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L'acqua dà nuova dimensione al giardino |
(The Garden, agosto 2012)
Articolo di Jeremy Biggs
Traduzione di Mariangela Barbiero
Creare uno specchio d'acqua è uno dei modi più validi per incentivare la vita naturale attorno a voi: uno stagno è forse il regalo più bello che possiamo fare a un ambiente per ricreare una parte sempre più rara della campagna inglese
Si dice da molto che inserire uno stagno è una delle cose migliori che si possano fare in giardino per flora e fauna native. Recenti ricerche su cosa davvero vive negli stagni di casa nostra dimostra che ciò è vero, anzi ribadisce che essi vi potrebbero contribuire ancora di più.
A prescindere dalle dimensioni, uno stagno ben progettato, con acqua di buona qualità, può accogliere un'ampia varietà di animali quanto i migliori stagni di campagna. Altrimenti detto, i giardinieri possono realmente creare in scala ridotta un ambiente seminaturale, ricco di biodiversità al pari del suo equivalente campagnolo. In uno studio minuzioso della Pond Conservation (ente di beneficienza) condotto sugli stagni da giardino ad Abingdon, Oxfordshire, gli stagni puliti e non inquinati ospitavano quattro o cinque differenti specie di libellule e damigelle, mentre in natura la percentuale si riduce a una o due specie per stagno, a causa del gran numero di stagni di scarso valore.
Creare un nuovo stagno non è difficile; può essere facilmente realizzato durante un fine settimana, come spieghiamo più avanti. Che gli stagni da giardino più puliti siano i migliori per la fauna selvatica non è un caso: in tutte le acque dolci mantenere l'acqua il più possibile pulita ed incontaminata ne massimizza il potenziale naturalistico. "Pulita", in questo contesto, significa acqua in cui ogni sostanza chimica è presente in concentrazioni quasi naturali; negli stagni, questo significa soprattutto assicurarsi fin dal principio che meno nutrienti possibili entrino nell'acqua.
Conoscere la propria scorta d'acqua
Per molta gente, specialmente nel sud dell'Inghilterra, fare rifornimento di acqua pulita significa affidarsi alla pioggia. In molte zone l'acqua di rubinetto ha alte concentrazioni di nutrienti, specialmente di nitrati. Non è pericolosa da bere, ma è troppo inquinata per gran parte delle piante acquatiche sensibili e sinceramente non abbastanza buona per la fauna selvatica del vostro laghetto. I troppi nutrienti presenti nell'acqua favoriscono la crescita di alghe e spirogire che la colorano di verde e ne riducono la quantità di ossigeno. Molti abitanti dello stagno non tollerano simili condizioni. La soluzione più semplice è raccogliere l'acqua piovana dal tetto; può essere lievemente contaminata da azoto ed altre sostanze chimiche, ma è di gran lunga migliore di tante acque di rubinetto. Per essere certi di avere acqua pulita a sufficienza per un nuovo stagno, avrete bisogno di metterne da parte parecchia in anticipo; per riempire un classico stagno di 2 m di diametro per 30 cm di profondità avrete bisogno dell'equivalente di quattro o cinque cisterne d'acqua. Una volta che avete riempito lo stagno con acqua piovana, usate come substrato soltanto sabbia e ghiaia pulite e ben lavate, o i vostri sforzi saranno stati vani. Un letto di sabbia e ghiaia, magari con qualche pietra e qualche ciottolo più grandi, aiuterà a nascondere il rivestimento, fornirà rifugio alle creaturine e permetterà alle piante di radicare ed espandersi naturalmente.
Non aggiungete mai terriccio di copertura allo stagno perché solitamente è carico di nutrienti e non cedete alla tentazione di usare acqua di rubinetto per riempire la prima volta salvo poi rabboccare con acqua piovana, perché una volta che gli elementi inquinanti entrano nello stagno è estremamente difficile liberarsene.
Vita da stagno
Grande o piccolo che sia, il vostro stagno attirerà un'ampia gamma di creaturine. In un piccolo stagno di meno di 1 mq c'è spazio per una manciata di grappoli di uova di rana e, mettendo piante subacquee in abbondanza, una varietà di animali. Ma è ancora più facile se avete un po' più di spazio: stagni di circa 4-5 mq sono più stabili e pertanto più semplici da mantenere in condizioni ottimali. Se la qualità dell'acqua è fondamentale, non meno importante è la bassa profondità. Gli stagni non hanno bisogno di essere profondi per essere ambienti adatti alla vita naturale; tant'è che le zone migliori di molti stagni a questo proposito sono quelle poco profonde, perciò più acqua bassa c'è, meglio è! Rane che depongono uova e scarabei d'acqua stanno in acque basse, dove anche le larve di damigella cacciano e si nascondono. Molti degli stagni più vecchi erano profondi perché erano progettati per pesci ornamentali, che sono forse gli unici che hanno bisogno di acqua più profonda, mentre gran parte della fauna acquatica evita fermamente acque libere e profonde, dov'è più vulnerabile ai predatori.
