II
glicine (Wisteria
sinensis) è forse la
più vigorosa delle piante sarmentose; produce
branche così robuste da torcere con facilità qualunque
sostegno, fosse anche un tubolare di ferro, e getti
che in breve tempo raggiungono grandi altezze. È insomma
una specie molto invadente, da sottoporre
a continue potature e i
cui tralci vanno guidati lungo i sostegni o i travetti
delle pergole senza farli attorcigliare.
QUANDO INTERVENIRE. C'è chi
interviene una sola volta all'anno, a
febbraio-marzo, e chi invece, secondo quanto suggeriscono
molti manuali, pota il glicine una prima volta tra la metà di
giugno e agosto e una seconda a fine inverno.
LA POTATURA ESTIVA. Detta
anche cimatura verde, consiste nel tagliare
i tralci nuovi, che possono essere anche molto lunghi,
a circa 15 cm dall'inserzione sul tralcio portante. I fiori
appassiti vanno a loro volta eliminati, a meno che
non si desideri raccogliere i semi:
in tal caso si lasciano lignificare i frutti, che, legnosi, andranno
rotti con un martello.
LA POTATURA INVERNALE. Consiste
nel tagliare i tralci potati l'estate
precedente dopo la seconda-terza gemma, a 8-10 cm di
lunghezza; la fioritura si verifica sui rametti cimati, per cui più numerosi
saranno tali rametti, più copiosa sarà la fioritura.
QUALCOSA NON VA. Se il
glicine non fiorisce, i casi sono due: o è stato potato
troppo, con l'eliminazione di tutte le gemme a fiore,
riconoscibili perché già a fine inverno hanno aspetto
tondeggiante, oppure non è stato
ben innestato: per evitare sorprese acquistare soltanto
piante appena sfiorite.
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