I migliori bucaneve

(The Garden, gennaio 2004)

Testo di Matt Bishop
autore principale della monografia Snowdrops (bucaneve)
e Capo Giardiniere a The Garden House (Devon)
Traduzione di Mariangela Barbiero

Un tempo considerate piante umili, i bucaneve oggi sono disponibili
in un numero sempre maggiore di cultivar assai ambite.
Matt Bishop ne sceglie alcuni dei più caratteristici, che sicuramente
prospereranno nella maggior parte dei giardini.



Anche oggi, nel momento di massima popolarità dei bucaneve, sommersi dall'annuale pubblicità che se ne fa, molti giardinieri restano sinceramente sorpresi nell'apprendere quanto piante appartenenti allo stesso genere possano essere diverse. Mentre molte delle oltre 600 e più cultivar risalgono ad anni relativamente recenti, alcuni beniamini di lungo corso (e perciò ottenibili più facilmente) continuano a tenere degnamente testa ai loro fratelli più moderni. Queste cultivar danno vita a eleganti piante da esterno e non lasceranno vuoto il portafoglio, diversamente da alcune cultivar più costose perché più nuove e più rare.
I bucaneve hanno una stagione di fioritura più lunga di quanto molti giardinieri pensino, con alcuni che offrono il primo germoglio in autunno e altri che sfioriscono a metà primavera.

Bucaneve autunnali
La stagione dei bucaneve di solito inizia verso fine settembre quando, stimolato dall'abbassamento delle temperature, il bucaneve precoce, il Galanthus reginae-olgae subsp. reginae-olgae originario della Grecia, emerge, seppur senza foglie, dal terreno. Sebbene ben radicate, le piante di questa specie coltivate in giardino sono piuttosto piccole e soggette alle limacce, ma nel 1989 ha fatto il suo debutto sui palcoscenici orticulturali un elegante clone più resistente a cui è stato assegnato l'AGM dal Comitato Piante per Giardino Roccioso dell'RHS. Stiamo parlando del G. reginae-olgae subsp. reginae-olgae 'Cambridge', nome che deriva dal Giardino Botanico dell'Università di Cambridge dove fu avvistato per la prima volta negli anni Sessanta. Ha grandi fiori rotondi che si distinguono per il loro caratteristico profumo di violaciocca. Nell'Inghilterra meridionale fiorisce attorno a metà ottobre e ha foglie che iniziano a comparire più o meno nello stesso momento.

