Le
rose non abbelliscono il giardino solo in primavera-estate,
ma anche in autunno-inverno,
scegliendo le varietà da
bacca.
Le rose sono coltivate, conosciute e grandemente apprezzate
per le loro sorprendenti fioriture da tempi immemorabili e
molte parole sono state spese per descrivere la meraviglia
e lo stupore che questi magnifici fiori fanno nascere in ognuno
di noi ogni volta che ne vediamo uno.
Tuttavia, i frutti di molte specie, detti cinorrodi (dal greco
kynórrhodon, da cynos, cane + rhódon, rosa),
racchiudono un particolare fascino e costituiscono, in giardino,
un'attrattiva innegabile, sia perché compaiono in un
momento dell'anno in cui lo spazio è ormai privo degli
sgargianti colori primaverili - alcuni sono molto vistosi e
attraenti e possono persistere sulla pianta fino alla primavera
successiva - sia perché questi frutti sono molto utilizzati
dagli uccelli in inverno, soprattutto dopo che le prime gelate
ne hanno reso più morbida la polpa.
Un falso frutto prezioso
II cinòrrodo, dal punto di vista botanico, è un falso
frutto, il cui ricettacolo fiorale diventa carnoso e si ripiega
a orciolo, racchiudendo quasi completamente all'interno i veri
frutti costituiti da acheni (i "semi") pelosi.
Le forme e le colorazioni che i frutti assumono nel corso della
maturazione sono estremamente diverse e curiose: a urna, a
botticella, a coppa, o perfettamente rotondi, grossi come una
noce o piccoli come piselli... Hanno poi una superficie che
assume aspetti e consistenze disparate: liscia o irta di piccoli
aculei, può essere lucida e brillante come una piccola
perla od opaca e leggermente ricoperta di pruina.
Contengono molta vitamina C, circa 30 volte di più del
succo d'arancia (in Inghilterra, durante la II guerra mondiale,
la popolazione era obbligata a raccogliere un certo quantitativo
di frutti della Rosa canina per contribuire alla produzione
di vitamina C), ma non tutti sono commestibili o utilizzabili
dall'uomo. Si impiegano spesso per fare marmellate o gelatine:
per questo uso si preferiscono i frutti della Rosa gallica 'Offìcinalis' (originaria del Medio Oriente e conosciuta
in Europa fin dai tempi delle prime crociate cristiane, utilizzata
soprattutto in Francia con l'appellativo di "Rosa del
farmacista" per la produzione della famosa "confettura
di Provins"), ma anche quelli della R. pendulina, originaria
delle nostre Alpi ove è rintracciabile allo stato spontaneo
ancora oggi, della R. rugosa, coltivata soprattutto
nel Nord Europa, e anche della nostrana R. canina, così generosa
nel donarci un autunno rallegrato dai suoi bei frutti ovali
e rosso scarlatto.
Le
rose da bacca più belle
Dal punto di vista prettamente ornamentale le specie e le
varietà più affascinanti
sono indubbiamente le rose botaniche e i loro primi ibridi,
derivati spesso da ibridazioni spontanee.
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Rosa
filìpes 'Kiftsgate' e i
rispettivi cinorrodi. |
Alcune, in particolare, si ricoprono di un tale numero
di frutti da dare l'impressione, nel corso dell'autunno
e dell'inverno,
di essere nuovamente fiorite: tra le più generose,
dalla crescita vigorosa e sarmentosa, ci sono la Rosa helenae, che
si riempie di grappoli penduli di piccoli frutti arancione
dopo una bella, ricca e unica fioritura giallo pallido; la
R. filipes 'Kiftsgate',
una delle più esuberanti e conosciute
sia per l'esagerata fioritura bianca, sia per i suoi ricchi
e fitti grappoli di piccoli frutti rosso vivo; la 'Rambling Rector', conosciuta, sembra, fin dai tempi di William Shakespeare,
che si ammanta in primavera di piccoli fiori dal forte e speziato
profumo, bianchi e semidoppi, e si ricopre in autunno di mazzi
di piccoli frutti arancioni.
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R.
'Rambling Rector' e i
rispettivi cinorrodi. |
Anche alcuni cespugli, solitamente di dimensioni notevoli,
si riempiono di numerosi frutti colorati che accompagnano
le ultime passeggiate in giardino: la R. rubrifolia o R.
glauca,
così chiamata per l'affascinante fogliame rossastro,
regala opulenti grappoli di turgidi frutti rosso scuro;
la R. virginiana,
oltre a grandi e persistenti frutti rossi e tondi, assume
intense colorazioni autunnali che vanno dal giallo
dorato al rosso vino; e una delle più bizzarre rose,
la R. sericea 'Pteracantha', originaria della
Cina, conosciuta per le particolari spine rosse, enormi
e leggermente trasparenti,
ma altrettanto affascinante per i tralci costellati di
piccoli frutti a forma di pera, luccicanti tra il fogliame
piccolo
e felciforme.
