Stelle e Campanelle

di Margherita Lombardi (Gardenia, giugno 2010)

Arbusti o rampicanti, i Solanum ornamentali hanno fiori piccoli e graziosi,
che sbocciano dalla tarda primavera all'autunno. Tante le specie e le varietà da scoprire


S. laciniatum
viola grandi - 3/4°C
H 2 m giallo-arancio

S. rantonnetii
viola con sfumature blu - 3/4°C
H 1-3 m rossi

S. crispum 'Elizabeth Jane Dunn'
viola profumati -15°C
H 5-6 m bianco-gialli

 


Ancora oggi il suo preferito è Solanum wendlandii, che tanto lo colpì da ragazzo, durante i primi viaggi nel Mediterraneo, per «quelle sue enormi teste violette sotto il sole», S. wendlandiianche se da allora Davide Picchi, vivaista lucchese con il pallino per le piante tropicali e subtropicali, di Solanum ornamentali ne ha collezionati parecchi, alcuni dei quali ancora poco conosciuti in Italia.

Parenti stretti di patata, melanzana e tabacco, dalle lontane origini americane, ma anche di erbe spontanee in Italia, care alla farmacopea antica, come la dulcamara (S. dulcamara) e la morella (S. nigrum), questi Solanum coltivati per la bellezza dei loro fiori, sono arbusti, suffrutici, arbusti sarmentosi o vere e proprie liane, provenienti per lo più da zone calde di Sudamerica, Sudafrica, Australia e Nuova Zelanda. A parte il rampicante S. jasminoides e gli arbusti S. rantonnetii e S. wendlandii, gli altri non sono quasi entrati nei nostri giardini.

«I Solanum ornamentali sono piante abbastanza facili, duttili e dalla fioritura generosa e prolungata, che dalla tarda primavera arriva all'autunno inoltrato», ci dice il vivaista siciliano Natale Torre. Hanno fiori piccoli, ma aggraziati, dalle delicate sfumature del viola, blu e bianco, in genere riuniti in infiorescenze ricche e insieme leggere; foglie gradevoli, più o meno decidue o sempreverdi a seconda del clima; e, quelli che riescono a maturarle, bacche molto decorative, a volte velenose. «L'unico limite, per alcuni, è la rusticità, anche se sono più resistenti al freddo di quanto non si creda», interviene Picchi. «In compenso, salvo eccezioni, tollerano bene caldo e siccità, anche se bagnati fioriscono di più».


I rampicanti


Sia quelli veri e propri, che si aggrappano mediante piccioli fogliari, sia gli arbusti sarmentosi in pienaterra raggiungono lentamente i 5-6 metri di altezza, mentre in vaso non superano i 3-4 metri. Ideali per ornare graticci, piccoli archi e
pilastri, ma anche come tappezzanti, si abbinano bene ad altri rampicanti, in particolare a rose e clematidi.S.laxum 'Album'

Il più noto, ormai quasi immancabile sui terrazzi di città, è S. jasminoides, che da poco i botanici hanno rinominato S. laxum: S. laxum origini brasiliane, ha rami sottili e flessibili, piccole foglie verde scuro lucido, lunghe 3-5 centimetri, e fiori bianchi sfumati di viola, dolcemente profumati di gelsomino, che sbocciano in mazzi per tutta l'estate fino all'autunno, seguiti talvolta da piccole bacche porpora scuro.
Tra le sue varietà, 'Album' ha fiori bianchi, mentre 'Variegatum' presenta foglie striate di bianco crema. «Veloce a crescere, sempreverde al Sud e semideciduo al Nord, sopravvive a gelate, purché fugaci, fino a -8/-10 °C senza riparo, e, se protetto, fino a -12 °C», assicura Picchi. «Può però perdere la parte aerea, ma rigetta a primavera; del resto tutti i Solanum ricacciano volentieri dalla base.


bianchi sfumati di viola, profumati -10/-12 °C
H 5-6 m porpora scuro


La resistenza al freddo dipende anche dalla lignificazione dei tessuti, che aumenta con l'età della pianta
ed è favorita da estati lunghe e molto calde: per questo motivo da noi sono più rustici che in Inghilterra, come del resto avviene con mimose, oleandri e gardenie».

