BIOTRITURATORE: E' UN BUON ACQUISTO?
di Enoe Drusiani (Giardinaggio, agosto 2003)

Se vi siete stancati di smaltire i sacchi di rifiuti vegetali, pensate a un'attrezzatura che ne riduca il volume e li renda pronti per il compostaggio.

 


Avete passato una bella giornata in giardino, facendo tutto il necessario e quanto vi stava a cuore per vedere ordine e pulizia nel prato o tra le piante. Avete rasato l'erba, spuntato la siepe, potato un po' gli arbusti per togliere i rami danneggiati dal vento, strappato le erbacce fra i fiori della bordura e rastrellato il vialetto per raccogliere le foglie. E adesso... E adesso avete davanti 5, 10 o più sacchi di plastica straccolmi, ingombranti e pesanti. Da portare al bidone o alla discarica comunale, con il problema di dover svuotare il baule dell'auto per trasportare questa voluminosa e complicata massa di rifiuti.

Lo stesso processo biologico

Un bel fastidio, non c'è che dire. Se poi ricordate che tutto questo cumulo è, virtualmente, prezioso "cibo" naturale per le vostre piante, e pensate a quanto costa un sacco di ammendante vegetale acquistato al garden center, forse il discorso della biotriturazione e del compostaggio (la biodegradazione dei resti vegetali che diventano terriccio fertile) inizia a farsi davvero interessante.
Va detto che triturazione e compostaggio sono idealmente parte di uno stesso processo ecologico, quindi assai consigliabili; ma è anche possibile limitarsi alla sola triturazione, se il secondo step è impraticabile per questioni di spazio o di gestione. Infatti, anche il più ecologico dei giardinieri potebbe trovare complicato creare una zona di compostaggio in uno spazio molto piccolo o in terrazzo - anche se esistono bidoni formato "mini"; inoltre va detto che le estati afose, umide e poco ventilate delle pianure possono creare qualche difficoltà nel processo di trasformazione dei riliuti vegetali in terriccio fertile e ricco di humus. Il processo invece è facilitato dalle estati fresche, asciutte e ventilate, tipiche di colline e montagne.

 

 

Un lavoro silenzioso.

I primi sembravano motori di jet, poi la tecnologia ha consentito di migliorare le prestazioni e diminuire il rumore: i modelli elettrici Bosch (emettono solo 84 decibel) hanno meritato un riconoscimento internazionale per la silenziosità.


Due ottime ragioni: volume ridotto e biotrasformazione

Nati per fornire una risposta ecologica alla richiesta di prodotti per lo smaltimento autonomo dei rifiuti organici del giardino, i biotrituratori - elettrici o a benzina (indispensabili in zone prive di collegamento elettrico) - permettono di triturare rami e residui quali fiori recisi, resti di ortaggi, foglie, ramoscelli di cespugli o siepi e alberi, dando origine a materiale adatto alla decomposizione o alla pacciamatura.
Infatti questi detriti di origine vegetale, sminuzzati, mescolati e aerati in modo da avere un adeguato apporto di ossigeno, si decompongono rapidamente e si trasformano in una sostanza simile alla comune terra. In realtà è qualcosa di più: cioè fertile humus, paragonabile al suolo morbido, fresco e odoroso che si trova nei boschi sotto le foglie. È utilizzabile per reintegrare il terreno di vasi e aiole con le sostanze nutritive e i bioelementi andati perduti per assorbimento radicale o dilavamento da piogge e irrigazioni. La qualità e la forza del concime ricavato, meglio dell'ammendante, così è detto tecnicamente, saranno tanto migliori quanto ottimale sarà la combinazione di resti vegetali contenenti azoto e carbonio (per esempio si possono miscelare legno sfibrato ed erba falciata).


Il tritume: utile anche come pacciamatura

Se non li impiegate per il compostaggio, potete comunque distribuire i residui triturati direttamente sul terreno per smuoverlo e ravvivarlo, per formare una "fodera" che limiti lo sviluppo delle erbacce e mantenga maggiore umidità; ma anche per proteggere dal freddo la zolla radicale di piante delicate.
Perfino se non applicate la pacciamatura e non avete modo di usare il tritume ottenuto, c'è comunque un vantaggio evidente: i famosi sacchi di rifiuti si riducono drasticamente, fino a venti volte di meno. Grazie a triturazione e compattazione, cioè, da 20 ve ne rimarranno uno o due. Non male!
Il biotrituratore è dunque un valido aiuto. Oggi modelli in commercio non sono troppo costosi e, soprattutto, sono proposti in numerose versioni indicate per uso hobbistico: quindi semplici, leggeri e sicuri. L' unico problema è che sono comunque un po' ingombranti: anche le versioni più piccole richiederanno un certo spazio nella rimessa degli attrezzi per poter essere conservate sempre montate e pronte all'uso. Ma scoprirete che questo utilizzo diventa piuttosto frequente: non solo in primavera e autunno, periodi classici di potature e pulizia, ma per tutto il periodo estivo.


