L'ORO DEL GIARDINIERE
di Enoe Drusiani - Foto archivio Veem Pictures
(da Giardinaggio, maggio 2005)

Umile, prezioso, anzi indispensabile
ecco a voi il letame
- così importante per nutrire le piante e conservarle in salute


Mucche, cavalli, capre, pecore, galline, maiali: sono i donatori di una sostanza fondamentale per l'ecosistema e fortemente rivalutata dai giardinieri che scelgono il bio. L'umile letame torna giustamente protagonista in giardino e in terrazzo, chiamato a svolgere il ruolo che per millenni aveva ricoperto prima di essere un po' dimenticato con l'avvento dei concimi di sintesi: nutrire le piante, in quel ciclo naturale così essenziale e anche così fragile e delicato. Chi vive in campagna, a stretto contatto con gli animali, ha meno ritrosia nei confronti di una materia così umile e quotidiana. È abituato ad accettare la Natura in ogni suo aspetto, anche quello meno... profumato. Ma tranquilli: in giardino e in vaso si può impiegare lo stallatico lavorato industrialmente, comodissimo da usare e da immagazzinare, in polvere o in granuli (pellet) ormai praticamente privi di odore. E se un aroma non proprio di viole c'è, è il prezzo da sostenere per nutrire il suolo nel modo più ricco, durevole e naturale.

Parola d'ordine, fertilità
Prima di capire cos'è il fertilizzante organico di origine animale, e quando usarlo in giardino, è bene spendere qualche parola per capire meglio che cosa si intende per fertilità del suolo.
Sono poche le piante che possono vivere in terreni poveri. Ci sono specie che vivono di nulla, ma la maggior parte dei vegetali coltivati a scopo ornamentale o alimentare richiede nutrimento. Fin dall'antichità è nota l'efficacia del letame e del terriccio proveniente dal compostaggio (la naturale decomposizione di sostanze organiche). Il letame animale è la miglior fonte di sostanza organica per il terreno e viene impiegato sia per nutrirlo che per migliorarne le condizioni. Il più consigliabile è quello equino, ben maturo (allo stato fresco può "bruciare" le piante). Il letame maturo, vecchio di oltre un anno, o gli stallatici industriali (puri o miscelati a concimi minerali), sono la classica soluzione al problema dei terreni poveri e di riporto, in quanto forniscono alle radici delle piante un'ottima riserva di sostanze nutritive di base (azoto soprattutto, ma anche fosforo e potassio). Ma non è tutto qui. Un terreno fertile è anche un terreno "di buon impasto", ossia aerato, drenato, leggero ma sodo.
La sostanza organica interviene anche sulla struttura del suolo, riducendone la tendenza al compattamento (se argilloso) e migliorandone la ritenzione idrica, se acido e torboso.
Lo stallatico è dunque il vostro migliore alleato per ammendare il suolo, in quanto migliora le caratteristiche fisiche: dove la granulometria si presenta sabbiosa, la materia organica favorisce la creazione di aggregati stabili e aumenta la capacità di ritenuta idrica, mentre nei suoli argillosi viene ridotta la tendenza alla coesione delle particelle di terra. La sostanza organica animale rende inoltre il suolo ricco di componenti biochimiche: aminoacidi, vitamine, acidi umici e fulvici, che intervengono sulla capacità di accrescimento radicale e di assorbimento dei nutrienti.

Cosa mangiano le piante?
In natura le piante traggono il loro nutrimento dall'humus che si forma nel terreno a seguito della decomposizione della materia organica. Il giardiniere aiuta questo processo integrando nel terreno stallatico, compost o concimi minerali di sintesi: lo scopo è quello di reintegrare la disponibilità di azoto (N), che agisce sullo sviluppo di fusti e foglie, fosforo (P) attivo sulla crescita delle radici, potassio (K) che incentiva la produzione di fiori e frutti e la lignificazione degli steli. I comuni concimi organici disponibili in commercio contengono azoto, fosforo e potassio in percentuali diverse secondo l'uso a cui sono destinati; talvolta sono arricchiti con microelementi. Non siete dunque costretti a cercare lo stallatico in campagna: è facilmente reperibile in sacchi, presso i garden center. Si presenta sovente in forma granulare o "pellett", ma si trova anche in polvere o in forma liquida. Proviene dalla lavorazione industriale di letame naturale di origine bovina, equina o avicola. A proposito di uccelli, è proprio a loro che si deve uno dei fertilizzanti più potenti e preziosi.

