un clone). La maggior parte delle piante più comuni acquistate nelle giardinerie sono delle cultivar e sono ottenute da talee.
Le talee devono essere prelevate da piante sane e devono avere caratteristiche identiche a quelle della pianta madre, vale a dire che non si devono prendere talee con variegature e/o screziature e/o forme diverse da quelle tipiche della pianta, a meno che non si considerino tali difformità interessanti mutazioni genetiche, meritevoli di essere propagate.

Negli ultimi vent'anni si è molto lavorato sull'identificazione delle caratteristiche che deve avere una talea per garantire la riuscita della radicazione.
Talee ottenute da rami più bassi, più vicini al colletto (e dunque alle radici) sembrano radicare più facilmente di quelle prese più in alto.
Parimenti, getti cresciuti in ombra parziale ed eziolati (alti e esili perché alla ricerca della luce) e quindi naturalmente più sottili, sembrano radicare più velocemente. Semprechè la radicazione avvenga in condizioni ottimali, le talee più sottili emetteranno radici prima di quelle di diametro maggiore. Ciò probabilmente si deve al fatto che a parità di superficie fogliare per la produzione di elementi nutritivi, producono riserve nutritive nelle medesime proporzioni, ma le talee più sottili richiedono un minor dispendio di energia per mantenersi talché le sostanze nutrienti in surplus vanno alla zona radicale.

Molte piante si riproducono vegetativamente allo stato naturale, mediante polloni, propaggini e persino grazie a innesti naturali. Nella pratica del taleaggio, invece, noi introduciamo un elemento di controllo del processo. Tutte le piante producono composti chimici, fitormoni che facilitano l'emissione di radici, il più comune dei quali è l'auxina. Capendo come questi ormoni funzionano, si può aumentare la percentuale di talee che emettono radici, il cosiddetto 'tasso fisso prefissato.'


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Talee con tallone di ceanoto non rifilata (a sinistra) e rifilata (a destra).


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Preparazione di una talea di punta con nodo (agrifoglio).


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Applicazione di ormone radicante liquido a una talea di camelia.



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. Talee semilegnose di rosmarino e santolina (in un vassoio a celle) radicano prima se vengono regolarmente nebulizzate.


Tipologie di talee

Le descrizioni presenti in molti manuali dei diversi tipi di talee possono creare confusione. Le talee possono essere erbacee, semilegnose e legnose, di punta, di fusto, di ramo, di foglia, di radice. Possono essere prese anche con o senza 'il tallone.'
Le talee erbacee si ricavano dalla prima cacciata alla ripresa vegetativa, sia su piante decidue che sempreverdi.
Alberi e arbusti decidui come Deutzia, alcune cultivar di Acer palmatum e di Hydrangea radicano abbastanza facilmente quando il materiale è 'tenero', ma queste talee necessitano di ambiente umido, perché in ambiente secco possono appassire e morire rapidamente.

Le talee di piante sempreverdi vengono di solito fatte in stagione più avanzata, su materiale semilegnoso; questo materiale viene descritto anche come legno semi-maturo (o agostato, perché in genere si fanno in settembre). Molte piante sia decidue che sempreverdi possono essere riprodotte anche con talee legnose, cioè di materiale più duro, dunque più vecchio. Più è duro il materiale della talea, più aumenta il tempo di emissione delle radici ma si riduce in cambio il grado di complessità necessario al mantenimento di un idoneo ambiente di radicazione.

La facilità di radicazione varia notevolmente tra genere e genere e anche all'interno di uno stesso genere. La radicazione dell'Acer palmatum è problematica, richiede un ambiente caldo e umido, al riparo dalla luce solare diretta, in un serretta chiusa, e generalmente necessita di frequenti nebulizzazioni. Alcune cultivar sono così difficili che devono essere innestate. Per converso, talee legnose di salice infilate nel terreno in autunno radicano già durante l'inverno.

