STOP ALLE CAPITOZZATURE
da Giardinaggio, gennaio-febbraio 2005

Potare va bene, ma con criterio: è un'operazione che deve migliorare la vita dell'albero, non viceversa.

La capitozzatura è quell'operazione che consiste nel tagliare i rami di un albero nel punto d'inserzione sul tronco, così che rimane solo quest'ultimo, che dovrà in primavera rigenerare i rami. In genere si esegue con l'intento di contenere le dimensioni della pianta, obbligandola però a un enorme sforzo produttivo e rendendola sgraziata, priva della sagoma tipica della specie. Ecco otto buone ragioni per non "capitozzare" un albero.

Ricrescita accelerata: spesso lo scopo di una capitozzatura è il controllo della crescita in verticale di una pianta. Però si ottiene l'effetto opposto: infatti i ricacci successivi sono nettamente più numerosi di quelli che si svilupperebbero in una situazione normale, e crescono con grande rapidità, tanto da riportare in breve tempo l'albero all'altezza precedente, con l'aggravante di una chioma più disordinata e meno sana.

Indebolimento dei rami: il legno di un nuovo ramo emesso su una parte capitozzata presenta un'attaccatura molto più debole di quella naturale. Se il legno interno viene attaccato da agenti fungini, la situazione peggiora con lo sviluppo dei nuovi ricacci, ancor meno stabili.

Scottature: la chioma di un albero è come un ombrello che scherma le parti sottostanti dall'azione diretta dei raggi solari. Con l'eliminazione improvvisa dello schermo, il tessuto della corteccia è fortemente esposto alle scottature solari. Lo stesso discorso si applica ad alberi e arbusti vicini, anch'essi privati dello schermo.

Carenza di sostanze nutritive: interventi di potatura eseguiti in modo corretto molto raramente rimuovono più di 1/4-1/3 della chioma, al fine di non interferire con la capacità dell'apparato fogliare di produrre sostanze nutritive. La capitozzatura, invece, elimina una porzione di chioma tale da sconvolgere l'assetto generale di un albero ben sviluppato, interrompendo temporaneamente la facoltà di produrre sostanze nutritive e determinando una "crisi energetica" a svantaggio di funzioni vitali quali la difesa dalle aggressioni.

Insetti e malattie: i mozziconi in un albero capitozzato formano nuovo legno con molta difficoltà e in tempi lunghi. La posizione apicale di queste ferite e le loro notevoli dimensioni ostacolano il buon funzionamento delle difese naturali dell'albero. I mozziconi sono quindi facilmente attaccabili da insetti e parassiti, e dalle spore di funghi agenti di carie del legno.

Risultato ornamentale sgradevole: un albero capitozzato diventa "sfigurato". Perfino in caso di buona reazione e di crescita non potrà mai recuperare bellezza e conformazione naturale della specie di appartenenza. Il paesaggio e la comunità sono privati di un aspetto estetico di valore.

Morte del soggetto: alcuni alberi adulti sopportano la capitozzatura meno di altri. I faggi, ad esempio, non reagiscono prontamente a un intervento drastico e la riduzione del fogliame conduce al disseccamento dei soggetti cimali.

 

 

 

Ma si risparmia?

Per un giardiniere, capitozzare con una motosega un albero è molto più facile che non eseguire una potatura a regola d'arte. Una capitozzatura può apparire economica a breve termine, tuttavia i costi a lungo termine tendono a moltiplicarsi.

II vero costo infatti include il deprezzamento dell'area e dell'albero, il costo di sostituzione in caso di morte, i danni ad arbusti o altri alberi nelle vicinanze per le mutate condizioni, il rischio di instabilità, l'aumento dei costi di manutenzione.