Il
frutteto? SUL TERRAZZO!
di Leonardo
Stellone (Giardinaggio,
aprile 2009)
Anche
chi abita in città e non ha un giardino può prendersi
la
soddisfazione
di vedere maturare dei frutti succosi e fragranti:
ecco qualche
consiglio per scegliere
e coltivare i fruttiferi in vaso
Pensate
che sarebbe bello portare in tavola frutti genuini e appena
colti, ma non possedete alcun angolo di terra
dove impiantare un frutteto? Non è un problema: anche
un terrazzo, addirittura un piccolo balcone, se gode della
giusta esposizione, può ospitare un mini-frutteto
che vi permetterà di veder maturare i frutti coltivati
da voi stessi.
Se l'uso di allestire un orto in vaso è ormai abbastanza
diffuso, non altrettanto accade con i fruttiferi, ritenuti
spesso difficili e poco produttivi in condizioni così limitative:
invece sono molte le varietà che si adattano egregiamente
alla vita in contenitore e che, se ricevono le dovute cure,
regalano un bel raccolto, abbondante e profumato.
L'importanza di scegliere bene
Per evitare delusioni e avere più garanzie sul benessere
delle piante, è consigliabile scegliere gli alberi da
frutto più diffusi nella zona dove si abita. Ancora
meglio se ci si orienta sulle varietà minori, anche
note come "antiche" che, ormai quasi scomparse dalle
campagne, in quanto poco redditizie secondo la logica della
grande distribuzione, per l'hobbista rappresentano, invece,
i fruttiferi migliori. Si tratta infatti di varietà che,
proprio perché locali, ben si addicono al clima in cui
le alleverete: saranno più resistenti e difficilmente
si ammaleranno. In genere si tratta di alberi belli e
longevi, che in più vi offriranno il piacere di assaporare
note caratteristiche, intense e aromatiche, differenti da quelle
della frutta disponibile sui banchi dei supermercati.
Per essere certi che la pianta in vaso dia frutti, occorre
farsi aiutare nella scelta dal vivaista di fiducia. Se desiderate
coltivare un solo albero di una certa specie, dovrete
accertarvi che esistano varietà autocompatibili, cioè che
possano essere fecondate dal proprio polline:
una scelta ampia tra gli albicocchi e i nespoli del Giappone,
ma non tra i meli, addirittura impossibile tra i peri e i ciliegi.
In quest'ultimo caso, per favorire l'impollinazione è fondamentale
accostare alla pianta una varietà della stessa specie
o una varietà diversa purché compatibile
(cioè con epoca di fioritura sovrapponibile).
Le regole d'oro
Un aspetto da valutare bene è la posizione: gli
alberi hanno bisogno di sole per far maturare i propri frutti
e di protezione dai venti forti che ostacolano l'impollinazione
e danneggiano foglie e fiori. Se il terrazzo è esposto
a forti correnti, serve dunque riparare la pianta
con un graticcio frangivento in legno o un paravento di bambù.
Evitate invece di posizionare la pianta sotto una tettoia o
in un angolo troppo chiuso: i fruttiferi hanno bisogno
di una buona circolazione d'aria, di sentire il caldo e il
freddo, di prendere la pioggia e la rugiada, di essere accarezzati
dalla brezza.
Altrettanto fondamentale è la scelta dei
vasi: gli alberi da frutto richiedono contenitori capienti di
dimensioni medio-grandi, con altezza e larghezza comprese tra
50 e 100 cm. Vanno benissimo grandi vasi in rame, in resina
o in terracotta (si possono anche commissionare delle
dimensioni desiderate), o profonde fioriere in legno. E indispensabile
che siano dotati di fori sul fondo per lo scolo dell'acqua
in eccesso: il drenaggio è vitale, poiché i fruttiferi
chiedono molta acqua ma temono i ristagni radicali. Il terriccio
sarà di medio impasto, ben drenato ma ricco di sostanza
organica. La quantità di vasi da allestire deve essere
valutata in relazione alla portata del terrazzo,
che spesso necessita di una verifica tecnica, ma che in linea
di massima si aggira intorno ai 450 kg per mq per le costruzioni
recenti.
