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Il numero di insetticidi, fungicidi e diserbanti disponibili
per il giardinaggio hobbistico
sembra destinato a ridursi
dopo la revisione dei loro principi attivi. Questo, secondo
Richard Trow-Smith, sembra forse avere a che fare più con
l'economia che con la sicurezza.
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Principi
attivi e formulazioni |
I pesticidi
comprendono insetticidi,
fungicidi ed erbicidi, e sono venduti
in una varietà di formulazioni: spray pronti
per l'uso, concentrati, polveri, e anche gel per
spennellature,
a seconda delle situazioni e dell'organismo
da debellare.
I principi attivi sono gli elementi chimici
contenuti nelle formulazioni pesticide che di fatto
uccidono l'organismo preso di mira.
I principi attivi e le singole formulazioni
sono entrambi sottoposti
a severi test.
Negli scaffali dei prodotti chimici dei garden center
mancheranno parecchi nomi familiari
nei prossimi due anni,
a mano a mano che
le nuove regolamentazioni cominceranno a produrre i loro
effetti.
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Nei
prossimi due anni i giardinieri e le attività commerciali
connesse al giardinaggio, vedranno un drastico taglio dei
prodotti chimici usati per il controllo delle avversità delle
piante e delle infestanti, in grazia dell'iniziativa dell'Unione
Europea (UE) mirante a omogeneizzare nei suoi stati membri
la reperibilità sul mercato dei pesticidi. Conseguenza
quasi certa sarà una netta riduzione del numero
di principi attivi disponibili per la difesa delle coltivazioni
nei settori dell'agricoltura, selvicoltura, ortofloricoltura
professionale e hobbistica. È probabile che nel
Regno Unito il numero totale di pesticidi chimici che otterranno
l'omologazione passi da circa 800 a poco più di
300.
Molti di questi 300 prodotti sono nomi familiari ai giardinieri
ma al momento le incertezze che circondano il processo di
omologazione europea sono tali che non c'è garanzia
alcuna che prodotti pur basati su questi principi attivi
saranno disponibili nei garden center del Regno Unito dopo
il 2003.
Revisione chimica
La standardizzazione delle procedure di omologazione dei pesticidi da parte dei
governi nazionali è solo uno degli elementi di un percorso inteso ad arrivare
a una regolamentazione comune tra gli stati europei, un passo importante verso
un mercato unico.
Per quanto riguarda i pesticidi, l'UE ha deciso di stilare una lista di composti
chimici approvati dalla Comunità. Un principio attivo deve essere stato
approvato per poter entrare nell'elenco di prodotti chimici che lo contengono
e che possono essere venduti all'interno dell'UE, ma spetta poi a ogni singolo
governo nazionale la decisione finale sulla sua messa in vendita all'interno
dei propri confini. Prodotti che contengono composti chimici non inclusi nella
lista non possono essere venduti legalmente in nessun paese dell'Unione.
Il
primo passo per la Commissione europea fu di
impegnarsi in un ambizioso programma di revisione di tutti
i pesticidi esistenti allo scopo di valutarne
la sicurezza.
Il processo di revisione comiciato di fatto nel 1991 ha progredito molto lentamente.
I rappresentanti nazionali hanno impiegato molto tempo per
accordarsi sulla definizione dei meccanismi di gestione
delle procedure, col
risultato che a tutt'oggi sono stati valutati solo 90 principi attivi su un
totale di 800. E di questi 90 solo il 18-20% ha ricevuto l'approvazione che
permette di includerlo nella lista di omologazione
europea.
Evidentemente il processo aveva bisogno di essere velocizzato. La Commissione
europea riconobbe che l'elenco di composti chimici da passare in rassegna poteva
essere significativamente ridotto dato che le liste nazionali di
omologazione includevano prodotti divenuti obsoleti o per i quali la domanda
restava confinata
ad alcuni impieghi di secondaria importanza. Decise perciò di chiedere
direttamente ai fabbricanti quali fossero i prodotti per cui ritenevano valesse
la pena di sostenere le spese di un processo di revisione, e diede loro tempo
fino al primo settembre 2000 per rispondere.
