Messaggere degli dèi
SPLENDENTI IRIS

(The English Garden, febbraio 2000)

Articolo di Antony King-Deacon
Traduzione di Mariangela Barbiero

Antony King-Deacon adula i fiori in cui abbondano stile ed eleganza

Ci sono iris che restano fiorite per gran parte dell'anno: da metà autunno, passando per il deprimente inverno, continuando ad inizio primavera e poi fino all'esplodere dell'estate. Quelle che affrontano i rigori climatici restano basse, le altre si innalzano orgogliose. Si viene sedotti dal loro profumo di primule ma anche di prugne o di susine Regina Claudia oppure nauseati dalla puzza di carne cruda delle foglie tritate. I loro colori sono quelli usati dagli acquarellisti, l'essenza della luce liquida. E c'è un'iris per ogni posto: umido o bagnato, ombroso o soleggiato, arido o fertile... Le foglie sempreverdi, talvolta variegate, sono già loro mezza bellezza.
Nella mitologia greca la radiosa fanciulla Iris era la veloce messaggera degli dèi, la cui strada era l'arcobaleno.
È un genere straordinariamente vario: ce ne sono infatti 300 specie. E il Registro delle Iris, iniziato nel 1930 per schedare ogni nuova varietà ibridata nel corso dell'anno, al momento ne elenca più di 62mila.
Per semplicità, comunque, prenderemo in considerazione soltanto due categorie: le rizomatose e le bulbose. Per andare più a fondo dovremmo affaticare la nostra concentrazione ed esaurire inutilmente la nostra pazienza. Dopotutto, la principale differenza tra barbate e non barbate è, chiaramente, la presenza o l'assenza della barba (una piccola area di peli sulla superficie delle ali cioè i petali esterni ripiegati verso il basso, che attorniano i tre petali interni, che invece sono eretti).
Andiamo ad iniziare da quell'incerto momento dell'anno in cui l'autunno scivola dolcemente per lasciare il posto ai rigori dell'inverno, quando gli strascichi dell'estate di San Martino risvegliano, grazie al loro calore, i piccoli bulbi di Iris reticulata histrioides 'Major'. Fioriscono persino prima di Natale e i loro bassi fiori blu durano molte settimane. Quando scompaiono vengono sostituiti dai fiori giallo acido dell'Iris danfordiae, che profuma di miele.
Contemporaneamente fiorirà l'Iris unguicularis, originaria dell'Algeria, con bellissimi fiori dalle sfumature porpora e dal profumo di primula. Quest'iris alta circa 20 cm ama stare in mezzo alla sabbia, più è fine e meglio è. Ancora meglio se sistemata contro un muro esposto a sud o ad ovest. I fiori sono sorprendentemente grandi, ben 7,5 cm! La sabbia le protegge dall'attacco delle limacce, attratte dai suoi fiori ancora chiusi. C'è una cultivar, la 'Walter Butt', dal color lavanda pallido screziato d'argento. La primavera allunga le giornate e il terreno diventa via via più caldo. La famiglia delle Iris va in fermento. Iris bucharica, originaria del Turchestan, sottogenere Iris scorpiris, è una delle prime e delle più facili da coltivare. Non le piacciono le estati piovose, perché i suoi bulbi possono marcire, soprattutto se in suolo argilloso. Ma, quand'è contenta, esibirà fiori con ali dal bianco crema al giallo e un profumo delicato.
Tarda primavera ed inizio estate sono i periodi neri per la famiglia delle iris: il momento in cui è più forte il desiderio di fiorire. Le barbate, le non barbate e le bulbose passano tutte all'azione; tra queste ci sono quelle che preferiscono avere i rizomi baciati a lungo dal sole, quelle che si nascondono nel terreno acquitrinoso e quelle che amano sguazzare con i piedi nell'acqua. Alcune scivolano nell'ombra.
In aprile e in maggio l'Iris japonica (del gruppo delle iris crestate), che ama i posti caldi e riparati, fa spuntare i suoi straordinari fiori attorno ad uno stelo rigido come bambù alto 60 cm; si apre in fiori piatti dalle ali bianco celesti punteggiate di porpora e con al centro una striscia giallo limone. Ce n'è una varietà incantevole, la 'Variegata', le cui foglie hanno striature color crema. Un'altra, 'Ledger's Variety', è praticamente identica alla specie ma più rustica.
Una timida gemma in questo periodo di fine inverno è Iris graminea, alta solo 30 cm, che nasconde il suo potere seduttivo nello stretto incavo delle foglie verdi. I suoi fiori porpora rossastro hanno ali venate di blu porpora su uno sfondo bianco.
Maggio e giugno daranno il benvenuto all'Iris sibirica, dai fiori blu con venature ancora più scure che assomigliano a volteggianti nuvole di farfalle esotiche. Ama i terreni umidi e si dimostra una prepotente che tende a occupare sempre più spazio. A inizio estate compare l'intrico dei fiori gialli dalle forti venature marroni dell'Iris foetidissima, nome comune italiano 'giaggiolo puzzolente'. In realtà non sono i fiori a puzzare ma le lucide foglie nastriformi che, una volta sminuzzate, puzzano di carne. È una pianta accomodante, che prospera in terreni poveri e in condizioni ombreggiate e perfino umide. I suoi semi ti sorprendono durante l'inverno poiché la capsula si spacca rivelando un 'sorriso' di lucidi frutti rosso arancio che, inspiegabilmente, vengono ignorati dagli uccelli.
Nel terreno umido o fangoso di tarda primavera l'Iris sibirica, che raggiunge spontaneamente quasi 1,20 m di larghezza, si veste di fiori blu porpora dalle forti venature di un viola ancora più scuro. Sua parente è l'Iris chrysographes i cui fiori quasi neri hanno un affascinante ricamo dorato che scende lungo le ali di velluto. Ha bisogno di terreno umido.
Procediamo verso inizio estate e vedremo fiorire la prima bulbosa, del gruppo delle Iris xiphium, specialmente l'Iris × hollandica. Alta fino a 76 cm, questa varietà è estremamente mutevole e non di rado riserva gradevoli sorprese. Non esistono infatti due fiori perfettamente uguali; la sua tavolozza si colora di blu, viola, qualche spruzzata di carminio, schizzi di giallo, crema e bianco. Più tardi, a luglio, fiorirà Iris xiphioides.
C'è un gruppo di iris che arriva dall'America, cioè gli ibridi della costa del Pacifico. Chiaro, non c'è spazio per gli snobismi nel giardino inglese; ma il buonsenso trova casa ovunque, o no? Questi ibridi sono scarni e allegramente disarmonici. Perché si trovino ovunque, rimane un mistero.
Ad ogni modo, se eleganza e stile sono il vostro faro, allora Hermodactylus, non propriamente un'iris ma comunque membro della famiglia delle Iridaceae, è il vostro approdo. Noto come iris tuberosa, le sue foglie, alte 45 cm e simili a un filo d'erba, spuntano a inizio primavera; si sviluppa una piccola testa paffuta che si apre in un fiore simile a quello degli iris, color verde acido, con ali nero porpora e col profumo delle gelatine alla frutta. Imperativo è avere un terreno ben drenato; le colline calcaree del Sussex le si confanno alla perfezione. L'Hermodactylus è lo stile personificato.
Ecco, dunque, presentata la famiglia delle iris con tutti i suoi meandri e i suoi intrighi. Sono le dame della corte elisabettiana: enigmatiche, sconvolgenti ma, soprattutto, eternamente divertenti.

