II
maggiolino comune (Melolontha melolontha) è
un coleottero diffuso in tutta Europa, e in Italia prevalentemente
nelle zone settentrionali. Gli adulti si nutrono di foglie
di piante forestali e di piante da frutto. Le larve vivono
nel terreno mangiando le radici di diverse colture erbacee,
forestali, da frutto e la vite, determinando deperimenti vegetativi,
riduzione di sviluppo delle piante e, nei casi più
gravi, la loro morte. Particolarmente suscettibili sono i
meleti innestati su portinnesti nanizzanti, il cui apparato
radicale è molto ridotto e localizzato negli strati
superficiali del terreno.
II
ciclo biologico dell'insetto è triennale, cosicché
ogni tre anni si verifica un picco di volo che deve essere
represso, al fine di tenere la popolazione dell'insetto sotto
controllo. Nei terreni in cui il maggiolino è presente
si possono adottare contromisure agronomiche, chimiche e microbiologiche,
le quali però non sono del tutto risolutive.
Negli ultimi anni il metodo più efficace, ecologico
e sicuro per il controllo dei maggiolini prevede l'utilizzo
di reti da stendere sul terreno, attraverso cui agli insetti
sfarfallanti si blocca l'uscita dal terreno e la possibilità
di accoppiamento per completare così il ciclo biologico
e aumentare il numero di soggetti che potenzialmente possono
danneggiare le colture. Inoltre si impedisce alle femmine
dell'insetto di ovideporre nel terreno dopo aver terminato
il volo di accoppiamento.
Ultima nata fra le reti è la Rete Maggiolino di
Arrigoni (tel. 031.803280), realizzata in monofilo di
polietilene ad alta densità, di colore nero. È
composta da catenelle nel senso longitudinale e da fili di
legatura nel senso trasversale. Con questo particolare intreccio
tutti i fili sono solidali fra loro e non possono scorrere
o spostarsi con lo sfregamento sul terreno.
La rete va posizionata sul terreno ogni tre anni, frequenza
con la quale il problema si presenta con maggior gravità.
La sistemazione della copertura deve essere eseguita lungo
tutti i filari e a una distanza di almeno 5 m dalle ultime
piante che si intendono salvaguardare, al fine di evitare
che gli insetti entrino dal terreno adiacente e si diffondano
in tutto il giardino. Dopo aver disteso la rete, si esegue
la chiusura accurata degli spazi sulla fila tra una rete e
l'altra con dei semplici chiodi di ferro, al fine di evitare
l'entrata o l'uscita degli insetti da questi spazi. La stessa
operazione deve essere eseguita con molta cura intorno agli
alberi, dove più facilmente si possono creare i pertugi
dai quali gli insetti riescono a passare.