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Chi
l'ha detto che maggio
è il loro mese?
Le tante varietà che tornano
a fiorire adesso
ci incantano
con corolle di struggente
bellezza, spesso profumate
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Ottobre,
tempo
di bacche e Gardenia parla di fiori. Ma non
di fiori qualunque, bensì di rose, simbolo indiscusso
della primavera. «Mi sembra un'ottima idea»,
commenta Walter Branchi,
che da molti anni coltiva rose antiche (Cinesi, Tè e
Noisette) nel suo vivaio di Baschi, in provincia di Terni, «perché le
loro fioriture autunnali sono diverse da quelle primaverili ed
è necessario, e piacevole soffermarsi a coglierne le sfumature.
Osservare
come da gioiose, sgargianti e così ricche da sembrare
persino eccessive, divengano, con il passare del tempo, più struggenti
ed effìmere. Per me sono una poesia, di una bellezza
languida e rilassata, che sboccia adesso soltanto per
essere contemplata. L'urgenza della riproduzione
infatti e già stata
adempiuta dalla fioritura primaverile». E al romantico
pensiero di Walter Branchi le rose d'autunno sembrano
dare ragione, producendo fiori che, per lasciarsi guardare,
durano a lungo sulla pianta, anche più di una settimana,
grazie alle temperature più fresche.
Ma quali sono le rose più adatte all'autunno? «Escluse
naturalmente le non rifiorenti che hanno un'unica fioritura
primaverile», risponde Walter, «quasi
tutte ricominciano a schiudere le corolle non appena i temporali
di fine estate
hanno rinfrescato l'aria, ma la seconda fioritura è spesso,
per qualità e quantità, meno interessante di
quella primaverile.
Le rose Tè, invece, sembrano essere
fatte apposta per l'autunno».
Cespugli leggeri e ariosi a fioritura continua, con forma
quasi sferica e dimensioni variabili da uno a due metri,
sono stati ottenuti incrociando, a partire dai primi anni dell'Ottocento
e fino all'inizio del XX secolo, le rose Cinesi, anch'esse
perfette per l'autunno, con R. gigantea.
Schiudono, su tutta la lunghezza degli eleganti rami flessuosi,
fiori dai petali
grandi, numerosi e setosi, simili ad ali di farfalla, che accarezzati
dal vento diffondono tutt'intorno piacevoli fragranze
di tè verde fruttato, talvolta leggermente acre, tanto
da richiamare il profumo del mosto, che proprio in questo
periodo riposa nelle cantine.
Nell'aria
limpida e nella luce morbida e calda dell'autunno il cuore è rapito
dai colori delle Tè.
Non solo dalle tonalità dei fiori, più evanescenti
e sfumate, meno sgargianti e intense rispetto alla primavera,
segno
che la pienezza dell'estate è passata e il riposo invernale
si sta avvicinando,
ma anche da quelle ricche di
calde sfumature prugna delle giovani foglie e degli steli
apicali,
che queste instancabili rose continuano a produrre nonostante
il freddo incipiente. Tonalità che costituiscono
un piacevole sfondo per il lento e inesorabile scurirsi
delle corolle con la maturità, fatto insolito questo,
poiché generalmente avviene il contrario.
Quali
varietà consigliare? «Tra le mie preferite»,
continua Branchi, «c'è 'Lady
Hillingdon',
un cespuglio dagli steli rossastri e dal fogliame appena
cuoioso,
verde
lucido con sfumature bronzo, in mezzo al quale risaltano
i boccioli appuntiti, che si schiudono gialli e poi diventano
albicocca. Mi piace non solo per il modo in cui fiorisce,
ma anche per come sfiorisce, spogliandosi dei petali ancora
turgidi, che cadono a uno a uno senza lasciare antiestetici
seccumi.
Bella anche 'Anna Olivier', per i romantici
fiori ricchi di petali. Particolarmeme grandi e vistosi
rispetto alle
dimensioni
del cespuglio, che non raggiunge il metro, in estate
sono di un pallido rosa, mentre quando le temperature si
abbassano
tendono al giallo primula. Gialle anche 'Mlle
Franziska Krüger', le cui corolle pendule sono impregnate
di toni bronzo e rosa, e 'Lady Mary Corry',
che produce a profusione fiori crema dal cuore rosa»
E chi ama le rose rampicanti? «Non avrà molta
scelta nel gruppo delle Tè, ma non rimarrà deluso
da 'Paul Ledé', con fiori
pieni tra il giallo alba e il rosa albicocca, dolcemente
profumati,
che si schiudono
su rami lunghi fino a tre metri, o da 'Gloire
de Dijon',
nata nel 1853 dall'incrocio tra 'Desprez à Fleurs
Jaunes' e 'Souvenir
de la Malmaison', e subito divenuta famosa per
le
grandi corolle doppie e piatte, dai petali traslucidi
giallo avorio sfumato di salmone, portate da rami flessuosi
che
possono raggiungere i quattro metri».
