IL GUADO : L'ORO DEL PAESE DI CUCCAGNA
di GENEVIÈVE DORTIGNAC • Foto di STEFANO SCATÀ
(Jardins Passion, maggio giugno, 2002)

Pianta a fiorellini giallo vivo della famiglia delle crucifere, battezzata dai botanici Isatis tinctoria, il guado, che produce un ineguagliabile pigmento blu, è ritornato alla ribalta.


La tonalità chiara, quasi diafana del guado (guède o pastel, in francese) è passata a designare la tonalità tenue e delicata anche di altri colori, (rosa pastello, verde pastello...). Guado è il nome comune di una pianta biennale a fioritura primaverile di cui si usano le foglie (fino a cinque raccolti per anno) per estrarne un pigmento blu.
L'Isatis tinctoria, rustica e poco esigente, cresce in suoli argilloso-calcarei, soleggiati. Ai piedi di Lectoure, in Guascogna, alla vecchia conceria trasformata in laboratorio di produzione di guado l'attività è in fermento. Henri Lambert, che l'ha creata nel 1994, si dà da fare davanti ai tini di zinco. Filtra, raffredda, sorveglia la macerazione, immerge i tessuti nella tinozza di tintura, spiega ai visitatori meravigliati la lenta trasformazione della pianta in colorante, somigliante a un procedimento alchemico non meno che a un esperimento scientifico.

Attraverso le diverse tappe dal potere "magico" nasce tutta la delicatezza di un colore che vive. Tre fasi sono essenziali alla riuscita. Innanzi tutto il tempo di macerazione durante il quale le foglie fresche immerse nella tinozza fermentano. Occorrono almeno quattro ore per vedere il pigmento formarsi. Il liquido giallastro ottenuto passa in una seconda tinozza munita di una piccola fontana, dove la tinta vira per ossidazione. Una terza tinozza, detta di "riposo" è riservata alla precipitazione del pigmento che sarà in seguito filtrato.

L'atelier artigianale del "Bleu de Lectoure"
Denise Lambert nel suo atelier
Delle tovaglie appena tinte
seccano al sole



La dimostrazione del processo di colorazione è ancora più affascinante. Ogni tessuto immerso nel liquido ne esce fuori giallo e, al contatto dell'aria, dopo pochi minuti diventa bluastro. Sorta di immutabile miracolo che dai tempi dei tempi si ripete quotidianamente nella marmitta delle streghe. Al principio era l'Egitto che tingeva di blu pastello le bende con cui fasciavano le mummie. Il Medioevo a sua volta ne riconobbe le virtù mediche e cicatrizzanti. Secondo gli archivi marsigliesi sono stati i mori a introdurre l'Isatis in tutta l'Europa meridionale. Il '400 la vide fiorire in Inghilterra e, qualche tempo, dopo furono i paesi del Nord a specializzarsi in questa tintura.

 



Una collana color
"Bleu de Lectoure"

Boccette d'inchiostro al guado (L'Artisan Pastelier)

Una borsetta in tela colorata col guado (L'Artisan Pastellier)


Il guado viaggia sotto forma di un gomitolo secco modellato a mano (cocagne, in francese) fatto di foglie triturate e macerate. In Francia, quando l'Occitania del Rinascimento partorisce il leggendario Paese di Cuccagna, Tolosa si impone come cuore del traffico, approvvigionando di guado tutta l'Europa. Vi si installano quelli che diventeranno i più celebri commercianti tintori della storia, accumulando fortune straordinarie e costruendovi palazzi, ma il loro potere tanto folgorante quanto effimero non supererà gli accidenti della storia. Le guerre di Religione per un verso, l'arrivo dell'indaco importato dalle Indie, per un altro, fanno sprofondare il sud tolosano nel marasma del declino.

la macerazione delle foglie di guado (Isatis tinctoria)
Le infiorescenze di Isatis tinctoria
I gomitoli di guado
modellati a mano.

 


L'impero napoleonico tenta a sua volta di ricreare a una seconda età dell'oro facendo tingere l'uniforme dei soldati di questo blu unico. Fatica vana. Il XIX secolo abbandona definitivamente il guado, allo stesso modo che l'arrivo dei coloranti sintetici nel XX secolo farà dimenticare la robbia e l'indaco.
Bisogna credere però al proverbio che dice che "non tutto il male vien per nuocere." Per lo meno è ciò che ha spinto Henri e Denise Lambert quando, affascinati dall'idea surreale di creare un colore, lanciano Bleu de Lectoure. Otto anni dopo la sua creazione, la piccola e propserosa impresa ha saputo adattare la sua abilità artigianale ai procedimenti industriali associandovi artigiani ed industriali della regione.

La Capa (Cooperativa Agricola delle Piane dell'Ariège) tratta fino a venti tonnellate di foglie al giorno per estrarre il guado. Ad Albi, Didier Boinnard, che aveva lavorato per Sennelier, fabbrica per l'Ensba (Scuola nazionale superiore di Belle Arti) inchiostri per miniature, acquerelli, pastelli grassi alla cera d'api e pastelli secchi, pittura ad olio.
L'universo della decorazione non se ne sta a guardare: pitture acriliche molto resistenti per gli esterni, pitture a olio vecchio stile, impregnanti, pattine cerose e vernici offriranno tutta la gamma dei blu per decorare gli interni delle nostre case.
Ma cosa fa correre a Lectoure l'universo della moda, dalla giovane generazione di stilisti fino a Jean-Claude Jitrois? La messa a punto di una tecnica specifica di tintura del filo in bobina e l'aspetto vivo di questo colore vegetale, molto resistente, che conferisce ai tessuti un fascino ecologico particolare.

Ritorno alle vecchie macchine da cucire di Lomagne Confection, che realizzano per l'estate una collezione di vestiti genuini ispirati alle tute da lavoro di una volta con la griffe Matière Bleue.

Non è tutto: un laboratorio di cosmesi sta studiando le proprietà idratanti dell'olio di guado e nel contempo si sperimenta il pigmento nella tintura dei capelli. Ma la suprema eleganza sarà presto avere l'auto blu pastello: attenzione, due prototipi circolano già sulle strade di Francia!

Dove si può trovare il guado?

Bleu de Lectoure
Ancienne tannerie, Pont Pile, 32700 Lectoure
tel. : 05 62 68 78 30.

La fleurée de pastel
20, rue de le Bourse, 31000 Toulouse.
tel. : 05 61 12 05 94.

L'Artisan Pastelier
5, rue Puech Bérenguier, 81000 Albi.
tel. : 05 63 38 59 18.

Bleu du Roy
10, cours Bailli des Ecotais, 17410
Saint-Martin de Ré.
tel. : 05 46 68 79 39.

Matière Bleue
20 rue Nationale, 32700 Lectoure.

Cuscinetti profumati
 
Gomitoli di lana
tinta col guado