COME DARE IL BENVENUTO INVERNALE ALLA VITA SELVATICA
di Robert Burton (The Garden, novembre 2003)
traduzione di Mariangela Barbiero


L'inverno può essere un tempo difficile per la vita selvatica, ma facendo
alcune concessioni i giardini possono essere importanti fonti di cibo e riparo.
Robert Burton esorta i giardinieri a essere meno ordinati.



L'inverno è la stagione in cui molti pensano di offrire cibo agli uccelli, anche per aumentare il colore e il movimento nel proprio giardino. Con un piccolo sforzo, comunque, si può fare molto di più per venire in aiuto alla vita selvatica durante i mesi più freddi dell'anno.

Adottando misure adeguate in giardino, non solo si possono aumentare le probabilità di avere visitatori alati, sia locali che di passaggio, ma anche di avere altre forme di vita animale la cui presenza può non essere così evidente, ma che quietamente arricchirà il giardino e il suo circondario.
Poiché le pressioni sugli habitat naturali sono in continuo aumento, i giardini sono sempre più riconosciuti come aree vitali per la conservazione di molte specie, in grado di fornire ai vari visitatori ricovero e cibo durante i duri mesi invernali. Tuttavia sono pochi i giardinieri consapevoli di quanto siano importanti i loro giardini per la vita selvatica locale e di come una gestione responsabile possa aumentare il loro potenziale.

Come attirare gli uccelli
Il progetto più semplice per attirare gli uccelli in inverno è di inserire piante da bacca e da seme. Per molti uccelli sarà un allettante cambiamento di dieta. Merli e alcuni tipi di tordi si cibano di vari frutti maturi, specialmente di tassi, agrifogli e biancospini. Le cince preferiscono i semi di alberi come i faggi, ma alla fine dell'inverno, una volta che frutti e semi vanno esaurendosi, tornano al solito menù di insetti.
Nel mio giardino, abbastanza sorprendentemente, solo alcune piante da bacca attraggono gli uccelli. Ovviamente ciliegi (Prunus avium), sambuchi, agrifogli, tassi, cotoneaster, biancospini, piracante ed edera costituiscono tutti ottime fonti di cibo e opportunità di ricovero. Per mio interesse orticolo ne tengo ovviamente anche altre, come evonimi, ligustri, mahonie, che spero finiranno per diventare altrettanto appetitose.
Questo è già accaduto con il nocciòlo. È una varietà ornamentale e, scoiattoli permettendo, fruttifera, ma è stato un piacere guardare un picchio che coglieva le nocciole e ne colpiva ripetutamente i gusci per aprirle. E se nel circondario arrivassero frusoni dalla Scandinavia, sarebbe meraviglioso vederli sul mio ligustro, o sul caprifoglio o sul Viburnus opulus.

Rifornimento di semi
C'era un tempo in cui eliminare i portasemi era una parte essenziale della preparazione del giardino per l'inverno, sia per conferirgli un aspetto ordinato, sia per evitare un'eccessiva autodisseminazione. Oggi i portasemi sono considerati ornamentali di per sé, e le perenni vengono lasciate in situ fino a tarda primavera (questo accade specialmente nei giardini continentali, o in giardini in stile 'prairie') e parte di questo materiale viene usato più tardi per la costruzione dei nidi.
Io non so di una raccolta sistematica di dati su come e quanto gli uccelli si alimentino con i semi del giardino, ma cardi e lavande notoriamente attirano i cardellini, e la vista di un piccolo stormo di questi uccellini colorati in giardino è veramente affascinante. I ciuffolotti sono visti spesso 'servirsi' presso le madreperlacee 'monete del papa' (Lunaria annua), mentre altri candidati per ottimo cibo sono i settembrini (Aster), le enotere e la Verbena bonariensis.

Incoraggiare la presenza di insetti
Insetti e piccoli animali sono parte essenziale dell'ecosistema del giardino e importante risorsa alimentare per gli uccelli, specialmente verso la fine di inverno quando bacche e semi finiscono e inizia per converso la stagione della procreazione.
Alcuni lavori invernali hanno un impatto negativo sulla vita animale. Le api solitarie sono importanti impollinatori e i loro 'piccoli' svernano in cunicoli prima di emergere come adulti l'estate successiva. Alcuni stanno al sicuro, interrati nel prato, ma le colonie che si trovano nelle bordure possono venire danneggiate da operazioni di zappettatura e vangatura.
Alcune tradizionali operazioni di manutenzione invernale distruggono i rifugi di altri insetti e animaletti. Poiché alcuni sono certo temibili parassiti, poco possiamo fare per salvare animali utili, eccetto che trattarli bene quando ci imbattiamo in loro. Alcuni tipi di farfalle, come la vanessa e la ninfale, svernano in angoli appartati e riparati: è un errore portarli all'aperto.
Come possiamo rendere il giardino invernale più attraente per insetti e, allo stesso tempo, offrire cibo per uccelli?
In autunno e in inverno si pota e si rimuove dagli alberi il legno morto, che viene poi usato per creare delle intelaiature di protezione che lascino penetrare la luce per le piante sottostanti. I pezzi di legno e di rami inservibili possono essere accatastati sotto siepi ed in angoli non in vista per offrire rifugio a insetti e invertebrati, il che dà più soddisfazione che portarli al locale centro di raccolta rifiuti.
Le foglie cadute sono di solito spazzate dai prati e rapidamente portate via: se invece le si lascia ammucchiate nelle aiole o nelle bordure o attorno al cumulo del compost, non solo si aggiunge prezioso humus al terreno, ma si offre anche rifugio a insetti appetiti da quegli uccelli che cercano prede nel suolo, come merli, passere, scriccioli e anche piccoli gufi. Un po' di disordine ripaga.

