Il nocciolo di Bisanzio

Unico Corylus a portamento arboreo, C. colurna, è specie facile
da ambientare e coltivare. E ha frutti curiosi e belli


di Pia Meda – disegni di Massimo Demma
(Gardenia, giugno, 2010)



Il protagonista della rubrica di questo mese, Corylus colurna, è un albero dalle mille virtù... parola di tecnico del verde: «Ha portamento elegante e pieno, foglie di un bel verde brillante, fioritura precoce, corteccia e frutti decorativi», ci dice Claudia Bertolotto, agronomo presso il servizio "Verde gestione" del comune di Torino (verdepubblico@comune.torino.it). «Perdipiù non sembra soggetto a malattie e richiede poca manutenzione», continua Bertolotto, che aggiunge: «Il nocciolo di Bisanzio o di Costantinopoli, come è chiamato comunemente, non presenta problemi di bruciature fogliari in presenza di temperature elevate, come succede per esempio con gli aceri e, diversamente dai tigli, non è attaccato dagli afidi, con il vantaggio che sulle foglie non si deposita la fastidiosa melata che crea disagi ad automobili e persone che vengano a trovarsi sotto la sua chioma».

Nel capoluogo piemontese Corylus colurna negli ultimi dieci anni è stato usato con successo nelle alberature stradali, in particolare in sostituzione di olmi e noci neri malati, dimostrando di sopportare bene lo stress da trapianto e di non avere bisogno di cure particolari, una volta garantite le irrigazioni nei primi due anni. Forte di questa esperienza, Bertolotto pensa che la pianta possa essere la scelta vincente per giardini di piccole e medie dimensioni. Messa magari su un prato, a gruppi di tre-cinque esemplari, «a una distanza», ricorda il tecnico torinese, «di almeno 5 m dai muri di casa. Anche se, crescendo lentamente, ha il vantaggio di non interferire in modo eccessivo con i manufatti vicini».

L'albero, dalle dimensioni tutto sommato contenute, può anche venire usato in filari, in alternativa al tiglio, là dove lo spazio è ridotto. «Ne bastano tre o quattro esemplari, posti alla distanza di 5 m l'uno dall'altro, su un solo lato del vialetto o su entrambi; in questo secondo caso con un sesto d'impianto sfalsato».
Infine, il portamento: non eccessivamente espanso, rende il nocciolo di Bisanzio adatto a creare — con tre, cinque o sette esemplari — sfondi arborei utili a nascondere viste poco gradevoli. Perché lo schermo sia totale, almeno durante la stagione vegetativa, i tronchi possono venire mascherati da cespugli di Spiraea, Philadelphus, Deutzia e Vibumum.

I fiori maschili, raccolti in amenti lunghi

anche 7 cm, e i fiori femminili con

stimma rosso-violaceo.

 

 
Corylus colurna


Il nocciòlo di Bisanzio o di Costantinopoli è originario del Sud-Est europeo e dell'Asia occidentale.
Appartiene alla famiglia delle Betulaceae.

Caratteristiche: unico Corylus a portamento arboreo, ha chioma conico-piramidale, simmetrica. In circa 15 anni raggiunge i 15-20 m di altezza.

Corteccia: bruno-marrone e corrugata; negli esemplari adulti è caratterizzata da squame suberose.

Foglie: cadùche, ovali, di un bel verde brillante, hanno margine seghettato.

Fiori: presenti a fine inverno sui rami nudi, i maschili sono raccolti in amenti penduli, gialli, lunghi sino a 7 cm, i femminili, molto piccoli e quindi più diffìcili da vedere, hanno stimma rosso-violaceo.

Frutti: nocciole rinchiuse in lunghi involucri sfrangiati, sono raccolte in grappoli.



Le sue esigenze


con i consigli di Fiorella Gilli dell'Azienda agricola Fiorella Gilli


Esposizione
: Corylus colurna può venire coltivato in tutta Italia, anche se nelle regioni più meridionali cresce meglio in ambienti freschi e collinari. Non è particolarmente adatto alle zone costiere dove soffre i venti salmastri, mentre vegeta bene negli ambienti urbani perché tollera l'inquinamento atmosferico. Ama il sole, ma può stare anche a mezz'ombra.

Temperatura: sopporta le temperature più diverse. Mostra una notevole resistenza al gelo, tollerando temperature sino a circa -15 °C.

Terreno: preferisce un suolo fertile e ben drenato, ma si adatta a ogni tipo di terreno, compresi quelli calcarei.

Innaffiature: per un paio di anni dopo la messa a dimora, cioè fino a quando non è ben radicato, Corylus colurna va innaffiato con regolarità durante i mesi estivi. In seguito, le irrigazioni non sono più strettamente necessarie: avendo un apparato radicale molto profondo, riesce infatti a superare anche lunghi periodi di siccità.

Concimazioni: al momento della messa a dimora è bene mescolare al terreno della buca d'impianto stallatico maturo. In seguito, ma soltanto se l'albero mostra difficoltà di crescita, crescita che nei primi anni è comunque piuttosto lenta, tra la primavera e l'estate si può intervenire con un concime complesso, a base cioè di azoto, fosforo e potassio.

Messa a dimora: gli esemplari in vaso possono essere piantati in ogni momento dell'anno; quelli in zolla soltanto da inizio inverno a inizio primavera.

Potature: si eseguono unicamente per eliminare rami secchi o danneggiati, oppure per dare alla chioma una forma più armoniosa.


Propagazione: Corylus colurna può essere riprodotto tramite semina, interrando a un paio di centimetri di profondità le nocciole mature, cioè quelle appena cadute a terra.



I frutti in via di maturazione; sono formati
da un involucro erbaceo sfrangiato.




DOVE SI TROVA

Azienda agricola Fiorella Gilli: strada Buttigliera 300, 14129 Villanova d'Asti (Asti),
tel. 0141 947562, cell. 348 2831685, www.fiorellagilli.it

Vivai Armando Montanari
: via Nazionale 115 b, 40050 Cà Dè Fabbri (Bologna), tel. 051 6605930, www.montanariarmando.com

QUANTO COSTA
Un esemplare in zolla, con circonferenza del tronco di 18-20 cm, alto circa 4 m, costa circa 130 €; un esemplare con circonferenza del tronco di 25-30 cm, alto circa 5 m costa circa 200 €. Le piante in vaso costano un 25 per cento in più.