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I
metodi di trattamento delle acque mediante aree umide artificiali
(impianti di fitodepurazione) sono sistemi ingegnerizzati,
progettati e costruiti per riprodurre i naturali processi autodepurativi
in un ambiente controllabile. Tre sono le componenti che consentono
la depurazione del refluo: la vegetazione,
il suolo, l'idrologia.
Impianto
di fitodepurazione a flusso sommerso orizzontale da 15
mq, piantumato con Juncus e Iris.
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Le
specie vegetali generalmente adottate sono: Phragmites
australis (canna di palude); Typha
latifolia (mazza sorda); Scirpus
lacustris (giunco di palude); Iris
pseudacorus (giglio giallo); Juncus
effusus; Carex.
Le tipologie impiantistiche più comunemente adottate
sono quelle in cui il flusso scorre sotto la superficie
del terreno, con benefici ulteriori rispetto ai tradizionali
impianti di depurazione a fanghi attivi, quali buona
protezione termica del liquame in inverno, assenza di
proliferazione di insetti e di cattivi odori, calpestabilità della
zona adibita a impianto.
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La
soluzione più sperimentata in Europa è l'impianto
a flusso sommerso orizzontale (SFS - h). La vasca,
impermeabilizzata sul fondo, è riempita di materiale
inerte, con due zone di pietrisco in corrispondenza
dell'ingresso e della raccolta dell'effluente; questo
materiale è il supporto su cui si sviluppano
le radici dei vegetali. Il flusso di acqua rimane costantemente
al di sotto della superficie del letto e scorre in
senso orizzontale; il livello idrico nel bacino può essere
regolato per mezzo di una tubazione speciale posizionata
nel pozzetto in uscita.
Il sistema a flusso sommerso verticale (SFS - v) si differenzia da quello a
flusso orizzontale sia per il mezzo di riempimento (sabbia, ghiaia e pietrisco
su più strati), sia per le modalità di scorrimento del refluo
che segue un andamento con drenaggio sul fondo. Con questo tipo di impianto
il refluo viene immesso in maniera discontinua tramite un sistema a sifone
o una stazione di pompaggio per aumentare l'ossigenazione. Questa soluzione
implica una gestione più assidua per controllare il regolare funzionamento.
Un'alternativa agli impianti a flusso sommerso è rappresentata dagli
impianti a flusso superficiale (free water surface FWS). Le specie vegetali
utilizzate sono le stesse del flusso subsuperficiale, cui se ne aggiungono
altre adatte a vivere perennemente sommerse; il flusso è orizzontale
e il bacino è profondo al massimo 40 cm. Il terreno circostante e la
falda devono essere protetti, per cui il bacino deve essere impermeabilizzato.
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Impianto
di fitodepurazione a
flusso sommerso orizzontale
da 60
mq, piantumato con
Scirpus (piante in crescita). |
Impianto
di fitodepurazione a flusso sommerso orizzontale da 20
mq, piantumato con scirpus.
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Questo
sistema richiede spazi maggiori rispetto a quelli sommersi;
riproduce un'area umida naturale, perciò ha
una valenza significativa dal punto di vista naturalistico;
consente una buona disinfezione del refluo e una buona
rimozione dell'azoto.
In Italia, la fitodepurazione ha iniziato a essere sperimentata dai primi anni
'90 e, grazie ai successi ottenuti, oggi è considerata un'ottima tecnica
alternativa ai tradizionali impianti a fanghi attivi e alla subirrigazione.
In questo conteso, l'azienda Initram Impresa Italia progetta e realizza impianti
di fitodepurazione mediante le tecniche più sperimentate a livello europeo,
cercando di offrire soluzioni differenziate e innovative nell'ottica di soddisfare
le diverse esigenze. L'azienda ha anche ideato FitoBox, ovvero la fitodepurazione
in scatola: un prodotto che contiene tutto l'indispensabile per realizzare
autonomamente un impianto di fitodepurazione risparmiando così il costo
del montaggio ad opera di personale specializzato. E' completo di manuale di
montaggio, relazione tecnica e certificazione di trattamento appropriato.
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