Cosa esce dal biotritutatore?

In base alla tecnica di sminuzzamento (sono diversi i sistemi di taglio, dai cilindri a coltelli ai rulli con frese) e alla potenza, i biotrituratori consentono di ottenere la sfibratura (sfilaccia di legno tenero o foglie), la cippatura (pezzetti di legno o corteccia) o la triturazione vera e propria, più o meno fine, del materiale organico; alcuni sono idonei a trattare solo rametti sottili, erba e fogliame; altri possono triturare rami voluminosi, fino a 45 mm di diametro.
Gli apparecchi multifunzionali - in grado sia di sfibrare che di sminuzzare - sono preferibili. Per ottenere un rapido ed efficace processo di compostaggio la triturazione dev'essere piuttosto fine; ma fra uno strato e l'altro, nel contenitore o bidone, dovrete stendere uno spessore sommariamente sminuzzato per favorire il processo di aerazione che fa vivere i batteri incaricati della biotrasformazione.


Occhio alla sicurezza

II caricamento del materiale da triturare avviene quasi sempre in maniera automatica, attraverso un imbuto diritto od obliquo. Quasi tutti i modelli sono inoltre provvisti di dispositivo di inversione del senso di rotazione, per rimuovere quanto eventualmente si fosse incastrato. Pratiche ruote e comode maniglie agevolano gli spostamenti su qualsiasi tipo di terreno. Contro i possibili rischi durante il funzionamento, sono stati studiati dispositivi di sicurezza per bloccare il motore e impedirne il riavvio improvviso, oltre che per evitare fuoriuscite di materiale (paraspruzzi). In conformità alle normative europee sono inoltre stati messi a punto accorgimenti atti a mantenere i decibel entro livelli accettabili. Sono quindi ormai numerose le versioni "silenziose" o, meglio, a bassa rumorosità: con imbuto isolato dal punto di vista acustico, come nei modelli Viking, con sistema di trascinamento del materiale senza contraccolpi o con ingranaggi a struttura estremamente compatta. E, poiché a ridurre il rumore contribuisce anche l'assenza di vibrazioni, sono state progettate strutture compatte con larghi carrelli, per assicurare stabilità durante il lavoro: che dev'essere effettuato sempre con molta pazienza e altrettanto buon senso.

 

Wolf-Garten biotrituratore elettrico universale. Potente, sicuro (è provvisto di freno motore, interruttore salva motore e chiusura centralizzata) e silenzioso, attira automaticamente verso le lame affilate i rifiuti del giardino e li tritura in modo rapido e minuzioso. L'imbuto di riempimento è ergonomico e il sacco di raccolta permette di trasportare comodamente il materiale triturato. Le motorizzazioni disponibili: 2000 watt per il modello SD 200 (250,74 Euro), 2400 per SD 240 E (313,75 Euro) e USD 240 E (439,71 Euro), provvisti, rispettivamente, di 2 e 4 lame doppie affilate in acciaio speciale. Un sistema di rullo con frese, che consente di sminuzzare rami con diametro di 45 mm, caratterizza il modello SSD 2400 E (743,70 Euro).
Info: tel. 039/628641, www.wolf-garten.it

 

Stayer Trito 1800. Dotato di motore da 1800 watt (ma esiste anche nella versione da 2400), ha sistema di trascinamento a lame inclinate e reversibili in acciaio Chromex, che cattura i residui vegetali automaticamente e lentamente, evitando il rischio di inceppamento. La grande apertura (ad altezza ideale per caricamento e sorveglianza) facilita il riempimento con arbusti ramificati; una protezione in gomma evita i contraccolpi. Un interruttore di sicurezza interviene e ferma il motore in caso di apertura dell'imbuto; un altro protegge contro i sovraccarichi. Il trasporto è agevolato dalla pratica impugnatura e da due grandi ruote. Prezzo: 212,40 Euro.
Info: tel. 0532/795511, www.stayeritalia.com


 

Ibea Biotrituratore/aspiratore 5-35. Dotato di potente motore a scoppio e due diversi sistemi di taglio (lame triangolari mobili e lame a J posizionate con una particolare angolatura), è in grado di risucchiare e sminuzzare i rifiuti organici del giardino, riducendone il volume nella proporzione 20:1. Il grosso imbuto facilita il caricamento mentre le grandi ruote e il basso baricentro rendono agevoli gli spostamenti su terreno irregolare. Come optional è disponibile il kit aspirazione. Prezzo: 1328,12 Euro; 247,90 per il kit aspirazione.
Info: tel. 031/929150, ibea@ibea.it

Agrinova BIO 555. Provvisto di potente motore a scoppio e di ruote garden che permettono facili spostamenti anche nel luogo della potatura, è il biotrituratore più professionale della gamma Agrinova; comprende modelli con diversi tipi di motori e dimensioni, tutti costruiti nel rispetto dei più severi criteri di sicurezza. Il sistema di taglio è costituito da un disco con coltelli cippatori e martelli. Una leva consente di aprire il setaccio, per regolare l'ampiezza del taglio e come antintasamento. BIO 555, con 6,5 cavalli, costa 1134 Euro; la versione 555I, con :5,5 cavalli, costa 1090,80 Euro.
Info: tel. 049/5742645, www.agrinova-italia.it
 

 


Cippatura cos'è?

