Perché dovremmo tenere
in maggior considerazione gli alberi
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(The Garden, agosto 2014)
Testo di Nigel Colborn
Traduzione di Mariangela Barbiero
Scrittore del verde e responsabile di una rubrica su The Garden,
Nigel Colorn
parla dell'atteggiamento complesso dei giardinieri nei confronti degli alberi
Dobbiamo piantare più alberi! Secondo l'Woodland Trust, (N.d.T: la maggiore organizzazione per la conservazione dei boschi del Regno Unito), lo scorso inverno in Inghilterra sono stati piantati alberi in soli 8mila acri di terreno, a fronte dei 12.500 messi in bilancio dal governo. E in giugno il Professor Ian Bateman dell'Università dell'Anglia orientale ha sottolineato un recente lavoro sui benefici economici derivanti da nuove zone alberate create in posizioni confacenti.
Sembra odioso discutere di costi e profitti anziché dei vantaggi reali, ma se questa è l'unica lingua che politici ed economisti capiscono, forse sarà il caso di reprimere il nostro scoramento e prestare attenzione, soprattutto se poi tale ricerca porta a una migliore conservazione.
Chi tra noi trascorre il suo tempo nei boschi, ben ne conosce il vero valore. Troviamo gioia e conforto non soltanto nei fiori di primavera, ma anche nella mera grazia e nella pura bellezza dell'ambiente silvestre. Dopotutto, siamo primati: i nostri antenati erano abitanti dei boschi.
Man mano che la popolazione aumenta e le risorse scarseggiano, boschi, giardini e spazi verdi diventeranno sempre più importanti; non solamente come luoghi di ricreazione, ma per aiutarci a migliorare salute mentale e benessere.
Ammirazione mal riposta?
Gli alberi rendono bellissimo un giardino, anche se piccolo. Attirano lo sguardo verso l'alto, forniscono ombra in estate quando ce n'è più bisogno e regalano esplosioni di bellezze stagionali con fiori, frutti, colori autunnali o grazie anche ai semplici profili invernali. Oltre a incoraggiare la fauna selvatica, gli alberi utilizzano il suolo per trovare nutrienti, anche in piccole tracce, che verranno riciclati quando cadono le foglie. Inoltre assorbono anidride carbonica, consolidano la terra dei pendii e, quando presenti in gran numero, sono un contributo inestimabile nel prevenire le inondazioni.
Ciononostante l'atteggiamento di alcuni giardinieri nei confronti degli alberi può essere ambivalente. Qualcuno odia il disordine creato dalle foglie che cadono in autunno e che talvolta ostruiscono le grondaie; molti di noi maledicono radici e polloni che compaiono nel nostro bel prato; e non sopportiamo la densa e secca ombra che un albero può fare.
Ma questi problemi spesso sono causati dall'aver piantato l'albero sbagliato, o di averlo messo nel posto sbagliato. È incredibilmente difficile, persino per un giardiniere esperto, prevedere le dimensioni che un giovane alberello potrà raggiungere tra 10, 20 o 50 anni. Ma proprio qui sta il dilemma: può essere davvero straziante uccidere un amico fidato, anche se è diventato mostruosamente grande. Troppe persone hanno riguardi malriposti per gli alberi semplicemente perché sono là da molto tempo e sono diventati grandi. Nei giardini, al pari di arbusti e perenni, sono "meramente" piante. Se ci si accorge che sono nel posto sbagliato (a meno che non siano sotto la protezione dell'ente preposto) dovrebbero proprio essere tolti.
In quanto giardinieri con una coscienza sociale dovremmo considerare gli alberi nel più ampio contesto della comunità. Sappiamo che i giardini, in una fredda epoca meccanicistica, hanno bisogno di essere rinverditi, non solo per questioni estetiche ma soprattutto per ragioni pratiche: grandi zone alberate in aree edificate aiutano a ridurre le condizioni climatiche estreme e arricchiscono gli habitat. Il problema del parcheggio in città, per esempio, è insolubile, ma è una vergogna che così tanti giardini fronte-casa siano stati (o lo saranno presto) sacrificati per far posto alla macchina.
C'è stato un tempo in cui maggiociondoli (Laburnum anagyroides), ciliegi ornamentali e altri graziosi alberi addolcivano la vista delle periferie. Adesso invece troppi giardini sono stati pavimentati o rasi al suolo per essere trasformati in parcheggi. Potrebbero anche non piacervi il rosa livido o i fiori arricciati del Prunus 'Kanzan', ma se l'alternativa è una Nissan Juke giallo senape, allora i fiori rosa intenso non sembrano poi così male!
Pertanto, oltre a favorire tutto ciò che fa "albero" in spazi verdi urbani e nella più ampia aperta campagna, dovremmo anche fare un bilancio degli alberi presenti nei nostri giardini. Ovunque ci sia uno spazio vuoto dovremmo stilare una breve lista, immaginare dimensioni e forme possibili degli alberi scelti da qui ai prossimi trent'anni e procedere a piantarli quest'inverno.