Il giardino d'acqua
IL LAGO OLTRE LA SIEPE
(Gardenia,
luglio 1986)
di
Maria Alberta Rancati - foto di Giancarlo Gardin
Una
barriera d'alberi, una quinta verde che protegge da sguardi
e rumori.
Tra i fiori, poi, chiare fresche dolci acque...
Un'immagine
del piccolo lago, vero "centro" di questo
giardino. Sullo sfondo una quinta di alberi, a foglia
cadùca e
sempreverdi, forma una barriera impenetrabile a sguardi
e rumori. Sull'acqua Pontederia cordata (a
destra) e un folto ciuffo di Eichhornia crassipes,
nota come giacinto d'acqua (a sinistra). |
Una
candida spata di
Zantedeschia domina
un salto d'acqua
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A pochi
chilometri da Treviso, lungo la stradale che, passando
per Oderzo, conduce
a Pordenone, è situato un edificio
di recente costruzione circondato da un giardino che, nonostante
occupi un'area di dimensioni ridotte, crea in chi lo osserva
un'impressione di "grande respiro". I problemi
con i quali l'architetto paesaggista Ferrante Goriansi trovò a
confrontarsi, all'epoca della progettazione, erano parecchi
e eterogenei.
La prima esigenza del committente, infatti, era quella
di isolare la propria casa dalle costruzioni e dalle strade
adiacenti di grande traffico, soprattutto la statale.
Seconda necessità: creare un ambiente nel quale per
la maggior parte dell'anno fosse piacevole vivere e che, anche
durante i mesi più freddi, continuasse in qualche
modo a far parte della casa.
Il
laghetto è il "centro".
Non ultima fu presa in considerazione l'ipotesi di sfruttare
un pozzo
artesiano di acqua potabile (con una portata di 7000 litri
all'ora) posto nelle immediate vicinanze dell'abitazione.
Si pensò così di creare uno specchiò d'acqua,
un piccolo lago che ha finito col diventare il vero "centro" del
giardino.
Posto a nord della casa, lungo il parcheggio che
occupa un terzo della superficie del piano terreno, delimitato
da grandi lastre di vetro infrangibili che permettono di
godere il panorama dell'acqua e della roccaglia, il laghetto
mette
in comunicazione la casa con il prato, a sua volta circondato
da alberi e arbusti situati lungo il perimetro della proprietà.
Molti i meli (Malus sp.)
e i ciliegi (Prunus sp.)
da fiore e da frutto, le robinie (Robinia
pseudoacacia "Frisia" e R.
celseyi), le Gleditschia,
i frassini (Fraxinus excelsior),
gli aceri (Acer
saccharinum)
e i pini (Pinus pinea
e P. halepensis),
tutte essenze capaci di creare una cortina leggera ma impenetrabile
a sguardi e rumori.
Tornando al laghetto, per renderlo il più naturale
e il meno architettonico possibile, sono state utilizzate
rocce del Monte Grappa, sassi e ghiaia raccolti lungo le
sponde del Piave, che scorre non lontano, mentre per i gradini
e i sentieri si è preferito fare ricorso alla pietra
d'Asiago rosa o a quella rossa detta "magnaboschi".
Il realismo dello specchio d'acqua inoltre è esaltato
dalla struttura conferita al piccolo invaso, resa movimentata
grazie all'impiego di pietre che in alcuni punti sono
state poste a restringere la superficie dell'acqua e in altri
finiscono col creare cascatelle e salti naturali e decorativi.
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accanto
ai sassi, tra le foglie di ninfea spiccano quelle piccolissime
della Lemna, pianta acquatica galleggiante |
Lo
sguardo spazia sul prato, oltre
il laghetto. In primo
piano un
folto cespuglio di ortensie
e alcune
conifere
nane |
Ninfee
tutta l'estate in fiore.
Lungo i bordi del piccolo invaso, perfettamente agibili,
sono stati piantati arbusti
nani, sia a foglia cadùca sia sempreverdi, per esempio Juniperus
sabina 'Tamariscifolia' dai rami orizzontali,
a portamento espanso. Numerose le piante acquatiche e quelle
palustri. Tra
le prime la ninfea, in fiore per tutta l'estate; Eichhornia
crassipes con fiori di un delicato azzurro-lavanda,
riuniti in spighe terminali il cui petalo più alto è ornato
da una vistosa macchiolina gialla. Le foglie di questa
specie sono portate da peduncoli rigonfi costituiti da
un tessuto spugnoso responsabile del galleggiamento della
pianta.
Un'altra acquatica perenne è Pontederia cordata dalle
foglie cuoriformi lungamente picciolate e dai gradevoli
fiori azzurro-porpora, presenti durante l'estate. Bianchi
con sfumature rosa, invece, quelli di Sagittaria sagittifolia con caratteristiche foglie a forma di lancia, che trova
negli stagni e nei ruscelli poco profondi e a corrente lenta
la sistemazione ideale.
Colori
in ogni stagione. Tra le piante palustri un posto di primo
piano occupa Acorus
gramineus, nastriforme, qui
presente nella varietà con foglie ampiamente marginate
di bianco. Numerosi anche gli arbusti, che sembrano creare
un'ideale continuazione tra la flora acquatica e
gli alti alberi sullo sfondo.
Importante la scelta delle specie a foglia cadùca e determinante
l'acceso colore delle bacche in quelle sempreverdi.
Tra le prime si è data la preferenza a Hibiscus
syriacus 'Blue
Bird', a Lagerstroemia e
alla ginestra a fiori gialli e rossi. Perché il giardino
sia appariscente anche in autunno e inverno sono stati preferiti
piracanta e
agrifoglio.
Acorus
gramineus, specie
palustre originaria del Giappone. |
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Scorcio
del giardino accanto alla
casa;
si riconoscono Sarcococca
a
fiori bianchi
e Cytisus
scoparius
'Hollandia' a petali
gialli
e
rossi con
al piede una bordura di annuali.
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Suggestiva
immagine dello specchio d'acqua
che
mette in risalto la
struttura costruttiva
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