La delicatezza delle corolle non deve trarre in inganno:
è una pianta robustissima e semplice da coltivare
Raffinate
e leggere, le Aquilegia ("amor
nascosto", "ballerina")
sono erbacee perenni originarie di praterie, boschi e montagne
dell'emisfero settentrionale. Appartengono all'affascinante
famiglia delle Ranuncolacee, che comprende un grande numero
di generi e specie di enorme importanza per il giardino (Aconitum,
Anemone, Cimicifuga, Clematis, Delphinium, Helleborus, Pulsatilla,
Ranunculus...).
Come molte delle loro parenti
botaniche, le Aquilegia prediligono posizioni con luce filtrata
nelle ore
centrali della giornata, per esempio i margini del bosco, sulla
linea di confine tra sole e ombra. Incantano per i fiori, coloratissimi,
complicati nella struttura, eleganti, caratteristici per i
loro lunghi speroni, ma anche per le foglie finemente divise,
azzurro-verdi, che ricordano quelle delle felci. Ci svela alcuni
segreti di questo genere Valentina Povero, dell'Erbaio
della Gorra, vivaio specializzato in erbacee perenni.
1 Quali
sono le specie e varietà più belle?
Le varietà splendide o interessanti per qualche particolare
sono innumerevoli. Si opera una distinzione relativa al periodo
di fioritura: le più precoci, in fiore da fine marzo
ai primi di maggio, sono costituite da varietà e ibridi
di A. flabellata,
originaria del Giappone, e dalla nordamericana
A. canadensis,
dai caratteristici piccoli fiori tubulari. Tra le forme di
media precocità, da fine aprile ai primi
di giugno, cito A. alpina e
le tante varietà di A. vulgaris e A.
caerulea; tra le tardive, in fiore da
metà maggio
a inizio luglio, A. chrysantha e
le sue varietà.
2 Quali
consiglia ai lettori?
Fra le precoci, le deliziose varietà nane
di A. flabellata serie
'Cameo', non più alte
di 10-12 cm, in diversi colori, caratterizzate da una fioritura
generosissima; A.
f. 'Nana
Alba' (20 cm), dagli eleganti fiori bianco-ghiaccio,
quasi trasparenti; gli ibridi di A.f. serie
'Spring Magic' (35 cm).
Tra le forme di media precocità,
innanzitutto A. alpina (45
cm), specie rara e protetta della nostra flora, che, con i
suoi grandi fiori penduli blu intenso, è l'unica
forma botanica coltivata con una certa frequenza nei giardini.
Tra le tante varietà a fiore bicolore, A.
caerulea x 'Red Hobbit'
(50-60 cm), preziosa per il portamento compatto e i numerosissimi
fiori dai lunghi speroni di colore rosso
brillante e bianco puro. Una
citazione particolare meritano le varietà a fiore doppio,
derivate dalla forma botanica
A. vulgaris var.
plena:
la mia preferita è senz'altro
la classica A.v. 'Nora
Barlow' (80-90 cm), dagli spettacolari
fiori stradoppi rosa chiaro e bianco-verdi. Preziosa per il
colore inconsueto è invece A.v.
'Ruby Port', dai piccoli
fiori a pon pon rosso rubino molto scuro. Infine, per le forme
a fioritura tardiva, mi limito alla splendida A.
chrysantha 'Yellow Queen' (100 cm),
una delle migliori in assoluto: robusta, vigorosa, generosissima,
ha fiori grandi dai lunghissimi
speroni, di una tonalità luminosa di giallo che conquista
anche chi non predilige questo colore.
3 Qual è l'ambientazione
adatta?
L'ambiente ideale,
considerate la facilità di autodisseminazione e l'attitudine
a prosperare anche in terreni diffìcili, è il
giardino naturale, nel cui ambito hanno modo di diffondersi
spontaneamente anno dopo anno con effetti spettacolari. In
giardini più ordinati è però possibile
coltivarle in gruppi isolati o in bordi misti, purché si
abbia l'accortezza di eliminare tempestivamente i fiori appassiti
per evitare l'autodisseminazione e l'eccessivo esaurimento
dei cespi. Si ricorda però che, sui tempi lunghi, le
fioriture dei vecchi esemplari risultano meno spettacolari
rispetto a quelle dei primi due anni dall'impianto.
4 Deve
coltivarle in piena terra?
Sono perenni pienamente rustiche,
in grado di sopportare senza problemi gelate molto
intense. Si possono quindi coltivare anche in montagna fino
ad almeno 1500 m, dove però fioriscono in una fase più avanzata
della stagione. Le specie alpine coltivate in pianura possono
soffrire in caso di estati calde e umide. In generale, tutte
le aquilegie amano posizioni fresche: nelle zone caratterizzate
da estati molto calde vanno posizionate rigorosamente in mezz'ombra
mantenendo costante l'umidità del terreno.
