resistono al secco

FORTI DAL CUORE TENERO

testo di Samantha Gaiara e foto di Ferruccio Carassale
(Gardenia, maggio 2008)

C. x corbariensis
C. psilosepalus
C. x canescens

 

Diffusi nella macchia mediterranea, i cisti sono poco coltivati nei giardini.
Peccato, perché regalano numerose fioriture e hanno poche esigenze


Li chiamano anche "rose di maggio", i cisti, perché il loro periodo di fioritura coincide con quello del fiore più famoso al mondo, ma soprattutto perché, a un primo sguardo, le grandi corolle aperte e piatte, con petali leggermente stropicciati, ricordano quelle di alcune rose cinesi.
Considerato dove crescono, tuttavia, ci si accorge che non può assolutamente trattarsi di rose. I cisti, il cui nome deriva dal greco kystis, ovvero "vescichetta", a richiamare la forma sferica dei minuscoli frutti, prosperano in natura nei luoghi più ostili, crescendo senza difficoltà sulle scarpate aride e assolate, in terreni poveri e sassosi, nelle zone spazzate dal vento, anche quello carico di salsedine, e persino sui litorali sabbiosi.

C. creticus
Appartenenti alla famiglia delle Cistaceae, contano 16-20 specie, una decina delle quali indigene in Italia, diffuse lungo le coste del Mediterraneo, dove vivono mescolate a lentisco, oleandro, mirto, ginepro, a formare la macchia mediterranea.

Nei giardini entrarono per la prima volta a partire dalla metà del XII secolo, grazie agli inglesi, che tuttavia non ottennero grandi risultati a causa del clima troppo freddo e soprattutto troppo umido. Noi italiani invece, che li vediamo fiorire copiosamente a due passi da casa, non li abbiamo mai presi sufficientemente in considerazione. «Per me sono indispensabili dove il clima è caldo e secco», commenta Fabio Fusari, del Vivaio Fattoria la Parrina, «soprattutto visto l'attuale interesse per il giardino a bassa manutenzione, e anche per quello ecologico, dove le piante possono crescere con poca acqua e poco concime». Senza contare che, data la loro frugalità, risolvono gli angoli più difficili e inospitali del giardino.



Cistus x cyprius
C. crispus
C. ladanifer


Petali di carta velina

Al di là di tanti pregi, i cisti si possono coltivare unicamente per l'intensa quanto effimera bellezza dei fiori. Durano soltanto un giorno, ma vengono prodotti in continuazione sicché, da maggio a luglio, l'arbusto forma un bel cuscino ordinato e compatto, di altezza variabile da 80 a 120 centimetri a seconda delle varietà, che appare come ricoperto di leggiadre farfalle. I colori delle corolle, vivacizzati da un bottone di stami giallo oro, variano dal bianco al viola, passando dal rosa delicato alle più accese sfumature del fucsia. Secondo Fabio Fusari, i cisti sono tutti da provare, anche perché essendo di facile coltivazione il successo è assicurato; dovendo scegliere, ecco qualche suggerimento.

«Non tralasciate Cistus x skanbergii: alto al massimo 60 cm, con rami arcuati ricoperti di foglie verde oliva, tra maggio e giugno forma una nuvola di minuscoli fiori (di 1,5 cm di diametro) rosa coC.x purpureusnchiglia. Al contrario Cistus x aguilarii ha grandi corolle bianche (larghe anche 4 cm), quasi trasparenti, con una macchia color cioccolato alla base di ogni petalo».C salviifolius
Se il grosso della fioritura dura un mese, i cisti sono tuttavia preziosi anche per il fogliame, che varia per dimensioni, colore e consistenza. Si passa dalle foglie verde oliva, lunghe al massimo un centimetro, di Cistus x skanbergii a quelle argentate e allungate (fino a 5 centimetri) di C. x purpureus; da quelle lisce come il velluto di C. salviifolius a quelle ruvide di C. x pulverulentus.
Piante generose e poco esigenti, per farle prosperare vanno però collocate in giardino con particolare attenzione. «In effetti bisogna stare attenti a dove li si pianta», precisa la paesaggista catanese Roberta Andaloro (www.setterosso.it), «evitare il prato, bisognoso per crescere di molta acqua, che sarebbe dannosa». Ideali le zone in pendenza, dove non si formano ristagni idrici.