Non c'è bisogno di inserire piante e animali nel vostro stagno per dargli "il calcio d'inizio". Anzi, è vero quasi l'esatto opposto. Uno stagno nuovo di zecca è una calamita: create il vostro stagno in una calda giornata di primavera ed è possibile che bastino minuti, non giorni, prima che qualcuno lo venga ad abitare. Molti insetti acquatici sono in grado di volare e sembra che gli anfibi siano in grado di sentire l'odore di nuovi specchi d'acqua. Dipende anche da quanto il vostro giardino è lontano da stagni, fossi e ruscelli, fonti di organismi colonizzatori. Le piante, ovviamente, sono più lente ad arrivare.
I pesci sono la vexata quaestio: dovreste averli oppure no? In uno stagno piccolo, i pesci hanno un impatto considerevole. Pochi stagni naturali delle dimensioni di un classico stagno "casalingo" hanno pesci, e anche quei pochi domineranno completamente la scena mangiando quasi tutto quel che si muove. Ma molte creature possono coesistere, specialmente se hanno molti nascondigli. Essendo ben mimetizzabili, le damigelle possono restare fuori portata se ci sono molte piante subacquee, mentre i girini di rospo comune repellono ai pesci, perciò anche stagni con pesci possono essere una valida risorsa per la vita naturale.
Per quanto riguarda gli anfibi, quasi tutti quelli che hanno uno specchio d'acqua sembrano essere visitati dalle rane comuni; e una ricerca della Pond Conservation (ndt.: in Friuli Venezia Giulia abbiamo l'Ass. Tutori Stagni e Zone Umide) suggerisce che in due terzi degli stagni da giardino verranno deposte uova. Subito dopo, gli ospiti più frequenti sono il tritone comune e il tritone elvetico, seguiti dai rospi comuni. Alcuni pochi fortunati (di solito quelli che vivono vicino all'aperta campagna) possono ricevere visite anche da tritoni crestati e bisce dal collare (anche se in realtà le bisce vengono per papparsi i "vostri" anfibi). Queste due specie sembrano non amare gli ambienti suburbani. In internet potete trovare siti che indicano quali tipi di piante e animali acquatici sono nativi della vostra zona, quali potrebbero colonizzare il vostro stagno, e come ricreare le loro condizioni preferite.
Piante da stagno
Le piante forniscono rifugio a invertebrati e girini e aiutano a mantenere l'acqua limpida e dolce. Uno stagno col giusto tipo di piante ospita sicuramene più fauna selvatica, ma lo stesso dibattito che si interroga se per la vita naturale siano meglio piante native o non native, vale e per le piante acquatiche e per le terricole. Alcune piante autoctone sono innegabilmente attraenti; alcune esotiche sono invasive, e perciò meglio evitarle. Diversamente, non c'è motivo per non avere sia autoctone che esotiche.
Se non avete tempo di aspettare che le piante colonizzino l'ambiente in modo naturale, potete comprare molte piante d'acqua autoctone da fornitori specializzati. Cercate di avere il giusto mix di piante emergenti, cioè dalle radici ben piantate nello stagno ma con foglie ampiamente fuori dall'acqua, come il giglio d'acqua (Iris pseudacorus), piante sommerse, cioè che stanno completamente sotto il livello dell'acqua (come il Ceratophyllum) e piante con foglie galleggianti (come le ninfee).
Aggiungere uno stagno, anche uno piccolino, a un giardino è davvero il sistema migliore per aiutare la vita naturale. Oggi noi sappiamo che buoni stagni casalinghi sono direttamente equiparabili a rigogliosi stagni di campagna in termini di biodiversità e che possono ospitare piante e animali tra i più rari e specializzati. E, cosa forse più importante, uno stagno ben progettato e piantumato può essere un elemento del giardino semplicemente magnifico di suo.
Stagni: dati e numeri
Gli specchi d'acqua con una superficie da 1 mq a 2 ha sono naturalmente ricchi di specie, ossia di biodiversità. Ospitano almeno i due terzi di piante e animali autoctoni d'acqua dolce della Gran Bretagna. Cioè più di quanto si trovi in fiumi, torrenti e fossi.
Il numero stimato di stagni in aperta campagna in Gran Bretagna varia da 230mila a 400mila, senza contare gli stagni casalinghi.
Ad ogni modo, si stima che il numero di stagni sia diminuito di almeno un terzo tra gli anni Quaranta e gli Ottanta e si pensa che da allora la diminuzione sia continuata allo stesso ritmo.
La fauna selvatica dello stagno è naturalmente atta a colonizzare rapidamente i nuovi specchi d'acqua, inclusi gli stagni casalinghi. Molti invertebrati acquatici semplicemente ci volano dentro.
Uno studio degli anni Novanta a Pinkhill (Oxfordshire) su quanto rapidamente quattro nuovi stagni venivano colonizzati trovò che nel giro di sei mesi erano arrivate 34 specie di piante acquatiche; in tre anni furono registrate 52 specie di invertebrati acquatici più grandi di 0,5mm; dopo sette anni le cifre erano salite a 71 specie di piante e 167 di macroinvertebrati.