La strana storia del guano
Un concime molto efficace per le piante da giardino e da vaso viene ricavato dai giacimenti di guano, formati da deiezioni e carcasse di milioni di uccelli marini, nei secoli, lungo le coste del Sud America. La sua importanza a livello mondiale, prima dell'avvento dei concimi chimici, fu tale da provocare una guerra: nel 1864 il Perù mosse guerra alla Spagna, che aveva occupato le isole Chincha, assai ricche di guano. Ecuador, Bolivia e Cile vennero in aiuto del Perù e sconfissero le forze spagnole nel 1866.
Anche in Italia il guano ha avuto un ruolo storico di non scarsa rilevanza. Il Conte di Cavour lo fece massicciamente importare per dare impulso all'agricoltura piemontese, introducendo una 'vera' e propria rivoluzione nelle abitudini tradizionali. Ai contadini esterrefatti di fronte a quello strano e sconosciuto fertilizzante non rimaneva che riconoscerne la prodigiosa capacità nutritiva, che ben giustificava l'alto prezzo. Oggi il guano è largamente impiegato anche per i concimi di uso hobbistico.

Cosa contiene un buono stallatico industriale?
Prima di tutto va chiarito che lo stallatico o letame non è, di per sé, un prodotto "bio": lo diventa se proviene da allevamenti trattati con metodi biologici. Insomma, se le mucche o i cavalli hanno mangiato "bio" anche il loro letame lo sarà al 100%. Se siete dei puristi, accertatevi che il sacco che state acquistando riporti la dicitura "Ammesso in agricoltura biologica". Va anche detto però che il letame maturato per almeno un anno in condizioni opportune "perde" naturalmente l'eventuale carica di materiali inquinanti e rimane dunque una delle sostanze più naturali. Per questo è usato nell'orto e nel frutteto.
I prodotti industriali di buona qualità sono puri e disidratati a temperatura controllata, per mantenere intatti i principi attivi e la preziosa flora microbica, a cui si deve la produzione di humus. Facile reperire lo stallatico bovino o equino, un po' meno diffusa a livello hobbistico è la pollina (proveniente da allevamenti di pollame), introvabile il letame ovino.

Se preferite il fai-da-te
Occorre almeno un anno per definire maturo lo stallatico bovino, mentre è più veloce la maturazione di quello equino (poco più di due mesi). Il letame fresco contiene molta paglia ed è sempre il migliore per l'orto, ma solo in autunno può essere sparso direttamente sul terreno nudo leggermente lavorato. Un leggero velo di farina di roccia o un sottilissimo strato di rasatura di prato favoriranno, a primavera, la trasformazione del letame fresco in compost rendendo il terreno pronto per le semine. I letami freschi di altri animali (ovini, animali da cortile, equini...), essendo più concentrati, vanno distribuiti sul terreno in strati sottilissimi (sempre in autunno-inverno) e come il precedente non vanno interrati.
Il letame maturo, invece, può essere utilizzato sempre, dalla primavera all'autunno, sul terreno nudo, intorno alle piante e anche nei vasi. Per le coltivazioni in piena fase vegetativa e nei vasi, i letami maturi non bovini vanno preferibilmente utilizzati sotto forma liquida, più facilmente dosabili in quanto naturalmente più concentrati. In particolare la pollina liquida va ulteriormente diluita al 50%.
Potete produrre voi stessi il preparato liquido, inserendo un sacco di tela con lo stallatico in un bidone d'acqua. Legate il sacchetto, con l'imboccatura chiusa, a un'assicella posata sul bordo in modo da tenerlo sospeso. All'ombra, in 15 giorni circa, otterrete un ottimo preparato liquido naturale, da usare per concimare le parcelle dell'orto o le aiuole dei fiori, dopo aver inumidito la terra per favorirne la penetrazione.

In sintesi, l'uso del letame in orto e giardino
- Primavera: Letame maturo nelle buche di impianto di alberi e arbusti come ammendante, nell'orto sulle parcelle destinate ai trapianti. In forma liquida nei vasi a fine inverno.
- Estate: Letame maturo liquido, regolarmente ogni 15 giorni, tranne nei mesi più caldi, a tutte le colture.
- Autunno:Letame maturo, soprattutto per le piante con vegetazione e fioritura tardiva. Letame fresco nell'orto sulle parcelle nude.
- Inverno. Letame fresco per concimare orto e aiuole vuote, letame maturo come ammendante.

