L'inverno può essere un tempo difficile per la
vita selvatica,
ma facendo
alcune concessioni
i giardini possono
essere
importanti fonti di cibo e riparo.
Robert Burton esorta
i giardinieri a essere meno ordinati.
L'inverno è la stagione in cui molti pensano di offrire
cibo agli uccelli, anche per aumentare il colore e il movimento
nel proprio giardino. Con un piccolo sforzo, comunque, si può
fare molto di più per venire in aiuto alla vita selvatica
durante i mesi più freddi dell'anno.
Adottando misure adeguate in giardino, non solo si possono
aumentare le probabilità di avere visitatori alati, sia locali
che di passaggio, ma anche di avere altre forme di vita animale
la cui presenza può non essere così evidente,
ma che quietamente arricchirà il giardino e il suo circondario.
Poiché le pressioni sugli habitat naturali sono in continuo
aumento, i giardini sono sempre più riconosciuti come
aree vitali per la conservazione di molte specie, in grado
di
fornire ai vari visitatori ricovero e cibo durante i duri mesi
invernali. Tuttavia sono pochi i giardinieri consapevoli di
quanto siano importanti i loro giardini per la vita selvatica
locale e di come una gestione responsabile possa aumentare
il
loro potenziale.
Come attirare gli uccelli
Il progetto più semplice per attirare gli uccelli in
inverno è di inserire piante da bacca e da seme. Per
molti uccelli sarà un allettante cambiamento di dieta.
Merli e alcuni tipi di tordi si cibano di vari frutti maturi,
specialmente di tassi, agrifogli e biancospini. Le cince preferiscono
i semi di alberi come i faggi, ma alla fine dell'inverno, una
volta che frutti e semi vanno esaurendosi, tornano al solito
menù di insetti.
Nel mio giardino, abbastanza sorprendentemente, solo alcune
piante da bacca attraggono gli uccelli. Ovviamente ciliegi
(Prunus
avium), sambuchi, agrifogli, tassi, cotoneaster, biancospini,
piracante ed edera costituiscono tutti ottime fonti di cibo
e opportunità di ricovero. Per mio interesse orticolo
ne tengo ovviamente anche altre, come evonimi, ligustri, mahonie,
che spero finiranno per diventare altrettanto appetitose.
Questo è già accaduto con il nocciòlo.
È una varietà ornamentale e, scoiattoli permettendo,
fruttifera, ma è stato un piacere guardare un picchio
che coglieva le nocciole e ne colpiva ripetutamente i gusci
per aprirle. E se nel circondario arrivassero frusoni dalla
Scandinavia, sarebbe meraviglioso vederli sul mio ligustro,
o sul caprifoglio o sul Viburnus opulus.
Rifornimento di semi
C'era un tempo in cui eliminare i portasemi era una parte essenziale
della preparazione del giardino per l'inverno, sia per conferirgli
un aspetto ordinato, sia per evitare un'eccessiva autodisseminazione.
Oggi i portasemi sono considerati ornamentali di per sé,
e le perenni vengono lasciate in situ fino a tarda primavera
(questo accade specialmente nei giardini continentali, o in
giardini in stile 'prairie') e parte di questo materiale viene
usato più tardi per la costruzione dei nidi.
Io non so di una raccolta sistematica di dati su come e quanto
gli uccelli si alimentino con i semi del giardino, ma cardi
e lavande notoriamente attirano i cardellini, e la vista di
un piccolo stormo di questi uccellini colorati in giardino è veramente
affascinante. I ciuffolotti sono visti spesso 'servirsi' presso
le madreperlacee 'monete del papa' (Lunaria annua),
mentre altri candidati per ottimo cibo sono i settembrini (Aster),
le enotere e la Verbena bonariensis.
Incoraggiare la presenza di insetti
Insetti e piccoli animali sono parte essenziale dell'ecosistema
del giardino e importante risorsa alimentare per gli uccelli,
specialmente verso la fine di inverno quando bacche e semi finiscono
e inizia per converso la stagione della procreazione.
Alcuni lavori invernali hanno un impatto negativo sulla vita
animale. Le api solitarie sono importanti impollinatori e i
loro 'piccoli' svernano in cunicoli prima di emergere come adulti
l'estate successiva. Alcuni stanno al sicuro, interrati nel
prato, ma le colonie che si trovano nelle bordure possono venire
danneggiate da operazioni di zappettatura e vangatura.
Alcune tradizionali operazioni di manutenzione invernale distruggono
i rifugi di altri insetti e animaletti. Poiché alcuni
sono certo temibili parassiti, poco possiamo fare per salvare
animali utili, eccetto che trattarli bene quando ci imbattiamo
in loro. Alcuni tipi di farfalle, come la vanessa e la ninfale,
svernano in angoli appartati e riparati: è un errore
portarli all'aperto.
Come possiamo rendere il giardino invernale più attraente
per insetti e, allo stesso tempo, offrire cibo per uccelli?
In autunno e in inverno si pota e si rimuove dagli alberi il
legno morto, che viene poi usato per creare delle intelaiature
di protezione che lascino penetrare la luce per le piante sottostanti.
I pezzi di legno e di rami inservibili possono essere accatastati
sotto siepi ed in angoli non in vista per offrire rifugio a
insetti e invertebrati, il che dà più soddisfazione
che portarli al locale centro di raccolta rifiuti.
