Colore a due metri d'altezza

Per una ventata d'allegria in giardino seminate i malvoni.
Erbacee dall'aria campagnola, sono anche facili da coltivare, sia al caldo sia al freddo


di Samanta Gaiara (Gardenia, giugno 2010)


Alcea rosea x A.rugosa
bello il contrasto tra un muro di mattoni e i fiori della varietà
di Alcea 'Hollyhocks'. (Nella foto piccola Alcea rosea x A. rugosa)

 


Chi sono: Alcea rosea, Alcea officinalis, Alcea ficifolia, loro ibridi e cultivar.
Famiglia: Malvaceae.
Origine: provengono dall'Oriente; in seguito alcune specie si sono naturalizzate nel Mediterraneo.
Fiori: muniti di un breve picciolo, nascono all'ascella delle foglie e sono portati da steli fiorali alti da 1 a 3 m. Le corolle sono costituite da cinque petali che possono essere bianchi, gialli, rossi, violetti, porpora o neri. Esistono anche varietà a fiore doppio, screziato, maculato o marginato.

 

A. rosea
G
iugno, mese della giovane estate, è ricco di dolci profumi, di colori e di vita. E ancora del tutto privo di segni che lascino presagire lo svanire, un giorno neanche troppo lontano, di tutta questa bellezza. A ben pensare i malvoni, nome comune con cui si indicano alcune specie e varietà del genere Alcea, ne sono un simbolo perfetto: sin dal primo colpo d'occhio, suggeriscono l'idea di piante forti e generose, con le loro spighe diritte, zeppe di fiori vivacemente colorati, che si schiudono instancabili da giugno a settembre. Alti oltre due metri, hanno steli che non si flettono mai, resistendo anche ai venti impetuosi.

«La loro bellezza è massiccia», dice di loro Lavinia Taverna nel suo libro Un giardino mediterraneo (L'Ornitorinco, Rizzoli, 1982), «ce n'è tanta ed è tutta in vista. È una bellezza paesana, solida, che non può non farci un immenso piacere oltre che un gran comodo». I primi a intuirlo furono gli inglesi che hanno sperimentato i malvoni in giardino sin dal XVI secolo, anche se fu l'Ottocento il momento di massimo splendore, e che continuano a utilizzarli a piene mani nei cottage garden, piantandoli in macchie, vicino agli steccati oppure a muri e muretti, dove il colore delle foglie contrasta felicemente con quelli di pietre e intonaci.

Stanno bene in compagnia di altre erbacee perenni non più alte di 50 centimetri, capaci di nascondere il fogliame vicino al terreno, che tende a rovinarsi e ad avvizzire precocemente. Meglio evitare invece di associarli agli arbusti: per svilupparsi al meglio i malvoni hanno bisogno di aria e di molta luce.


A.rosea'Pleniflora'

A.rosea'Peaches 'n' Dreams

A. rosea 'Alba'


A.r. 'Park Rondell'

Robustissime, le slanciate spighe dei malvoni non si flettono nemmeno per il vento più impetuoso



«In Italia purtroppo non sono molto diffusi», ci dice Gianni Geotti, titolare del vivaio friulano Susigarden, «ed è proprio un peccato perché li si potrebbe coltivare davvero ovunque: dalle Alpi alla Sicilia». Si adattano infatti perfettamente a qualsiasi temperatura, e sono facilissimi, l'importante è metterli in pieno sole ed evitare i ristagni idrici. L'unico difetto è che pur essendo piante perenni vengono trattate come biennali perché già dal secondo anno la fioritura è meno generosa. «Tuttavia si disseminano con molta facilità», precisa Geotti, «tanto da venire considerate quasi infestanti». Volendo contenerne l'espansione è sufficiente tagliarle a metà altezza quando i fiori sono appassiti, evitando così lo sviluppo dei semi. Ciò garantirà anche una seconda fioritura in settembre.



A.officinalis 'Romney Marsh'

A.rosea 'Park Frieden'

A.r. 'Crème de Cassis'

A.rosea 'Majorette'
Semplici oppure doppi, i fiori sono rosa, bianchi, gialli o di un rosso così intenso da sembrare nero










A. rosea 'Nigra'


A. rosea plena
'Chater's Apricot'


Dal bianco al nero

A.r. plena 'Chater's White'

Non resta dunque che provarli, scegliendo tra le innumerevoli sfumature gialle, rosse, violette e porpora, senza dimenticare il bianco e addirittura il nero. Le varietà in commercio derivano quasi tutte da Alcea rosea e si differenziano, oltre che per il colore delle corolle, per l'altezza, il periodo di fioritura, il numero e la forma dei petali, che possono essere ondulati, arricciati o pieghettati.