Bellezze invernali
Se siamo alla ricerca di cultivar di bucaneve audaci che ostentano la loro presenza nelle tenebre invernali, allora non possiamo fare a meno del Galanthus 'S. Arnott', risalente circa al 1951; pur rispettando i canoni del classico fiore di bucaneve, con un semplice disegno verde a forma di V nei segmenti più interni, la forma e la sostanza di questa pianta la rendono inconfondibile.
Magnifiche concentrazioni di quest'elegante cultivar possono essere viste al Colesbourne Park (Gloucestershire) dove fu inviato per la prima volta da Samuel Arnott, suo presunto coltivatore. Qui forma grandissimi gruppi che a fine febbraio, verso la fine del periodo di fioritura, raggiungono circa i 30 cm d'altezza. Arnott, come viene affettuosamente chiamato da chi lo coltiva, è particolarmente resistente alle malattie tipiche dei bucaneve, persino se lasciato per anni senza regolare travaso o divisione, ma al pari di tutti i bucaneve ripaga se trova un suolo ben preparato prima di venire piantato.
Sulla stessa lunghezza d'onda, e che fiorisce intorno allo stesso periodo, anche se per un intervallo un po' più breve, è G. 'Ginns', sin. 'Ginns Imperati'. Mentre molti bucaneve sono soavemente profumati, in questo clone la fragranza è al massimo del suo vigore, pertanto è meglio coltivarlo vicino alla casa dove il suo aroma di mandorla amara può essere apprezzato senza dover sgambettare per mezzo giardino.
Un'altra opzione in questo gruppo di bucaneve "di aspetto classico" dovrebbe sicuramente comprendere il G. 'Bertram Anderson', nomenclato in onore del botanico già presidente dell'Alpine Garden Society. È più grande di tutte e due le cultivar precedenti, sia per dimensioni totali che per dimensioni del fiore, con petali esterni spessi e ruvidi di quasi 3 cm. Sovente ogni germoglio genera un secondo scapo, cioè un asse fiorifero piuttosto lungo e privo di foglie, che lo fa sembrare ancora più candido e che, da lontano, amplifica l'effetto dei ciuffi di questo bucaneve.
Bertram Anderson stesso introdusse il G. 'John Gray' più di cinquant'anni fa. È un altro clone di estremo valore e una delle cultivar classiche: solitamente spunta a metà gennaio. I suoi fiori ampi e armoniosi s'inclinano verso il terreno alla fine di un lungo e arcuato pedicello, ossia uno stelo slanciato che unisce il fiore allo scapo principale, e i segmenti più interni del fiore hanno marcature verde bottiglia che si estendono fino alla base. L'effetto del ciuffo è ancor più accentuato dalla consueta presenza di un secondo scapo. Strettamente imparentato e di origine simile è G. 'Mighty Atom', leggermente più impegnativo da coltivare.
Una delle cultivar più popolari è G. 'Magnet': quest'affascinante e grande bucaneve ha fatto la sua comparsa intorno alla fine del XIX secolo e si è dimostrato subito sano, vigoroso e facile. I fiori sono retti da pedicelli così lunghi e slanciati che persino la brezza più leggera li fa ondeggiare.
Il turco G. elwesii è un ulteriore membro dei bucaneve da esterno con ampie foglie glauche e nastriformi che possono creare un contrasto sorprendente con i fiori. Molte cultivar sono state selezionate a partire da questa specie, che mostra grande variabilità nelle marcature sia dei segmenti più interni sia di quelli più esterni. Una delle più belle ha attraversato il mare d'Irlanda negli anni Sessanta, grazie al grande giardiniere di cui portano il nome: G. elwesii 'David Shackleton', un'alta pianta con caratteristici fiori i cui segmenti esterni sono ancora più incurvati all'infuori; i segmenti interni invece hanno delle marcature verde oliva, solitamente costituite da una V all'apice e una U alla base, ma che talvolta si uniscono a formare una X.
Le migliori selezioni di G. elwesii sono piante superbe che vivono a lungo. Una delle più eleganti e che fiorisce già a gennaio è il G. elwesii 'Mrs McNamara'; tra i bucaneve precoci è una cultivar abbastanza alta, i cui scapi si ergono sopra le foglie e portano grandi fiori su lunghi pedicelli sottili. I petali più interni hanno una piccola e stretta marcatura apicale a forma di V.
Chi fiorisce tardi durante la stagione è G. 'Peg Sharples', una cultivar che tra i suoi antenati annovera G. elwesii; un'affascinante e affidabile piantina, nomenclata dal suo ibridatore, risalente circa agli inizi degli anni Settanta, i cui lunghi e armoniosi fiori hanno i petali più interni segnati da una pallida marcatura a forma di X che sfuma verso la base.

Gruppetti in aumento
Molte cultivar di bucaneve sono buone piante da esterno, ideali per illuminare angoli bui. In questa foto, piantati sotto una betulla argentata (Betula pendula), i Galanthus 'S. Arnott' si beano alla sua ombra chiara.
Trapiantarli e dividerli regolarmente farà in modo che i bulbi si irrobustiscano più velocemente e che fioriscano profusamente. Questa cultivar in particolare cresce rapidamente e i ragguardevoli fiori creano un elegante spettacolo.

Cultivar di Galanthus nivalis

Agli occhi dei giardinieri inglesi il G. nivalis è il bucaneve più familiare, ampiamente naturalizzato in alcune aree dove è notevolmente omogeneo, sebbene alcune piante importate abbiano talvolta un aspetto diverso. È il caso per esempio di G. nivalis 'Viridapice', importato dall'Olanda all'inizio del secolo scorso. Come suggerisce il nome, gli apici dei petali più esterni sono pesantemente segnati da una marcatura verde. Questo bucaneve, più alto del G. nivalis comune nel Regno Unito, è uno dei primi con cui iniziano molti aspiranti "galantofili", poiché è insieme tipico e disponibile. G. nivalis 'Anglesey Abbey' è un'altra selezione robusta, con un fogliame insolitamente verde lucido e fiori bianchi i cui petali interni sono segnati da marcature minimali.
Un'indole altrettanto valida si ritrova nel G. nivalis f. pleniflorus 'Flore Pleno', un comune bucaneve a fiore doppio, e si riscontra anche in molti dei suoi discendenti, ibridi a fiore doppio derivanti dall'incrocio con altre specie. G. 'Hill Poë', il "bisnonno" di questi ibridi, datato addirittura 1911, è rimasto peculiare e regge bene il confronto con i doppi più recenti. Relativamente piccolo e robusto è facile riconoscerlo perché di solito ha cinque petali esterni alla stessa distanza l'uno dall'altro e petali interni molto aderenti che creano una piatta rosetta bianca, caratteristica che raramente si riscontra nei fiori doppi.
Un'introduzione senz'altro più nuova e che fiorisce qualche settimana prima è G. 'Richard Ayres', altro discendente di G. nivalis 'Flore Pleno' stavolta impollinato con G. elwesii. Una plantula ne venne scoperta a Anglesey Abbey (Cambridgeshire) per la prima volta nel 1987 e nomenclata dal neopensionato capogiardiniere. Nonostante le sue origini moderne, è disponibile in abbondanza per essere inclusa qui. Vale la pena spendere quella manciata di sterline in più che serviranno per acquistarla perché diventerà rapidamente un ciuffo considerevole, la cui altezza aumenterà parecchio su terreno fertile. Tra gli ibridi a fiore doppio, 'Richard Ayres' è uno di quelli con i fiori più grandi; il numero dei petali esterni è leggermente variabile: spesso sono quattro ma a volte cinque. Variabilità che si ritrova anche nelle marcature dei petali più interni: solitamente si vede una V e due cerchietti vicino alla base, ma a volte questi si uniscono formando invece una X, cosa che non sminuisce affato il valore di quest'elegante pianta da esterno.
Un altro bel fiore doppio, G. 'Jacquenetta', è uno dei tanti creati da Heyrick Greatorex di Norfolk; la piantina, alta circa 26 cm, ha piccoli fiori tozzi la cui rosetta di petali interni è pesantemente marcata di verde.