Pesticidi
venduti sotto forma concentrata
che
richiede
diluizione stanno diventando più rari. |
Confezioni spray, premiscelate e pronte all'uso sono
sempre più diffuse
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I
professionisti devono sostenere un esame e
ottenere il 'patentino' per poter far uso di pesticidi
e devono indossare indumenti protettivi e mascherine.
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Analisi costi/benefici
Poiché spettava
ai fabbricanti di sostenere i costi di valutazione dei
principi attivi presenti nei loro prodotti,
essi dovettero mettere a confronto entrate e uscite
sulla base delle previsioni di mercato per ogni prodotto
interessato. Nel Regno Unito una valutazione
completa di un prodotto da parte delle autorità incaricate
per conto dell'UE può costare circa 120.000 sterline
(177mila euro o 343 milioni di lire), senza che vi sia
garanzia di approvazione.
Le aziende non possono quindi contare
sul totale recupero di un investimento così rilevante.
Per prodotti usati su vasta scala in agricoltura (per
colture come cereali, viti, colza e patate) i mercati
potenziali
sono enormi, per cui i costi per la raccolta e la valutazione
dei dati richiesti dalla Commissione (per esempio sulla
tossicità per
l'uomo, la fauna e la flora, sui residui chimici nel raccolto
o sulla loro persistenza nell'ambiente) sono facilmente
giustificabili.
Molto più difficili da prendere sono le decisioni
di investire su prodotti usati per colture su scala ridotta,
come frutta e verdura, in cui il potenziale di ritorno
finanziario è di
molto inferiore. Il settore della ortofloricoltura è quello
che se la cava peggio e si trova in fondo alla scala delle
priorità di investimento per i produttori di pesticidi
poiché è un segmento del mercato che tradizionalmente
rappresenta solo una piccola frazione delle entrate complessive.
Il risultato delle delibere societarie fu l'annuncio
alla Commissione dell'intenzione di sottoporre all'esame
di revisione solamente 300 principi attivi circa. E
questo è solamente l'inizio: alcune aziende
potrebbero trovare proibitivi i costi dell'intero pacchetto
di valutazione
e raccolta dati.
E resta una grande incognita. Una volta sottoposto
l'intero pacchetto dati, le società dovranno
indicare per quali colture è richiesta l'approvazione
di ciascun prodotto chimico, e se è riservato all'uso
professionale o ne comprende anche l'impiego nel settore
amatoriale. Nessuno sa ancora quali prodotti
copriranno
anche questo settore, ma in considerazione
delle sue ridotte dimensioni, le previsioni sono sfavorevoli.
E le prospettive sono particolarmente
cupe per i prodotti chimici da impiegare su
colture commestibili, perché l'approvazione, richiesta
per ciascuna coltura, è solitamente
legata a test separati sui residui, spesso da eseguire
in diversi momenti dell'anno.
Per
il controllo dell'oziorrinco è a disposizione
del mercato hobbistico un prodotto a base
di Imidaclopride, principo attivo che ha passato l'approvazione. |
I
classici prodotti a base di rame, come la poltiglia
bordolese, vengono appoggiati nel processo di revisione
della UE. |
I
prodotti con principi attivi a base di estratti vegetali,
come il rotenone che si ricava da Derris indica, sono
esentati dalla revisione. |
I
controlli biologici, quali l'uso del predatore Cryptolaeumus per
la cocciniglia farinosa, diventeranno allettanti alternative. |
RAGGI DI SPERANZA
Tuttavia l'orizzonte non è tutto nero, poiché certe formulazioni
e certi prodotti chimici sono esentati dalla revisione, come le formulazioni
basate su principi attivi 'sfusi', impiegati in grandi quantità come
materie prime industriali, quali zolfo, rame, e il sapone liquido.
