Una roccaglia impreziosisce lo spazio verde, ma va realizzata
a regola d'arte
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Per poter creare un giardino roccioso, occorre avere ben in
mente diverse cose. Innanzitutto, quanto spazio si vuole occupare
e quale tipo di pietre usare: piccoli massi che potete trovare
alla base delle scarpate montane o i sassi spezzati che vengono
ormai comunemente offerti in vendita.
I colori delle pietre variano molto: grigie con riflessi quasi
azzurri che si trovano in certe vallate del Piemonte, pietre
candide di origine carsica, porfido rossastro cupo nel basso
Trentino ecc.
Poi, dove desiderate posizionarle: in piano,
su terreno in pendenza, in pieno sole, o il luogo scelto si
trova all'ombra?
Dovete assolutamente ricordare che il giardino roccioso deve
apparire il più naturale possibile, quindi senza fiori
troppo vistosi, proprio come avviene salendo per il fianco
della montagna.
La scelta delle piante oggi è molto facile, visto che
molti vivai si dedicano alla coltivazione di specie, alpine
e appenniniche, con portamento raccolto a cuscino, di delizioso
effetto.
Naturalmente, se doveste crearlo in città dovrete
considerare molto il clima, perché con le estati
assolate e afose di questi ultimi anni, si dovrà trattare
di piante robuste e quanto più autonome, vista la penuria
d'acqua e i divieti municipali e condominiali per il consumo...
Vi porto l'esempio, che giudico ben riuscito, di una roccaglia,
creata due anni fa su terreno smosso per precedenti lavori
di scavo in un prato in pendenza.
Sono state scelte le pietre grandi e piccole,
la ghiaia grossolana e il pietrisco; si è steso l'indispensabile
telo nero di base, ben puntato con robusto filo di ferro piegato
a U e vi si sono fatti semplici tagli in croce per inserirvi le
piante, segnandoli con bastoncini di legno infissi in terra.
Poi la copertura di pietrisco grossolano e scorza di legno
tritata, metodo con il quale si elimina quasi del tutto il
diserbo.
Sono quindi state posizionate le pietre, cercando
di dare un aspetto il più naturale possibile all'insieme
e si sono iniziate a piantare le prime essenze partendo dall'alto,
utilizzando
anche deliziosi bonsai di conifere realizzati da tempo e già stabilizzati.
La messa a dimora è stata abbastanza veloce, acquistando
specie di sicuro effetto (come Geranium pyrenaicum, G. endressii,
G. sanguineum, Nierembergia caerulea, Linum flavum per
il sole; Heuchera sanguinea, Astrantia major, Vinca major,
Ceratostigma plumbaginoides, Tanacetum argenteum all'ombra) e soprattutto
robuste. Risulta oggi, dopo due anni, che tutto va bene, salvo
qualche sostituzione, come un'aquilegia sullo sfondo che appariva
troppo alta e troppo scura di colore.