Meli e peri, ma non solo
Tra i fruttiferi più appropriati per la coltivazione
in vaso, meli e peri sono quelli che resistono di più e
mantengono dimensioni ridotte:
i meli si possono scegliere di qualsiasi varietà grazie
ai portinnesti nanizzanti, mentre tra i peri occorre escludere
le vigorosissime varietà Coscia e Spadona.
Gli albicocchi
riescono bene, purché allevati in contenitori di dimensioni
rilevanti, almeno 70 x 70 cm. Grandi soddisfazioni si ottengono
anche con il melograno, il fico e il nespolo del Giappone.
Se si vuole adornare una pergola o un arco, ideali sono il
kiwi e la vite da tavola che, se coltivata in grandi vasi,
crea un gradevole festone di foglie tra cui maturano succosi
grappoli. Il ciliegio è un albero maestoso poco adatto
alla coltivazione in vaso, ma esistono alcuni portinnesti che
lo mantengono di dimensioni ridotte conservando una media produttività.
Tutte le piante da frutto coltivate in vaso hanno bisogno
di acqua in abbondanza, soprattutto in estate quando sono soggette
a colpi di caldo: pochi giorni di siccità possono compromettere
la salute della pianta e buona parte del raccolto. Per
questo motivo, è consigliabile effettuare sempre
una spessa pacciamatura con corteccia tritata al piede
della pianta, in modo da limitare l'evaporazione e mantenere
fresco e umido il terreno.
Ricette
casalinghe di difesa biologica |
Dal momento che la frutta è destinata alla nostra tavola,
la cura e la prevenzione delle malattie vanno effettuate privilegiando
metodi di cura naturali e non tossici.
Un
efficace preparato casalingo vegetale è il macerato
d'ortica. Si prepara mettendo 5 etti di ortica fresca senza
radici (o 150 g di pianta essiccata) in 5 litri di acqua fredda
per 10 giorni, mescolando ogni giorno (basta una settimana
se si lascia il contenitore al sole) e da filtrare prima dell'uso.
Per la lotta contro acari, parassiti come le tignole e la mosca
del ciliegio, funghi come la bolla del pesco, la peronospora,
la ticchiolatura e i marciumi, il prodotto va diluito in acqua
(circa 20 g per 100 ml di acqua) e distribuito per 3 giorni
di seguito, ripetendo il trattamento dopo 2 settimane. Diluito
ulteriormente, è efficace per rinforzare l'apparato
radicale (immergendo il vaso da vivaista nella soluzione prima
del trapianto) e per stimolare la crescita delle piantine (distribuito
sul terreno). Meglio però evitarne l'impiego
sulla frutta che si vuole destinare alla conservazione.
Alla base dei fruttiferi o in altri vasi sul balcone, coltivate
tagete e calendula: attirano i sirfidi, predatori naturali
degli afidi, riducendo così di molto l'eventualità e
la misura di un attacco da parte di questi piccoli e temibili
parassiti.
Contro le vespe, golosissime dei frutti in maturazione, riempite
un barattolo per metà di aranciata o di sidro, coprite
l'apertura con un foglio di carta o polietilene e praticate
un foro ai centro:
le vespe entreranno attirate dall'aroma e vi rimarranno intrappolate.
II ragnetto rosso è un
diffuso parassita che si nutre della linfa delle piante, facendo
cadere le foglie e deperire
l'esemplare:
dal momento che prospera con aria asciutta, quando il clima è caldo
e secco spruzzate regolarmente acqua sulla chioma delle piante,
evitando le ore centrali della giornata affinché il
sole non bruci le foglie.
Coltivazione:
le chiavi del successo |
Fondamentale è controllare
l'irrigazione: soprattutto alla ripresa vegetativa,
l'acqua va fornita regolarmente e con generosità,
curando il drenaggio.
Una
buona concimazione in autunno e in primavera stimola la produzione
dal punto di vista sia quantitativo che qualitativo.
Controllate
spesso la salute delle piante: occorre intervenire con tempestività,
allo stadio iniziale di una malattia fungina o di un attacco
parassitario, per non compromettere la fruttificazione ed
evitare di dover eseguire trattamenti molto invasivi, inevitabili
se l'infestazione si estende. Dal momento che i frutti sono
destinati alla tavola, infatti, è consigliabile utilizzare
metodi naturali, come l'eliminazione manuale o gli infusi
preparati in casa, oppure prodotti specifici a bassa tossicità.