Fungicidi tradizionali a base di zolfo rimarranno disponibili, così come
gli insetticidi a base di acidi grassi di origine naturale. Anche il rotenone,
il piretro e altri prodotti con principi attivi estratti dalle piante saranno
esenti dalla
revisione,
così come rimedi biologici come i nematodi patogeni usati contro limacce
e oziorrinchi.
C'è un cauto ottimismo circa le buone probabilità di rimanere che hanno
alcuni prodotti (compresi tra i 300 principi attivi rimasti) già registrati
per uso hobbistico, sempre che le società decidano di includerli
nella presentazione finale per la revisione. Il settore del giardinaggio amatoriale
vanta eccellenti
parametri di sicurezza poiché i prodotti già approvati nel Regno
Unito per uso hobbistico hanno dovuto dimostrare la loro sicurezza d'impiego
durante il corso di molti anni nell'orticoltura professionale e amatoriale
prima di
poter essere presi in considerazione dalle autorità preposte all'approvazione.
E di grande aiuto può anche essere il fatto che da
tempo sono in vendita formulazioni e confezioni di prodotti premiscelati
e già pronti per l'uso, che evitano ai giardinieri di manipolare prodotti
concentrati con conseguente maggior
rischio di errori e spargimenti.
Nel mentre il processo di revisione continua, la regolamentazione dell'UE consente
che prodotti non ancora approvati possano essere venduti fino al 25 luglio
2003, e i governi nazionali possono inoltre presentare un'istanza per l'uso
di uno specifico prodotto chimico all'interno dei confini nazionali,
portando peraltro
prove inoppugnabili che nessuna
alternativa efficiente sia disponibile.
Un ulteriore raggio di speranza viene anche dai cambiamenti avvenuti nel mercato
del giardinaggio. Durante il corso degli anni passati, molte
aziende chimiche hanno rinunciato
del tutto ai loro settori di ortofloricoltura, principalmente a
causa dei costi sempre più elevati per la fornitura di una sempre maggior
quantità di dati
sulla sicurezza di ogni prodotto. Come risultato in questo settore sono rimaste
solo poche ma grandi società e, in grazia di un'integrazione
economica sempre più intensa, queste ora considerano il mercato su base
europea. Il mercato del giardinaggio paneuropeo è divenuto perciò grande
abbastanza, per le società rimaste in campo, da giustificare gli enormi
costi richiesti per lo sviluppo e il testaggio di nuovi prodotti e le relative
procedure di approvazione. Probabilmente in futuro si concentreranno sullo
sviluppo di alcuni pochi principi attivi in grado di contrastare un'ampia
varietà di parassiti, malattie e infestanti, supportati da dati in grado
di coprire un'ampia gamma di colture sia alimentari che ornamentali.
Malgrado ciò, molte note formulazioni chimiche familiari ai
giardinieri spariranno dagli scaffali nel 2003, non a causa di una loro presunta
tossicità o
pericolosità ambientale, ma perché è antieconomico il
processo di ottenimento dell'approvazione in un mercato relativamente piccolo.
Quindi, piuttosto che fare assegnamento sui prodotti chimici che sopravviveranno
alla revisione, il giardinaggio hobbistico può trovare più utile
adottare un approccio maggiormente integrato per il controllo di parassiti
e malattie.
Dobbiamo tutti cercare alternative all'uso dei controlli chimici. Per esempio,
contro le infestanti usare la pacciamatura invece che i diserbanti, contro
i parassiti usare prodotti a base di estratti vegetali e acidi grassi
invece che pesticidi, e ricorrere a fungicidi a base di zolfo. Potremmo inoltre
selezionare cultivar con maggior resistenza naturale a pesti e malattie e adottare
periodi più lughi di rotazione delle colture nell'orto. Tali passi,
associati all'adozione di migliori pratiche agronomiche e a condizioni colturali
più adeguate e più in sintonia coi ritmi naturali della natura,
sono necessariamente una cattiva cosa?
L’USO
DEI PESTICIDI IN GIARDINO
La politica della Società sull'uso dei pesticidi è esposta
ne: “L’uso
dei prodotti chimici in giardino”- pubblicazione che fa parte della serie
di Direttive per la Conservazione e l'Ambiente (Conservation & Environment
Guidelines).
