La lotta biologica salvaguarda le colture mediante insetti
che
aggrediscono
gli
animali nocivi
e vincono la guerra.
|
|
Crisopa |
Adalia |
|
|
Fitoseide |
Criptolemo |
Anche
i giardini, i piccoli orti e i terrazzi costituiscono degli
ecosistemi nei quali le specie viventi interagiscono
in un equilibrio naturale.
Quando questo viene alterato, alcuni organismi possono prendere
il
sopravvento e diventare dannosi per le piante. Si sviluppano
allora malattie o compaiono infestazioni di parassiti animali
quali acari, afidi (pidocchi delle piante) e cocciniglie che
si possono contrastare in modo biologico, come spiega Andrea
Sala di Bioplanet (Martorano di Cesena, FC).
Su
quali principi si basa la lotta biologica? In ogni
ecosistema accanto
ai parassiti si trovano molti altri organismi utili,
che vivono a spese di quelli dannosi contenendone lo sviluppo. È importante
conoscerli e rispettarli e,
se necessario, è possibile incrementarne le popolazioni
per ripristinare gli equilibri naturali perduti.Tra le molte
specie di insetti e acari utili allevate in strutture specializzate
per le applicazioni di lotta biologica in agricoltura, alcune
sono molto valide anche per l'uso sul verde ornamentale. Si
tratta di predatori piuttosto rustici e facili da utilizzare.
Perché scegliere
la lotta biologica invece di quella chimica, coi tradizionali
insetticidi? Gli insetticidi uccidono
gli organismi utili prima ancora di quelli dannosi, per cui
alla lunga sono controproducenti; in ogni caso è importante
abbandonarne l'uso anche alcune settimane prima di introdurre
gli insetti predatori.
Come
si effettua questo tipo di difesa? I predatori vengono
forniti in piccole confezioni contenenti un numero di individui
in genere sufficiente a intervenire su diverse piante di
medie
dimensioni. Tutti vanno utilizzati dalla primavera avanzata
in poi poiché, come le loro prede, sono più attivi
nella stagione calda.
L'uso è piuttosto semplice grazie al materiale disperdente
contenuto nelle confezioni di vendita, che aiuta la distribuzione
senza la necessità di maneggiare direttamente questi
organismi.
La cosa migliore è rilasciarli su ciascuna pianta in
prossimità delle parti più colpite dai parassiti
così che trovino subito le prede senza disperdersi.
In alcuni casi per introdurre gli insetti utili possono essere
utilizzati dei piccoli contenitori di lancio da appendere sulle
piante.
I
nemici dei nemici del verde |
II
fitoseide (Phytoseiulus persimilis, piccolo e mobile, è il
nemico principale dei ragnetti rossi
(Tetranychus urticae), i piccoli acari parassiti che si sviluppano, soprattutto
nei mesi caldi, sulla pagina inferiore delle foglie facendole ingiallire.
Le piccole larve color nocciola di crisopa (Chrysoperla carnea)
vivono predando in particolare gli afidi, i comuni pidocchi delle piante, che
formano colonie
a volte numerosissime sui germogli e sulle parti più tenere della vegetazione
della quale succhiano la linfa. Al termine del loro sviluppo, le larve costruiscono
un piccolo bozzolo dal quale poi nascono gli adulti alati che tornano a deporre
le uova nelle colonie di afidi ricominciando così il ciclo naturale.
L'adalia (Adalia bipunctata) è una coccinella che vive nutrendosi
quasi esclusivamente di afidi. Al termine del ciclo di sviluppo le larve subiscono
una metamorfosi e si trasformano in coccinelle adulte riconoscibili per il
dorso rosso con due puntini neri, anch'esse attive predatrici. |
|
II
criptolemo (Cryptolaemus montrouzierì) è un'altra
coccinella che preda attivamente le cocciniglie cotonose
bianche. Sia gli adulti che le larve si nutrono di
questi parassiti anche quando sono nascoste nella vegetazione,
e ripuliscono le piante in poco tempo.
|