Con frutti di S. seaforthianum rusticità e comportamento analoghi, ma meno noto, S. amygdaloides: messicano, ha fiori larghi 3-4 cm, che da blu-violetto tendono all'azzurro con il caldo estivo e virano al lilla in autunno; molto pollonifero e vigoroso, in inverno rivela la bellezza dei fusti verde brillante.
S. seaforthianum, originario delle Barbados, forma invece mazzi di corolle pendule, piccole e stellate, viola-lilla, che nei climi miti si trasformano in bacche rosse: «E' con
siderato delicato, ma qui a Lucca regge da anni, contro un muro al sole, fino a -5 °C, e so di esemplari che ce l'hanno fatta anche con freddi più intensi», assicura Picchi.

E invece più delicata la specie tanto ammirata da Picchi anni fa, S. wendlandii, con fiori azzurro-viola, larghi 5 centimetri, campanulati: pur avendo dimostrato di tollerare brevi punte di gelo fino a -5/-7 °C, è meglio riservarla a luoghi in cui la temperatura non scenda sotto gli 0/-3 °C. «Ha bisogno di caldo, infatti si spoglia anche in Sicilia, salvo che nelle posizioni meglio protette», aggiunge Torre. «Inoltre, più che un rampicante è un arbusS.crispum 'Glasnevin'to sarmentoso che non si sostiene da solo, per cui va appoggiato, un po' come le buganvillee. E come queste, ha foglie composte, con nervature centrali spinose».

Perfetto per i climi freddi è invece S. crispum: anch'esso arbusto sarmentoso, con foglie lunghe e strette, e fiori violetti, larghi 3-4 centimetri, profumati, che nelle piante adulte si trasformano in autunno in bacche bianche sfumate di giallo. «Proviene da una zona del Cile affacciata sull'oceano, per cui è abituato a estati fresche e inverni molto rigidi. E infatti è l'unico coltivato all'aperto in Inghilterra e da noi può crescere fino a 1.000 metri di altitudine, mentre al contrario mal sopporta il caldo. E anche difficile da allevare in vaso, dove diventa facilmente clorotico», dice Picchi. Tra le varietà, 'Glasnevin', 'Elizabeth Jane Dunn' e il tardivo 'Autumnale' hanno corolle blu-viola, 'Variegatum' ha foglie striate di bianco.



Le specie arbustive

L'unica ampiamente coltivata e del resto la più appariscente, è S. rantonnetii: originario del Paraguay, alto 1-2 metri e al Sud 3, in estate-autunno si ammanta di mazzi di corolle viola-blu, nei climi caldi seguite da bacche rosse: «Regge al S.rantonnetii 'Variegatum'massimo i -3/-4° C, ma in compenso fiorisce molto e in continuazione, è robusto e sopporta bene la siccità», dice Picchi. Se ne conoscono tre varietà: 'Album', a fiore bianco, 'Variegatum', a foglia variegata e 'Royal Globe', a fiore viola.
Ma vi sono altre specie da scoprire: S. bonariense, argentino, rustico, un cespuglio alto e largo 1,20 metri, dai fiori bianchi seguiti da bacche arancio; S. aviculare e S. laciniatum, originari di Australia e Nuova Zelanda, detti «kangoroo apple», mela del canguro, per i piccoli frutti arancio brillante, sono semirustici.

«S. aviculare ricorda S. wendlandii, ma è arbustivo: alto 1,80-3 metri, ha fiori grandi, bianchi o viola», dice Picchi. «S. laciniatum è alto 1,50 metri e ha fiori blu scuro. Infine S. giganteum, messicano: semirustico, veloce a crescere, ha foglie grandi, fiori piccoli, blu scuro, in ampi panicoli. E' davvero molto bello, da lontano può essere scambiato per una datura. Tutta la pianta, però, è molto velenosa: nell'Orto botanico di Pisa, dove ne cresce un esemplare alto 3 metri, è inserito fra le specie tossiche».

Infine, un'ultima proposta per i climi caldi: S. sodomeum, o "pomodoro di Sodoma": arbusto sublegnoso, compatto e spinoso, non è decorativo per i fiori, quanto per i frutti estivi, simili a piccole mele giallo-arancio: «Di origini messicane, si è naturalizzato in Sardegna, Sicilia e altre zone meridionali, dove tollera bene il caldo e l'arsura, per cui potrebbe essere interessante per i giardini al mare, in genere abbandonati a se stessi per molti mesi», conclude Picchi.



