il maestro giardiniere

Carlo Pagani
Poeta dei giardini, il maestro giardiniere va in Tv, dal lunedì al venerdì, alle 16 su Leonardo (canale 418 di SKy); carlo.pagani@ilmaestrogiardiniere.it


FEBBRAIO: TRATTAMENTI, DIVISIONI E INNESTI


di Carlo Pagani ( Gardenia, febbraio 2008)


II graduale aumento della temperatura segna il termine di alcune operazioni e l'inizio di altre

 


Ultimi impianti a radice nuda

Questo mese dovrò dare l'ossicloruro di rame alle mie rose per abbattere le spore della ticchiolatura, prima che la temperatura si alzi e questa malattia crittogamica si ripresenti. Pianterò ancora qualche altra rosa a radice nuda nel mio roseto nel bosco, facendo ricorso alla inzaffardatura.
Preparo una poltiglia con terra da giardino, stallatico pellettato e acqua, mescolo e controllo che abbia la consistenza della pastella per le fritture. Immergo le radici delle rose qualche minuto e poi procedo alla piantagione come di consueto. Una volta ho provato a piantare vicine due rose identiche, una inzaffardata e l'altra no. A fine primavera la differenza era vistosa, così da allora non ne ho mai più fatto a meno quando pianto a radice nuda non solo le rose, ma anche gli arbusti e le siepi.

Questo mese mi divertirò a fare i primi lavori che annunciano il cambio di stagione e promettono bene per il futuro. Andrò a spiare l'attimo in cui spuntano i primissimi germogli di Physostegia e Solidago e a quel punto entrerò in azione.
C'è un particolare momento di febbraio, infatti, che è perfetto per moltiplicare queste due erbacee perenni. Sollevo i ceppi con la forca, li divido in porzioni conservando tre o quattro getti per ognuno e ripianto subito dopo. In questo modo da una pianta in qualche anno si riesce a ottenere un'intera bordura.

 

Impegno di questo mese sarà anche l'innesto a triangolo dei lillà. Raccolgo, come marze, rami vigorosi di un anno e utilizzo solo i 10-15 cm alla base che vado a innestare sul portinnesto, indifferentemente Ligustrum ovalifolium o L. sinensis. Vanno benissimo entrambi, e bisogna vedere come "spingono" la gemma innestata non appena fanno la reciproca conoscenza. Perché succeda, chiuderò ogni innesto con l'apposito mastice che impedisce l'ingresso dell'aria. Io uso da parecchi anni un prodotto che si chiama Lac Balsam, ma ne esistono ormai anche altri.

 

L'innesto a triangolo del lillà .
Una volta preparato il portinnesto (in genere ligustro), vi si infila sotto la corteccia la marza di lillà, rappresentata dagli ultimi 10-15 cm di un ramo vigoroso di un anno, modellata con due tagli convergenti, così da assumere forma a triangolo; infine, si copre con mastice.



Poi, semmai mi avanzerà un po' di tempo, andrò in giro come Diogene con il lanternino a spiare i segnali di rose e fìori. Assieme alle bulbose precoci, febbraio dispiega i fiori dei Lamium che tappezzano con ampie onde il sottobosco. Ho persino dimenticato se a suo tempo li ho piantati oppure ho semplicemente favorito quelli che crescevano spontanei, come quasi in ogni bosco italiano. I miei sono a fiore rosa, ma esistono anche varietà bianche o porpora, con foglie in diverse tonalità argentee, dorate, verde scuro, bronzee.

Nel frutteto dovrò dare l'ossicloruro di rame agli albicocchi, dopo aver rifinito la potatura. Febbraio è proprio il momento giusto, perché le gemme cominciano a gonfiare e si può scegliere quali rami rimuovere e quali mandare a frutto. Dovrò agire alla svelta con i miei albicocchi della varietà 'Canino', la prima che fiorisce (ma non la prima a maturare i frutti, che è la 'Tirinthos').

Scopriamo l'amelanchier
Poi, mai sazio di piante come sono, andrò a piantare ancora qualche esemplare di Amelanchier 'Ballerina', uno dei piccoli frutti di cui caldeggio l'uso anche in giardino. Le sue bacche sono buone come i mirtilli americani, ma non è necessario attendere la piena maturazione (sono dolci anche quando si velano appena di colore) e in più non è indispensabile la terra acida, basta che sia neutra. Questo amelanchier è un grande arbusto (sino a 3 m di altezza) meraviglioso in primavera quando si copre di fiori bianchi e affascinante in autunno quando le sue foglie si tingono di rosso. Un esemplare nel vaso da 24 cm è già in grado di andare a frutto il primo anno di piantagione: che cosa si può volere di più?

Infine c'è l'orto, che pigramente si risveglia. Raccoglierò radicchi e grumolo verde e metterò la rete perché i piselli appena nati possano arrampicarsi. Seminerò carote parigine, prezzemolo, ravanelli 'Candela di ghiaccio', rucola e lattughino da taglio. Da quando esiste il velo di tessuto-non tessuto, è diventato facile fare i primi raccolti anche se ci sono ancora brinate fredde: semino, innaffio, ricopro le parcelle seminate con il velo, fisso con qualche sasso o un vecchio mattone e in men che non si dica vengon su ortaggi teneri che è una meraviglia. Poi sarà primavera e tutto diventerà d'ufficio più facile.

L'inzaffardatura delle radici

Rose, alberi da frutto, arbusti da fiore e da siepe: non c'è pianta, messa a dimora a radice nuda,che non tragga innegabili vantaggi da questa antica pratica agricola. Infatti, al termine dell'inzaffardatura, l'apparato radicale risulta rivestito da una sorta di tunica, che ha sia una funzione protettiva sia di stimolo alla radicazione. Per inzaffardare una pianta, si prende una bacinella e vi si versano terra da giardino, stallatico pellettato e acqua, si mescola, si controlla che la poltiglia abbia la consistenza della pastella per friggere e vi si immerge l'apparato radicale per qualche minuto, quindi si pianta.