Un giardino richiede ottimismo e pragmatismo

(The English Garden, gennaio 2000)

Testo di Maddie Thornhill
Traduzione di Mariangela Barbiero

Maddie Thornhill ci regala il suo sapere,

appreso lentamente attraverso prove e tentativi

La via della natura
Ho scoperto che la natura reinventava costantemente ciò che le offrivo, e le plantule trovate attorno alla base di un arbusto o di una perenne preferiti potevano essere più o meno diverse o addirittura migliori della pianta madre. Chiaramente, quando non avevo spazio, le regalavo a qualche amico, nel cui giardino avrei potuto osservarle per vedere come si sarebbero sviluppate. Piante di grande interesse sono state scoperte così, ed ecco perché tengo sempre a bada il mio entusiasmo quando diserbo, timorosa di lasciarmi sfuggire qualche gemma.

Ogni minuto conta
Una volta trascorso il giorno più breve, c'è un quarto d'ora di luce in più ogni settimana. Anche se dovessi soffrire di depressione invernale mi trascino fuori, non importa quanto brutto sia il tempo, per guardare come le piante stanno reagendo a quei due minuti di luce in più ogni giorno. Il miracolo, in quel preciso momento, non smette mai di risollevarmi. La punta di un bulbo, la promessa di un germoglio di bucaneve, o un semplice accenno del profumo della Lonicera fragrantissima sul tavolo della cucina, risollevano rapidamente il mio spirito.

Quello sforzo in più
Sostengo da sempre l'uso di piante insolite in giardino. Rende ogni cosa più incerta e imprevedibile. Le eccellenze di rado sono più difficili da coltivare delle varietà ordinarie; bisogna semplicemente darsi da fare di più per trovarle. E la ricerca porta a quell'intensa attività invernale che è il documentarsi sui cataloghi, mentre il fuoco scoppietta nel camino e fuori soffia il vento. La soddisfazione e i premi sono sconfinati, facendoci viaggiare in lungo e in largo, anche se solo con l'immaginazione. Ci spinge a fare nuove amicizie, a conoscere nuove regioni e qualche volta anche nuovi Paesi. E più tardi manterrà la promessa di un nuovo gioiello, che molto spesso vale ogni singolo passo del viaggio intrapreso.

Convivere con il nemico
Se il vostro giardino attrae caprioli, cinghiali, volpi o altri animali e non volete spendere per costose recinzioni, allora limitatevi a piante che non allettino la fauna selvatica. Rosmarino e lavanda dissuadono sempre, come fanno gran parte delle aromatiche. Nessuno, a parte l'essere umano, può sopportare l'aglio, né alcuna iris, santolina o membri della famiglia delle aquilegie. E, sorprendentemente, gerani (Geranium), Alchemilla mollis e camomilla attirano solo attenzioni fugaci, mentre aiole popolate da finocchio selvatico purpureo (Foeniculum vulgare 'Purpureum') generalmente vengono evitate.

Un vero tesoro
Di tutte le piante di Keepers che ricordo con più affetto, Akebia quinata è quella che mi dice di più. Da sempreverde a semipersistente, preferisce suoli leggeri e sabbiosi e se è contenta si scatena rapidamente, accettando con placida serenità perfino gli angoli ventilati. Si espande liberamente su muri e tetti. Poi, a inizio primavera, si formano snelli boccioli lungo gli steli, ancor prima delle foglie: abbastanza improvvisamente, piccole campanelle di un intenso color melanzana opaco si aprono a gruppetti. Quasi immediatamente viene rilasciata un'intensa fragranza, forte ma mai stucchevole, simile a cioccolato misto a vaniglia.
Ne sono così innamorata che in giugno faccio pressione a tutti gli amici. "Piantatela" dico loro "e avrete un tesoro per sempre". E mi danno retta ogni volta.