«Tra i malvoni che preferisco», continua Gianni Geotti, «ci sono Alcea rosea plena 'Apricot', con corolle che scoppiano di petali arruffati e Alcea rosea 'Nigra', che mi stupisce per il nero vellutato dei suoi petali e che in passato veniva coltivata per ricavarne l'alteina, sostanza usata per colorare il vino».
Da non sottovalutare tuttavia anche Alcea officinalis, con fiori bianchi dal centro blu-viola portati in grappoli, molto utilizzata nei giardini storici, e Alcea ficifolia, una specie originaria della Siberia e dell'Asia occidentale, con foglie a sette lobi dentati e fiori grandi, per lo più arancioni o giallo oro. La specie si distingue per la robustezza e la maggiore resistenza alla ruggine, malattia fungina che spesso colpisce i malvoni. 









A. ficifolia


A.officinalis

 





Gianni Geotti e Suzanne Lukas


Rose, clematidi, viole ortensie, pelargoni... sono soltanto alcune delle collezioni, ricche di varietà antiche e nuovissime, messe insieme dai due vivaisti friulani.

MALVONI

Coltiviamoli così


Con i consigli di Gianni Geotti e Suzanne Lukas del vivaio Susigarden

disegno di Linda Pellegrini

 

CLIMA
I malvoni prosperano in qualsiasi clima, sopportando sia il caldo intenso sia il freddo, fino a -20 °C (zona di usticità 6B).
ESPOSIZIONE
Amano il pieno sole, quindi meglio evitare sia l'ombra sia la mezz'ombra.
TERRENO
Deve essere sciolto e ben drenato; al momento dell'impianto porre sul fondo dello scavo sassi o ghiaia in quantità sufficiente per rendere il terreno permeabile.
CONCIMAZIONI
Durante l'estate somministrare, tutte le settimane, un concime ricco di fosforo e potassio (quello per i gerani andrà benissimo). Poiché i malvoni non tollerano una elevata concentrazione di sali a livello radicale è importante utilizzare metà della dose indicata sulla confezione.
IRRIGAZIONI
Bagnare senza esagerare e attendere sempre che il terreno si asciughi tra un'innaffiatura e l'altra.
RIPRODUZIONE
I malvoni si seminano in settembre, distribuendo, con il setaccio, prima i semi mescolati alla sabbia, poi un velo di terriccio oppure di vermiculite. Innaffiare abbondantemente e mettere all'ombra. Dopo 3-4 giorni al massimo nasceranno le piantine che, trascorso un mese, quando cioè saranno sufficientemente vigorose, andranno messe in vasetti di 10-15 cm di diametro. All'inizio della primavera successiva si mettono a dimora in piena terra: fioriranno in estate.
SENSIBILITÀ Al PARASSITI
Se la stagione primaverile-estiva si presenta calda e umida è facile che i malvoni vengano attaccati dalla ruggine, malattia provocata dal fungo Puccinia malvacearum. Inizialmente la malattia si manifesta con la comparsa di macchioline bruno-rossastre sulla pagina inferiore delle foglie, che in seguito si corrugano per poi cadere. Può essere prevenuta evitando i ristagni idrici e le innaffiature eccessive, visto che l'umidità favorisce la diffusione del fungo, e trattando, tra aprile e maggio, foglie e germogli, con ossicloruro di rame, meglio conosciuto come verderame. Si può anche provare un vecchio trucco che molto spesso funziona: quando la piantina raggiunge i 20-30 cm di altezza, staccare le cinque-sei foglie più vecchie, vale a dire quelle più vicine al terreno (sotto). Le spore del fungo infatti svernano sul terreno e sui germogli dai quali si svilupperanno le foglie basali.
CURE COLTURALI
Dopo la fioritura, intorno alla metà di luglio, si può tagliare la pianta a metà altezza, per stimolare una seconda fioritura in settembre. Evitare di farlo se si desidera ottenere i semi: quelli della seconda fioritura, infatti, generalmente non arrivano a maturazione.





Per saperne di più


Dove si trova
Susigarden: via Marconi 157, Aiello del Friuli (Udine)
tel. 0431 973417, www.susigarden.com

Il giardino delle libellule: frazione S. Germano, 15033
Casale Monferrato (Alessandria), cell. 347 2951518, ilgiardinolibellule@libero.it

Cooperativa Sociale Cascina Bollate: via Cristina Belgioioso 120, Milano cell. 338 6991389 oppure 335 8023506 (dalle 17.30 alle 19.00), www.cascinabollate.org

Quanto costa
Piante coltivate in vasi di 15 cm di diametro costano circa 3 €.