Solanum Aviculare
bianchi o viola 0/-1 °C
H 1,80-3 m rossi ma rari in Italia

S. seaforthianum
viola lilla, numerosi - 5 °C
H 5-6 m rossi

Solanum bonariense
bianchi -10/-12 °C
H 1,20 m arancio




Chi sono: arbusti, suffrutici, arbusti sarmentosi, rampicanti del genere Solanum (ricco di 1.400 specie); famiglia delle Solanaceae.
Origine: Stati Uniti, Sudamerica, Sudafrica, Australia, Nuova Zelanda.
Foglie: alterne, semplici o composte, intere, lobate o divise; a seconda che le specie, nei nostri climi, si comportino da sempreverdi o decidue, le foglie sono presenti o meno in inverno.
Fiori: piccoli, a cinque petali, a forma di stella o campanula, bianchi o nelle diverse sfumature dell'azzurro, blu o viola, solitari o riuniti in infiorescenze, sbocciano in estate-autunno, per lo più sui rami dell'anno; sono seguiti da bacche decorative, ma tossiche.


 

Coltiviamole così

Con i consigli di Mauro Noaro del vivaio Noaro
disegni di Linda Pellegrini




Mauro Noaro


Perito agrario, coltiva piante da sempre. Da un paio di anni ha preso in mano il vivaio del padre Luciano, grande esperto e collezionista, dopo averlo a lungo affiancato.
CLIMA
A seconda delle specie, i Solanum richiedono almeno 5 °C (zona 11) oppure sono più o meno rustici e sopravvivono chi fino a 0 °C, con brevi gelate fino a -2/-3 °C (zona 10); chi fino a - 6/-7 °C (zona 9A), chi fino a - 10/-1 2 °C (zona 8) e perfino -15 °C (zona 7B); in genere tollerano bene il caldo, salvo S. crispum.
ESPOSIZIONE
Soleggiata, al riparo dai venti freddi. Per Solanum crispum occorrono posizioni molto fresche: al Sud l'ideale è coltivarlo in collina o mezza montagna.
TERRENO
Di medio impasto, fertile e ben drenato.
IRRIGAZIONI
In genere, in piena terra, tollerano una certa siccità, in particolare S. wendlandii, S. aviculare, S. rantonnetii e S. lacìnìatum, ma bagnati fioriscono di più. S. crispum richiede terreni sempre freschi. In vaso, invece, non bisogna lasciare asciugare il terriccio; a questo scopo è bene pacciamare prima dell'estate.
CONCIMAZIONI
In autunno-inverno somministrate un concime organico; da metà primavera effettuate due-tre concimazioni ricche di fosforo (P) e potassio (K).
COLTIVAZIONE IN VASO
I più adatti sono S. amygdaloides, S. laxum, S. laciniatum e, purché il terriccio sia subacido, S. crispum. Non fateli asciugare e concimateli bene, affinché producano molte foglie e fioriscano generosamente. In genere è sufficiente un contenitore largo e profondo 24 cm e, a maturità, 35 cm; S. wendlandii richiede invece un contenitore di 80 cm di diametro.
POTATURA
A fine inverno e in estate puliteli dal secco. Inoltre, poiché si avvantaggiano di potature piuttosto severe, che stimolano la produzione di nuova vegetazione, a fine inverno accorciate la crescita dell'anno precedente: di poco nel caso delle piante giovani, a tre-quattro gemme, ovvero a circa un terzo della loro lunghezza, nel caso di quelle ormai ben sviluppate. Le piante adulte possono anche avere bisogno, saltuariamente, di tagli di svecchiamento: eliminate dalla base parte dei rami più vecchi e legnosi.
PROPAGAZIONE
I Solanum si possono riprodurre per seme, in primavera, quando la temperatura si assesta sui 18-20 °C, ma trattandosi di specie rampicanti o arbustive conviene ricorrere alla moltiplicazione vegetativa. Tramite talea semilegnosa, dall'estate all'autunno; per propaggine (salvo S. crispum) e per polloni radicati (in particolare S. amygdaloides), durante la stagione di vegetazione.


Dove si trova

La Casina di Lorenzo: via delle Capanne 12, Paganico (Lucca),
tel. 0583 936312, cell. 349 6649361, info@lacasinadilorenzo.com
Vivaio Noaro: via Vittorio Emanuele 151, Camporosso (Imperia), tel. 0184 288225, www.noarovivaio.it
Vivai Natale Torre: via Palmara, Milazzo (Messina),
cell. 338 7694567, torrenatale@hotmail.com

Quanto costa
: 12-15 € per piante in vasi larghi 14 cm;
18-20 € per piante in vasi di 20-22 cm.