L'orto di Rosemary Verey

(The English Garden, gennaio 2000)

Testo di Rosemary Verey
Fotografie di Andrew Lawson e Nick Hardcastle
Traduzione di Mariangela Barbiero

Rosemary Verey ricorda la soddisfazione nell'aver creato il suo orto ornamentale
e le ricompense che da questo ancora derivano


Quando abbiamo iniziato a riprogettare le nostre zone a orto non sapevamo quanto sarebbe stato divertente né quanto i nostri ospiti le avrebbero trovate interessanti. La parte più facile fu decidere, quella più difficile realizzare il progetto. Cosa dovevamo farne di quell'insulso posto dove carote, cavoli e porri crescevano in lunghe file in mezzo alle erbacce? Era una sfida che aspettavo fin da quando avevo letto il consiglio che William Lawson aveva dato alle massaie nel 1617: "Il verde è di due tipi, perciò è sensato avere due giardini: un giardino per i fiori e uno per gli ortaggi". Evidentemente erano le donne a prendersi cura delle verdure, perché egli scrisse: "Consiglio alla padrona di casa di essere presente o d'insegnare alle domestiche a distinguere le erbe dalle erbacce".
Il nostro appezzamento è un po' più grande di un campo da tennis ed è separato dal giardino da un vecchio sentiero, spesso utilizzato dalle mucche del contadino nostro vicino; su due lati è chiuso da muri di pietra alti poco più di un metro, sul lato a nordest c'è una bella tettoia del XVI secolo (cowbower) per il riparo e l'alimentazione del bestiame e il quarto lato è chiuso da una staccionata con biancospini topiati e allori. È importante la conservazione di quest'ambiente campagnolo, che consente a pony e mucche di pascolare nei campi confinanti.
Sono sempre stata affascinata dagli schemi, e il progetto si è sviluppato in un confronto tra le mie idee e quelle di William Lawson. Lo spazio non era simmetrico, perciò mi sono messa dove ritenevo io dovesse stare il centro e disegnai a occhio con uno spago i quattro vialetti principali a croce ottenendo quattro quadrati pressoché uguali. In due di questi c'erano aiole quadrate circondate da spazi a "L"; negli altri due c'erano aree circolari con meli e susini tenuti in forma, circondate a loro volta da aiole. Riportai tutto su carta a quadretti calcolando le misure e tenendo ben a mente il consiglio di Lawson: le aiole dovevano essere abbastanza strette, per non doverci camminare sopra quando si semina, si pianta o si raccoglie. I sentieri erano comunque impegnativi perché bisognava considerare il costo per metro quadro per materiale e posa in opera.
Fu in questo momento che decidemmo di arrangiarci per conto nostro e di prendercela con calma, senza permettere che questo lavoro interferisse con la routine quotidiana del giardino. Ho deciso di trovare mattoni vecchi che hanno un altro fascino rispetto a quelli nuovi e sarebbero stati più adatti dopo che avremmo abbattuto i vecchi fabbricati, e da fornitori locali comprammo a prezzo ridotto lastre di cemento leggermente imperfette.
Abbiamo tenuto i sentieri i più stretti possibile: quelli principali misurano 70 cm, la larghezza di tre mattoni, mentre i secondari hanno soltanto 46 cm, larghi cioè abbastanza da permettere ai giardinieri di lavorare e ai visitatori di camminare in fila indiana e godersi l'allestimento delle aiole. Ogni vialetto è stato scavato per una profondità di circa 18 cm e il terreno di risulta è stato sparpagliato in maniera uniforme sulle aiole circostanti; poi vi abbiamo steso sopra un telo di polietilene nero forato per evitare la crescita di erbacce; il quale a sua volta è stato ricoperto da 6,50 cm di sabbia grossolana mista a ghiaia in parti uguali, e per ultimo abbiamo aggiunto sufficiente sabbia fine cosicché mattoni e lastre di cemento si trovassero allo stesso livello delle aiole. I sentieri tracciati come da progetto sono stati fatti appoggiando attentamente mattoni e lastre sulla sabbia. In finale abbiamo versato sabbia sui viali assicurandoci che si infilasse ben bene in ogni fessura. Abbiamo usato una bolla di livello e un pesante mazzuolo in legno per consolidare ogni tratto della pavimentazione. Ogni sentiero è stato delimitato da una piccola siepe di piante sia per dare definizione che per impedire alla terra di debordare dalle aiole. Abbiamo scoperto che bossi, lavande, fragoline di bosco ed erba cipollina danno molta molta soddisfazione.
Abbiamo ben presto scoperto che gli accenti verticali sono importanti in un orto quanto in un giardino ornamentale. Per ottenere ciò abbiamo usato ligustro topiato (Ligustrum ovalifolium 'Aureum') e bossi piramidali quali elementi permanenti; archi di bambù sono stati costruiti sopra i vialetti per piselli odorosi e altri rampicanti, ogni anno in un posto differente, infatti sia i piselli che fagiolini e fagioli di Spagna vengono piantati a rotazione nelle aiole e sostenuti da bambù e rami di nocciolo. È importante mantenere l'ordine corretto di rotazione: prima legumi, poi cavoli, infine radici! Le cipolle possono seguire ovunque ci sia disponibilità, e ci sono coltivazioni permanenti di carciofi, rabarbaro, asparagi e cespugli di frutti di bosco; cespi di salata sono essenziali e molte varietà differenti di lattuga occupano ogni spazio libero. Maturano rapidamente, pertanto possono essere coltivate tra ortaggi che non verranno raccolti se non in autunno. Le radici devono sempre essere interrate direttamente, mentre piantine di cavolo e di lattuga vengono dapprima coltivate in semenzai o in piccoli vasetti singoli, pronte per esere trapiantate direttamente dove la precedente coltura è appena stata raccolta. In questo modo, il suolo nudo viene ridotto al minimo.
I fiori sono importanti per attrarre api e altri insetti impollinatori, ma anche per dare colore e profumo. In primavera i gialli e gli arancioni dei perenni papaveri del Galles (Papaver cambricum) si autodisseminano e lo stesso vale per i rossi papaveri comuni (Papaver rhoeas); alla malvarosa piace il nostro terreno e noi ne abbiamo di giallo pallido e una quasi nera; Verbascum phoeniceum, digitali e nasturzi si ripresentano ogni anno, così come la Viola cornuta 'Bowles Black', quasi nera ma col cuore blu o porpora. Per creare verticalità abbiamo anche due rose ad alberello: la Rosa 'Little White Pet' e la Rosa 'Margaret Merril', scelte per la loro rifiorenza. In autunno, in uno dei settori piantiamo bulbi di tulipano e quando in primavera spuntano vi sistemiamo in mezzo piantine di lattuga: tulipani bianchi o giallo pallido sono inframmezzati da lattughe rosso scuro mentre tulipani scuri stanno accanto alla mini lattuga 'Tom Thumb'.
Non ci definiamo coltivatori biologici perché a causa delle cavolaie diamo alle brassicacee dei pesticidi chimici e usiamo lumachicidi in granuli, seppur con prudenza. Il modo migliore per catturare le lumache è uscire di notte e scovarle mentre sono intente a mangiarsi la lattuga. Come fertilizzante usiamo il nostro compost, costituito da stallatico di cavallo, foglie decomposte e gusci di cacao. Per avere buoni ortaggi ricordatevi che non potete estrarli dal terreno senza aver fornito in cambio sostanze nutritive.


Ogni viale ha una piccola siepe di piante sia per dare definizione che per impedire alla terra di debordare dalle aiole