Mini giungla per caso

(The Garden, aprile 2001)

Testo di Sarah Higgens
Caporedattrice di The Garden
Fotografie di Jonathan Buckley
Traduzione di Mariangela Barbiero

Con l'aggiunta di alcune piante a foglia larga in contenitore il minuscolo cortile, ombroso ma riparato, di Fergus Garrett, a Hastings, è diventato una giungla in miniatura.
Sarah Higgens gli dà un'occhiata da vicino


Quando il postino si reca al Rose Cottage, una costruzione isolata del XIX secolo nella parte vecchia di Hastings, nel Sussex orientale, fa il giro della casa e arrivato sul retro consegna la posta attraverso una gattaiola. Nonostante la casa abbia una tradizionale cassetta della posta, il corridoio per arrivarci è gremito dalle lussureggianti foglie umide di una miriade di piante in vaso. Il piccolo cortile ombroso sul davanti si è trasformato da scialbo viottolo d'ingresso in paradiso "tascabile". Questa giungletta raggiunge il suo massimo sviluppo a settembre, quando la porta anteriore viene quasi completamente celata alla vista e il fogliame che si sormonta sembra essere tenuto insieme dalle tele dei ragni.
Anche se potrebbe essere una seccatura per gli ospiti regolari, quest'abbondanza di verde dà molto piacere al suo proprietario, Fergus Garrett. In un fazzoletto di appena 3 x 2,5 m ha sistemato 40 contenitori in cui coltiva ottanta piante. Nelle serate estive lascia la porta davanti aperta, così può osservare il cortile; le piante forniscono schermo e privacy nascondendo lo stretto sentiero pavimentato che passa davanti a casa sua.
Gli amici, specialmente quando gli vengono a far visita per la prima volta, si divertono molto, nel farsi strada verso la porta anteriore, a sentire le foglie che gli si strofinano contro. La malia di questo esotico approccio è più intensa di notte, quando il cortile viene illuminato dall'applique sopra la porta. Di giorno i suoi ospiti sono ben contenti di sedersi in cortile, inghiottiti dalle foglie, mentre Garrett prepara il pranzo al barbecue.
Anche i vicini sono contenti di queste piante; uno di loro ha perfino suggerito a Garrett di dedicarsi al giardinaggio di professione... ovviamente senza sapere che dal 1993 è Capo Giardiniere di Christopher Lloyd a Great Dixter! Garrett si è trasferito a Hastings tre anni fa per poter vivere vicino alla costa e ha scelto il Rose Cottage perché è ad appena 450 m dal mare. A suo dire, un altro grande vantaggio della casa era di non avere un giardino sul retro, requisito fondamentale dal momento che non voleva passare il suo tempo libero a sfalciare, potare e diserbare.
Ciononostante si mise ben presto al lavoro nel giardino davanti, estirpando quell'unica rosa in quell'unica aiola rialzata che c'era. Voleva usare quello spazio per coltivare erbe aromatiche ma poi stabilì che non c'era abbastanza sole, perciò aggiunse contenitori con piante tolleranti l'ombra parziale che lì si sarebbero trovate bene. Non era partito con l'idea di creare uno scenario subtropicale, ma questo cominciò a prendere forma man mano che venivano raccolte piante dai mercati locali e dagli "scarti" salvati sul lavoro.
È stata più questione di fortuna che di progettazione, ma per rafforzare l'effetto della 'brigata', Garrett ha puntato maggiormente su audaci foglie di forme diverse anziché su fiori variopinti: le ampie foglie laminari di canne e banani contrastano con le foglie appuntite della Furcraea bedinghausii, parente dell'agave, e con le foglie ovali dalla lamina inferiore rossa della Begonia scharffii. Le tessiture variano dal luccichio della perenne Farfugium japonicum all'opaco fogliame tomentoso di Tetrapanax papyrifer (aralia / fatsia) alle foglie spinose del Solanum atropurpureum.
All'approssimarsi dell'inverno, le piante vengono lasciate in sito e in questo ambiente abbastanza mite il Farfugium è rimasto verde, così come l'Aloe e l'Euphorbia mellifera, mentre alcune piante sono lentamente avvizzite e poi morte: la strategia di Garrett è di rimuovere ogni foglia morta e aspettare di vedere quali piante riescono a sopravvivere.

