Maria
BrambillaGardenia,maggio
2006
Fra
le tante piante californiane usate da Ron Lutsko - tipiche
di un clima mediterraneo caratterizzato
da estati calde e secche e
da inverni
umidi ma non freddissimi, e quindi ideali
anche per i giardini di molte zone della nostra penisola
- va assolutamente segnalata la fantastica, ma poco conosciuta,
Romneya coulteri, un arbusto che
può crescere fino
a 120 cm, e che anche da solo riesce a rendere spettacolare
un'aiuola. Grazie alle sue eleganti foglie verdi-azzurre e
profondamente divise, ma soprattutto grazie ai grandi
fiori solitari, che sbocciano nel corso dell'estate
e restano a lungo sulla pianta: bianco puro, ravvivati al
centro da un
vistoso ciuffo di stami giallo oro, piatti, larghi una decina
di centimetri e in più profumati.
Appartiene
alla famiglia delle Papaveracee, e in effetti
i suoi fiori, composti da petali setosi e deliziosamente
arricciati,
sembrano quelli di un enorme papavero. Le romneye esigono posizioni
soleggiate e riparate (per proteggerle si possono
piantare contro un muro rivolto a sud) e terreni asciutti
e ben drenati.
Dopo i primi due anni dalla messa a dimora fanno volentieri
a meno delle innaffiature estive: nei periodi di caldo particolarmente
intenso magari perderanno qualche foglia, ma con le prime piogge
autunnali torneranno in piena forma.
Se si trovano a loro agio, dalle radici rizomatose possono
nascere nuove piantine, che però sono piuttosto refrattarie
ai trapianti. Per stimolare la fioritura,
che avviene sui rami nuovi, vanno potate ogni anno all'inizio
della primavera, mentre nelle regioni più fresche alla
fine di ottobre tutti i fusti vanno tagliati a pochi centimetri
dal livello
del terreno (la nuova vegetazione rispunterà in primavera),
e durante l'inverno le radici vanno protette con foglie secche
o con uno strato di paglia o di torba.