VADEMECUM PER L'OPERATORE
(da Il Supplemento a 'Il Divulgatore', gennaio 1996)

 

L'EPOCA DI POTATURA


Il momento più appropriato per la potatura dipende dalla specie vegetale, dalle condizioni della pianta e dal risultato che si intende raggiungere. In linea generale i periodi dell'anno più indicati sono la fine dell'inverno, quando il pericolo di repentini abbassamenti di temperatura è terminato, e l'estate, allorquando le foglie hanno raggiunto la dimensione finale. Se si desidera guidare la crescita di giovani piante in allevamento, l'epoca più adatta è invece la tarda primavera, durante Ia fase di rapido allungamento dei germogli.

E' sconsigliabile intervenire con tagli di potatura nelle seguenti condizioni: in giornate con temperatura gelida, dato che i tessuti del legno sono particolarmente fragili; in giornate piovose o particolarmente umide in primavera, dato che i rischi di infezioni fungine sono particolarmente elevati; in giornate che rendono particolarmente difficile, per gli operatori il posizionamento corretto degli attrezzi sul punto di potatura.


GLI ALBERI

Per le latifoglie esistono due periodi durante i quali si devono assolutamente evitare le operazioni di potatura. Il primo coincide con la fase di emissione delle foglie, nel corso della quale l'albero consuma grandi quantità di energie. Il secondo momento si ha in autunno, durante la caduta delle foglie, che avviene contemporaneamente alla liberazione delle spore da parte di molte crittogame.

La potatura estiva è particolarmente indicata per il cipresso. Questa specie ha, infatti, uno sviluppo più accentuato nei mesi estivi e riesce, perciò, a ricoprire più rapidamente i tagli effettuati, riducendo il rischio di infezioni.
La potatura dovrà essere comunque moderata, dato che le conifere risentono negativamente delle defogliazioni, poiché accumulano quantità limitate di amido di riserva.

GLI ARBUSTI

Non tutti gli arbusti richiedono una potatura annuale. Alcuni, come gli arbusti autoctoni utilizzati principalmente per il colore delle foglie e dei frutti in autunno e inverno, possono essere lasciati vegetare liberamente per anni, limitandosi ad asportare ogni 5-6 anni i rami secchi o ammalati, a diradare i rami se troppo fitti ed eventualmente a contenere lo sviluppo eccessivo. Altri arbusti, soprattutto quelli da fiore, esigono interventi periodici di potatura finalizzata a una maggiore produzione di fiori e a una loro più equilibrata distribuzione su tutta la vegetazione. In questo caso l'epoca di potatura è determinata dal periodo di differenziazione delle gemme a fiore e dalla stagione di fioritura.

Arbusti a fioritura primaverile (es.: forsizia, lillà, kerria). Le gemme a fiore si generano sui rami dell'anno precedente, quindi la potatura deve essere effettuata subito dopo la fioritura.

Arbusti a fioritura estiva (es. ibisco, buddleia). Le gemme a fiore si generano alla ripresa vegetativa sui rami che si producono durante la primavera. La potatura deve essere effettuata nell'autunno precedente o alla fine dell'inverno.

 

 

 

La forsizia fiorisce in primavera prima dell'emissione delle foglie. La potatura va eseguita al termine della fioritura, per non asportare le gemme e i relativi fiori. L'intervento cesorio riguarderà i rami morti, deboli o soprannumerari. I rami rilasciati vanno raccorciati con il taglio di ritorno per favorire lo sviluppo di nuovi rami che fioriranno l'anno seguente

 





L'ibisco è un arbusto a fioritura estivo-autunnale. La potatura dovrà essere compiuta alla fine dell'inverno.
Con il taglio si asporteranno, anche in questo caso, i rami morti deboli o malati, mentre quelli rilasciati andranno raccorciati con il taglio di ritorno, ma in misura più severa che per gli arbusti con fioritura primaverile.

 
Le nuove varietà di rose, adatte alle sistemazioni estensive e per il verde pubblico, non devono essere potate tutti gli anni. Solo ogni 3-4 anni si può intervenire con una potatura anche molto drastica, effettuata utilizzando perfino decespugliatori.