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Il
posto dei bambù
di Samantha
Gaiara - foto di Dario Fusaro (Gardenia,
giugno 2009)
Hibanobambusa
tranquillans 'Shiroshima'
è uno dei
bambù più amati
per le foglie verdi variegate di bianco
che formano un luminoso cespuglio alto
fino
a 5 metri.
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Ci
sono i giganti alti oltre
venti metri.
I cespugliosi
con cui creare siepi.
Quelli tappezzanti per rinverdire le scarpate.
Scopriamo i più rari nel vivaio-giardino
di Thomas Froese
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Viene
da lontano, da quando era ancora un bambino, l'amore per
i bambù di Thomas
Froese, tedesco di Amburgo
che ha abbandonato patria e lavoro di fotografo per
trasferirsi in Piemonte e dedicarsi alla sua passione. «Sono
arrivato in Italia nel 1992», racconta, «ed essendomi
innamorato delle dolci colline di Cravanzana, in provincia
di Cuneo, ho deciso di mettere radici qui, insieme con
la mia piccola ma preziosa collezione di bambù,
portata dalla Germania».
E
così, su circa due ettari di terreno, tra vigneti,
noccioleti e campi di granoturco, grazie alla fortunata combinazione
di temperatura, suolo e acqua in quantità e qualità ottimali, oggi
prosperano un centinaio tra specie e varietà di
bambù. Coltivati in boschetti, fitte
bordure o macchie attorno al laghetto, danno vita a un luogo
dal fascino
misterioso, più simile a un giardino orientale che
a un vivaio. «In questi anni», continua Thomas
Froese, «ho
cercato di far conoscere l'universo dei bambù, piante
della famiglia delle Poaceae,
appartenenti a 70 generi e a oltre mille tra specie e varietà,
proponendo i meno conosciuti».
In
Italia si coltivano soprattutto le specie alte, dai sette
metri in su, come per esempio Phyllostachys
nigra,
con culmi neri e brillanti che raggiungono i 7-10 metri di
altezza,
e Phyllostachys edùlis,
un gigante che arriva a 25, così chiamato
perché i germogli cotti si possono mangiare. Tra
quelli di media altezza (1,5-4 metri), colpiscono soprattutto
Pseudosasa japonica,
per le foglie lisce, morbidamente arcuate, lunghe fino a
30 centimetri e larghe 5, che forma
fitti cespugli utili per creare siepi di confine, e Semiarundinaria
fastuosa che, diversamente dalle altre
specie, mantiene sui fusti
eretti e alti fino a 6 metri le guaine protettive color madreperla,
dalla luminosità quasi lunare.
I più curiosi sono
però i bambù tappezzanti,
la cui altezza varia da 30 a 150 centimetri. Originari
del sottobosco, amano la mezz'ombra e sono perfetti lungo
i sentieri, o per rivestire in breve tempo scarpate e angoli
difficili del giardino. «Tra questi il mio preferito è Indocalamus
tassellarus», racconta Thomas
Froese. «Ogni volta
che lo guardo mi stupisco di come i suoi esili ma robusti
fusticini riescano a sostenere il peso delle foglie, lunghe
fino a 60
centimetri e larghe 15».
Da non trascurare, infine, le specie da coltivare per la
gioia del palato. Oltre al già citato Phyllostachys
edùlis,
i cui germogli dal gusto deciso vanno consumati subito, Froese consiglia
di provare P.
dulcis e P.
vivax, che oltre
a conservarsi in frigorifero per più di due giorni,
hanno sapore delicato, una via di mezzo tra carciofi, asparagi
e piselli crudi. «Nel mio vivaio coltivo tutte e tre
queste specie», ci racconta, «e tra aprile e
giugno ne raccolgo i croccanti germogli per venderli».
(sopra) Phyllostachys
iridèscens, specie a crescita rapida,
con culmi verdi lievemente striati di giallo alla base,
che raggiungono
l'altezza di 15 metri
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Due
esempi di come i robusti culmi dei bambù possono
essere
utilizzati per costruire oggetti d'arredo o semplici strutture. |
Tanti,
facili, versatili e robusti, i bambù sono piante
da provare, conoscendone però tutte
le caratteristiche, a partire dalla crescita esuberante. Se le condizioni di vita
sono ideali, infatti, i loro rizomi, dall'estremità apicale
straordinariamente robusta, in breve tempo invaderanno
tutto lo spazio a disposizione. L'unica soluzione è inserire
verticalmente nel terreno, al momento dell'impianto, una specifica
guaina di polietilene spessa 2 millimetri e alta 70 centimetri,
venduta al metro presso il vivaio Purpurea e il Centro
Bambù Italia.
«Bisogna anche tener conto», aggiunge il vivaista tedesco, «che
in primavera, momento in cui cambiano le foglie, questi
sempreverdi assumono un aspetto un po' sofferente, a differenza
del resto dell'anno, quando sono verdi e rigogliosi».La
fioritura è l'aspetto più curioso dei bambù.
