CONSOCIAZIONI: L'UNIONE FA LA FORZA
(da Gardenia, maggio 2004)

 

Ricalcando quanto avviene in natura, dove non esiste la monocoltura e sulla stessa superficie spontaneamente si formano associazioni di specie diverse, anche nell'orto si può praticare la consociazione, o coltivazione mista. Vale a dire che ortaggi differenti vengono coltivati in uno stesso appezzamento, con reciproco vantaggio. Per esempio, un vicendevole stimolo alla crescita; la protezione dell'uno nei confronti dell'altro; il maggiore sfruttamento del terreno, con conseguente incremento della produzione (particolarmente utile quando lo spazio è ridotto); l'ombreggiamento del suolo (grazie alla presenza di ortaggi dal diverso ciclo colturale), cosa che lo rende meno soggetto all'evaporazione e limita la crescita delle infestanti.
Ma perché la consociazione dia buoni risultati è fondamentale la scelta delle piante: si abbineranno quelle con esigenze nutritive diverse; differente sviluppo radicale, chi con radici superficiali chi con radici capaci di scendere in profondità, nonché fogliare (foglie grandi e foglie lunghe e sottili); specie da foglia assieme a specie da radice.

Così se alcuni abbinamenti sono "neutri", altri sono "negativi" e altri ancora "favorevoli", dipendendo oltre che dal fabbisogno nutritivo dei vari ortaggi, dai residui che ogni pianta lascia nel terreno, dall'aroma che emana in maniera più o meno avvertibile, dall'azione spesso repellente nei confronti di determinati insetti.

Ecco perciò, qui a lato, alcuni abbinamenti favorevoli.