GARDENIE
BELLE E.....FACILISSIME
(Gardenia, giugno
2009)
Quali specie preferire per avere successo, sia in giardino
sia in vaso,
con questi arbusti, a torto ritenuti difficili
ed esigenti
Gardenia thunbergia
Quando
le si acquista, sono magnifiche: con una forma perfetta,
foglie verde lucido e una profusione di fiori. In poche
settimane, però, si rovinano senza rimedio: le foglie impallidiscono e cadono, i boccioli si staccano
senza aprirsi. E per questi motivi che le gardenie
si sono fatte la fama di piante difficili, che non vale la pena
acquistare. In effetti soffrono il freddo e la presenza di
calcare nel terreno e nell'acqua delle bagnature, ma per
il resto non è "colpa" loro, bensì di
come sono state coltivate in vivaio.
«La maggior parte delle gardenie in commercio, e in particolare
quelle in fiore durante l'inverno, provengono dall'Olanda»,
dice Davide Picchi, titolare del vivaio
La Casina di Lorenzo. «Meglio
evitarle, perché sono state sottoposte a forzatura,
mediante super-concimazioni e trattamenti con sostanze "brachizzanti" che
le rendono perfette ma deboli, al punto che non riacquisteranno
mai più l'assetto naturale. Invece le
gardenie prodotte in Italia», continua Picchi, «non
danno questi problemi perché non sono forzate.
Si riconoscono dalla forma più naturale, dal fogliame
meno lucido e dal minor numero di fiori e boccioli, che però non
cadono una volta portate a casa».
E a proposito delle altre esigenze tipiche delle gardenie: «E
possibile coltivarle anche dove terreno o acqua sono calcarei:
basta siano innestate su Gardenia
thunbergia, specie resistente
al calcare ma sensibile al freddo. Per i climi rigidi è invece
indicata la cultivar 'Fortunei', allevata da talea a cespuglio
o alberetto: tollera
infatti fino a -10/-12 °C.
Dove fa freddo e il terreno è calcareo va però innestata
alla base su C. thunbergia e pacciamata in inverno.
Purtroppo 'Fortunei' è diffìcile da trovare
sul mercato, perché, mal prestandosi alla forzatura, è poco
coltivata».