La pianta infatti impiega tutte le sue energie nel produrre
le spighe fiorali, tanto da assumere un aspetto sofferente,
con la possibilità, una volta fiorita, di morire. «Per
fortuna la fioritura avviene raramente», rassicura
Thomas Froese. «Si va da un minimo di 15-30
anni per le specie tappezzanti, a un massimo di 80 per quelle
medie
e alte. In Fargesia nitida, specie adatta alla mezz'ombra
che raggiunge i 3 metri di altezza, si verifica addirittura
ogni 120 anni».
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Da
provare, anche nel piatto
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I
bambù si fanno apprezzare anche in cucina.
I germogli di alcuni, infatti, si possono raccogliere
e gustare in primavera. I primi a essere pronti sono
quelli di Phyllostachys
edùlis, a sinistra, che vanno
cercati in aprile sotto lo spesso strato di foglie
cadute, tastando il terreno con le mani. Una volta
individuati, aiutandosi con una zappetta, si scava
tutto attorno una buca profonda 30-40 cm e si recide
il germoglio nel punto in cui si congiunge al rizoma.
Poi andranno lavati e fatti bollire per mezz'ora
in una pentola con acqua, sale, due-tre peperoncini
e un pugno di crusca di riso. Una volta scolati,
si sciacquano sotto l'acqua corrente, si tagliano
a metà, si eliminano le guaine scure e li
si gusta conditi con un filo di olio extravergine
di oliva e una spruzzata di limone.
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DOVE
ACQUISTARLI: Thomas
Frose, nei mesi primaverili,
vende i germogli di tre diverse
specie di bambù.
Per informazioni:
tel. 0173 855190.
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coltiviamoli così |
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THOMAS
FROESE
E' nato ad Amburgo, in Germania, e nel 1992 si è trasferito
nelle Langhe dove ha aperto il vivaio Moso, uno dei pochi italiani specializzati
nella
coltivazione
dei bambù.
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TEMPERATURA
I bambù non sono piante esigenti in fatto di temperature: sopravvivono
fino a -15 °C e resistono al caldo torrido, purché non
gli si faccia mancare l'acqua
ESPOSIZIONE
I bambù appartenenti a specie alte dai 2 m in su (Phyllostachys spp.,
Arundinaria spp.
e Chimonobambusa spp.)
vanno piantati in pieno
sole; le specie alte da 10 a
60 cm (Sasa veitchii,
Pleioblastus auricomus, Shibataea kumasaca), vivono
bene a mezz'ombra; quelli a portamento cespuglioso (per
esempio, Fargesia
robusta e F. rufa,
alti fino a 15 m) sono ideali per le zone
fresche e ombreggiate.
TERRENO
Crescono ovunque, anche se prediligono suoli profondi, freschi e soffici.
Coltivandoli in
vaso, mescolare terriccio universale con circa il 20 percento di argilla.
CONCIMAZIONI
In primavera e a settembre, con l'aiuto di un rastrello, interrare superficialmente
un concime complesso a lenta cessione e ad alto contenuto di azoto.
IRRIGAZIONI
II suolo deve essere sempre fresco,
per cui è necessario bagnare molto e di frequente, evitando però i
ristagni. In vaso, fare attenzione a non lasciare
mai asciugare completamente la terra.
POTATURA
È tutt'altro che indispensabile,
anche perché si rischia di rovinare
l'aspetto delle piante, soprattutto di quelle più alte. Si possono
invece accorciare le specie tappezzanti a un terzo della loro altezza e quelle allevate
in vaso all'altezza desiderata. Il taglio va effettuato in primavera, quando
i rami non sono ancora completamente sviluppati, in modo da favorire l'emissione
delle foglie.
MOLTIPLICAZIONE
In autunno si effettua la divisione
dei cespi. Con la vanga, si preleva una
zolla di terra con due-tre culmi, che avremo accorciato con un taglio
sopra il secondo nodo. Le piante così ottenute vanno messe subito
a dimora in piena terra e bagnate con costanza. In primavera,
tra marzo e aprile, si può invece effettuare la talea
di rizoma. Con le cesoie, si preleva
da un rizoma, messo a nudo con la zappa, una porzione lunga circa 30
cm, e subito la si interra in vaso orizzontalmente, a una profondità di
circa 5 cm. Dopo qualche settimana si vedranno spuntare i germogli.
Le nuove piantine
verranno messe a dimora la primavera successiva, quando le radici si saranno
sviluppate a sufficienza. Nel frattempo, bagnare in abbondanza durante la
bella stagione e in inverno proteggere il vaso dal freddo con tessuto-non
tessuto.
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Uno
scorcio del vivaio Moso, di Thomas
Froese, a Cravanzana, nel Cuneese. In centro la serra del
vivaio Moso dove Thomas Frese moltiplica
i bambù e li ricovera durante il primo anno di vita.
DOVE SI TROVA |
VIVAIO
MOSO,
di Thomas Victor Froese: via Moglie,4 - 12050 Cravanzana
(Cuneo), tel. 0173 855190 - www.moso.it
CENTRO
BAMBÙ ITALIA; via Casali,
62 A - 16042 Carasco (Genova), tel. 0185 351049 - www.centrobambu.com
VIVAIO PURPUREA;
Cascina Paesana, Via None, 47 - 10040 Piobesi
Torinese (Torino), tel. 011 9624911.
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