Bucaneve gialli
Cambridgeshire è anche il luogo di origine di ciò che attualmente è il più pregevole fiore da giardino tra i cosiddetti "bucaneve gialli" ora ottenibili facilmente.
Prima della sua comparsa, il colore giallo, che tingeva l'ovario, le marcature dei petali più interni e, solitamente in misura minore, le foglie e lo scapo, si riscontrava solamente nei gracili membri di G. nivalis del Gruppo Sandersii. Tuttavia in G. plicatus 'Wendy's Gold' l'insolito giallo dorato si accompagna invece a un'eccellente vigoria; i bulbi spesso producono un secondo scapo e riescono a prosperare in una vasta gamma di condizioni ambientali. Non è difficile capire il perché 'Wendy's Gold' sia ancora uno dei bucaneve più ricercati!
I bucaneve si accompagnano bene a molte piante; le selezioni a fioritura autunnale contrastano bene con colchici dalle tinte sgargianti, Crocus speciosus porpora e i lucidi fogliami di aceri, berberis e altri arbusti. Tra i compagni di aiola adatti per stare coi Galanthus invernali citiamo Arum italicum subsp. italicum 'Marmoratum' le cui foglie sono venate di bianco, Cyclamen hederifolium e C. coum con i fiori nelle varie sfumature di rosa e bianco, al pari di ellebori, crochi e aconiti invernali.
Per finire, poiché questo è il momento adatto per sfogliare con attenzione i cataloghi di bucaneve, fate attenzione nel redigere la vostra lista, più o meno grande e forse costosa, a non sceglierne uno per tipo. Molto meglio ordinare meno cultivar ma in serie di tre (o più, se il portafoglio ve lo permette!) che formeranno un bel gruppetto più rapidamente. Questo, e un'attenta selezione, dovrebbe garantirvi una soddisfazione sempre maggiore e un allettante ritorno sull'investimento iniziale.

Coltivazione e propagazione
I bulbi di bucaneve solitamente vengono forniti dopo che sono fioriti "in natura", insieme alle foglie. Questo modo di trapiantarli è probabilmente quello migliore per mettere a dimora le piantine; i bulbi comprati secchi nei negozi hanno molto meno successo.
La maggior parte dei bucaneve cresce bene in zone fresche, leggermente ombrose con suolo ricco di humus, umido ma non zuppo. Il posto ideale per piantare i Galanthus è sotto un albero deciduo, dal momento che mettono le foglie prima che la canopia sia completamente sviluppata e i livelli di ombra inizino ad aumentare.
Alcuni dei più ambiti bucaneve possono risultare costosi sulle prime, ma mettendoli nelle condizioni giuste, molti cresceranno rapidamente, dando vita a grandi ciuffi. Al fine di stimolarne un ulteriore sviluppo, subito dopo aver fiorito dovrebbero venire divisi ogni pochi anni. Oltrettutto, i grandi cespi ormai adulti tendono a ridurre la fioritura poiché il terreno, riempiendosi di bulbi, si esaurisce.
I cespi dovrebbero venire sollevati con una forcella da giardino e delicatamente divisi in gruppi di circa 6-8 bulbi. Migliorate la qualità del terreno interrandovi foglie secche o compost; in posti con drenaggio scarso dovrebbe venir aggiunto anche del ghiaino. Interrate i bulbi a una profondità pari al doppio della loro altezza; innaffiate con cura dopo l'impianto e ogni volta che non piove a sufficienza.

Legenda
I bucaneve della prima immagine e poi citati nel testo sono questi: