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Dall'Asia
all'Europa,
dall'antichità ai giorni nostri,
la peonia non smette di
incantarci con la sublime
eleganza
dei
suoi fiori.
E, nonostante la fama
di essere una pianta
capricciosa, non è affatto
difficile da coltivare. |
Un
bouquet durevole
Le peonie, soprattutto le specie
erbacee, forniscono fiori recisi tra i più decorativi
e tra i più durevoli in assoluto. Secondo un'antica leggenda vanno raccolte
al mattino presto, prima dell'alba,
se si vuole che conservino a lungo profumo
e bellezza.
Unico
fiore a essere coltivato nell'Olimpo secondo miti
e leggende, oggetto di passione da più di 3000 anni,
la peonia è ancora protagonista nei giardini del
terzo millennio. Il fascino dei suoi fiori enormi e di
sublime bellezza non è minimamente scalfito dal
passare del tempo e dal mutare delle mode. Sarà anche
perché le peonie sono disponibili in una varietà tale
di forme e colori da trovare posto in qualsiasi situazione,
dalle romantiche varietà rosa pastello da giardino dell'Ottocento,
agli sgargianti fiori gialli o rosso fuoco dei nuovi ibridi
orientali, dalle semplici peonie a fiore piatto a quelle sovraccariche
a fiore doppissimo, dalle erbacee a stelo lungo alle arbustive
che si fanno ammirare anche per il portamento dei rami
e del fogliame.
In Oriente, dove ha avuto i natali, la peonia è associata
all'immortalità, ma i suoi fiori, al contrario, sono
il massimo della fugacità: chi vuole godere della sua
seducente fioritura dovrà accontentarsi di ammirarla
per poche settimane, perché non è rifiorente.
Ma in quel breve periodo, ben poche specie possono competere
con lei in bellezza e sontuosità. Quale che sia la varietà scelta,
i suoi fiori danno un senso di abbondanza e di perfezione,
della cui presenza si avvantaggiano tutti i giardini: basta
un solo esemplare a riempirli e illuminarli. Le erbacee abbelliscono
le aiuole e le bordure miste mentre le arbustive, da sole,
creano cespugli colorati di grande effetto decorativo.
Dalla Cina all'Europa
Già molti secoli prima di Cristo, nella Cina Imperiale,
la peonia era amata maniacalmente dall'imperatore, che
la faceva raffigurare sulle preziose porcellane dell'epoca
e pagava una fortuna a chiunque presentasse una nuova
varietà.
Ancora oggi in Cina la peonia è considerata "regina
dei fiori". Nella città di Luoyang, che fu a lungo
capitale della Cina, la peonia è al centro di un festival
che richiama ogni anno decine di migliala di visitatori. Qui,
grazie al terreno e al microclima particolari, crescono
le peonie più belle e, nel periodo di fioritura,
si possono ammirare in ogni giardino, davanzale, angolo di
strada vasi di fiori e aiuole colorate.
In Occidente, le peonie sono conosciute fin dall'antichità,
ma soprattutto per le loro virtù medicinali: fu
Teofrasto a parlarne per primo, non per la bellezza dei fiori,
ma come eccellente rimedio contro l'epilessia. Si tratta
in questo caso di peonie erbacee: quelle arbustive sono sbarcate
per la prima volta in Europa nella seconda metà del
'700, dirette ai giardini reali londinesi Kew Gardens. L'Inghilterra
per prima le ha coltivate e poi ibridate, seguita dalla Francia,
e dagli Stati Uniti nel secolo successivo.
Paeonia lactiflora
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Paeonia peregrina |
Paeonia
officinalis 'Rosea plena' |
Paeonia mascula
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Le
specie più belle
Dal punto di vista botanico, il genere Paeonia, inserito
nella famiglia delle Ranuncolacee dai tempi di Linneo, ha
visto
di recente la collocazione in una famiglia a parte,
quella delle Paeoniacee.
Si conoscono circa 30 specie, distribuite tra Europa e Asia.
Le più diffuse sono quelle di origine orientale, soprattutto
della Cina, paese depositario delle peonie arbustive spontanee.
In particolare, Paeonia suffruticosa e
P. lactiflora possono
essere considerate le antenate di quasi tutte le peonie, oggetto
di ibridazioni che hanno portato a un vastissimo campionario.
P. suffruticosa è uno
spettacolare arbusto spogliante che raggiunge 2 m di altezza,
a fiore bianco macchiato di porpora
o rosa alla base. Incrociandola con P.
lutea, gialla, e P.
delavayi sono stati creati, tra gli altri,
ibridi che fioriscono tardivamente nei colori caldi dal giallo
all'arancio, fino
al rosso più profondo e vellutato, come la raffinata 'Sang
Lorrain'che, al contrario della maggior parte
delle peonie, ama anche il sole.
