GRANDI,
OPULENTI, SETOSI, MORBIDI E PROFUMATI, in tutte le sfumature
del rosa, salmone, rosso, giallo e bianco, così sono
i fiori delle peonie, forse i più bei fiori in assoluto,
come del resto ritengono, da oltre duemila anni, i Cinesi.
Hanno boccioli rotondi e pieni, come sul punto di scoppiare,
e belle foglie composte lievemente incise, giallo oro e porporine
in autunno.
Le peonie fioriscono da metà aprile (le arbustive) ai
primi di giugno (ibridi cinesi di Paeonia lactiflora), e molto
generosamente. Sono magnifiche sia da sole, in bordure di sole
peonie, sia accostate a piante aromatiche, perenni e arbusti,
ma toccano gli apici della perfezione accanto a piante a foglie
grigie o verde glauco e fiori bianchi, blu, porpora e violetto.
È quindi
facile innamorarsi delle peonie, come infatti è accaduto
qualche anno fa a Susanna Tavallini, visitando alcuni giardini
francesi nel periodo della loro fioritura. La Francia, infatti, è in
Europa il Paese che più ama questi grandi, bellissimi
fiori sericei, come testimonia l'intenso lavoro di ibridazione
compiuto nell'800 e all'inizio del '900 da personaggi come
Lemoine, Calot, Dessert e Crousse; è francese, inoltre,
il maggior produttore e ibridatore europeo contemporaneo, Michel
Rivière.
E durante il mese di maggio, a Parigi e nelle
altre città francesi, le bancarelle e le vetrine dei
fiorai, come racconta Tavallini, "traboccano di peonie,
in tutte le sfumature, dal bianco al rosa al rosso, disposte
in semplici secchi di latta. È uno spettacolo mozzafiato.
Le peonie però rimangono molto attraenti durante tutto
l'anno, grazie al portamento elegante e alla bellezza del fogliame".
Laureata in Scienze Agrarie, Susanna Tavallini inizia così a
coltivare una sua piccola collezione di peonie; di lì a
poco decide di abbandonare la città per trasferirsi
nella casa di campagna sulle colline di Roasio, vicino a Vercelli,
dove, nel vecchio frutteto-vigneto di famiglia, dà avvio
al suo vivaio di peonie, "La Montà". Ripristina
i terrazzamenti e vi pianta le prime file di peonie; sulle
sponde di contenimento dei terrazzi mette peonie, lavande,
salvie, iris, nepeta, cisti, delphinium, papaveri ed altre
erbacee perenni, per individuare quelle che si accostano meglio,
nei colori e nelle epoche di fioritura, al suo fiore prediletto.
In particolare Tavallini ama e ricerca le varietà antiche
e soprattutto quelle francesi dell'800 e quelle americane dei
primi del '900; attualmente ha in catalogo una trentina di
varietà erbacee e una ventina di arbustive, ma il numero è destinato
a crescere.
COLLEZIONE DI PEONIE
Le peonie si suddividono in due grandi gruppi: le erbacee
e le arbustive. Le prime hanno radici rizomatose e
provengono
dall'Europa centro-meridionale e dall'Asia: l'europea Paeonia
officinalis, per esempio, dai piccoli fiori semplici rosso
cremisi, è conosciuta e coltivata per le sue virtù medicinali
fin dall'antichità; P. lactiflora, proveniente dalla
lontana Siberia, dai grandi fiori semplici bianchi, ha dato
origine a moltissime varietà, suddivise in "cinesi" e "giapponesi".
Le peonie arbustive sono originarie del Tibet e della Cina
occidentale, raggiungono i 2 m di altezza e hanno fiori piccoli
e semplici; si conoscono solamente quattro specie: P.
suffruticosa,
P. delavayii, P. lutea e P. potanini.
P.
suffruticosa, in particolare,
fu introdotta in Europa nel 794, ma dopo il successo iniziale
scomparve in seguito, dal commercio, forse a causa della
difficoltà di
moltiplicazione, e solo da poco è ricomparsa in
circolazione.
Tra le peonie erbacee, Tavallini ha in catalogo tre ibridi
di P. officinalis, alte circa 50 cm, a portamento
compatto e fiori doppi ('Alba Plena',
a fiore bianco, 'Rosea
Plena', a fiore rosa e 'Rubra Plena',
a fiore rosso) e numerosi ibridi cinesi e giapponesi di P.
lactiflora.
Le "peonie cinesi" hanno fiori grandi, fino a 15
cm di diametro, doppi e profumati; raggiungono i 90-110
cm e fioriscono più tardi e più a lungo. Tra
queste, "Duchesse
de Nemours", è una delle preferite di
Susanna Tavallini, per il suo profumo che ricorda quello
del mughetto: ottenuta
da Calot nel 1856, ha petali esterni
bianco puro e petali interni stropicciati, bianco zolfo
con riflessi verdastri. 'Festiva
Maxima',
creata da Miellez nel 1851, ha un grande fiore doppio,
globoso, bianco puro con piccole striature rosse. 'Kansas',
una varietà moderna (ottenuta da Bigger nel 1940)
ha fiori rosso porpora brillante, stradoppi e molto grandi
(fino
a 22 cm di diametro), portati da steli dritti e robusti.
