IL
GLICINE, OVVERO COME EVITARE DELUSIONI
(a cura di Mariangela Barbiero, ottobre 2005)
Accade
molto spesso che la tanto attesa e magnifica fioritura del
glicine non si produca, anno dopo anno, lasciandovi increduli
e dubitosi delle vostre abilità giardiniere. Ma in
realtà non avete commesso colpe, ma solo un errore.
Per quanto sbagliate possano essere le potature, a meno che
non lo abbiate capitozzato, almeno un fiore lo avreste dovuto
vedere, soprattutto l'anno dopo, quando la sola vista delle
cesoie vicino al vostro amato glicine vi avrebbe fatto venire
la pelle d'oca! Invece possono passare anni, moltissimi anni,
prima di vederlo fiorire, perché avete acquistato
una pianta nata da seme. Alcuni glicini nati da seme pare
non fioriscano mai, ma non so perché. Altri invece
non fioriscono perché non sono ancora giunti a maturazione
e a volte occorrono degli anni perché questo si compia,
ma non so con precisione quanti.
Qui
sta il busillis, come si diceva un tempo. Dunque per prima
cosa acquistate sempre un glicine in fioritura. Se una pianta
ha fiorito almeno una volta, magari l'anno dopo non sarà la
profusione, ma neppure il nulla. Il consiglio è di
acquistare la pianta in fioritura anche perché ciò vi
darà la sicurezza della sfumatura. A parte infatti
le cultivar rosa, bianche, viola scuro, doppie, ecc., anche
il comune color glicine del comune glicine, scusate il bisticcio,
può avere fiori di sfumatura più intensa o
più sbiadita, e vi assicuro che non è questione
di terra.
Certo
ci sono vivai specializzati in glicini, che responsabilmente
ve lo cambierebbero se doveste avere problemi di non-fioritura,
ma non sono dietro l'angolo di casa. La maggior parte di
noi ha i propri vivai di fiducia, che trattano molti tipi
di piante ... che ricevono da altri vivai... che magari la
loro fiducia non meritano.
Detto
questo, una corretta potatura favorisce la fioritura. Di
solito si pota alla quinta foglia in agosto, poi si pota
nuovamente in febbraio, alla seconda foglia. Le foglie del
glicine, anche se più grandi, sono come quelle delle
rose, cioè composte da tante foglioline, come anche
nella robinia. Come si stabilisce qual è la quinta
foglia? Si va a guardare dove s'innesta il ramo flessibile
(rami che sembrano 'fruste'), e dal punto d'innesto si contano
cinque foglie, poi si taglia, un centimetro più su
o più giù non fa differenza. La stessa cosa
si fa in febbraio, solo che si conta solo due volte, poi
si taglia. I glicini, se li osservate quando sono in fioritura,
anzi, quando stanno per fiorire e si vedono le gemme a fiore
(molto più grosse e pelosette delle altre, e di un
colore che sta passando al... glicine) allora vedrete che
queste gemme si trovano al termine di un ramo legnoso e che
l'aspetto è quello di una mano adunca e rattrappita,
come quelle che nei film dell'orrore si vedono sbucare dalle
tombe (sic). E' là che sbocceranno
quei mirabili grappoli, bisogna dunque favorire questa formazione.
Per questo prima si taglia alla quinta gemma, poi si lascia
che la pianta maturi, poi in febbraio, si induce la pianta,
con un'altra potatura, a fiorire.
Un'altra
osservazione da fare è che il glicine fiorisce alla
fine della corsa della linfa, cioè fiorisce di più alle
estremità di rami che percorrono molti metri, piuttosto
che su rami di un metro. Io però, che non mi posso
permettere di avere un glicine che mi corre intorno al tetto
(perché me lo disferebbe in una stagione), lo tengo
potato a palchi, cioè con rami relativamente corti,
perciò ho meno fiori del mio vicino, dove il glicine
si allunga per tutta la cancellata (beato lui).
Attenzione,
il glicine viene anche definito "boa costrictor" da
quelli che lo temono, per la forza di stritolamento che può sviluppare,
per cui invece che farlo passare attraverso le inferriate, è meglio
legarlo ad esse e lasciare che si attorcigli piuttosto su
se stesso, e mai in nessun caso deve arrivare alla grondaia,
perché in un mese, un mese e mezzo la stacca dal muro
(prima s'insinua con uno stelo più sottile di quello
di una margherita, dopo un mese e mezzo ha già la
dimensione di un dito (e duro per giunta).
Vuole
molto sole, è meglio concimarlo subito dopo la fioritura,
con un concime a basso tenore di azoto (che favorisce le
foglie) e alto di potassio (che favorisce i fiori), altrimenti
avrete i fiori nascosti dalle foglie. Acqua soprattutto in
primavera, prima della fioritura. Attenti anche a non metterlo
troppo vicino a casa, perché, con il tempo, le radici
fanno danni (da me hanno danneggiato la scala che porta all'entrata
di casa. E' una liana, è così che viene definita
botanicamente.
E
per ultimo una noterella sul suo nome, che in latino botanico
fa Wisteria sinensis. Anche il suo nome provoca qualche
perplessità; taluni infatti dicono 'la glicine'. E'
un francesismo non accettato. In francese, a cominciare proprio
da 'la fleur', spesso il genere è diverso. Quello
che più colpisce noi italiani è che nella lingua
francese siano maschili quasi tutti i nomi di fiori che terminano
in 'a', come petunie, dalie, ortensie, gunnere, camelie,
kolvizie, mahonie, e via elencando. Ma anche il nome botanico
'Wisteria sinensis' ha conosciuto delle difficoltà,
in quanto in alcuni paesi il nome della persona a cui è stato
dedicato è stato traslitterato in Wistar in altri
in Wister. E anche se ufficialmente è Wisteria, troverete
ancora in uso Wistaria.
Sulla rete è stato detto di tutto e di più, per cui non aggiungo niente di nuovo, tuttavia l'email che mi è giunta in questi giorni (luglio 2012) e che qui sotto riporto, mi ha emozionato egualmente.
Lascio a voi la lettura.
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Buongiorno,
le scrivo a proposito di un suo articolo trovato in rete sul glicine.
Ho messo a dimora il mio glicine, ricavato da un seme, nel lontano 2000. Si è dimostrato da subito un gran produttore di “foglie” ed una crescita “incontenibile”.
Quest'anno dopo ben 12 anni ha prodotto i suoi primi 3 fiori. Speriamo sia l'inizio del risveglio. Le racconto una cosa curiosa.
Tutti gli anni, quando tutti i glicini del vicinato erano in fiore ed il mio produceva solo una gran quantità di foglie, la mia vicina di casa commentava “neanche quest'anno fiorisce, che peccato”.
Ormai era una frase ricorrente, ripetuta tutti gli anni in primavera. Data l'età avanzata della vicina e la sua non più buona vista, lo scorso inverno comprai dei fiori artificiali del glicine... l'intento era quello di appenderli di nascosto allo spuntar delle prime foglie. Già immaginavo la vicina che commentava entusiasta la fioritura. Ebbene, sembrerebbe che il mio glicine si sia offeso da questa mia intenzione e per stupirmi proprio quest'anno ha sviluppato i suoi primi fiori. Quando i fiori naturali hanno iniziato ad avvizzirsi ho appeso ugualmente la catena di fiori artificiali. |