 
DALLA MUCCA AL PINGUINO: ECCO I DONATORI
 
 
Non tutto il letame è uguale. Le caratteristiche della sostanza organica proveniente dalle deiezioni degli animali differiscono sia per componenti che per impiego. Imparate a riconoscere i contenuti di base per effettuare un acquisto mirato. Ricordate che i sacchi di stallatico pronto reperibili in commercio sono già idonei per l'uso mentre lo stallatico fresco ha un impiego molto limitato, in quanto rischia di "bruciare" le piante con un eccesso di sostanza nutritiva (urea). Se lasciato riposare almeno un anno, lo stallatico fresco perde qualche elemento nutriente ma, per contro, risulta più indicato per la maggior parte dei normali utilizzi in giardino e in vaso.
 
     
 
Stallatico bovino .
Il letame di mucca è il più diffuso e facilmente reperibile. Alcuni produttori propongono sacchi di preparato pellettato (grossi granuli che facilitano una distribuzione regolare e omogenea). È un eccellente ammendante per il suolo: oltre al rilascio di sostanze nutritive, migliora la tessitura e consente di limitare la compattazione dei terreni argillosi. Quello fresco va lasciato riposare almeno un anno prima dell'utilizzo
 
Letame equino
Viene tradizionalmente considerato il migliore. Richiede almeno un paio di mesi di riposo, se fresco; può anche essere aggiunto al cumulo del compost di foglie e detriti vegetali, per renderlo più nutriente e accelerarne la maturazione. Rispetto allo stallatico bovino, è più ricco di fosforo e potassio. Se reperite materiale fresco, assicuratevi che non contenga trucioli di legno, talvolta usati come lettiere per i cavalli.
 

Letame caprino e ovino

Un prodotto prezioso se volete cimentarvi nella preparazione del letame liquido biologico: ne basta poco per creare un rifornimento sufficiente per un anno, in un giardino di piccole e medie dimensioni. Il letame ovino liquido, mescolato con bentonite (un particolare tipo di argilla), viene usato in agricoltura biologica per proteggere i tronchi dai parassiti. È utilizzato nelle colture tradizionali di zafferano.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Pollina.
La lettiera del pollame in genere contiene una grande quantità di azoto, tanto da non essere consigliabile così com'è. Più facile e pratico usare la pollina umificata pellettata, che si presenta allo stato secco ed è di facile gestione a livello domestico. I produttori la sottopongono a un lento processo di maturazione e subisce un'essiccazione graduale per conservare la preziosa flora batterica. È usata soprattutto perl'orto e le piante molto esigenti di azoto.
 
Guano.
È un concime naturale formato dalla decomposizione di spoglie, uova e deiezioni di uccelli marini, sovrappostesi per millenni lungo le coste aride del Perù e del Cile, dove tuttora esistono sterminati giacimenti. Il conte di Cavour fu tra i primi promotori del guano come concime in agricoltura. Oggi è facilmente reperibile in confezioni per uso hobbistico; consigliato soprattutto per ortaggi, frutti, piante acidofile. Ha un elevato tenore di azoto.
 
Humus di lombrico.
Uno degli ammendanti nutritivi migliori per le piante da giardino e da orto proviene dal ciclo biologico dei lombrichi. Il terriccio di lombrico contiene un'alta percentuale di materia organica, oligoelementi, enzimi, minerali, una proporzione ottimale di NPK e di microrganismi. Può essere impiegato anche come pacciamatura o mescolato al terreno prima di piantare, in proporzione circa del 10-20% del volume totale.
 

DUE MOMENTI CHIAVE

 
Il terriccio arricchito di letame è determinante per rigenerare la salute della terra fortemente impoverita (caso tipico, le parcelle dell'orto e le zone destinate a ospitare fiori da aiuola, annuali o perenni).

iÈ inoltre importante per creare un rifornimento di sostanze nutritive da assorbire gradualmente: ecco perché ne è consigliato l'utilizzo nelle buche di piantagione per alberature, arbusti e siepi.

Oltre al nutrimento, la materia organica assicura anche un miglioramento della struttura del suolo.