Le foglie cadute sono di solito spazzate dai prati e rapidamente
portate via: se invece le si lascia ammucchiate nelle aiole
o nelle bordure o attorno al cumulo del compost, non solo si
aggiunge prezioso humus al terreno, ma si offre anche rifugio
a insetti appetiti da quegli uccelli che cercano prede nel suolo,
come merli, passere, scriccioli e anche piccoli gufi. Un po'
di disordine ripaga.
Animali più grandi
Si direbbe che non dovremmo occuparci di ricci, rettili ed
anfibi, pipistrelli e farfalle visto che passano l'inverno
in letargo,
in salvo fuori tiro... C'è poco costrutto però a
dar da mangiare a ricci e farfalle o mettere rane, rospi o
tritoni nello stagno o nella peschiera in estate se poi non
hanno nessun posto in cui andare in letargo. Loro hanno bisogno
di nidi e di tane dove poter passare indisturbati il loro lungo
sonno.
I ricci che hanno vagato pei nostri giardini nelle notti estive
possono passare anche l'inverno da noi se riescono a trovare
un luogo idoneo, cioè in grado di offrire in inverno
isolamento sufficiente contro il gelo.
I ricci hanno bisogno di foglie abbastanza larghe per costruirsi
una tana con pareti spesse circa 20 cm. Nel corso di una notte
o due un riccio raccoglie il mucchio di foglie necessario,
poi
vi s'infila dentro e vi si acciambella più volte, come
fanno i cani quando si accomodano in una cuccia. Gli aculei
trascinano e pettinano le foglie che vengono allisciate e compattate
fino a formare una stretta parete.
Di solito la tana viene costruita sotto bassi rovi contro la
base di un albero o di un mucchio di ciocchi di legno. Quindi
il modo migliore per indurre i ricci a svernare nel vostro
giardino è quello di offrire un mucchio di foglie sotto
una pila di tronchi o ramaglie o vicino a un muro. Ma anche
mucchi di
compost o buchi e fenditure ben riparati contro le intemperie
nella parte superiore vengono considerati idonei per una buona
tana.
E' bene ricordarsi
perciò di controllare che non vi siano ricci prima di
mettere mano al forcone per smuovere mucchi di foglie o ramaglie,
magari per preparare i falò della notte dell'Epifania.
Luoghi di letargo
I ricci non sono le uniche creature che per il loro letargo
eleggono mucchi di compost e mucchi di tronchi. Anche orbettini,
bisce, rane, rospi e tritoni sono possibili ospiti e quando
si va a smuovere non si sa mai cosa ne può venir fuori.
Io ho trovato grandi tritoni crestati in letargo sotto lastre
di pietra appoggiate per terra. Non si sono riprodotti nel mio
stagno e non so da dove siano venuti. Ognuno di questi animaletti
può eleggere domicilio sotto fogli di lamiera (francamente
brutti) o sotto lastre di pietra (che hanno un aspetto esteticamente
più valido). Basta fare un piccolo scavo nella terra
della larghezza di un piattino e profondo 5 cm, con un piccolo
passaggio d'ingresso e posarvi sopra la lastra. Lo si può ispezionare
in inverno, sollevando con delicatezza la lastra.
Le rane possono svernare in fondo alla peschiera o allo stagno
assieme a molti altri interessanti insetti
epperò bisogna
fare attenzione a non buttar via tutto quando si procede alla
pulizia!.
Naturalmente, anche se rifornite il vostro giardino di cibo
allettante e di possibili rifugi per il letargo o la nidificazione,
non c'è garanzia alcuna che un uccello o un altro animaletto
accetti la vostra offerta
ma è entusiasmante quando
succede.
Anche se le possibilità di azioni positive sono limitate,
la vita selvatica trarrà in ogni caso profitto da un
giardiniere un po' meno rigoroso nell'assolvimento di alcuni
lavori di pulizia autunnale. Pensate all'impatto che arrechereste
a molte creature e fate un passo indietro! Potrebbe essere
molto
gratificante.
Robert
Burton tratta argomenti legati alla vita naturale e molti suoi
scritti sono riportati nel sito www.naturenotes.co.uk
Pile
di ciocchi di legno e di ramaglie offrono rifugio in inverno
a molte creature e possono nel lungo termine diventare elemento
attraente e caratteristico del vostro giardino.
I
ricci, utili ai giardinieri perché si cibano di lumache
e limacce, hanno bisogno di foglie per costruire le loro tane.
I
pettirossi sono visitatori familiari di molti giardini in inverno
e si cibano di insetti e di bacche di alcune piante.
OTTO
MODI PER AIUTARE LA VITA SELVATICA
- inserire piante da bacca per gli uccelli
- lasciare i portasemi sulle piante per fornire cibo
- cercare di non disturbare gli insetti che svernano nel giardino
- lasciare mucchi di legna accatastata che possono offrire ottimo riparo
a insetti e altri invertebrati
- non asportare tutte le foglie, ma lasciare alcuni cumuli in punti
strategici, per offrire rifugi invernali agli insetti e materiale per
la costruzione delle tane ai ricci
- prima di girare e arieggiare i mucchi di compost, controllare che
non ospitino ricci, orbettini, bisce, rane e altri anfibi in letargo
- adagiare, senza fissare, lastre di pietra sul terreno: offrono un
ottimo rifugio invernale alle rane.
- fare attenzione, durante le operazioni di pulizia degli stagni o
delle peschiere, a non eliminare con lo sporco anche gli insetti ospiti
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