5 Come
si piantano?
I periodi ideali d'impianto sono i mesi
di ottobre
e di marzo. Ciononostante, poiché nessun
catalogo fotografico può competere con il fascino di
una fioritura "dal vero", capita spesso che gli appassionati
si lascino tentare dall'acquisto di piante fiorite in aprile-maggio:
aspettate che terminino in vaso la fioritura; poi recidete
alla base gli steli fiorali e procedete all'impianto, tenendo
presente che, date le elevate temperature diurne, la radicazione
sarà più lenta ed è quindi necessaria
molta costanza con le irrigazioni. Riguardo all'esposizione,
in pianura e bassa collina è preferibile ripararle dal
sole nelle ore centrali della giornata: ideale la collocazione
a est, ma sono accettabili anche le ore di sole del secondo
pomeriggio. Con il salire dell'altitudine può aumentare
in proporzione anche l'esposizione alla luce solare diretta,
fino a un impianto in pieno sole oltre gli 800 m. Nella preparazione
del terreno incorporate uno strato di stallatico maturo, una
concimazione organica di base che offrirà nutrimento
sufficiente per almeno un anno. Buche di 30-40 cm di diametro
sono sufficienti per esemplari acquistati in vasi larghi da
13 a 18 cm. In caso di terreno molto argilloso e/o pesante,
o se intendete coltivare specie alpine, collocate materiale
drenante (argilla espansa o ghiaia) sul fondo delle buche.
Se viceversa il terreno è molto permeabile e sabbioso,
l'aggiunta di un po' di torba neutra può migliorare
l'effetto tampone evitando eccessivi disseccamenti in estate.
6 Quali le cure
successive?
Le piante vanno irrigate generosamente
subito dopo la messa a dimora. Nel caso di impianti primaverili,
salvo anni particolarmente piovosi, è indispensabile
irrigare periodicamente fino al sopraggiungere dell'autunno
(con molta attenzione ai due mesi più caldi): solo
dopo il primo inverno in terra le piante hanno approfondito
adeguatamente l'apparato radicale e si sono conquistate una
certa autonomia idrica. Queste problematiche risultano minimizzate
nel caso di impianti autunnali. Quanto alle concimazioni
di mantenimento, è sufficiente spargere a fine autunno
o fine inverno un sottile strato di stallatico maturo intorno
ai cespi e incorporarlo al terreno con una lavorazione superficiale.
Indispensabile contrastare con costanza le erbe infestanti,
soprattutto nelle prime fasi di crescita.
7 In
inverno vanno protette?
Le aquilegie sono pienamente resistenti
al gelo. In clima rigido, una pacciamatura di foglie secche
potrà contribuire ad anticipare leggermente la ripresa
vegetativa di fine inverno (oltre a contrastare un po' lo
sviluppo delle infestanti).
8 Si
possono coltivare in vaso?
Tutte le aquilegie possono
vivere in vasi o altri contenitori: si prestano meglio
quelle di taglia nana, come le cultivar
di A.
flabellata ('Cameo
Blue-White', 'Cameo
Light Red-White', Cameo
'Soft Pink', 'Nana
Alba', 'Ministar' e
altre), che possono fiorire abbondantemente in ciotole o
vasi per diverse
stagioni, rinvasandole una volta all'anno a fine inverno
aumentando gradualmente le dimensioni fino a un diametro
massimo di 20-22 cm per esemplare. Le forme di taglia media
e grande, invece, fioriscono magnificamente in vasi di 18
cm di diametro nella primavera successiva alla semina e
andranno poi coltivate in contenitori sempre più capaci
fino a vasi definitivi che abbiano almeno 26 cm di diametro.
Ogni volta che le rinvasate, incorporate al nuovo terriccio
un po' di concime granulare trivalente (NPK) a lenta cessione.
Volendo, dalla comparsa dei boccioli fiorali e poi ogni 10
giorni sino alla fine della fioritura, potete somministrare
un normale concime liquido per piante fiorite. Per favorire
una rigogliosa rivegetazione a fine estate, fornite in settembre
un po' di concime liquido per piante verdi. In entrambi i casi,
conviene mantenersi un po' al di sotto delle dosi minime indicate
sulle confezioni.
Come substrato di coltivazione mescolate in parti uguali buona
terra da giardino e torba neutra, aggiungendo un po' di materiale
inerte di piccola pezzatura (pomice, lapillo, argilla espansa)
per favorire il drenaggio. Le piante vanno irrigate assiduamente
durante la stagione vegetativa, non più di due volte
al mese durante il riposo invernale (che devono trascorrere
rigorosamente all'aperto). Tutte le varietà abbelliscono
balconi e terrazzi riparati dal sole delle ore più calde,
coltivate da sole o associate ad altre perenni che fioriscono
contemporaneamente (per esempio Primula, Pulsatilla, Geranium,
Digitalis, Campanula) oppure a felci rustiche, Heuchera, Hosta o altre perenni a foglia ornamentale, o ancora a varietà di
Carex o di graminacee.