La creazione di uno stagno naturale all'RHS Hyde Hall Garden
In inverno o in primavera, prima di creare lo stagno, decidete sommariamente quanto grande deve essere. Circa due o tre mesi prima di riempirlo, trovate una fonte di acqua pulita (come la grondaia della casa, del capanno o del garage) e preparate vari contenitori dove immagazzinarla. Le cisterne per l'acqua sono l'ideale ma andrà bene qualsiasi contenitore a cui si possa mettere un coperchio così da evitare l'evaporazione.
Create il progetto definitivo per forma e posizione dello stagno: una combinazione di zone soleggiate e ombreggiate andrà benissimo.
Delimitatene il contorno e fissatelo con pioli finché non ne siete soddisfatti; dimensioni e profondità dipendono da quanta acqua piovana siete in grado di fornire.
La maggior parte degli stagni casalinghi ha bisogno di un rivestimento: calcolatene la misura in base a superficie e profondità.
Supponendo che stiate scavando in una zona erbosa, togliete il manto erboso e scavate la vostra buca. Usate un'asse e una livella a bolla per assicurarvi che le sponde siano a livello. La forma dello stagno (rotondo, ovale, squadrato, irregolare...) non è importante per la fauna selvatica, importa più a voi perché non stoni nel vostro giardino.
Per massimizzare la biodiversità, spazio permettendo, ricavate bacini di profondità diverse, inframezzati da acqua bassa. Essi in realtà diventeranno laghetti separati quando i livelli d'acqua scenderanno in estate, creando habitat con condizioni anche diverse. Assicuratevi di avere molte zone d'acqua poco profonda (meno di 10 cm) con bordi o lievemente pendenti o ampi ma piatti. |
Per proteggere il rivestimento usate vecchi tappeti o sottopavimenti, oppure uno strato di sabbia o un telo di sottofondo apposito per laghetti.
Posizionate quindi il rivestimento vero e proprio delicatamente, facendo attenzione a non lacerarlo.
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Quando siete soddisfatti della sua posizione, riempitelo con l'acqua piovana precedentemente raccolta. Il tubo che si vede in questa fotografia deriva dai serbatoi di acqua piovana di Hyde Hall. Un leggero rialzo a bordo stagno impedirà che l'acqua scorra dal giardino nel laghetto, così da mantenere bassi i livelli di nutrienti. Nell'acqua bassa usate sabbia da gioco e ghiaia lavate, dove le piante possano radicare e ricoprire il rivestimento. La ghiaia "pulita" in realtà è spesso abbastanza sporca, vale a dire che può contenere nutrienti, perciò rilavatela un'altra volta con acqua di rubinetto per pulirla il più possibile. Nascondere il rivestimento non è facile: dovrete aspettare che venga mimetizzato pian piano da limo e vegetazione, a mano a mano che il laghetto matura.
Sagomate il rivestimento seguendo la forma della buca tenendo però il bordo più largo di 20-30 cm, che nasconderete con pavimentazioni per esterni o con zolle d'erba, a seconda dell'aspetto che ricercate, più formale o più naturale. Per ottenere un bordo naturale, incidete una striscia sotto la superficie del manto erboso tutt'intorno allo stagno, in modo da poter infilarci l'orlo del rivestimento, ma senza tagliare la zolla dal prato circostante: nell'immediato la zona diventerà bruna ma rinverdirà rapidamente e regalerà allo stagno un aspetto naturale.
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Se volete aggiungere piante, fatelo adesso. Le piante acquatiche autoctone possono semplicemente essere introdotte nello stagno e se la sbrigheranno da sole. La maggior parte di quelle che vivono in acque poco profonde si ancoreranno in un mese o due, tuttavia se le volete in un posto specifico, ancoratele in situ con una pietra o un mezzo mattone. Se le piante sono in vaso, gettate il substrato e rimpiazzatelo con una miscela di sabbia e ghiaia pulite e lavate così da non immettere nutrienti indesiderati.
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Ciottoli ed erba alta daranno rifugio alla fauna dello stagno e aiuteranno a dissimulare i bordi. Controllate frequentemente come procede la colonizzazione del vostro stagno, e circa tre mesi dopo raccogliete un barattolo d'acqua per scoprire come sta procedendo la vita là dentro.
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Invasori stranieri
Alcune piante acquatiche non autoctone, ossia quelle con tutte le foglie o completamente sopra o sotto l'acqua, importate come piante ornamentali per gli stagni da giardino, sono sfuggite al controllo e si sono riprodotte anche in aperta campagna, dove possono perfino soppiantare le specie native. Molto tempo e molti sforzi vengono fatti per cercare di eliminarle. Erano popolari perché la qualità dell'acqua degli stagni da giardino era spesso troppo povera per le piante acqatiche indigene. Non aggiungete queste piante al vostro stagno: per saperne di più, cercate negli appositi siti internet, a seconda del Paese. Per gli stagni inglesi
cercate "Acquatic weeds" e "Invasive non-native species" sul sito www.rhs.org.uk
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