L'RHS appoggia quanto si sta facendo per garantire che i pesticidi
siano testati a fondo secondo ogni moderno standard, ma si
preoccupa che prodotti che hanno dato buona prova di sé nei giardinii spariscano
per
cause
economiche
che niente hanno a che vedere con problemi di pericolosità o degrado ambientale.
La Società rispetta il desiderio di alcuni giardinieri
di perseguire pratiche di coltivazione organica e di evitare
l'uso di prodotti chimici
sintetici; tuttavia ritiene che insetticidi,
fungicidi ed erbicidi siano utili strumenti in un giardino e che possano offrire
risultati affidabili ed efficaci se usati appropriatamente.
David Senior, direttore tecnico di VITAX-Inghilterra, fabbrica di prodotti
chimici per il giardinaggio, ha detto: "Pochi pesticidi per impiego nell'orto
di casa sopravviveranno al processo di revisione poiché l'accertamento
dei residui chimici presenti in ogni
tipo di prodotto agricolo ha costi proibitivi."
I gruppi ambientalisti in generale accolgono con soddisfazione
le restrizioni legislative della UE.
Sandra Bell de "Gli amici della Terra (FOE)" ha detto
che l’ammontare
totale dei pesticidi, o principi attivi, usati
sia in casa che in giardino in Gran Bretagnia nel
1998 fu di 1.887.000 kg. Benché l’uso
agricolo fosse stato di gran lunga superiore, l’uso
domestico era molto significativo e poiché l'uso di indumenti protettivi
era raramente usato
in casa,
la sicurezza del
prodotto diventava sempre più importante.
“Alcuni di questi prodotti chimici agiscono come veleni neurotossici
e
altri distruggono i sistemi ormonali” ha affermato. "Possediamo
informazioni su particolari pesticidi che riteniamo siano estremamente rischiosi
e possiamo
indicare quali siano e in quali precisi prodotti
per il giardino si trovino."
L'Amministratore delegato dell'HDRA (Henry Doubleday Research Association),
Alan Gear, ha detto di accogliere positivamente le restrizioni
legislative sull'uso
dei pesticidi in giardino. La sua organizzazione è stata 'felice
dl veder ridotto il numero di prodotti offerti in vendita'. "Il
volume di pesticidi usati per usi non agricoli,
soprattutto nell’orticoltura
amatoriale, è sorprendentemente
alto. I giardini di casa ne costituiscono una piccola
parte, ma anche così le
quantità non sono affatto insignificanti." Egli
ha detto. "Il
nostro punto di vista è che considerato il carico nocivo
di prodotti agrochimici immessi nell'ambiente, anche le picolezze
hanno il loro peso."
Per
maggiori informazioni
- HDRA (pesticidi alternativi): tel. 01203.303517-
www.hrda.org.uk
- FOE (tossicità dei pesticidi): tel.
0207.566 1716
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Problemi
per il controllo
delle avversità |
Gli
effetti della revisione porteranno problemi di controllo
delle avversità che affliggono susini, peschi,
frutti di bosco, ciliegie, viti, carote, cipolle e
porri. Sarà sempre più difficile combattere
cocciniglie a scudetto, cocciniglie farinose, minatori
foliari, mosca del cavolo, della carota e della cipolla.
Né ci
sono fungicidi attualmente a disposizione per il giardiniere
amatoriale contro la botrite della peonia, il colpo di
fuoco della piracanta, la ticchiolatura delle specie
ornamentali (salvo la macchia nera della rosa), la ruggine
del fagiolo,
la ruggine del porro, la peronospora della cipolla, la
verticillosi o la fitoftora.
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Ulteriori
informazioni sui pesticidi
si trovano in "Conservation and Environment
Guidelines " e "Problem Profiles"
sul sito dell'RHS www.rhs.org.uk.
Vedere inoltre: "About our products" sul
sito della Crop Protection Association www.cropprotection.org.uk - tel. 01733 349225.
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