Per aumentare le possibilità di scelta e disporre di
piante che diventino più alte, meglio orientarsi
verso le Noisette, un gruppo di rose
nate negli Stati Uniti all'inizio dell'Ottocento, nelle
cui vene scorre
sangue cinese. Piante
di forma delicata, di altezza variabile tra due e dieci
metri, hanno rami morbidi, ricchi di tante foglie e di
tanti
fiori a mazzi, nelle diverse
sfumature del giallo, dal primula al burro passando per
le tonalità camoscio, zolfo
e albicocca-arancio, fino ad arrivare al color oro, al
rame e
al mattone.
Come le Tè, anche le Noisette sono sempre gradevolmente profumate, ma l'aroma è decisamente
di agrumi, di frutta, pesca, albicocca o banana e talvolta
di muschio. «Tra
le migliori», conclude Branchi, «'Crépuscule',
un'eccellente varietà che raggiunge i cinque metri,
con rami giovani rosso trasparente, coperti di piccole
foglie verde chiaro, e fiori che fondono tonalità albicocca,
giallo, salmone e camoscio, e 'Aimée Vibert',
vigorosissima, con fiori bianco puro profumati di anisetta».
In compagnia di...
Quali sono le compagne migliori per le rose d'autunno? Lo
abbiamo chiesto a un esperto, Maurizio Usai,
architetto del paesaggio
e progettista di giardini, che vive e lavora a Cagliari. «Sono
molte le piante che si possono abbinare alle rose, ma vorrei
suggerire l'insolito accostamento con le graminacee,
per realizzare un'ampia bordura di forma rettangolare.
Il portamento
leggero e flessuoso di queste erbacee perenni ben si
accorda infatti con le forme piene e un po' statiche
delle rose; inoltre
il modo completamente diverso di riflettere i raggi del
sole rende possibile realizzare giochi di luce davvero
affascinanti,
che potranno essere evidenziati da un'esposizione della
bordura tra sud e ovest. La luce del crepuscolo farà così brillare
le graminacee, mettendo al contempo in risalto le sagome
delle rose.
«Per realizzare lo sfondo della bordura», continua
Usai, «sceglierei l'altissimo Miscanthus
sinensis 'Gracillimus',
dalle foglie sottili, verde bottiglia; il luminoso Miscanthus
sinensis 'Graziella',
dalle infiorescenze argentee e i cespi eretti di Panicum
virgatum 'Squaw',
il cui fogliame verde scuro con l'avanzare della stagione
assume tinte purpuree
via
via più intense. Di minore sviluppo e quindi perfetto
sul davanti, Pennisetum orientale colmerà i
vuoti tra i cespugli con le infiorescenze piumose, bianco
candido.
L'ossatura
della composizione è affidata a Elaeagnus
x ebbingei,
un arbusto sempreverde dalla profumatissima fioritura
ottobrina, da tenere potato in morbide sfere.
Volendo arricchire la
bordura con altre piante, tenete presente che le
corolle arrotondate
delle rose si accompagnano perfettamente con tutte le
infiorescenze a spiga e con fiori minuscoli riuniti in grandi
mazzi, come per esempio salvie e astri.
1. EIaeagnus
x ebbingei
2. Rosa 'Safrano'
3. Rosa 'Odorata'
4. Miscanthus
sinensis 'Gracillimus'
5. Miscanthus
sinensis 'Graziella'
6. Panicum
virgatum 'Squaw*
7. Pennisetum
orientale |
8. Euphorbia
x martini
9. Rosa 'Irène
Watts'
10. Rosa 'Grüss
an Aachen'
11. Plantago
major 'Purpurascens'
12. Salvia
greggii 'Navajo'
13. Agastache
rupestris
14. Nicotiana
langsdorffii
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Quanto alle rose,
secondo Maurizio Usai, andranno bene tutte le Cinesi e le
Tè, ma anche alcune
rose moderne, come 'Clair Matin', 'Fair Bianca'
e 'Mermaid', nelle cui vene scorre
una buona percentuale di sangue cinese. Considerando
la stagione, da prediligere quelle con fiori dalle
tonalità dal
rosa all'arancio, dal porpora al bronzo.
Tra queste,
'Safrano',
un cespuglio di Tè di grandi dimensioni, con
fiori semidoppi dalle sfumature albicocca, e le cinesi
'Odorata',
molto amata per il profumo intenso, e 'Bloomfield
Abundance',
che colpisce
per l'abbondanza dei minuscoli fiori rosa raggruppati
in deliziosi mazzi. Di dimensioni più contenute
(intorno agli 80 centimetri) e quindi più adatte
da mettere in primo piano, 'Irene Watts'
e 'Grüss
an Aachen', simili
nell'aspetto
sia del fiore, piatto con petali disposti in quarti,
sia del cespuglio, a crescita compatta e ordinata.
La prima
però è rosa
sfumato di salmone, con fogliame ramato, la seconda è avorio-crema
con velature arancio pallido, più o meno accentuate
a seconda del clima.
