COCCINIGLIE
A SCUDETTO INFESTANTI LE CUPRESSACEE
ll
genere Carulaspis è sicuramente il più diffuso
in Italia con le specie Carulaspis carueli e Carulaspis
juniperi. Queste cocciniglie infestano le foglie squamiformi
e gli aghi delle piante ospiti e a volte anche le strutture
riproduttive, determinandovi incrostazioni massicce di
strati di follicoli sovrapposti a cui seguono deperimenti
vegetativi e disseccamenti alla vegetazione.
Carulaspis carueli
C. carueli è una cocciniglia con un areale
di colonizzazione legato agli ambienti mediterranei.
Questo diaspino infesta prevalentemente i cipressi, le
tuie, i Chamaecyparis, i libocedri, i leilandii
e i ginepri. I follicoli (scudetti) delle femmine adulte
sono tondeggianti, di colore biancastro con il centro
di colore giallastro dovuto al tegumento che traspare
dalla zona più sottile dello scudetto. I follicoli
maschili sono invece più piccoli e oblunghi, ma
sempre biancastri.
Il diaspino supera l'inverno allo stadio di femmina fecondata, riparata sotto
il suo follicolo; inprimavera, tra aprile e maggio, le femmine riprendono
l'attività e depongono le uova; tra la fine di maggio e giugno dal
follicolo materno escono gli stadi giovanili che si disperdono sulla vegetazione
in cerca di punti nuovi su cui fissarsi
e completare lo sviluppo.
Negli ambienti a clima mite questo diaspino compie due generazioni all'anno,
mentre nei climi più freschi ne compie una soltanto.
Il deperimento della pianta è lento ma progressivo e, oltre un certo
limite, irreversibile; le piante infestate e deperite vengono poi attaccate
da parassiti opportunsti, come gli Scolitidi, che ne aggravano il
già precario stato di salute.
Carulaspis
juniperi
C.
juniperi è una cocciniglia infeudata ai ginepri,
ma è in ogni caso in grado di infestare anche i cipressi,
le tuie, i leilandii e altre Cupressacee.
Si tratta di un altro diaspino a follicolo biancastro diffuso in tutto l'areale
mediterraneo; il follicolo femminile è ovoidale, di colore biancastro
con il centro giallastro, mentre il follicolo maschile è allungato
e di colore biancastro. C. juniperi sverna come femmina fecondata
e compie una generazione annuale. Le fronde infestate vanno incontro a ingiallimenti
e a disseccamenti che spesso sono più accentuati nelle parti interne
della chioma.
COCCINIGLIE A SCUDETTO INFESTANTI I PINI
Le cocciniglie a scudetto (diaspini) che più frequentemente colonizzano
i pini appartengono prevalentemente al genere Leucaspis; più precisamente,
alle specie Leucaspis pini, Leucaspis loewi e Leucaspis
pusilla.
Si tratta di cocciniglie i cui stadi giovanili e le cui femmine adulte rimangono
racchiuse all'interno di un follicolo (o scudetto) di colore biancastro,
costituito dal tegumento ispessito e da secrezioni sericee e cerose.
Leucaspis pini
La specie L. pini (cocciniglia a virgola bianca maggiore del pino) è presente
in diversi areali
della penisola, dove è infeudata al pino nero, al pino mugo, al pino
silvestre, ecc.; questo insetto presenta il follicolo (scudetto) femminile
allungato (3,2 x 1,2 mm), di colore bianco con le esuvie color rosso brunastro.
Questo diaspino infesta gli aghi dei pini disponendosi lungo il loro margine
interno, un poco concavo, e per tutta la loro lunghezza. Questa cocciniglia
compie una generazione all'anno, svernando allo stadio giovanile o come giovane
femmina; le femmine ovidepongono a maggio e la maggiore presenza degli stadi
giovanili (più vulnerabili ai trattamenti) si ha nel mese di giugno.
Leucaspis
loewi
La specie L. loewi è diffusa anch'essa un po' in tutta la penisola
e si associa molto spesso alle infestazioni di L. pini; le specie
di pino infestate, infatti, sono più o meno le stesse. Le femmine
presentano un follicolo a forma di cozza, con una parte ristretta e una allargata
e arrotondata, di colore biancastro, con esuvie giallo-brunastre. Come la
precedente cocciniglia, infesta gli aghi dei pini localizzandosi però prevalentemente
alla loro base; sverna allo stadio giovanile e compie un ciclo analogo alla
congenere precedentemente trattata.
Leucaspis
pusilla
La specie L. pusilla (cocciniglia a virgola del pino) è anch'essa
diffusa in tutta Italia dove infesta sia pini mediterranei (pino marittimo,
pino italico, pino d'Aleppo), sia pini tipici anche di areali più settentrionali:
come il pino nero, il pino silvestre, il pino mugo, ecc. Le femmine presentano
un follicolo allungato e leggermente ricurvo, di colore biancastro, con esuvie
di colore giallo ocraceo, Questo diaspino infesta anch'esso gli aghi dei
pini ospiti, dove si dispone nella loro parte basale e interna; anche questa
cocciniglia compie una generazione all'anno con ovideposizione molto scalare
e prolungata nel tempo: da aprile-maggio fino a metà estate (in rari
casi si può avere una seconda generazione).
RICONOSCERE LE COCCINIGLIE DEI
PINI
La
colonizzazione di queste cocciniglie è molto caratteristica
e facile da identificare, in quanto
i loro follicoli si dispongono in modo lineare lungo
gli aghi o alla loro base; in corrispondenza dei follicoli,
sulla faccia superiore degli aghi si evidenzia sempre
un marcato ingiallimento che spesso produce il disseccamento
precoce degli aghi infestati e la conseguente loro caduta
lasciando i rametti spogli, soprattutto nella loro parte
mediana e basale, dove la filloptosi (caduta delle
foglie) è più accentuata. In caso di forti
infestazioni le foglie cadono lasciando le piante mediamente
spoglie, di aspetto stentato, sofferente e predisposte
all'attacco di parassiti secondari e opportunisti come
i Coleotteri Scolitidi.
TECNICHE
DI CONTROLLO E DI LOTTA ALLE COCCINIGLIE DELLE CONIFERE
La
lotta contro questa tipologia di cocciniglie è generalmente
giustificata solo in vivaio e in caso di massicce e gravi
infestazioni. In ogni caso il momento migliore per effettuare
i trattamenti, che corrisponde alla massima vulnerabilità del
diaspino, è rappresentato dalla nascita degli stadi
giovanili e dalla loro uscita dai follicoli materni ovvero
in primavera - inizio estate, tra aprile e giugno, a seconda
dei cicli biologici delle diverse specie trattate.
La lotta è in genere di tipo chimico e i prodotti da utilizzare sono
per lo più costituiti da oli bianchi attivati con insetticidi (Fenitrotion,
Acefate, Diazinone, Clorpirifos-metile, Piretroidi, Etofenprox, ecc.). I
trattamenti vanno in genere ripetuti in numero e cadenza funzionali al tipo
di cocciniglia, alla sua biologia e alla scalarità di nascita degli
stadi giovanili, oltre che logicamente in funzione del tipo di infestazione
e di incrostazione delle fronde colonizzate. Questi diaspini, in natura,
presentano alcuni nemici naturali che non sempre però sono in grado
di esercitare un controllo efficace e duraturo; tra i controllori naturali
più importanti possiamo annoverare le coccinelle: Chilocorus bipustulatus e Exochomus
sp.