Una delle più famose e belle peonie erbacee è però 'Sarah
Bernhardt', ottenuta da Lemoine nel 1906,
dai fiori stradoppi rosa salmone, con venature rosa più scuro,
profumati; tardiva, è adatta alla coltivazione in
vaso ed è una
delle migliori varietà da reciso. Gli ibridi giapponesi
hanno invece fiori semplici a coppa e stami raggruppati
al centro in un ciuffetto dorato e trasformati in parte
in "petaloidi".
Sono, per esempio, particolarmente attraenti 'Bowl
of Beauty' (Hoogendoom, 1949), vigorosa, fiorifera
e tardiva, dalle corolle rosa vivo con petaloidi giallo
limone chiaro,
che, aperte, raggiungono i 20 cm di diametro, e 'Madame
Henry Fuchs' (A. Rivière, 1955), rosso
carminio con petaloidi rosso e oro.
PEONIE
ARBUSTIVE
|
|
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'Fragrans
Maxima Plena' |
'Souvenir
du Prof. Maxime Cornu' |
'Goidashu' |
Gli
ibridi di peonie arbustive sono, in genere, più precoci:
fioriscono per circa un mese a partire
dalla metà di
aprile. Sono bellissime, ma lente a crescere: in giardino
raramente raggiungono i 90-180 cm di altezza, anche se
si conoscono esemplari
che hanno superato i 3 metri.
Tavallini ha raccolto, per il
momento, numerosi ibridi di P. suffruticosa,
di P.
lutea e
ibridi delle due specie, in tutte le sfumature del giallo
e del rosa pesca, ottenuti da Victor Lemoine e Louis
Henry a
partire dai primi del '900. Tra le migliori varietà di P.
suffruticosa, vi sono per esempio 'Fragrans
Maxima Plena', dai fiori stradoppi di
forma perfetta, rosa salmone chiaro, leggermente profumati, 'Goidashu',
una giapponese semitardiva, a fiore semidoppio, bianco
puro con centro di stami giallo oro, 'Hana
Kisoi', anch'essa
giapponese e semitardiva, ma con petali stropicciati
rosa chiaro, e 'Duchesse
de Morny',
molto fiorifera, dai fiori doppi rosa chiaro, con cuore
giallo visibile.
Tra gli ibridi
di P. lutea, sono magnifiche 'Chromatella' (Lemoine,
1920), a fiore doppio, giallo paglierino con sfumature
ramate lungo i bordi, leggermente profumato, 'High
Noon' (Saunders,
1952), dai fiori semidoppi, giallo vivo con unghia dei
petali cremisi, ma soprattutto 'Souvenir
du Prof. Maxime Cornu' (L.
Henry, 1907), dai fiori stradoppi, compatti, grandi fino
a 25 cm di diametro, leggermente profumati, di un delicatissimo
giallo canarino con riflessi aranciati e giallo zolfo
e striature carminio.
Oltre agli ibridi e alle varietà, Susanna ha raccolto
le specie botaniche, meno appariscenti ma altrettanto
intriganti: in totale una decina, da Paeonia officinalis, endemica dell'Europa
meridionale, alla rarissima P. mlokosevitschii, originaria
del Caucaso, alla cinese P. rockii che all'Orticola
'99 (la mostra-mercato che in maggio colora i Giardini
Pubblici di
Milano) ha fatto guadagnare al vivaio il terzo premio
della categoria "La pianta più significativa”.
Per una descrizione più accurata e completa di tutte
le peonie coltivate dal vivaio "La Montà",
non rimane che sfogliare il grazioso catalogo, ricco di descrizioni,
fotografie e informazioni preziose (lo si può ricevere
su richiesta).
È
comunque certamente difficile scegliere le peonie da acquistare,
anche perché, come dice Susanna Tavallini, "Le
peonie sono molto longeve: quando si pianta una peonia, la
si pianta perché duri tutta la vita”.
COLTIVARE LE PEONIE
Coltivare le peonie non è difficile, sia in piena terra
che in vaso, e consente enormi soddisfazioni purché si
rispettino alcune loro esigenze e si ricorra a qualche piccolo
trucco: Tavallini ce ne svela tutti i segreti.
Le peonie possono essere coltivate da sole in aiuole e bordure
o in una bordura mista: in ogni caso conviene, per farne
risaltare la bellezza, contornarle con una piccola siepe
di bosso o lavanda.
La morbida opulenza dei loro fiori si accosta a meraviglia
con moltissime piante perenni, a seconda del colore dei fiori.
Tavallini consiglia, per esempio, di abbinare le varietà a
fiore bianco con fiori bianchi, quelle rosa chiaro con fiori
blu o lilla, e quelle rosa ciliegia o cremisi, con fiori bianchi,
blu o rosa salmone: tutte si accordano di incanto con le piante
a foglia grigia e argentata.
