BISOGNA TRATTARE GLI ALBERI DA FRUTTO PRIMA DELLA CADUTA DELLE FOGLIE?

(L'Ami des Jardins et de la Maison, novembre 2003)
Traduzione di Mariangela Barbiero

 

Questo consiglio è ripetuto da decine di anni: "trattare con la poltiglia bordolese (fungicida a base di rame) meli e peri, di preferenza tre volte, all'inizio, a metà e alla fine della caduta delle foglie." Queste nebulizzazioni hanno per scopo di coprire la cicatrice fogliare col rame per evitare la penetrazione di funghi parassitari (cancro...).
Tuttavia, le foglie ancora presenti, sull'albero o a terra, ricoperte dalla poltiglia bordolese, si decomporranno male, perché il prodotto ha per effetto di ritardare lo sviluppo dei funghi "compostatori" che degradano le pareti delle cellule e digeriscono la lignina e la cellulosa. Nel suolo, la presenza di rame aggredisce i lombrichi e riduce dunque l'attività biologica. Risultato: queste foglie poco decomposte, che rimangono sul terreno, diventano al ritorno della primavera focolai di contaminazione per la ticchiolatura.

Aspettate piuttosto la caduta completa delle foglie per trattare i rami contro il cancro, e, per accelerare la decomposizione delle foglie cadute e la loro 'rielaborazione' da parte dei lombrichi, apportate un po' di azoto organico: annaffiateli con un infuso di ortica o, più semplicemente, ricopritele con l'erba delle tosature del prato. Già da marzo
tutto sarà scomparso e trasformato in humus, senza rischi fitopatologici. E la terra sarà priva di ogni erbaccia indesiderata.