La
potatura è indispensabile per contenere le dimensioni
delle piante e stimolare la produzione. Meglio acquistare
esemplari già formati: un albero da frutto di tre o
quattro anni ha subito vari interventi di formazione, ha
già un aspetto ben definito - a spalliera, a candelabro,
a vaso, a piramide, ecc. - e sarà in futuro più facile
da seguire con le potature invernali di mantenimento e fruttificazione.
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Le
buone scelte per il terrazzo
Melo: ideale quando c'è poco spazio, previa
garanzia che sia innestato su portinnesto nanizzante. Un albero
di tre o quattro anni, già formato, sarà più facile
da seguire con le potature invernali di mantenimento e
fruttificazione. Prevedete o verificate la presenza nelle
vicinanze di un melo di varietà compatibile oppure di
un melo da fiore. In un grande terrazzo potrete orientarvi
anche su meli a portamento più espanso e di dimensioni
maggiori.
Ideali per la coltivazione in vaso sono i meli Ballerina, snelli
alberelli che fruttificano lungo il fusto e regalano molti
frutti. Adatti al vaso sono anche il melo Annurca, a frutto
rosso e zuccherino, poco sensibile alle malattie, e il melo
Belfiore, a frutto giallo, dalla fioritura tardiva, adatto
a climi con inverni freddi.
Pero: non esistono varietà autocompatibili,
quindi occorre sempre un altro pero nelle vicinanze per l'impollinazione
incrociata. Bello come alberello, è ancora più decorativo
se allevato a spalliera contro un muro soleggiato: questa soluzione è particolarmente
consigliabile nelle zone con inverno rigido. La varietà Cannella è ideale
per la coltivazione a spalliera e produce frutti molto aromatici.
Vite da
tavola: la vite in vaso è produttiva e molto
decorativa: una pergola o un arco in legno, con relativi sostegni
inseriti nel vaso, permettono di creare un angolo molto
grazioso. Da provare la vite da Zibibbo, dai dolcissimi
grappoli a frutti bianchi, tipicamente italiana e adatta al vaso.
Ciliegio: in vaso si può coltivare il cosiddetto ciliegio
nano, alto fino a 1,80 m, resistente alle malattie, con frutti
tra la fine di maggio e la fine di giugno. Buoni risultati
si ottengono con il ciliegio Compact Stella, poco ingombrante,
resistente al gelo e molto produttivo (frutti in luglio).
Kiwi:di
vitale importanza per ottenere i frutti è procurarsi
sia un esemplare maschile (ad esempio Actinidia arguta o la Tamuri) che uno femminile (ad esempio la classica Hayward).
Coltivato in vasi grandi, ricoprirà velocemente pergole
e archi e regalerà un raccolto abbondante.
Melograno: alberello
molto grazioso, che fornisce più di
un motivo di interesse: la chioma armoniosa e tondeggiante,
i bellissimi fiori arancio, i frutti decorativi e deliziosi. Inoltre è poco esigente e vive bene anche in un vaso
medio-piccolo.
Nespolo del
Giappone: sempreverde folto e decorativo
dai frutti dolcissimi. E autocompatibile, quindi basta un
solo esemplare
Fico:
facilissimo da coltivare, purché sia posizionato
nell'angolo più soleggiato. La varietà Dottato
non chiede impollinatore e dà frutti due volte all'anno.
Piccoli
frutti: non solo le fragole, ma anche
more e lamponi, ribes e uvaspina sono possibili in vaso, ma
in condizioni particolari:
clima fresco, posizione parzialmente ombreggiata, terreno acido
(occhio alle innaffiature se l'acqua è calcarea!).
Per il resto, si accontentano di pochissimo spazio, sono facili
e decorativi.
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Sapori
in vaso
Le fragole sono un classico
per
orci
e
vasi in terracotta,
decorative
oltre
che deliziose. |
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A
sinistra, se innestati su portinnesto nanizzante, i meli
crescono bene in un vaso al sole e regalano un raccolto
generoso. A destra, i limoni sono tra
i fruttiferi più adatti alla vita in vaso, dove formano piante bellissime,
profumate e cariche di agrumi purché ricevano molto sole.
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