Animali più grandi
Si direbbe che non dovremmo occuparci di ricci, rettili ed anfibi, pipistrelli e farfalle visto che passano l'inverno in letargo, in salvo fuori tiro... C'è poco costrutto però a dar da mangiare a ricci e farfalle o mettere rane, rospi o tritoni nello stagno o nella peschiera in estate se poi non hanno nessun posto in cui andare in letargo. Loro hanno bisogno di nidi e di tane dove poter passare indisturbati il loro lungo sonno.
I ricci che hanno vagato pei nostri giardini nelle notti estive possono passare anche l'inverno da noi se riescono a trovare un luogo idoneo, cioè in grado di offrire in inverno isolamento sufficiente contro il gelo.
I ricci hanno bisogno di foglie abbastanza larghe per costruirsi una tana con pareti spesse circa 20 cm. Nel corso di una notte o due un riccio raccoglie il mucchio di foglie necessario, poi vi s'infila dentro e vi si acciambella più volte, come fanno i cani quando si accomodano in una cuccia. Gli aculei trascinano e pettinano le foglie che vengono allisciate e compattate fino a formare una stretta parete.
Di solito la tana viene costruita sotto bassi rovi contro la base di un albero o di un mucchio di ciocchi di legno. Quindi il modo migliore per indurre i ricci a svernare nel vostro giardino è quello di offrire un mucchio di foglie sotto una pila di tronchi o ramaglie o vicino a un muro. Ma anche mucchi di compost o buchi e fenditure ben riparati contro le intemperie nella parte superiore vengono considerati idonei per una buona tana.
E' bene r
icordarsi perciò di controllare che non vi siano ricci prima di mettere mano al forcone per smuovere mucchi di foglie o ramaglie, magari per preparare i falò della notte dell'Epifania.

Luoghi di letargo
I ricci non sono le uniche creature che per il loro letargo eleggono mucchi di compost e mucchi di tronchi. Anche orbettini, bisce, rane, rospi e tritoni sono possibili ospiti e quando si va a smuovere non si sa mai cosa ne può venir fuori. Io ho trovato grandi tritoni crestati in letargo sotto lastre di pietra appoggiate per terra. Non si sono riprodotti nel mio stagno e non so da dove siano venuti. Ognuno di questi animaletti può eleggere domicilio sotto fogli di lamiera (francamente brutti) o sotto lastre di pietra (che hanno un aspetto esteticamente più valido). Basta fare un piccolo scavo nella terra della larghezza di un piattino e profondo 5 cm, con un piccolo passaggio d'ingresso e posarvi sopra la lastra. Lo si può ispezionare in inverno, sollevando con delicatezza la lastra.
Le rane possono svernare in fondo alla peschiera o allo stagno assieme a molti altri interessanti insetti… epperò bisogna fare attenzione a non buttar via tutto quando si procede alla pulizia!.
Naturalmente, anche se rifornite il vostro giardino di cibo allettante e di possibili rifugi per il letargo o la nidificazione, non c'è garanzia alcuna che un uccello o un altro animaletto accetti la vostra offerta…ma è entusiasmante quando succede.
Anche se le possibilità di azioni positive sono limitate, la vita selvatica trarrà in ogni caso profitto da un giardiniere un po' meno rigoroso nell'assolvimento di alcuni lavori di pulizia autunnale. Pensate all'impatto che arrechereste a molte creature e fate un passo indietro! Potrebbe essere molto gratificante.

Robert Burton tratta argomenti legati alla vita naturale e molti suoi scritti sono riportati nel sito www.naturenotes.co.uk

 

Pile di ciocchi di legno e di ramaglie offrono rifugio in inverno a molte creature e possono nel lungo termine diventare elemento attraente e caratteristico del vostro giardino.

 

 

 

 

 

I ricci, utili ai giardinieri perché si cibano di lumache e limacce, hanno bisogno di foglie per costruire le loro tane.

 

 

 

 

 

I pettirossi sono visitatori familiari di molti giardini in inverno e si cibano di insetti e di bacche di alcune piante.


 

 

OTTO MODI PER AIUTARE LA VITA SELVATICA


- inserire piante da bacca per gli uccelli
- lasciare i portasemi sulle piante per fornire cibo
- cercare di non disturbare gli insetti che svernano nel giardino
- lasciare mucchi di legna accatastata che possono offrire ottimo riparo a insetti e altri invertebrati
- non asportare tutte le foglie, ma lasciare alcuni cumuli in punti strategici, per offrire rifugi invernali agli insetti e materiale per la costruzione delle tane ai ricci
- prima di girare e arieggiare i mucchi di compost, controllare che non ospitino ricci, orbettini, bisce, rane e altri anfibi in letargo
- adagiare, senza fissare, lastre di pietra sul terreno: offrono un ottimo rifugio invernale alle rane.
- fare attenzione, durante le operazioni di pulizia degli stagni o delle peschiere, a non eliminare con lo sporco anche gli insetti ospiti