P. lactiflora,
la più docile all'ibridazione, ha dato
vita a cultivar dai fiori larghi anche 25 cm, dolcemente profumati,
in fiore tra maggio e luglio, come 'Sarah
Bernhard' (rosa), 'Solango' (dal
bianco al bruno), 'Albert Crousse'
(rosa macchiato di porpora), 'LadyAlexandra
Duff' (rosa antico).
Tra le specie occidentali, Paeonia
offìcinalis (rara
e protetta, presente allo stato spontaneo in Italia nei sottoboschi
di Alpi e Appennini) ha dato origine a molte varietà orticole
selezionate in tutta Europa fin dai secoli scorsi. Il
fiore, originariamente grande, piatto, rosa-rosso, è diventato
doppio, precoce (aprile), di colore bianco ('Alba
Plena'),
rosa ('Rosea Plena'),
rosso ('Rubra
Plena').
Oggi, sia i cinesi, ma ancor più i giapponesi e gli
americani, stanno lavorando a nuove ibridazioni sempre
più spettacolari.
Lentissime ma longeve
Che differenza c'è tra peonie erbacee e arbustive?
Facili e robuste, dal profumo penetrante, le peonie erbacee,
a radici rizomatose, sono ideali per i piccoli giardini
poiché la vegetazione viene eliminata in inverno
e rinasce in primavera; i lunghi steli, inoltre, si prestano
a essere recisi per la composizione di splendidi mazzi.
Le arbustive sono presenze più impegnative, in quanto
si sviluppano nel tempo in cespugli di dimensioni fino a 2-4
m di diametro, regalano fiori enormi, magnifici, dai colori
inebrianti, che sbocciano su steli corti, si fanno notare
anche per la folta vegetazione e le calde tonalità che
assumono in autunno prima di perdere le foglie.
Quale che sia la scelta, benché abbiano la fama di essere
piante capricciose, le peonie non chiedono molte cure.
I segreti per coltivarle con successo sono pochi, anche se
inderogabili: fate attenzione alla corretta profondità di
impianto, fornite una posizione a mezz'ombra, con terreno fresco
e ben lavorato con letame maturo, assicurando un ottimo drenaggio.
Se volete ottenere voi stessi le vostre piante, dimenticate
la fretta: le peonie sono lentissime a crescere, impiegano
da 6 a 8 anni per raggiungere un'altezza di 50 cm! Per
contro, sono piante molto longeve, che possono arrivare fino
a 200-300 anni, dando ragione all'antico proverbio cinese che
recita: "Chi pianta una peonia non lo fa solamente
per la sua vita, ma anche per quella dei figli e quella dei
nipoti".
Petali d'oro
Accanto alle classiche, romantiche peonie rosa e pastello in
voga nell'Ottocento, esistono peonie originali sui luminosi
toni del giallo, per ottenere le quali si impegnano da secoli
i migliori ibridatori del mondo. La progenitrice
delle tonalità dorate è Paeonia
lutea, originaria
di Cina e Tibet, dai fiori semplici, gialli e profumati, che
sbocciano in maggio-giugno, portata in Europa
dall'abate Delavay a fine '800. Ibridando P.
lutea e le sue
sottospecie si sono ottenute cultivar di grande bellezza e
dai colori molto particolari, dall'oro all'arancio al rosso
al bruno, talvolta con venature e screziature molto decorative.
All'inizio del '900 i botanici francesi Henry, Cornù e Lemoine, incrociando P.
lutea e P.
suffruticosa, crearono
le prime peonie gialle a fiore doppio, che avevano però il
difetto di piegarsi sotto il peso dell'enorme fiore. Fu lo
statunitense Saunders, negli anni '50, a ottenere
ibridi di lutea dallo stelo più robusto, più rapide,
vigorose e tardive, a fiore semplice, semidoppio o doppio,
come le splendide
'High Noon' (semidoppia, giallo chiaro) e 'Gold
Sovereign'
(semidoppia, crema). L'eredità di Saunders fu raccolta
da Daphnis, a cui si devono alcune tra le cultivar più seducenti,
come 'Gauguin' (semplice, rossa e gialla), 'Boreas' (semidoppia,
rosso scuro), 'Zephirus' (doppia, rosa tendente al marrone).
Negli anni '70 in Giappone, il difficile incrocio fra un ibrido
di lutea e una lactiflora diede
vita ai pregiati, rari e costosissimi ibridi di Itoh (dal nome
dell'ibridatore, Toichi Itoh),
che seccano in autunno come le erbacee, ma hanno l'aspetto
di un'arbustiva.
Tra i più ricercati, 'Callie's
Memory' (semidoppia,
profumata, crema venato di porpora) e 'Garden
Treasure' premiata
con medaglia d'oro dall'American Peony Society (semidoppia,
giallo chiaro striata di rosso).