Le talee di punta sono il non plus ultra della propagazione e quelle più consigliate per l'alta garanzia di successo che offrono in una vasta gamma di piante. Si prende la punta del ramo, si taglia a 6-10 cm sotto un paio di foglie o nodo. Queste talee si avvalgono di due fattori di successo: l'ormone radicante che è presente nella punta in crescita e addirittura concentrato nel nodo, talché la talea di punta è la miglior opzione in soggetti di difficile radicazione, come Rhododendron, Pittosporum, Garrya, Rhamnus, Fremontodendron ed Escallonia bifida.

A Wisley è stata scoperta una variante interessante sulle talee di punta. Con un coltello ben affilato si è diviso a metà per 2 cm nel senso della lunghezza la base delle talee di Edgeworthia chrysantha, una pianta che non si era riusciti fino a quel momento a far radicare. Le talee emisero radici dopo due settimane.

Un'ampia gamma di piante radica molto facilmente, per cui non è importante il tipo di talea che si sceglie di fare. Per maggiori informazioni sulle tecniche di propagazione è utile la guida dell'RHS 'Propagating Plants'. Per le specie in cui i nodi sono o molto vicini, come nell'erica e nel rosmarino, o molto lontani, come nella verbena e nella lavatera, le talee di punta non sono necessarie. Si può aumentare il numero di piante che può essere propagato, da una data quantità di materiale disponibile, usando anche talee internodali (ottenute tra i due nodi di un fusto) e talee di gemma (che comprendono la foglia, una gemma ascellare e una porzione del fusto), e spesso si ottengono giovani piante ben accestite e di migliore qualità.

Per piante di radicazione più problematica, è consigliabile includere nella base della talea una piccola sezione (lingua) del ramo dell'anno precedente. Queste talee 'con tallone' vengono spesso utilizzate per la propagazione della Camellia e del Ceanothus, e potete provarle con tutte le piante che si rivelino restie a radicare. Rifilate il 'tallone' in modo che non superi i 3 mm di lunghezza.
Questo legno più duro ha meno probabilità di marcire e contiene livelli più alti di ormone radicante. Se usato correttamente, l'ormone radicante di sintesi può grandemente aumentare la percentuale di riuscita di tutte le tipologie di talea.


Ambiente di propagazione

La cura data alle talee durante la fase critica di formazione delle radici è altrettanto importante della scelta e della preparazione del tipo di talea. La comprensione delle necessità delle varie specie è importantissima e serve a determinare la preparazione dell'ambiente di propagazione. Le talee dei cactus collocate in un ambiente umido non ce la faranno: le strutture cellulari si romperanno e le talee collasseranno. I cactus radicano meglio in un ambiente più secco, simile a quello dove vivono.

La chiave per la creazione dell'ambiente più adatto per la radicazione è la comprensione dell'interelazione tra temperatura, luce, umidità, ossigeno e diossido di carbonio. Fornendo alle talee un terreno più caldo della temperatura dell'aria (piedi al caldo testa al fresco), i processi biochimichi di radicazione si accelerano. Una temperatura eccessiva dell'aria è spesso l'effetto di alti livelli di luminosità, con conseguente riduzione dell'umidità ambientale e aumento del tasso di evaporazione (perdita di umidità delle talee). In casi estremi, si può arrivare all'appassimento e alla morte. Si può ovviare con l'ombreggiamento, tuttavia sempre tenendo presente che la luce è indispensabile alla fotosintesi clorofilliana, che provvede a far fronte alle limitate riserve di sostanze nutritive presenti nelle talee, stimolando nel contempo il processo di radicazione.

L'acqua mantiene turgida la talea e veicola le sostanze nutritive, ossigeno e diossido di carbonio, assolutamente vitali per la crescita della pianta. L'eccesso di diossido di carbonio però spesso limita il processo di fotosintesi, per cui può essere d'aiuto un sistema di ventilazione che crei movimento d'aria... tuttavia un eccesso di ventilazione riduce l'umidità.