9 Resistono
a malattie e parassiti?
Sono piante robuste e vigorose, in generale poco soggette all'attacco
di agenti patogeni. Talvolta, a inizio primavera, possono
presentarsi afidi localizzati sulla pagina inferiore delle foglie. Un trattamento
a base di piretro è consigliabile solo in caso di infestazioni
consistenti. D'estate, solo nelle zone di pianura, il fogliame
può presentare tracce di mal bianco o, in alcune zone,
essere infestato da Metcalfa pruinosa: il mio consiglio è quello
di evitare trattamenti, rasando invece drasticamente le piante
a pochi centimetri da terra. Facendo seguire irrigazioni costanti,
a fine estate le foglie saranno ricresciute sane e rigogliose,
per offrire il contributo ornamentale sino a fine autunno.
10 E' vero che i fiori
si ibridano tra loro e quindi non si possono ricavare da
seme piante identiche alla madre?
È
verissimo, ed è anche in questa caratteristica che risiede
il fascino delle aquilegie. L'estrema facilità di ibridazione,
infatti, unita alla capacità di autodisseminarsi, ne
fanno le autentiche regine del giardino naturale. Piantando
inizialmente varietà diverse e poi lasciandole libere
di disseminarsi, si diffonderanno spontaneamente anche a notevole
distanza dall'impianto originario, assumendo colorazioni sempre
nuove, creando varietà naturali dalle caratteristiche
assolutamente imprevedibili e originali.
Se, viceversa, si desidera mantenere nel tempo le varietà originarie, è necessario
eliminare tempestivamente le capsule fruttifere che persistono
sugli steli dopo la fioritura, in modo da evitare l'autodisseminazione.
E'
possibile (ma non semplice) ottenere semente pura solo coltivando
isolatamente le varietà, mentre, per moltiplicare le
forme ibride, l'unica alternativa all'acquisto di semi da un
produttore specializzato è la divisione dei cespi di
vecchi esemplari.
STEP
BY STEP
Semina semplice |
Effettuatela
appena i semi sono maturi, nella seconda metà di
giugno; la germinazione dei semi è piuttosto lenta
e irregolare. Conviene utilizzare contenitori alveolari
a fori di 2-3 cm di diametro, riempiti di torba (70%)
soffice e sottile mista a sabbia fine (30%). I semi,
posizionati sulla superficie e leggermente pressati con
un dito, vanno coperti con uno strato sottilissimo utilizzando
un setaccio a maglia fine.
Per
alcune settimane le seminiere dovranno essere vaporizzate costantemente
con uno spruzzatore, in modo che la superficie non risulti
mai completamente asciutta. Durante i primi giorni dalla semina
i plateau alveolari potranno essere posizionati in piena ombra.
Quando i semi incominciano a germogliare (3^-4^ settimana),
l'ideale è collocarli al sole protetti da una rete ombreggiante
a trama media (50%), sebbene ciò richieda qualche vaporizzazione
in più.
Così,
infatti, si garantisce uno sviluppo armonico delle plantule,
evitando l'eziolatura (allungamento degli internodi conseguente
alla carenza di luce). Le piantine sono pronte per il trapianto
dopo 6-8 settimane. È consigliabile un passaggio in
vaso da 8-10 cm di diametro, dove possono essere ricoltivate
per alcune settimane prima dell'impianto in piena terra.
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Per
saperne di più
Dove acquistarle |
II
vivaio L'Erbaio della Gorra (Casalborgone,
TO, tel. 011/9174168, www.gorraonline.it),
condotto da Valentina
Povero, coltiva
oltre 600 specie di erbacee perenni, fra cui 18 tra
specie e varietà di Aquilegia, circa
100 Sedum e
un'ampia collezione di graminacee ornamentali; e poi
annuali da fiore, aromatiche, piante da orto:
telefonate o guardate in internet per conoscere i giorni
in cui poterlo visitare. Se invece
volete acquistare per corrispondenza, il catalogo
può essere richiesto al vivaio o scaricato
da internet.
Quanto costano
Gli esemplari delle varietà citate costano 3,50-4
Euro in vaso da 13 cm, oppure 6-7 Euro in vaso da 18. Una bustina di semente, reperibile nei garden center e ipermercati,
costa 1,50-2 Euro.
Attenzione
L'aquilegia è velenosa, se ingerita, per il contenuto
in glicosidi che danneggiano il cuore.
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