Condizione sociale e autorità

A Fishbourne sia l'edificio che il suo giardino formale ricalcavano prototipi prettamente italiani, e l'intero complesso doveva sembrare incredibilmente esotico agli antichi Bretoni, e costituiva un'ovvia asserzione di autorità e condizione sociale; l'uso manifesto da parte del proprietario di status symbol indicava la sua familiarità con la cultura materiale italiana e dell'Europa romanizzata e il desiderio della popolazione della provincia più nuova di Roma di adottare questa cultura.
Fishbourne, uno dei primi esempi del nostro paese, è anche il più esteso e lussuoso di tutti i giardini romani finora scoperti qui da noi: nei secoli successivi alla conquista, infatti, assieme alla 'romanizzazione' delle popolazioni native, i giardini grandi e piccoli si moltiplicarono.

Scavi di un giardino romano a Chedworth, nel Gloucestershire, fatti sotto la direzione dell'autrice

In molti casi la villa romana comprendeva diverse tipologie di giardino (aree formali e informali, orti e frutteti). Quella di Chedworth nel Gloucestershire risale al tardo impero e sono in corso ricerche archeologiche del giardino. Gli scavi hanno mostrato che il cortile superiore con le terme e il triclinio circostanti era stato progettato e costruito come un giardino, probabilmente con un prato in mezzo, all'inizio del 4° secolo d.C. Per la realizzazione di questo giardino fu apportata nuova terra per una profondità di 50 cm e furono demolite strutture preesistenti per innalzare il livello del cortile.

Gli orti per la produzione di frutta, verdura ed erbe culinarie divennero una caratteristica comune sia della villa rustica (vera e propria azienda agricola) che della villa urbana, anche nel nostro paese. Dagli scavi fatti nei pressi di diverse ville romane sono emersi orti cinti di muri, di solito riconoscibili dai depositi di terreno umico. Presso la villa tardo-romana a Latimer, nel Buckinghamshire, nel terreno di fronte all'edificio gli scavi hanno portato alla luce aree recintate, con filari paralleli di aiole per ortaggi o alberi da frutto nonché aree più formali. Anche a Colchester, la più antica città di origine romana del nostro paese, gli scavi fatti all'esterno delle mura urbane hanno portato alla luce tumuli di terreno, che testimoniano la presenza di orti, databili attorno al III sec. d.C.

Ricostruzione della villa romana e del giardino a Latimer, Buckinghamshire,
IV sec. d.C., dove si notano diverse tipologie di aree coltivate


Una professione di prestigio

Per la realizzazione dei nuovi giardini si dovette ricorrere necessariamente a manodopera specializzata. Arrivarono giardinieri esperti nella progettazione del paesaggio e recarono con sé anche molte piante non native delle nostre isole. L'arte topiaria era divenuta popolare in Italia già nel I secolo a.C. e 'topiarius' era detto colui che se ne occupava, il quale, usando artisticamente l'edera o potando alberi e arbusti, quali alloro, cipresso e bosso, dava loro forme artificiali, geometriche ma non solo. E' dunque ragionevole presumere che i creatori del giardino di Fishbourne, con le sue siepi potate formalmente, gente professionalmente molto preparata, fosse venuta da fuori, quasi certamente dall'Italia. Così fin d'allora l'orticoltura cominciò a essere ampiamente considerata un mestiere prestigioso, con sue proprie corporazioni.

Siepe di bosso potato secondo le forme originali nel giardino dela Villa Romana di Fishbourne


Nel clima mediterraneo caldo e secco, l'acqua era un elemento prezioso per cui fattore determinante nello sviluppo dei giardini romani furono certamente le loro vaste conoscenze in materia di idraulica e di canalizzazione delle acque. Già a partire dalla fine del I sec. a.C. gli acquedotti rifornivano d'acqua la maggior parte delle loro città, e in quantità tale che le case private potevano permettersi non solo l'irrigazione di vasti giardini, ma potevano inserirvi anche vasche, fontane e persino canali.

Non abbiamo testimonianza dell'esistenza di acquedotti nella piovosa Albione, ma qualche vasca in muratura, come elemento decorativo o come bacino per i pesci, è stata trovata nei giardini romani, ad esempio a Dareth e a Eccles, nel Kent. Talune vasche erano lunghe fino a 25 m e venivano alimentate da canalette provenienti da ruscelli o sorgenti situati nelle vicinanze.