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Quasi un mini ippocastano
L'incredibile R. roxburghii, semplicemente graziosa
nella sua fioritura primaverile, si trasforma da agosto
in poi, cosparsa come diventa di cinorrodi spinosi che
richiamano nell'aspetto il frutto dell'ippocastano |
Altre
sono apprezzate e ricercate per le forme a volte bizzarre
che i loro frutti assumono: la R. moyesii, scoperta in Cina
nel 1890, porta cinorrodi dalla forma particolare, a
urna, di un bel rosso aranciato, oppure la R. spinosissima,
dagli incantevoli e abbondanti fiori bianco crema, da
cui si sviluppano
grandi frutti globosi, quasi neri. Ma,sicuramente
una delle più spettacolari è la R.
roxburghii, un
grande cespuglio originario della Cina
orientale: sia il bocciolo,
da cui si aprono fiori semplici rosa
madreperla, che il cinorrodo autunnale, arancione
e profumato, ricordano,
nella forma, il
frutto dell'ippocastano, tondo e irto di spine.
Con le bacche ma anche rifiorente
Un altro gruppo interessante è rappresentato da quelle
rose che, oltre a un'abbondante fruttificazione, sono in grado
di offrire fioriture ripetute per buona parte della bella stagione;
prima tra tutte, la R. moschata, conosciuta fin dai tempi dell'Impero
Romano, ha una magnifica, continua e profumata fioritura bianca
da cui si sviluppano grandi mazzi di frutti tondi e arancioni.
Le caratteristiche più interessanti di questa bellissima
e generosissima rosa - rifiorenza, profumo, vigore e, non da
ultima, l'abbondanza della fruttificazione — furono sfruttate
all'inizio del secolo scorso dal reverendo inglese Joseph Pemberton
e dal suo giardiniere, J.A. Bentall, per creare una serie di
varietà che conservassero ed esaltassero quei pregi.
Sono tutti arbusti molto generosi sia nelle fioriture, sia
nei profumi, sia nella produzione di frutti in grado di adornare
la pianta per tutto l'inverno.
Varietà come 'Ballerina', 'Kathleen', 'Penelope' si
fanno apprezzare sicuramente per le loro fioriture continue
dal bianco al rosa, ma anche per l'abbondanza della fruttificazione
che può essere piccola e rossa in 'Ballerina', o arancione
e ovale in 'Kathleen', e nera per 'Penelope'.
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R.
'Kathleen' e i
rispettivi cinorrodi |
Coltivarle è facilissimo
L'unico accorgimento da adottare per trarre il meglio da queste
piante riguarda il tipo di potatura:
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Anche
per composizioni
Rosa chinensis è una buona
scelta per chi ama le composizioni sia fresche
sia essiccate: i mazzi di fiori (sopra la varietà semperflorens)
durano qualche giorno nell'acqua; i rametti
di bacche (la var. minima) alcuni mesi a secco.
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nel caso di rose rifiorenti bisogna asportare i rami sfioriti
fino alle fioriture di luglio, in modo che l'energia della
pianta non venga usata per la maturazione dei frutti in formazione,
lasciando intatte, invece, le fioriture che si susseguiranno
e si prolungheranno nell'autunno, in modo che i frutti abbiano
il tempo di maturare e colorarsi.
Le
cose sono molto più semplici per le rose che hanno
una sola fioritura: potranno essere lasciate indisturbate
fino all'autunno, anche se un accorciamento, in luglio, della
crescita
vegetativa che sovrasta la passata fioritura, potrà mettere
in risalto la bellezza e i colori dei frutti.
L'uso che si potrà fare di queste piante in giardino
(anche se alcune, le più piccole, possono vivere felicemente
in vaso) è così vario che la fantasia si potrà sbizzarrire,
utilizzandole per ricoprire muri o brutti capanni oppure per
farle arrampicare su vecchi alberi moribondi o, nel caso delle
forme più cespugliose, per creare siepi naturali o grandi
gruppi che attirino lo sguardo verso le parti più naturali
del giardino o, ancora, per riempire di colori le zone che
in autunno appaiono più malinconiche.
In vaso la scelta si riduce drasticamente alle rose dalla
crescita più contenuta, ma l'ottima opportunità di
avere fiori e frutti a profusione la dà R. chinensis
'Minima',
dalla prolungata fioritura rosa chiaro e dalla fruttificazione
copiosa e persistente formata da piccole "perle" rosso
fuoco.
Il vivaio
Le
piante ornamentali da frutto rappresentano la specializzazione
di
Maurizio Feletig che, nel suo vivaio piemontese, coltiva
una ventina di generi (dall'Amelanchier al Viburnum),
con piccole, preziose collezioni di Sorbus, Cotoneaster,
Lonicera (caprifogli),
Ilex (agrifogli) e Viburnum. Un vero trionfo di frutti,
alcuni dei quali commestibili, come l'Aronia.
La
passione di Feletig per le bacche è tale da aver prodotto
anche una collezione di rose selezionate appositamente per
la produzione di cinorrodi
(frutti) in autunno: oltre alle specie e varietà citate,
troverete anche 'Cornelia' dai grossi frutti rossi, 'Golden
Wings' che si veste di arancione, 'Ghislaine de Féligonde'
carica di cinorrodi violetti, R. richardii che
li ha quasi neri, R. fedshenkoana, dai frutti piriformi,
leggermente pelosi...
L'autunno è il periodo migliore per una visita in vivaio,
previo avviso. Potrete ammirare gli arbusti nel culmine della
loro bellezza e, in caso di acquisto, potrete piantarli immediatamente,
godendoveli fin da subito con il loro decorativo carico di
bacche.
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Le
bellissime corolle di R.gallica 'Officinalis' si
trasformeranno in panciuti frutti rossi |
Rosa 'ballerina' |
Rosa 'moscata' |
Info |
Azienda
Agricola Maurizio Feletig, Arignano (TO), tel. 011/9462377
www.rosebacche.it |