CARENZE DI SOSTANZE NUTRITIVE
di Guy Barter (
The Garden, luglio 2005)
traduzione di Mariangela Barbiero



In giardino il terreno può essere carente di quegli elementi nutritivi
chimici necessari alle piante per una sana crescita. Talvolta un appporto
post-emergenza di tali elementi può essere utile, ma nel lungo termine un regolare
apporto di materiale organico è più giovevole e contribuirà a prevenire che questo accada.


Carenza di sostanze nutritive?

Quando le piante non prosperano come dovrebbero, bisogna prendere in considerazione la possibilità di una carenza di un qualche elemento nutritivo. Di solito, tuttavia, la terra di un giardino contiene quantità sufficienti sia di fosforo e potassio che di microelementi, come ferro e magnesio. Perciò il giardiniere deve prima di ogni altra cosa escludere la presenza di altre potenziali cause. Il Dipartimento di consulenza orticola dell'RHS ritiene che quello che il giardiniere considera sintomi da carenze di sostanze nutritive è molto spesso il risultato di carenze idriche o è dovuto a una struttura scadente del suolo, per cui le radici non riescono a trovare quello di cui hanno bisogno. Altre cause potenziali sono presenza di parassiti, malattie, o l'eccessiva acidità o alcalinità del suolo.


Miglioramento del terreno

Sia l'eccesso d'acqua che la sua mancanza impediscono alle radici di assorbire a sufficienza le sostanze nutitrive. Fortunatamente, la maggior parte dei problemi dovuti al terreno si possono ovviare con un apporto generoso di materiale organico, come compost o stallatico, sia al momento della messa a dimora, sistemato in fondo alla buca d'impianto sia distribuito in superficie come pacciamatura. La sua funzione è di aumentare la ritenzione idrica nonché di migliorare il drenaggio e la struttura del suolo, rilasciando nel contempo azoto e altri elementi nutritivi, compresi i microelementi.


Carenza di azoto
Se anche dopo il miglioramento del terreno le piante crescono stentatamente, si prenderà in considerazione una carenza nutritiva. L'azoto è l'elemento che maggiormente influenza la crescita delle foglie, la crescita generale e il vigore della pianta. È il risultato dell'attività batterica che si svolge in suoli caldi ed è perciò di solito abbondante verso la fine di estate. Tuttavia, i composti azotati del terreno sono estremamente solubili e all'arrivo della primavera potrebbero essere stati in gran parte dilavati dalle piogge invernali. Un aspetto gialliccio ed eziolato, presenza di colorazioni rosate o gialle sono la spia di una carenza di azoto. Solfato ammoniacale o, per i giardinieri organici, pollina pellettata, porranno rapidamente rimedio all'insufficienza di azoto. Nel lungo termine, l'apporto di materiale organico, che provvede a un costante rilascio di azoto durante la sua decomposizione, consentirà di mantenerne il giusto livello.

Carenza di potassio

Le piante usano il potassio per controllare l'assorbimento dell'acqua e la fotosintesi. Il potassio può scarseggiare in terreni leggeri, sabbiosi o gessosi poiché viene rapidamente dilavato dalle piogge invernali, al contrario di quanto avviene nei terreni argillosi.
Sintomi frequenti sono la presenza di colorazioni bluastre, gialle e/o porpora, di macchie marroni o di decolorazioni all'interno o ai margini delle foglie, insieme a crescita, fioritura e fruttificazione stentate. Un notevole miglioramento si ottiene con apporto di solfato di potassio o altri fertilizzanti ad alto tenore di potassio. Per i giardinieri organici non esistono fertilizzanti adeguati ad alto tenore di potassio, a volte si possono trovare in vendita sottoprodotti ottenuti dalla lavorazione della barbabietola da zucchero.


Carenza di fosforo

Questo elemento serve alla pianta per quelle parti a rapida crescita, come radici e germogli. Sintomi della carenza di fosforo sono il fogliame giallastro e opaco e una crescita lenta. Poiché il fosforo si accumula nel terreno e alla maggior parte dei giardini sono stati somministrati fertilizzanti al fosforo in abbondanza nel corso degli anni, la carenza di fosforo è molto rara, tuttavia può verificarsi in suoli molto argillosi con alte precipitazioni atmosferiche. Un apporto di superfosfato e, per i giardinieri organici, farina d'ossa, rimette a posto le cose.

 

Carenza di microelementi

Quando gli altri fattori sono stati scartati o hanno trovato soluzione, si prende in considerazione la carenza di microelementi. Relativamente comuni sono la carenza di ferro o di manganese. Ne sono il segnale l'ingiallimento delle foglie (noto come clorosi) e l'imbrunimento dei loro margini con estensione ai tessuti tra le venature. Questo si verifica quando piante acidofile vengono cresciute in suoli alcalini, o quando si immette inavvertitamente nel terreno un eccesso di calcio o si irriga con acqua dura. È possibile acidificare il terreno con zolfo o ferro chelato, o irrorando le foglie con solfato di manganese, tuttavia la scelta di piante adatte al terreno in cui andranno a vivere è la migliore soluzione nel lungo termine.


Anche la carenza di magnesio provoca un l'ingiallimento del fogliame tra le venature, spesso accompagnato da colorazioni rosso-marron e da una caduta prematura della foglia. Una carenza di magnesio è frequente nei suoli acidi e sabbiosi e dove si sia abusato di fertilizzanti al potassio, ma può aver luogo dopo abbondanti piogge e dove la crescita delle radici sia inibita da un terreno compattato. Si rimedia applicando solfato di magnesio al terreno o spruzzandolo sulle foglie.