 


Note di coltivazione
I piccoli bulbi dell'Iris reticulata dovrebbero essere piantati a gruppi in settembre o ottobre a una profondità di circa 8 cm, in terreno leggero e ben drenato. Una volta sbocciati, fertilizzare con un concime universale liquido.
Alle iris piace il sole.
I bulbi delle iris del gruppo Scorpiris (hollandica, xiphium e xiphioides) sono più grandi e dovrebbero essere piantati ad una profondità di 7 - 10 cm. Amano un suolo ricco di humus ma ben drenato; crescono bene anche in vasi riempiti col terriccio John Innes n. 3. Una volta fioriti vanno mantenuti asciutti da estate a inizio autunno, quando cominciano a crescere.
Le iris che nascono da rizoma generalmente amano i posti soleggiati in suoli ricchi ma ben drenati (eccezion fatta per l'Iris sibirica che invece ama i pantani). Piantate le iris barbate in gruppi e in modo che il rizoma resti quasi alla superficie del terreno, con la punta rivolta a sud, cosicché possa crogiolarsi al sole, che ne stimola la fioritura.
Ad ogni modo, le iris rizomatose descritte in questo articolo dovrebbero essere piantate in suolo neutro o anche calcareo, concimato possibilmente con stallatico anche pellettato, e che abbia un buon drenaggio.


 

 

 

 

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I Vostri commenti

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Bellissimo ed interessante articolo.
In una giornata come questa in cui non si può uscire ho cercato le immagini di tutti gli iris che non conoscevo.
Baci Nadia ( Emanuela M)

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