E ADESSO POTIAMO IL GLICINE

di Silvia Biletta(Gardenia, giugno 2009)

L'operazione va eseguita a regola d'arte, pena la perdita della fioritura. A fine inverno bisognerà intervenire nuovamente


II glicine (Wisteria sinensis) è forse la più vigorosa delle piante sarmentose; produce branche così robuste da torcere con facilità qualunque sostegno, fosse anche un tubolare di ferro, e getti che in breve tempo raggiungono grandi altezze. È insomma una specie molto invadente, da sottoporre a continue potature e i cui tralci vanno guidati lungo i sostegni o i travetti delle pergole senza farli attorcigliare.

QUANDO INTERVENIRE. C'è chi interviene una sola volta all'anno, a febbraio-marzo, e chi invece, secondo quanto suggeriscono molti manuali, pota il glicine una prima volta tra la metà di giugno e agosto e una seconda a fine inverno.

LA POTATURA ESTIVA. Detta anche cimatura verde, consiste nel tagliare i tralci nuovi, che possono essere anche molto lunghi, a circa 15 cm dall'inserzione sul tralcio portante. I fiori appassiti vanno a loro volta eliminati, a meno che non si desideri raccogliere i semi: in tal caso si lasciano lignificare i frutti, che, legnosi, andranno rotti con un martello.

LA POTATURA INVERNALE. Consiste nel tagliare i tralci potati l'estate precedente dopo la seconda-terza gemma, a 8-10 cm di lunghezza; la fioritura si verifica sui rametti cimati, per cui più numerosi saranno tali rametti, più copiosa sarà la fioritura.

QUALCOSA NON VA. Se il glicine non fiorisce, i casi sono due: o è stato potato troppo, con l'eliminazione di tutte le gemme a fiore, riconoscibili perché già a fine inverno hanno aspetto tondeggiante, oppure non è stato ben innestato: per evitare sorprese acquistare soltanto piante appena sfiorite.