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« La
mia bordura, adattabile con successo in tutta Italia»,
conclude Maurizio Usai, «vuole essere solo
uno spunto, che poi ciascuno può personalizzare
secondo i gusti e il clima. Al Nord, per esempio, si
potranno
usare a piene mani gli ibridi di Aster ericoides, Sedum
spectabile e Chrysanthemum
rubellum, mentre al Sud è possibile
osare un po' di più, utilizzando al posto di Nicotiana,
l'australiano Anigozanthos flavidus,
invece di Pennisetum orientale, P.
setaceum 'Rubrum', affascinante
ma piuttosto sensibile al freddo». |
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Coltiviamole
così
con
i consigli di Anna Peyron, Vivaio Anna Peyron
Per
saperne di più
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Innaffìature,
concimazioni e pacciamatura
II caldo eccessivo è una condizione poco favorevole
per le rose, che si difendono entrando in parziale riposo.
Per mantenerle sane, e fare in modo che
ricomincino a fiorire in abbondanza non appena il caldo si attenua, bisogna assecondare
questa pausa. Ma in che modo? Prima di tutto sospendendo completamente
le concimazioni con la fine di giugno (per riprenderle semmai in autunno)
e continuando a innaffiare come al solito, senza aumentare la
quantità d'acqua perché, se è vero
che il caldo è più intenso, è altrettanto
vero che le rose, entrando in parziale dormienza, ne consumeranno di meno. È utile
inoltre pacciamare, con foglie o compost il piede di ogni pianta,
per limitare l'evaporazione d'acqua.
Potatura
È essenziale eseguire, tra luglio e agosto, una buona rimonda,
cioè una potatura leggera per eliminare fiori appassiti e frutti in via
di sviluppo e, purtroppo, anche qualche bella corolla, cui è necessario
rinunciare a favore della fioritura autunnale. Bisogna asportare,
con un paio di cesoie ben affilate, i rami secchi, esili e disordinati e
accorciare tutti gli steli, eliminando porzioni comprendenti tre-quattro gemme.
Il taglio, come al solito, deve essere eseguito 6-8 min sopra la gemma e inclinato
verso il basso dalla pane opposta rispetto alla gemma stessa, così l'acqua
piovana potrà scivolare via. Necessario inoltre recidere i rami sopra
le gemme poste verso l'esterno del cespuglio, in modo da favorire uno sviluppo
aperto e armonico di quest'ultimo, che permetta all'aria e alla luce di penetrarvi.
I
VIVAI
ROSE
Vivaio Anna Peyron: Castagneto
Po(TO),tel. 011 912982, fax 011 912590, www.vivaioannapeyron.com Vivaio
Le rose: Baschi (TR), tel. 0744 957701
II Giardino delle Rose:
Chiesanuova (FI), teL. 055 8242388,
www.ilgiardinodellerose.it
Rose & Rose Emporium:
Torrimpietra (Roma),
tel. 06 61697863, cell. 335 7277303,
www.rosemporium.it
La Campanella: Cervarese S. Croce
(PD), tel. 049 9910905,
www.vivaiolacampanella.com
SALVIE E AGASTACHE
Le essenze di Lea: Spianate Altopascio
(LU), tel. e fax 0583 20646, cell. 329 0850986, www.leessenzedilea.com
ERBACEE PERENNI
Il Giardino vivace: Pieve di
Compito (LU), cell. 333 6479071, ilgiardinovivace@tin.it
GRAMINACEE
Clara Garden-vivvai Bilancione:
Bellaria Igea Marina (RN), tei. 0541 330583, fax 0541
330311, www.claragarden.it
I
CONVEGNI
II 14 ottobre, presso la Reggia di Caserta,
si svolgerà la
conferenza internazionale sulle rose dal titolo "Le
rose nel Mediterraneo da Maria Carolina ai giorni nostri",
alla quale interverranno Charles Quest-Ritson, Maurizio Usai,
Walter Branchi, François Joyaux, Helga Brichet.
Per informazioni:
RosEvent, Franca Gambini, tel. 0721 910396,3394677150, o Helga
Brichet, tel. 0742 99288.
Walter
Branchi
Insieme con la musica, le rose sono la sua grande
passione, in particolare, ha dedicato il suo raffinato
vivaio di Baschi (Tr) alla coltivazione e alla
vendita di Cinesi, Tè e Noisette, rose antiche e rifiorenti dall'intenso
profumo.
Maurizio
Usai
Nato a Cagliari nel 1979, laureato in ingegneria e architettura, progetta giardini
e terrazzi in varie parti d'Italia, mettendo a frutto le sue conoscenze botaniche
e dando sfogo alla grande passione per il verde.
Anna
Peyron
Da 26 anni si occupa del suo vivaio-giardino a Castagneto Po, in provincia
di Torino, dove gestisce, con instancabile passione ed entusiasmo, aiutata
dalla figlia Saskia Pellion, importanti collezioni di rose, ortensie e clematiti.
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