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L'ORTO
IN CLIMA FRESCO
di Simona Pareschi
ed Elena Tibiletti (Giardinaggio,
giugno 2009)
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In
montagna, dove il clima è frizzante anche
d’estate
e gli inverni sono rigidi, alcuni
accorgimenti permettono
di ottenere un
raccolto ottimo e abbondante. |
I consigli
di coltivazione di cui si legge sulle riviste di settore
o sui libri di orticoltura sono, in genere, relativi
all'ambiente della Pianura Padana e del Centro
Italia. Ma sull'arco alpino dai 600 m di quota in su, e sull'Appennino
dagli 800 m nella parte settentrionale
e dai 1.000 m nelle regioni del Sud, le condizioni climatiche
variano sensibilmente rispetto alla pianura. Questo impone
una serie di accorgimenti particolari per riuscire a ottenere
un buon raccolto.
Una
questione di temperatura |
In
particolare è la
temperatura a costituire un fattore limitante: le piante
da orto si sviluppano al meglio e
producono in abbondanza solo quando la minima notturna
non scende sotto i 12-15 °C.
A quote elevate il periodo che rispetta questa condizione
va all'incirca da metà maggio a metà settembre,
salvo singole notti più fredde. Quindi, non tutte
le orticole sono in grado di svilupparsi a sufficienza:
sono soprattutto quelle che richiedono temperature elevate
e stabili
a essere penalizzate, come peperone, melanzana, fìnocchio
così come quelle a ciclo lungo, come la zucca commestibile,
specialmente se di grandi dimensioni. Queste specie sono
sconsigliate, perché non riescono a portare a maturazione
i prodotti e il raccolto sarà nullo o irrisorio.
Naturalmente, è impossibile anche ottenere un qualche
raccolto invernale: i tunnel o la serra fredda non sono in
grado di assicurare una minima termica sufficiente allo
sviluppo, nemmeno ai radicchi e alle insalate, in genere le
orticole più resistenti al freddo. Solo allestendo una
serra riscaldata si può pensare di avere successo, ma
il costo del riscaldamento rende decisamente anti-economica
la coltivazione in montagna, soprattutto se l'inverno è gelido.
Orto
al Nord: alcuni consigli |
• Per la semina nel clima fresco del Nord aspettate la fine di aprile,
in modo da poter seminare direttamente a dimora evitando la fase del ripicchettaggio:
basterà effettuare il diradamento delle plantule.
• Per assicurarvi un buon raccolto, proteggete le coltivazioni con accorgimenti
pratici quali tunnel, reti anti-insetti e pacciamatura. Quest'ultima, oltre a
evitare le infestanti, favorisce la conservazione di umidità nel suolo.
• Quali sono gli ortaggi adatti all'orto
in clima fresco? Tra le Solanacee, patate e pomodori sono rustici, mentre peperoni
e melanzane esigono un clima
mite; tra le Cucurbitacee zucchine e cetriolo sono facili e resistenti, in
terreno fertile; le Leguminose (fagioli, fagiolini e piselli) offrono buone rese
grazie
al ciclo vegetativo breve; tra le Liliacee, facili e adattabili, porro e cipolla
resistono al freddo, mentre l'aglio preferisce il clima mite;
le Composite comprendono lattughe e radicchi, molto diverse per esigenze colturali:
facilissime sono le lattughine da taglio;
le Brassicacee o Crucifere, ovvero i cavoli, prediligono quasi tutte un clima
temperato-fresco; tra le Ombrellifere, la carota e il sedano sono facili se
il terreno è sciolto. |
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Esistono poi alcuni piccoli accorgimenti per sfruttare al massimo
i pochi mesi favorevoli agli ortaggi: la semina deve essere
posticipata il più possibile, tra l'ultima decade
di aprile e la prima di maggio, e non bisogna avere fretta,
perché una gelata all'inizio di maggio può vanificare
una semina anticipata, costringendo a riseminare in seguito.
Meglio scegliere varietà a ciclo breve e precoci,
che assicurano il raccolto con una ventina di giorni
di anticipo rispetto alle varietà normali, che sopportano
maggiormente le basse temperature. Per avere la massima sicurezza
verso i ritorni di freddo, si può aspettare la metà di
maggio e procedere invece con piantine trapiantate, sia create
in proprio sia acquistate.
L'orto deve essere sempre ben esposto a sud (non a est o
ovest), in modo da sfruttare al massimo il notevole
riscaldamento prodotto dai raggi solari.
In montagna poi sono più frequenti i temporali e le
grandinate: ciò significa che le irrigazioni potranno
essere ridotte, ma si rischia di compromettere il raccolto
sia a causa dell'insorgenza facilitata di malattie fungine,
sia a causa di spaccature dei tessuti vegetali. Il consiglio è quello
di allestire, al momento della preparazione dell'orto, un traliccio
di pali di legno o di metallo sulle singole parcelle, su cui
tirare all'occorrenza un telo di plastica pesante trasparente,
da fermare con lacci, in modo da proteggere le piantine. Verrà utile
anche nelle notti di settembre, quando conserverà una
temperatura un po' più alta che permetterà di
portare a maturazione gli ultimi ortaggi di stagione.