 

Cistus parviflorus

Gli abbinamenti ideali

Tenete presente inoltre che i cisti sono competitivi, e se da una parte riescono a contenere la crescita delle malerbe, dall'altra, per un insieme armonioso, vanno associati solo a piante ugualmente "combattive". «Amo accostarli», continua Andaloro, «a essenze che iniziano a fiorire quando il cisto è sul finire, come l'oleandro 'Nana Rosso', alto 1,5 metri; Teucrium, dalle preziose foglie argentate e intagliate; oppure il pittosporo nano, dalla fioritura poco vistosa ma delicatamente profumata».
Un effetto esotico si ottiene mescolando i cisti con Chamaerops humilis
, minuscola palma sempreverde dalle eleganti foglie a ventaglio.

 


«Forse i cisti sono al mondo per ricordarci che il tempo non conta,
e che l'intensità è tutto».
Lavinia Taverna

Fabio Fusari

Laureato in agronomia tropicale e subtropicale, lavora presso il Vivaio La Parrina, dove si occupa in particolare della produzione di piante per climi caldi e secchi.


Coltiviamoli così

con i consigli di Fabio Fusari del Vivaio Fattoria La Parrina - disegni di Linda Pellegrini


CLIMA ED ESPOSIZIONE
I cisti sopportano bene il caldo e possono sopravvivere a qualche giorno di basse temperature (fino a -5 °C, Zona 9), a patto che il terreno sia asciutto. L'esposizione deve essere soleggiata.
TERRENO
Si adattano a tutti i tipi di suolo, anche povero e roccioso, purché ben drenati.
IMPIANTO
Piante acquistate in vaso possono essere messe a dimora in qualsiasi momento dell'anno, ma il periodo migliore è tra settembre e ottobre, in modo da lasciare all'apparato radicale il tempo di irrobustirsi prima dell'arrivo del caldo. Scavate una buca larga e profonda il doppio del vaso e procuratevi del buon terriccio da disporre sul fondo; poi inserite la pianta e colmate gli spazi rimasti vuoti. Durante il primo anno bagnate abbondantemente per favorire l'attecchimento.
IRRIGAZIONI
I cisti sopportano la siccità senza soffrire, ma non sopravvivono ai ristagni d'acqua. È consigliabile bagnare abbondantemente e di rado (due volte alla settimana in estate, mai in inverno) così che il terreno possa asciugarsi tra un'innaffiatura e l'altra.
CONCIMAZIONI
Le concimazioni non sono indispensabili, tuttavia, per favorire la fioritura, tra marzo e aprile si può somministrare un fertilizzante ricco di potassio. Distribuitelo a una distanza di 20 cm dal tronco, quindi zappettate per incorporarlo alla terra e infine innaffiate.
POTATURE
Vanno eseguite ogni anno per contenere la naturale tendenza dei cisti a "invecchiare", lignificando alla base e spogliandosi di foglie. Si agisce subito dopo la fioritura, solo sui rami dell'anno - facili da individuare perché sono quelli che portano i fiori -, tagliando circa 2 cm sotto le corolle sfiorite. Dopo la potatura la pianta avrà l'aspetto di un ordinato e compatto cuscino, ancora ricco di foglie. Per sopperire allo stress causato da questa operazione è consigliabile bagnare abbondantemente per qualche giorno.
MOLTIPLICAZIONE
A fine fioritura, tra giugno e agosto a seconda del clima, si prelevano talee erbacee lunghe 4-5 cm; se ne immerge la base in polvere ormonale e le si interra in un miscuglio di torba (40 per cento) e pietra pomice (60). Subito dopo si innaffia e le si copre con tessuto-non tessuto, sistemandole in un luogo luminoso, ma non assolato, e bagnando di tanto in tanto. Dopo 20 giorni, se le talee non hanno perso le foglie e se tirandole con delicatezza oppongono una certa resistenza, segno che hanno radicato, si possono rinvasare.


DOVE SI TROVANO


Vivaio Fattoria LA Parrina
:
località La Parrina, 58010 Albinia di Orbetello (Grosseto), tel. 0564 865060, www.vivaiparrina.it

Quanto costano
Esemplari venduti in vaso da 18 cm di diametro sono in vendita a 7 €, mentre in vaso da 24 cm costano 15 €.

chi sono: arbusti sempreverdi, di altezza variabile dagli 80 ai 120 cm, tipici della flora mediterranea; il genere, appartenente alla famiglia delle Cistaceae, conta una ventina di specie.

foglie: opposte, semplici, di colore verde-glauco, sono lunghe 1-7 cm e hanno forma ovale oppure lanceolata.

fiori: appiattiti, sono composti da cinque petali ravvivati da un vistoso ciuffo di stami gialli al centro.

frutti: capsule, frutti secchi, che si aprono a maturità liberando i semi.

epoca di fioritura: da maggio a luglio.