Calde memorie
Per Garrett aver dato al suo cortile la parvenza di un clima più caldo non è solo questione di fortuna o di stile. La più grande influenza sul lavoro gli arriva dalla sua infanzia trascorsa in Turchia. Poco dopo ch'era nato a Brighton, Sussex orientale, con la madre si trasferì a Istanbul, per far ritorno in Gran Bretagna a 12 anni. Sebbene abbia trascorso la maggior parte della sua vita in Inghilterra, l'influenza che la Turchia ha avuto su di lui è ancora molto forte. Ricorda come sua nonna fosse una grande giardiniera e l'aspetto esuberante del cortile è la vivida memoria del giardino che lui vedeva da bambino. I muri bianchi e la porta anteriore celeste aiutano a definire la scena, mentre qualche altro dettaglio dà suggerimenti più diretti: i contenitori di olio d'oliva e di feta dai colori sgargianti diventano vasi per pelargoni, dalie e canne.
Eppure questo non è un tema rigido e c'è spazio per il semplice divertimento abbellendo i vasi con ogni sorta di oggetti decorativi, dalle piume di pavone agli ossi di seppia. Protagonisti permanenti sono uno Pseudopanax lessonii 'Gold Splash' di 2,5 m vicino alla porta davanti, qualche Bergenia ciliata e vari banani, aloe, Furcraea e Tetrapanax, tutti in vaso. Il resto cambia ogni giugno, quando in una sola sera Garrett invasa gli ultimi arrivi e travasa le piante più vecchie in un compost a base di terra a cui aggiunge fertilizzanti a lenta cessione.
Mette in fila tutti i contenitori e li riporta in cortile uno dopo l'altro, sistemandoli in modo che creino forme belle e vigorose di varia tessitura. Alcuni vasi stanno sopra un avanzo di trave di quercia mentre le canne stanno in un abbeveratoio per il bestiame così possono essere mantenute umide; l'obiettivo è di creare altezze diverse, e non allineare le piante più alte contro il muro, in scala.

Come e quando
La manutenzione è minima, antidoto alla rigida disciplina e agli alti standard della sua vita professionale. Ispeziona le piante quando ci passa davanti e dà loro attenzione quando ha tempo, senza seguire un regime fisso. Le canne prosperano solo in condizioni umide, ma innaffiare la collezione di vasi richiede soltanto 15 minuti, e l'acqua utilizzata arriva dalla cucina in una pentola. Durante la stagione di crescita aggiunge fertilizzante liquido all'acqua ogni due settimane, ogni tanto rimuove un po' di teste appassite, e sostiene le dalie quando ne hanno bisogno.
Durante l'estate Garrett rinnova il palcoscenico, portando via le piante che hanno superato il loro momento migliore e rimpiazzandole con altre. Ogni spettacolo di questo tipo, che ha bisogno di avere un aspetto pimpante per una lunga stagione, deve avere un'area di servizio dietro le quinte, un posto dove le piante possano essere riprodotte, invasate, trattate contro parassiti e malattie, fatte crescere in condizioni ideali di luce e di spazio prima di essere messe in mostra e in seguito ricoverate ancora una volta.
Una costosa alternativa è buttare le piante ormai andate e acquistarne altre. Garrett è abile nell'usare lo spazio a Great Dixter ma, se fosse limitato al solo cortile, potrebbe coltivare assai meno piante così da far avere a ognuna più spazio, e per evitarne l'eziolatura, dovrebbe farle ruotare una volta a settimana, in modo che ciascuna abbia un'equa dose di luce.
Tra i pregi di avere un piccolo giardino c'è quello di poterlo cambiare più o meno nel giro di una notte. Garrett ha pensato di creare aiole decorative o di trasformare il cortile in uno stagno con un percorso di pietre che guidino alla porta anteriore. Ora che ha superato due estati subtropicali sta pensando a un cambiamento e progetta di utilizzare delle begonie. Sicuramente il postino lo apprezzerà!