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La
predisposizione di tunnel e piccole serre sono tra
gli accorgimenti che aiutano ad allungare il periodo
del raccolto in montagna; le insalate e le lattughe
sono facili e adatte all'orto in clima fresco, purché sia
loro fornito terreno fertile e sciolto.
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L'orto sulle nostre montagne ha una lunga tradizione:
le verdure fresche erano una delle poche fonti di vitamine
presenti nell'alimentazione alpina, mentre alcuni ortaggi
sostanziosi come le rape erano di fondamentale importanza per
superare i lunghi inverni. La tradizione dell'orto-giardino,
ancora viva in molti paesini delle nostre montagne, integra
ortaggi e fiori in uno spazio che ha una valenza estetica oltre
che pratica, bello a vedersi oltre che fonte di cibo, spesso
racchiuso dalle tipiche recinzioni di legno artigianali.
Agli ortaggi tradizionalmente coltivati negli orti di
montagna, come cipolle, insalate, rapa, cavoli, porri, se ne
sono progressivamente aggiunti altri, dai fagioli ai pomodori
alle zucchine, coltivati con successo anche grazie all'aiuto
di tunnel e protezioni, mentre altri, come le rape, sono meno
coltivati avendo perso l'importanza alimentare che avevano
in passato.
10 ortaggi facili
per clima fresco |
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Insalate: le cicorie e le indivie sono ortaggi rustici e robusti
che si sviluppano bene in clima fresco, in tutti i
terreni, purché non molto sassosi o argillosi.
Proteggendo con campane in autunno si prolunga la stagione.
Le lattughe da taglio sono precoci e rivegetano dopo
essere state tagliate. Seminatele in primavera quando
non c'è più pericolo di gelo, in terreno
ricco di humus e ben drenato.
Sedano
e sedano rapa: il sedano da costa ama il clima fresco (quello arido
fa indurire le coste) e deve essere imbianchito per mantenere i fusti teneri
e croccanti. Il sedano rapa è coltivato nel Nord Europa e nell'Italia
settentrionale per la radice grossa e globosa, soda e saporita. Chiede terreni
di medio impasto, abbastanza sabbiosi, ricchi di sostanza organica.
Carota: adattabile a qualsiasi clima in tutta Italia, ama terreni profondi,
sciolti e ben drenati, con presenza di sostanza organica. Suoli troppo compatti
o sassosi e lavorazioni grossolane possono provocare malformazioni o sviluppo
stentato delle radici.
Patata: arrivata in Europa nel
XVI secolo dal Perù,
e una specie adatta al clima fresco: in Italia cresce bene sulle montagne alpine
e appenniniche,
con ciclo primaverile-estivo. Vuole terreni di medio impasto o tendenzialmente
sabbiosi, ricchi di humus. Non ama i terreni alcalini e soffre i ritorni primaverili
di freddo.
Cavolo cappuccio: pianta erbacea a ciclo biennale dalle foglie lisce che formano
una testa compatta, è molto diffuso in Germania, dove è utilizzato
per la produzione dei crauti.
Questa brassicacea si adatta bene a tutti i terreni, purché profondi,
ben aerati e freschi, e preferisce i climi freschi e umidi.
Cavolo verza: pianta erbacea a ciclo biennale, è una brassicacea dalle
foglie bollose e gibbose, che formano un cappuccio serrato. Predilige clima
umido e tollera bene il freddo, vuole terreni freschi e ben lavorati. .
Porro: molto adattabile, ama
il clima temperato ma tollera bene il freddo. Predilige terreno piuttosto leggero,
fresco e fertile, arricchito con sostanza
organica. E' ottimo consociato con cavoli, lattughe, carote (mentre non deve
seguire cavoli e patate). Le piante possono essere lasciate nel terreno fino
al consumo;
se però esiste il rischio di gelate, conviene estirparle e conservarle
in una cassetta con torba umida.
Fagioli e fagiolini: sono fra gli ortaggi più semplici da coltivare
(soprattutto i fagiolini nani) e danno un raccolto sempre abbondante. Preferendo
il clima mite, dove l'inverno è freddo, vanno seminati nella tarda primavera,
nei terreni di medio impasto, non calcarei né acidi, ben drenati. Come tutte
le Leguminose, utilizzano l'azoto atmosferico e non hanno bisogno di un terreno
ben concimato: basta un po' di letame maturo in autunno.
Pomodoro: facile e adattabile, si coltiva nel periodo primaverile-estivo solo
in posizioni rivolte a Sud. Ama il terreno sciolto e fertile, concimato con
sostanze minerali. Occorre predisporre i tutori a cui legare i tralci e il
fusto.
Zucchina: pianta annuale semirustica della famiglia delle Cucurbitacee, richiede
terreno soffice, fresco, ben concimato con composta o letame e leggermente
acido e predilige posizioni soleggiate.
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