PEONIA, IL FIORE DEGLI DEI


di Simona Pareschi (Giardinaggio, maggio 2008)


Dall'Asia all'Europa,

dall'antichità ai giorni nostri,

la peonia non smette di

incantarci con la sublime

eleganza dei suoi fiori.

E, nonostante la fama

di essere una pianta

capricciosa, non è affatto

difficile da coltivare.

Un bouquet durevole
Le peonie, soprattutto le specie erbacee, forniscono fiori recisi tra i più decorativi e tra i più durevoli in assoluto. Secondo un'antica leggenda vanno raccolte al mattino presto, prima dell'alba,
se si vuole che conservino a lungo profumo e bellezza.

 

Unico fiore a essere coltivato nell'Olimpo secondo miti e leggende, oggetto di passione da più di 3000 anni, la peonia è ancora protagonista nei giardini del terzo millennio. Il fascino dei suoi fiori enormi e di sublime bellezza non è minimamente scalfito dal passare del tempo e dal mutare delle mode. Sarà anche perché le peonie sono disponibili in una varietà tale di forme e colori da trovare posto in qualsiasi situazione, dalle romantiche varietà rosa pastello da giardino dell'Ottocento, agli sgargianti fiori gialli o rosso fuoco dei nuovi ibridi orientali, dalle semplici peonie a fiore piatto a quelle sovraccariche a fiore doppissimo, dalle erbacee a stelo lungo alle arbustive che si fanno ammirare anche per il portamento dei rami e del fogliame.

In Oriente, dove ha avuto i natali, la peonia è associata all'immortalità, ma i suoi fiori, al contrario, sono il massimo della fugacità: chi vuole godere della sua seducente fioritura dovrà accontentarsi di ammirarla per poche settimane, perché non è rifiorente. Ma in quel breve periodo, ben poche specie possono competere con lei in bellezza e sontuosità. Quale che sia la varietà scelta, i suoi fiori danno un senso di abbondanza e di perfezione, della cui presenza si avvantaggiano tutti i giardini: basta un solo esemplare a riempirli e illuminarli. Le erbacee abbelliscono le aiuole e le bordure miste mentre le arbustive, da sole, creano cespugli colorati di grande effetto decorativo.

Dalla Cina all'Europa

Già molti secoli prima di Cristo, nella Cina Imperiale, la peonia era amata maniacalmente dall'imperatore, che la faceva raffigurare sulle preziose porcellane dell'epoca e pagava una fortuna a chiunque presentasse una nuova varietà.
Ancora oggi in Cina la peonia è considerata "regina dei fiori". Nella città di Luoyang, che fu a lungo capitale della Cina, la peonia è al centro di un festival che richiama ogni anno decine di migliala di visitatori. Qui, grazie al terreno e al microclima particolari, crescono le peonie più belle e, nel periodo di fioritura, si possono ammirare in ogni giardino, davanzale, angolo di strada vasi di fiori e aiuole colorate.
In Occidente, le peonie sono conosciute fin dall'antichità, ma soprattutto per le loro virtù medicinali: fu Teofrasto a parlarne per primo, non per la bellezza dei fiori, ma come eccellente rimedio contro l'epilessia. Si tratta in questo caso di peonie erbacee: quelle arbustive sono sbarcate per la prima volta in Europa nella seconda metà del '700, dirette ai giardini reali londinesi Kew Gardens. L'Inghilterra per prima le ha coltivate e poi ibridate, seguita dalla Francia, e dagli Stati Uniti nel secolo successivo.



Paeonia lactiflora


Paeonia peregrina


Paeonia officinalis 'Rosea plena'


Paeonia mascula

Le specie più belle

Dal punto di vista botanico, il genere Paeonia, inserito nella famiglia delle Ranuncolacee dai tempi di Linneo, ha visto di recente la collocazione in una famiglia a parte, quella delle Paeoniacee.
Si conoscono circa 30 specie, distribuite tra Europa e Asia. Le più diffuse sono quelle di origine orientale, soprattutto della Cina, paese depositario delle peonie arbustive spontanee. In particolare, Paeonia suffruticosa e P. lactiflora possono essere considerate le antenate di quasi tutte le peonie, oggetto di ibridazioni che hanno portato a un vastissimo campionario.
P. suffruticosa è uno spettacolare arbusto spogliante che raggiunge 2 m di altezza, a fiore bianco macchiato di porpora o rosa alla base. Incrociandola con P. lutea, gialla, e P. delavayi sono stati creati, tra gli altri, ibridi che fioriscono tardivamente nei colori caldi dal giallo all'arancio, fino al rosso più profondo e vellutato, come la raffinata 'Sang Lorrain'che, al contrario della maggior parte delle peonie, ama anche il sole.
P. lactiflora, la più docile all'ibridazione, ha dato vita a cultivar dai fiori larghi anche 25 cm, dolcemente profumati, in fiore tra maggio e luglio, come 'Sarah Bernhard' (rosa), 'Solango' (dal bianco al bruno), 'Albert Crousse' (rosa macchiato di porpora), 'LadyAlexandra Duff' (rosa antico).