Ciò che conta, comunque, è che le peonie siano
piantate al sole o in ombra leggera, particolarmente adatta
alle varietà dai colori scuri, che al sole tendono a
sciuparsi. Le peonie arbustive, però, vanno collocate
al riparo dal sole del mattino, che, riscaldando le gocce di
rugiada della notte, ne rovinerebbe i boccioli.
Tutte le peonie
crescono bene in qualsiasi buon terreno da giardino, ben drenato,
ma preferiscono il terriccio di foglie, miscelato a terra da
giardino e sabbia. Sopportano sia p H acidi che calcarei, ma
il p H neutro (6,5- 7) è l'ideale.
Il mese ideale per
l'impianto delle peonie a radice nuda è ottobre, ma
può essere eseguito fino a marzo, evitando i giorni
più freddi. Le piante in vaso, invece, possono essere
trapiantate in qualsiasi momento. È importantissima
la profondità d'impianto: Tavallini consiglia di scavare
una buca larga, profonda 60 cm per le peonie arbustive e 40
cm per le peonie erbacee. Poiché le peonie crescono
sia in altezza che in larghezza, è inoltre necessario
distanziarle tra loro di almeno 80 cm. Per coltivarle in vaso,
dunque, è necessario che questo sia di grandi dimensioni.
Le peonie erbacee, tuttavia, tendono a crescere meno bene in
contenitore, poiché hanno bisogno di molto spazio per
espandere le loro radici rizomatose. Sul fondo della buca,
o del vaso, predisporre uno strato di argilla espansa, ghiaia
o cocci, per il drenaggio e preparare il terriccio, mescolandovi
letame maturo, oppure polvere d'ossa o cornunghia, con il quale
si riempie la buca fino a 20 cm dal livello del terreno.
Attenzione: bisogna comprimere bene il terriccio sul fondo,
per evitare che, con l'assestamento del terreno, la pianta
scenda più in basso. L’eccessivo interramento,
soprattutto delle varietà erbacee, può infatti
compromettere la fioritura. Le peonie arbustive vanno piantate
a 5 cm di profondità, in modo che il punto d'innesto
sia coperto, e quelle erbacee a 3-5 cm.
POCHE ATTENZIONI
Le peonie, sia arbustive che erbacee, richiedono davvero
poche cure. Subito dopo l'impianto è consigliabile assicurarle
mediante sostegni, soprattutto nel caso delle erbacee a fiore
grande. Dopo l'irrigazione iniziale, non necessitano in genere
di altre annaffiature, a parte durante la fioritura e nei mesi
di agosto e settembre, se non piove. Ogni anno, all'inizio
dell'autunno, è bene somministrare loro stallatico,
oppure cornunghia, polvere d'ossa e cenere di legna, che, essendo
ricca di potassio, favorisce lo sviluppo delle radici. A fine
autunno, è consigliabile tagliare quasi alla base gli
steli delle peonie erbacee, coprendoli con una pacciamatura
e, preferibilmente dopo la ripresa vegetativa, eliminare, nelle
peonie arbustive, rami rotti o secchi. Le peonie non amano
essere disturbate, per cui, una volta piantate, vanno lasciate
stare. Sono rustiche e resistenti agli insetti, ma in caso
di eccessiva umidità, vengono facilmente attaccate da
Botrytis paeonia, che causa rapidi appassimenti di foglie e
boccioli nelle arbustive e la comparsa di zone brune alla base
degli steli in quelle erbacee.
Susanna Tavallini consiglia
di effettuare trattamenti preventivi con Benlate (tre, a distanza
di 15 giorni uno dall'altro, con 15 g per litro d'acqua, a
partire dal rigonfiamento delle gemme nelle arbustive e dalla
comparsa degli steli nelle erbacee). In caso di malattia, si
interviene altre tre volte, con la stessa frequenza (ma con
2,5 grammi/litro).
NON SOLO PEONIE
...Ma le peonie da sole, non bastano. Nel catalogo e in
vivaio, infatti, troverete una piccola ma interessante
collezione di
aconiti, clematidi botaniche, ellebori e trollius: tutte
erbacee perenni, appartenenti alla vasta famiglia delle
Ranuncolacee,
per rallegrare il giardino nelle altre stagioni. Fioriscono
infatti in inverno e in primavera i robusti e poetici ellebori,
da piantare nei boschi e nelle bordure in mezz'ombra; in
primavera-estate i trollius, da accostare ai Myosotis
palustris e alle altre
piante amanti dell'umidità, lungo i corsi d'acqua;
in estate, trasformandosi in piccole nuvole di fiori, le
clematidi,
da appoggiare a cespugli e muretti; a fine estate gli aconiti,
ideali per accompagnare in mezz'ombra anemoni autunnali e
settembrini.
L'INDIRIZZO: |
VIVAIO
LA MONTÀ, di Susanna Tavallini
Via Vittorio Veneto 8
13060 Roasio (VC)
Tel. e fax 0163/87212.
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