Il biotrituratore Gardena S 2300 ha uno speciale organo di cippatura: la parola indica il processo di triturazione delle parti legnose con cilindro a coltelli in acciaio temprato e controlama a distanza regolabile tramite apposita manopola. Silenzioso e sicuro, cattura il ramo da
frantumare escludendo rimbalzi. La doppia marcia, avanti e indietro, ne favorisce la rimozione in caso di blocco. La tramoggia ribassata agevola il caricamento; la struttura compatta e il largo carrello con grandi ruote assicurano stabilità facilitando il trasporto: per quest'ultimo è d'aiuto anche la comoda maniglia ergonomica. Il motore da 2300 watt consente di triturare rami con diametro fino a 45 mm. Prezzo: 430 Euro.
Info: tel. 02 93570285, www.gardena.com

 


 


Per un giardino medio-grande. Il potente Viking biotrituratore elettrico serie GE è disponibile in vari modelli, caratterizzati dal sistema Multi-Cut 200 con lame di taglio bifunzionali e grande imbuto con dispositivo antispruzzo, isolato acusticamente e privo di oscillazioni, L'ampio telaio facilita il trasporto e garantisce stabilità. Numerosi i dispositivi di sicurezza, dal bloccaggio elettromeccanico all'arresto d'emergenza. A partire da 3265 Euro circa.
lnfo: Stihl, tel. 02/950681, www.viking-garden.com



 

 

Volumi ridotti!

Con un buon biotrituratore il volume degli scarti organici introdotti diminuisce in modo rapido e radicale. Un modello come BIO 5-35 Ibea (tel. 031/929150) garantisce riduzioni nella proporzione 20:1. Erba, foglie, rami e altri scarti, ormai poco ingombranti, possono così essere facilmente accumulati per venire avviati al compostaggio; oppure sono utilizzabili come tali, per eseguire pacciamature.


 

 


Al-ko Biotrituratore Silent Power. La silenziosità è il tratto distintivo: lo dice il nome e lo assicura il sistema di rulli per tagliare e frantumare senza attrito, con il controrullo, sistema che permette di schiacciare materiale fino a 45 mm.
Un interruttore consente di cambiare la direzione di rotazione per l'eventuale espulsione di materiale intasato. Maneggevolezza e ottimo rapporto prezzo/prestazioni rendono la linea assai attraente. Il modello 5000 costa 511,20 Euro.
Info: Sigma, tel. 039/9329311, info@sigmalko.it

 

 

Bosch biotrituratore AXT 2000 H. Particolarmente silenzioso, grazie al meccanismo di taglio elicoidale, è dotato di motore "High-Power" da 2000 Watt con coppia elevata, sistema di trascinamento automatico del materiale da sminuzzare (che viene triturato in modo ottimale per il compostaggio) e dispositivo di funzionamento reversibile per risolvere eventuali ingorghi. La struttura compatta, il peso ridotto e le grosse ruote progettate per non danneggiare il prato lo rendono maneggevole e pratico da spostare, mentre il baricentro equilibrato assicura stabilità. Il sacco di raccolta, dopo l'uso e la pulizia, si utilizza come coperchio. Prezzo: 502,80 Euro. La gamma comprende anche i modelli da 2200 e 2500 HP.
Info: tel. 02/36961, www.bosch.it

 

Compostaggio: 10 regole di base

 

1. Usate tre contenitori: per raccogliere, compostare e conservare il compost.
2. Scegliete un luogo riparato dal vento, possibilmente in penombra e nei pressi dell'abitazione, vicino ai collegamenti elettrici e idrici.
3. Ponete il contenitore del compost direttamente sul terreno (mai su lastre di pietra), per consentire la penetrazione degli insetti presenti nel suolo.
4. Raccogliete solo materiale adatto al compostaggio, come foglie, rami tagliati e rifiuti organici domestici. Separate i rami dai resti morbidi e terrosi delle piante; coprite il materiale e proteggetelo dalla pioggia.
5. Triturate bene i rifiuti organici per facilitare il processo di decomposizione,
6. Dopo aver sistemato uno strato di rami spezzati, mischiate materiali grossi e fini (non dello stesso tipo) contenenti sia azoto che carbonio.
7. Accumulate detriti per il compostaggio fino a un'altezza massima di 80 cm, per garantire una circolazione ottimale dell'ossigeno.
8. Coprite per proteggere dall'essiccazione e dall'erosione e per facilitare lo sviluppo del calore.
9. Controllate l'umidità per favorire l'attività dei microrganismi utili alla decomposizione, e rimestate regolarmente.
10. Mescolate sempre il materiale decomposto con terriccio o calce, per accelerare la decomposizione.