Una
radice piena di virtù
II nome della peonia deriva da Paeon, o Peone, il medico
greco degli dei. Secondo la leggenda, Peone utilizzò il fiore
per guarire una ferita di Plutone; per ringraziarlo il dio
gli fece dono dell'immortalità trasformandolo nel fiore
della peonia. Un grande privilegio, poiché per i greci
la peonia era l'unico fiore che meritava l'ammirazione degli
dei e per questo ospitato nell'Olimpo.
Grazie alle sue proprietà terapeutiche, fin dall'antichità è stata
impiegata come antidolorifico, ma soprattutto come rimedio
principe per l'epilessia: se ne mordeva la radice per bloccare
una crisi; in tempi più recenti, la medicina popolare
suggeriva di farne collane per i bambini perché si riteneva
che potessero prevenire le convulsioni.
Ai giorni nostri, la radice della peonia viene utilizzata per
le sue proprietà antispasmodiche, sedative del sistema
nervoso, calmanti nelle forme di ansia e insonnia, nelle forme
nevralgiche e nell'emicrania e nella tosse spasmodica dei bambini.
Anche in cosmetica la peonia si rivela preziosa: dalla radice,
infatti, si ricavano fitoestratti di grande efficacia antiossidante,
idratante e lenitiva.
Variazioni bizzarre
Tra
le selezioni più curiose, Paeonia lactiflora 'Bowl
of Beauty', una varietà di bellezza
stupefacente la cui caratteristica peculiare è il
ciuffo di stami trasformati in vistosi petaloidi di colore
chiaro,
diverso
dai petali.
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Una collezione unica al mondo |
Nel
Viterbese, ai piedi dei Monti Cimini, si trova la più grande
collezione al mondo di peonie cinesi: presso il Centro
Botanico Moutan convivono più di
150mila piante di circa 600 varietà di peonie,
inserite scenograficamente in un paesaggio da sogno,
su un terreno
di quasi 15 ettari. Nato nel 1993, il Centro Moutan è impegnato
in una costante opera di salvaguardia e diffusione
delle peonie arbustive, che ricerca fin nelle più remote
regioni asiatiche, per poi importarle, coltivarle e
riprodurle. Accanto a queste rarità, crescono
le più belle
varietà di peonie non solo arbustive, ma anche
erbacee.
Da marzo a maggio i cancelli del Centro Botanico Moutan si aprono, permettendo
ai visitatori di godere lo spettacolo delle fioriture multicolori.
Per
informazioni: Centro Botanico Moutan,
S.s. Ortana 46, Loc. Il Pallone, 01030 Vitorchiano
(VT), tel. 0761/300490, fax 0761/300491 www.centrobotanicomoutan.it. È possibile
richiedere il catalogo per ordinazioni, con selezione
delle varietà più belle; acquisti
anche online. |
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Saper
fare
Consigli di coltivazione
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...il
color corallo illumina con le sue sfumature pastello
diverse peonie erbacee, come 'Coral n'Gold'
(fiore semplice), 'Coral Charme'
o
'Coral Sunset' (semidoppi) |
Sono
piante robuste, che si adattano senza problemi al gelo
delle Alpi, al caldo umido della Val Padana e a quello
secco del Sud collinare; non tollerano invece i venti
salmastri delle coste. Sopportano egregiamente il freddo
invernale, fino a -25 °C, anzi, ne hanno bisogno
per dare una buona fioritura.
Ponetele a dimora fra ottobre e febbraio. Le peonie erbacee devono
stare in superficie, in modo che la corona di gemme sovrastante le radici sia coperta
solo da 2-3 cm di terra; disponendole più in profondità si rischia
di non vederle mai fiorire, o di aspettare anni per il primo boccio. Al
contrario, nelle peonie arbustive il punto d'innesto deve stare a 10-12 cm
di profondità e
vanno rincalzate ogni anno in settembre: basta ammucchiare una montagnola di
terra intorno al fusto, per coprire la prima parte di legno.
In questo modo si facilita la radicazione dell'innesto arbustivo: la pianta
si rafforza grazie a un apparato radicale più esteso e il portinnesto
erbaceo non riesce a prendere il sopravvento, pur essendo più vitale
dell'innesto arbustivo.
Sia le erbacee che le arbustive in primavera vanno bagnate, se non piove, per
favorire la fioritura. I fiori appassiti si tagliano man mano. Finita la fioritura,
vanno concimate con fosforo e potassio per irrobustirle. In autunno si ripete
la concimazione, eventualmente integrandola con una piccola aggiunta di cornunghia
o di letame, che rilasceranno l'azoto in primavera, al momento del bisogno.
Per le peonie erbacee, quando i fiori sono doppi e molto grandi può essere
necessario munire le piante di tutori per sostenere il peso. In autunno la
vegetazione secca va tagliata alla base, fornendo poi una copertura di foglie
secche. Quando i cespi diventano densi, è consigliabile dividerli in
autunno.
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'Golden
Hind' (ibrido
di lutea) |
P.tenuifolia
'Rubra
Flora Plena' |
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