Tra le specie occidentali, Paeonia offìcinalis (rara e protetta, presente allo stato spontaneo in Italia nei sottoboschi di Alpi e Appennini) ha dato origine a molte varietà orticole selezionate in tutta Europa fin dai secoli scorsi. Il fiore, originariamente grande, piatto, rosa-rosso, è diventato doppio, precoce (aprile), di colore bianco ('Alba Plena'), rosa ('Rosea Plena'), rosso ('Rubra Plena').
Oggi, sia i cinesi, ma ancor più i giapponesi e gli americani, stanno lavorando a nuove ibridazioni sempre più spettacolari.

Lentissime ma longeve

Che differenza c'è tra peonie erbacee e arbustive? Facili e robuste, dal profumo penetrante, le peonie erbacee, a radici rizomatose, sono ideali per i piccoli giardini poiché la vegetazione viene eliminata in inverno e rinasce in primavera; i lunghi steli, inoltre, si prestano a essere recisi per la composizione di splendidi mazzi.
Le arbustive sono presenze più impegnative, in quanto si sviluppano nel tempo in cespugli di dimensioni fino a 2-4 m di diametro, regalano fiori enormi, magnifici, dai colori inebrianti, che sbocciano su steli corti, si fanno notare anche per la folta vegetazione e le calde tonalità che assumono in autunno prima di perdere le foglie.
Quale che sia la scelta, benché abbiano la fama di essere piante capricciose, le peonie non chiedono molte cure. I segreti per coltivarle con successo sono pochi, anche se inderogabili: fate attenzione alla corretta profondità di impianto, fornite una posizione a mezz'ombra, con terreno fresco e ben lavorato con letame maturo, assicurando un ottimo drenaggio. Se volete ottenere voi stessi le vostre piante, dimenticate la fretta: le peonie sono lentissime a crescere, impiegano da 6 a 8 anni per raggiungere un'altezza di 50 cm! Per contro, sono piante molto longeve, che possono arrivare fino a 200-300 anni, dando ragione all'antico proverbio cinese che recita: "Chi pianta una peonia non lo fa solamente per la sua vita, ma anche per quella dei figli e quella dei nipoti".

Petali d'oro

Accanto alle classiche, romantiche peonie rosa e pastello in voga nell'Ottocento, esistono peonie originali sui luminosi toni del giallo, per ottenere le quali si impegnano da secoli i migliori ibridatori del mondo. La progenitrice delle tonalità dorate è Paeonia lutea, originaria di Cina e Tibet, dai fiori semplici, gialli e profumati, che sbocciano in maggio-giugno, portata in Europa dall'abate Delavay a fine '800. Ibridando P. lutea e le sue sottospecie si sono ottenute cultivar di grande bellezza e dai colori molto particolari, dall'oro all'arancio al rosso al bruno, talvolta con venature e screziature molto decorative.
All'inizio del '900 i botanici francesi Henry, Cornù e Lemoine, incrociando P. lutea e P. suffruticosa, crearono le prime peonie gialle a fiore doppio, che avevano però il difetto di piegarsi sotto il peso dell'enorme fiore. Fu lo statunitense Saunders, negli anni '50, a ottenere ibridi di lutea dallo stelo più robusto, più rapide, vigorose e tardive, a fiore semplice, semidoppio o doppio, come le splendide 'High Noon' (semidoppia, giallo chiaro) e 'Gold Sovereign' (semidoppia, crema). L'eredità di Saunders fu raccolta da Daphnis, a cui si devono alcune tra le cultivar più seducenti, come 'Gauguin' (semplice, rossa e gialla), 'Boreas' (semidoppia, rosso scuro), 'Zephirus' (doppia, rosa tendente al marrone).

Negli anni '70 in Giappone, il difficile incrocio fra un ibrido di lutea e una lactiflora diede vita ai pregiati, rari e costosissimi ibridi di Itoh (dal nome dell'ibridatore, Toichi Itoh), che seccano in autunno come le erbacee, ma hanno l'aspetto di un'arbustiva. Tra i più ricercati, 'Callie's Memory' (semidoppia, profumata, crema venato di porpora) e 'Garden Treasure' premiata con medaglia d'oro dall'American Peony Society (semidoppia, giallo chiaro striata di rosso).