Le radici hanno anche bisogno di ossigeno, pertanto le percentuali di successo possono aumentare aggiungendo perlite o corteccia al substrato di radicazione, che risulterà meglio aerato. Se però nel substrato c'è un eccesso di umidità, le talee marciranno anche se tutti gli altri fattori sono ottimali.

In estate, di solito, la considerazione primaria è il mantenimento di un'alta umidità, particolarmente se si tratta di talee di alberi e arbusti decidui a foglia larga. Per la maggior parte delle piante l'ambiente più appropriato per la radicazione abbina alti livelli di luce e umidità alla nebulizzazione intermittente del fogliame. Ciò previene l'appassimento, incoraggia la produzione di sostanze nutritive e mantiene le talee fresche poiché fa evaporare l'umidità dal fogliame.

Attrezzature come serrette riscaldate, cassoni freddi, tappettini di riscaldamento elettrico, unità di nebulizzazione possono essere d'aiuto, particolarmente con specie di difficile radicazione, ma i soggetti più facili radicano con successo anche in cassoni non riscaldati o solo riparati da un foglio di plastica trasparente appoggiato su una piccola intelaiatura di filo di ferro infilata nel vaso e fissato (il foglio di plastica) con uno spaghetto sotto il bordo del vaso. Una regolare nebulizzazione manuale con uno spruzzino può essere altrettanto efficace di una costosa unità di nebulizzazione automatica.

La radicazione delle talee può essere facile o frustrante a seconda dei soggetti. Con le specie difficili si andrà per tentativi, fino a trovare l'ambiente giusto... e ciò renderà il successo ancor più gratificante.

TALEE DI AZALEE DECIDUE
Fate le talee di mattina presto quando le piante sono ben turgide e chiudetele in sacchetti di plastica per ridurre l'evaporazione. Riponetele in frigorifero se non siete in grado di occuparvi immediatamente di loro.
Per avere i migliori risultati con le azalee decidue, prendere le talee in aprile o maggio, quando la nuova vegetazione raggiunge i 10 cm di lunghezza. Tagliate nel punto in cui la parte erbacea comincia a indurire (5).
Usando un coltello affilato fate talee di 6-8cm (dalla punta a dopo un nodo), incidete verticalmente la base della talea per 2 cm (6) e immergete la base in ormone radicante. Mantenete la punta ma riducete il numero di foglie dalla base (7 a destra).

Infilate la talea in un substrato di radicazione per acidofile, non troppo fertile (8) e mettetele in un ambiente umido. Le foglie possono facilmente bruciarsi, per cui regolari nebulizzazioni aiutano la radicazione (oppure coprite le talee con plastica opaca).

tappettino di propagazione (di riscaldamento)


Mantenete il fondo del vassoio di propagazione o del vaso a 15-20°C, e coprite le talee con un foglio di nylon non trasparente o, idealmente, su un bancone di nebulizzazione (9). Se avete acceso il 'tappettino di propagazione' e potete gestire al meglio l'ambiente, la talea radicherà entro otto-dieci settimane.
E' importante però ottenere una piccola quantità di crescita dalle talee e un apparato di radici ben sviluppato (10) prima dell'inverno, in caso contrario può accadere che le talee che pur hanno emesso radici non riescano a crescere la primavera seguente. Si può dare alle talee un tempo di maturazione addizionale e vitale prima che si arrestino per l'inverno, estendendo la stagione mediante l'illuminazione artificiale.

 

David Hide è Supervisore Senior nel Reparto Serre dei giardini dell'RHS a Wisley.

Per saperne di più

RHS Propagating Plants, by Alan Toogood, Dorling Kindersley, 2003,
Plant Propagation: Principles and Practices, by Hartmann, Kester, Davies and Geneve, Pearson US Imports

Siti web: www.rooting-hormones.com - www.rhizopon.com