PULIZIA REGOLARE PER ACQUA PIU' SANA

di Giuseppe Bruno (Giardinaggio, maggio 2006)






La manutenzione è assolutamente necessaria nei laghetti creati dall'uomo,
dove l'equilibrio biologico non è perfetto


Se in uno stagno o in un laghetto spontaneamente presente in giardino, o condotto secondo le metodiche ecologiche, gli interventi da parte dell'uomo sono ridottissimi, in uno specchio artificiale, o addirittura creato con cemento o vasche prefabbricate, la conduzione è molto più impegnativa.

Infatti, la mancanza di un fondale "vivo", a diretto contatto con il terreno, o l'incompleta presenza di vegetazione fanno sì che l'ecosistema non sia in grado di equilibrarsi da solo, ma richieda una costante attenzione esterna. Per esempio, una volta l'anno è necessaria una bella operazione di pulizia e sistemazione.
II periodo migliore per la pulizia dei laghetti artificiali traboccanti di vegetazione è il mese di maggio, momento giusto anche per dividere le piante. Programmate e preparate l'intervento in modo da completarlo nell'arco di una giornata, per provocare meno stress ai pesci. Naturalmente, scegliete un giorno non troppo caldo, meglio ancora se con sole coperto da nuvole.
Per prima cosa, prevedete di posizionare una vasca in un luogo ombreggiato per ricoverare i pesci e le piante sommerse. I vegetali da riva possono sopravvivere fuori dall'acqua, a patto che vengano mantenuti umidi e ombreggiati. Usate l'acqua del laghetto per riempire la vasca; se non è torbida, potrete poi reimmetterla nuovamente nel laghetto.
Se possibile svuotate il laghetto utilizzando una pompa. Estraete i pesci via via che il livello dell'acqua diminuisce ed essi diventano più visibili e impacciati nei movimenti. Rimuovete gradualmente anche le piante.
Quando il laghetto apparirà completamente svuotato, eliminate i residui vegetali e impilateli vicino alla riva per consentire a eventuali animaletti minuscoli e nascosti di tornare nel punto d'acqua.
Rimuovete il limo che si è accumulato sul fondo e distribuitelo lungo i margini, tenendone un po' da parte da aggiungere al laghetto pulito per ristabilire la vita microscopica. Pulite e controllate con cura il telo, facendo attenzione a non danneggiarlo, o la vasca. Procedete a eventuali riparazioni con gli appositi mastici.
Rimettete nel laghetto pulito il limo e l'acqua tenuti da parte. Riempite di nuovo e riposizionate i vegetali sui diversi livelli via via che l'acqua aumenta, fino alle rive. Se necessario, dividete e rinvasate le piante prima di reinserirle. Infine, controllate che i pesci siano sani prima di ributtarli nel laghetto.

Nel posto giusto di Andrea Calanchi

Da maggio a settembre le piante acquatiche si godono l'acqua del laghetto: ciascuna predilige una precisa collocazione nel liquido in relazione alle esigenze del gruppo d'appartenenza e solo rispettandole potete assicurare loro una lunga durata.
Esistono infatti piante sommerse (che vogliono rimanere interamente sott'acqua), flottanti (con le radici infisse nel fondale ma ciuffi di foglie emergenti in superficie), galleggianti (che "nuotano" libere nell'acqua superficiale, idrofile (che amano un terreno umido, ma non le radici a mollo nell'acqua).

Nella scelta, molto dipende dal tipo di invaso: se si tratta di un laghetto "naturale", il cui fondo è solo telato, potete approfittare delle sponde e delle rive per piantare, mentre con vasche di cemento o plastica potete eventualmente creare uno sfioratore con una raccolta d'acqua ripariale ove sistemare le specie da zona umida.


In generale, le acquatiche sommerse o flottanti hanno bisogno di una certa profondità d'acqua (minimo 80 cm), poi vengono le specie da sponda (che richiedono profondità inferiori), quelle da argine e infine le piante da zona umida e da terreno fresco.

 

 

Deve collocare il laghetto di M.Molfino

Lontano da casa per tenere alla larga gli insetti acquatici e non sentire il gracidio dei ranocchi (se vi dà fastidio).
All'ombra perché le temperature più fresche limitano lo sviluppo delle alghe.
Non sotto alberi a foglia caduca (in autunno si riempirebbe di foglie), né sotto conifere (gli aghi di pino e d'abete sono i peggiori nemici del filtro).
Accanto a sempreverdi, all'ombra di lecci o salici, fra le bordure.