Una radice piena di virtù

II nome della peonia deriva da Paeon, o Peone, il medico greco degli dei. Secondo la leggenda, Peone utilizzò il fiore per guarire una ferita di Plutone; per ringraziarlo il dio gli fece dono dell'immortalità trasformandolo nel fiore della peonia. Un grande privilegio, poiché per i greci la peonia era l'unico fiore che meritava l'ammirazione degli dei e per questo ospitato nell'Olimpo.
Grazie alle sue proprietà terapeutiche, fin dall'antichità è stata impiegata come antidolorifico, ma soprattutto come rimedio principe per l'epilessia: se ne mordeva la radice per bloccare una crisi; in tempi più recenti, la medicina popolare suggeriva di farne collane per i bambini perché si riteneva che potessero prevenire le convulsioni.
Ai giorni nostri, la radice della peonia viene utilizzata per le sue proprietà antispasmodiche, sedative del sistema nervoso, calmanti nelle forme di ansia e insonnia, nelle forme nevralgiche e nell'emicrania e nella tosse spasmodica dei bambini.
Anche in cosmetica la peonia si rivela preziosa: dalla radice, infatti, si ricavano fitoestratti di grande efficacia antiossidante, idratante e lenitiva.


 

Variazioni bizzarre

Tra le selezioni più curiose, Paeonia lactiflora 'Bowl of Beauty', una varietà di bellezza stupefacente la cui caratteristica peculiare è il ciuffo di stami trasformati in vistosi petaloidi di colore chiaro, diverso dai petali.

 

 

 

"Fenice Bianca"


Una collezione unica al mondo
Centro botanico Moutan
Nel Viterbese, ai piedi dei Monti Cimini, si trova la più grande collezione al mondo di peonie cinesi: presso il Centro Botanico Moutan convivono più di 150mila piante di circa 600 varietà di peonie, inserite scenograficamente in un paesaggio da sogno, su un terreno di quasi 15 ettari. Nato nel 1993, il Centro Moutan è impegnato in una costante opera di salvaguardia e diffusione delle peonie arbustive, che ricerca fin nelle più remote regioni asiatiche, per poi importarle, coltivarle e riprodurle. Accanto a queste rarità, crescono le più belle varietà di peonie non solo arbustive, ma anche erbacee.
Da marzo a maggio i cancelli del Centro Botanico Moutan si aprono, permettendo ai visitatori di godere lo spettacolo delle fioriture multicolori.

Per informazioni: Centro Botanico Moutan, S.s. Ortana 46, Loc. Il Pallone, 01030 Vitorchiano (VT), tel. 0761/300490, fax 0761/300491 www.centrobotanicomoutan.it. È possibile richiedere il catalogo per ordinazioni, con selezione delle varietà più belle; acquisti anche online.



Saper fare
Consigli di coltivazione

...il color corallo illumina con le sue sfumature pastello diverse peonie erbacee, come 'Coral n'Gold'
(fiore semplice), 'Coral Charme'
o 'Coral Sunset' (semidoppi)


Sono piante robuste, che si adattano senza problemi al gelo delle Alpi, al caldo umido della Val Padana e a quello secco del Sud collinare; non tollerano invece i venti salmastri delle coste. Sopportano egregiamente il freddo invernale, fino a -25 °C, anzi, ne hanno bisogno per dare una buona fioritura.
Ponetele a dimora fra ottobre e febbraio. Le peonie erbacee devono stare in superficie, in modo che la corona di gemme sovrastante le radici sia coperta solo da 2-3 cm di terra; disponendole più in profondità si rischia di non vederle mai fiorire, o di aspettare anni per il primo boccio. Al contrario, nelle peonie arbustive il punto d'innesto deve stare a 10-12 cm di profondità e vanno rincalzate ogni anno in settembre: basta ammucchiare una montagnola di terra intorno al fusto, per coprire la prima parte di legno.
In questo modo si facilita la radicazione dell'innesto arbustivo: la pianta si rafforza grazie a un apparato radicale più esteso e il portinnesto erbaceo non riesce a prendere il sopravvento, pur essendo più vitale dell'innesto arbustivo.
Sia le erbacee che le arbustive in primavera vanno bagnate, se non piove, per favorire la fioritura. I fiori appassiti si tagliano man mano. Finita la fioritura, vanno concimate con fosforo e potassio per irrobustirle. In autunno si ripete la concimazione, eventualmente integrandola con una piccola aggiunta di cornunghia o di letame, che rilasceranno l'azoto in primavera, al momento del bisogno.
Per le peonie erbacee, quando i fiori sono doppi e molto grandi può essere necessario munire le piante di tutori per sostenere il peso. In autunno la vegetazione secca va tagliata alla base, fornendo poi una copertura di foglie secche. Quando i cespi diventano densi, è consigliabile dividerli in autunno.

 


'Golden Hind' (ibrido di lutea)


P.tenuifolia 'Rubra Flora Plena'